19 research outputs found

    Ambiguous figures and representationalism

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    Seeing and Thinking: the Flexibility of Visual Content

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    We have a set of seemingly contrasting intuitions about what we see: one is the intuition that the world visually appears to us as a rich panorama of meaningful objects and properties. The second is the idea that what we see is determined by the visual system that we have; this implies both that some things cannot be seen, and that some things can be seen even if we have no conception of them. The third intuition is the idea that the way the world appears to us is also partly determined by our conception of it, and can change given a change in such conception. I offer an account of the content of visual perception, that is, an account of what is conveyed by our seeing that respects these intuitions and resolves their apparent contrast: I show that a theory that does so is also a theory that is best responsive to the evidence in vision science. I begin by considering two existing views of visual content held respectively by Jerry Fodor and Paul Churchland. I argue that neither view accommodates the intuitions and, correlatively, is particularly sensitive to the evidence. While differing significantly in their conclusions, both views share substantial assumptions. In line with most of cognitive psychology, they presume that vision is an inferential process, and they further assume that vision has the primary function of grounding our beliefs. I deny both of these shared assumptions. By providing an alternative interpretation of psychological models of vision I show that we don't need to think of visual processes as inferential. I further argue that it is best to think of vision as having multiple purposes, producing representational states that can fail to play a justificatory function. Accordingly, I draw a distinction, along the lines of Dretske (1969) between epistemic and non-epistemic seeing. Together, the rejection of the idea that visual processes are inferential and the distinction between epistemic and non-epistemic seeing make room for a view that resolves the apparent contrast in our pre-theoretical intuitions and that is best responsive to the evidence.Doctor of Philosoph

    Are sensory properties represented in perceptual experience?

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    Precisely timed oculomotor and parietal EEG activity in perceptual switching

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    Blinks and saccades cause transient interruptions of visual input. To investigate how such effects influence our perceptual state, we analyzed the time courses of blink and saccade rates in relation to perceptual switching in the Necker cube. Both time courses of blink and saccade rates showed peaks at different moments along the switching process. A peak in blinking rate appeared 1,000 ms prior to the switching responses. Blinks occurring around this peak were associated with subsequent switching to the preferred interpretation of the Necker cube. Saccade rates showed a peak 150 ms prior to the switching response. The direction of saccades around this peak was predictive of the perceived orientation of the Necker cube afterwards. Peak blinks were followed and peak saccades were preceded by transient parietal theta band activity indicating the changing of the perceptual interpretation. Precisely-timed blinks, therefore, can initiate perceptual switching, and precisely-timed saccades can facilitate an ongoing change of interpretation

    Stranieri. Itinerari di vita studentesca tra XIII e XVIII secolo.

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    Questo volume osserva l’università come punto di incontro tra uomini di età diverse e di origini geografiche molteplici. Ciò vale in particolare modo per l’Ateneo patavino, che deve le sue origini proprio a una migrazione di scolari. Un evento circoscritto, che tuttavia rientra nel fenomeno più ampio e diffuso della mobilità accademica che caratterizza il medioevo e la prima età moderna. Nel corso del medioevo – con un’accelerazione notevole a partire dal XII secolo – maestri e scolari furono indotti a muoversi verso i centri del sapere – monasteri, scuole, cattedrali, conventi, università – alla ricerca degli ambienti più stimolanti dal punto di vista intellettuale e delle condizioni che meglio garantissero l’apprendimento, quali ad esempio la presenza di ricche biblioteche o le lezioni dei docenti più illustri. I cosiddetti clerici vagantes costituivano un gruppo estremamente eterogeneo dal punto di vista geografico e sociale, provenendo da tutto il continente europeo. Una mobilità che ha continuato a marcare la vita accademica, in particolare di Padova, la cui comunità studentesca si è da sempre arricchita di un’ampia componente proveniente dall’esterno della città: dall’impero tedesco alla Francia, dalla Polonia alla Grecia, ma anche dall’Italia meridionale. I dati utilizzati nel volume provengono da un database che raccoglie più di 70 000 laureati a Padova, costruito per l’ottocentenario dell’Università e realizzato anche grazie al lavoro di molti studenti, che vi hanno dedicato il loro impegno e le loro energie

    La storia che cela la storia. Un museo virtuale per riscoprire la chiesa di San Giovanni Evangelista

