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    Recent Arrivals of Migrants and Asylum Seekers by Sea to Italy: Problems and Reactions

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    The Italian government’s answer to the mass arrival of undocumented migrants and asylum seekers since the beginning of the present wave of political turmoil in North Africa must be seen in the context of both domestic political issues and international constraints. From the beginning of the present wave of political turmoil in North African countries and up to 8 April, 390 boats have arrived in Italy with a total of 25,867 undocumented migrants and asylum seekers, most of them Tunisians. The Italian government’s answer has been framed by both domestic political issues, such as the extreme anti-migrant attitude of the Lega Nord, and by international constraints, such as the refusal of other EU members to receive irregular economic migrants and the difficulty in establishing a workable repatriation accord with Tunisia. Given the situation, the Italian government has been trapped in its own web, made up of contradictory positions and exaggerated forecasts concerning migratory flows

    Le organizzazioni criminali tra mercati illegali e strutture del consenso: i casi di Napoli e Marsiglia, 1820-1990

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    Defence date: 22 May 1998Examining board: Prof. Percy Allum (Istituto Universitario Orientale di Napoli) ; Prof. Bernard Morel (Université de Lyon) ; Prof. Alessandro Pizzorno (supervisor) ; Prof. Gianfranco Poggi (EUI)(co-supervisor)PDF of thesis uploaded from the Library digitised archive of EUI PhD theses completed between 2013 and 2017Oggetto di questa originale ricerca storica sono due tra i più noti e più studiati sistemi malavitosi: la camorra napoletana e il milieu marsigliese. Nelle due grandi città mediterranee le organizzazioni criminali sembrano avere stabilmente assunto un ruolo che va al di là della gestione di singole attività illegali, sia pur importanti e ramificate. Gli interi contesti urbani di Napoli e Marsiglia ne sono stati caratterizzati, al punto da rimanere marchiati da una persistente «mauvaise réputation» ed essere considerati in se stessi «criminogeni». In realtà, in entrambi i casi, i sistemi criminali, esaminati da vicino e nel corso della loro lunga parabola otto-novecentesca, si presentano assai mobili, occupano ruoli cangianti, mostrano un'attitudine all'adattamento che conosce come unica costante proprio la loro capacità di autoriproduzione. Le «élites criminali» di Napoli e Marsiglia passano da una fase che si può definire «archeologica» e che corrisponde agli esordi ottocenteschi, attraverso i grandi cambiamenti di fine Ottocento e poi del nostro secolo, fino a un ampliamento dei mercati illeciti e dei sistemi clientelari che raggiunge l'apice nei tempi a noi più vicini. Il punto decisivo è rappresentato dai legami che queste élites illegali riescono di volta in volta a intrecciare con la società, con il contesto «legale» nel quale, spesso agevolmente, si muovono. L'approccio comparato consente di mettere in rilievo analogie e differenze, fasi e tempi, modi e articolazioni delle iniziative criminali, punti di forza e di debolezza, reti clandestine e modi di «emersione». La conclusione è sorprendente: le organizzazioni criminali non hanno in sé la capacità di crescere e di misurare la propria potenza; sono le istituzioni legali, quelle dell'ordine pubblico e quelle preposte alla formazione della pubblica opinione, a conferire con la loro stessa azione una capacità di «accredito » ai gruppi criminali che operano nelle due città
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