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    La mostra virtuale La storia che cela la storia. Un museo virtuale per riscoprire la chiesa di San Giovanni Evangelista in Ravenna, inaugurata il 4 giugno 2014 (vedi Locandina), ha costituito una tappa saliente nell\u2019ambito di un ampio progetto di ricerca interdisciplinare coordinato dal Prof. Giorgio Gruppioni (Unit\ue0 Operativa Recupero e Restauro del CIRI). La mostra, realizzata in collaborazione con il Comune di Ravenna, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio di Ravenna e l\u2019 Istituzione Biblioteca Classense e con il contributo della Fondazione Flaminia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, ha presentato i risultati dell\u2019articolata ricerca sull\u2019edificio, le cui vicende, dalla fondazione nel V secolo ai nostri giorni \ue8 stata ripercorsa a partire dal vaglio di fonti archeologiche, storiche e archivistiche, architettoniche, artistiche e musicali. I principali risultati della ricerca, presentati nella Mostra grazie alle tecnologie di visualizzazione in 3 D sviluppate dall'\ue9quipe del Laboratorio Fotografico e Multimediale del DBC, sono successivamente confluiti nel sito web dedicato al progetto, concepito come contenitore permanente di informazioni, immagini e mappe, arricchite da schede descrittive e di approfondimento completate dai relativi riferimenti bibliografici.Nella sezione della mostra virtuale dedicata agli 'eventi sonori a San Giovanni Evangelista' (che comprende anche interventi di D. Restani e P. Dess\uec), N.G. si \ue8 occupata in particolare delle relazioni fra i contenuti musicali del 'Convito di Assuero' realizzato da Carlo Bononi (1575-1632) per il Refettorio di San Giovanni Evangelista e gli ideali musicali e sonori dei canonici regolari di San Giovanni nel primo Seicento

    La storia che cela la storia. Un museo virtuale per riscoprire la chiesa di San Giovanni Evangelista

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    La mostra virtuale La storia che cela la storia. Un museo virtuale per riscoprire la chiesa di San Giovanni Evangelista in Ravenna, inaugurata il 4 giugno 2014, ha costituito una tappa saliente nell\u2019ambito di un ampio progetto di ricerca interdisciplinare coordinato dal Prof. Giorgio Gruppioni (Unit\ue0 Operativa Recupero e Restauro del CIRI-Universit\ue0 di Bologna). La mostra, realizzata in collaborazione con il Comune di Ravenna, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio di Ravenna e l\u2019 Istituzione Biblioteca Classense e con il contributo della Fondazione Flaminia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, ha presentato i risultati dell\u2019articolata ricerca sull\u2019edificio, le cui vicende, dalla fondazione nel V secolo ai nostri giorni \ue8 stata ripercorsa a partire dal vaglio di fonti archeologiche, storiche e archivistiche, architettoniche, artistiche e musicali. I principali risultati della ricerca, presentati nella Mostra grazie alle tecnologie di visualizzazione in 3D sviluppate dall'\ue9quipe del Laboratorio Fotografico e Multimediale del Dipartimento di Beni culturali dell'Universit\ue0 di Bologna, sono successivamente confluiti nel sito web dedicato al progetto, concepito come contenitore permanente di informazioni, immagini e mappe, arricchite da schede descrittive e di approfondimento completate dai relativi riferimenti bibliografici. Nella sezione della mostra virtuale dedicata agli 'eventi sonori a San Giovanni Evangelista' Paola Dess\uec ha scritto i testi di approfondimento di seguito elencati: 1. Canti per S. Apollinare e S. Severo nei frammenti e codici liturgico-musicali ravennati; 2. Le campane; 3. L'antifona per San Liberio; 4. I codici liturgici e liturgico-musicali al tempo del commendatario Bessarione; 5. L\u2019inventario di Bessarione e il Codice di San Giovanni Evangelista conservato in \u201cClassense\u201d; 6. La prassi del \u201ccanto fratto\u201d nella diocesi di Ravenna; 7. L\u2019organo in San Giovanni evangelista: prime testimonianze; 8. L\u2019organo a canne della ditta Mascioni. Ciascun testo di approfondimento \ue8 pubblicato su una pagina del sito dedicato alla mostra virtual
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