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    A SHATTERPROOF-like gene controls ripening in non-climacteric strawberries, and auxin and abscissic acid antagonistically affect its expression

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    Strawberries (FragariaĂ—ananassa) are false fruits the ripening of which follows the non-climacteric pathway. The role played by a C-type MADS-box gene [SHATTERPROOF-like (FaSHP)] in the ripening of strawberries has been studied by transiently modifying gene expression through either over-expression or RNA-interference-mediated down-regulation. The altered expression of the FaSHP gene caused a change in the time taken by the over-expressing and the down- regulated fruits to attain the pink stage, which was slightly shorter and much longer, respectively, compared to controls. In parallel with the modified ripening times, the metabolome components and the expression of ripening-related genes also appeared different in the transiently modified fruits. Differences in the response time of the analysed genes suggest that FaSHP can control the expression of ripening genes either directly or indirectly through other transcription factor-encoding genes. Because fleshy strawberries are false fruits these results indicate that C-type MADS-box genes like SHATTERPROOF may act as modulators of ripening in fleshy fruit-like structures independently of their anatomical origin. Treatment of strawberries with either auxin or abscisic acid had antagonistic impacts on both the expression of FaSHP and the expression of ripening-related genes and metabolome components

    Retinal vein occlusion: Evaluation of "classic" and "emerging" risk factors and treatment

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    Retinal vein occlusion (RVO) is the second most common retinal vein disease and an important cause of blindness and visual morbidity. Systemic risk factors are commonly associated with RVO, while unclear it is the role of the thrombophilic and coagulation disorders. To evaluate "classic" and "emerging" risk factors, and to establish a good treatment for RVO. Fifty patients, 31 males and 19 females, with RVO were selected for our study. RVO patients were divided into two groups: those with central retinal vein occlusion (CRVO) and those with branch retinal vein occlusion (BRVO). All patients were subjected to an anamnestic investigation and were tested for thrombophilia, coagulation disorders and hyperlipidemia. Treatment and prophylaxis were evaluated. We have named "classic" the systemic risk factors associated with RVO and "emerging" those risk factors, haemostasis related, not clearly associated with RVO. RVO occurs more commonly in patients aged over 50. "Emerging" risk factors were more frequent in CRVO, "classic" in BRVO. Hyperhomocysteinemia is the most common "emerging" risk factor related to RVO. 71.4% of tested patients had hypercholesterolemia. Treatment with LMWH would appear to be safe and effective, but the small number of patients considered not allow us a definitive evaluation of its efficacy. Although our study has shown the correlation between RVO and the "emerging" risk factors, more studies are necessary to better know the real role of thrombophilic and coagulation disorders in this disease and to determine a specific protocol for the treatment and prophylaxis of RVO. \ua9 Springer Science+Business Media, LLC 2009

    Note Illustrative della Carta Geologica d'Italia, Foglio n°80 Riva del Garda

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    Il Foglio 80-Riva del Garda copre un’area montuosa del Trentino sud-occidentale, ampia circa 573 km2, e trae il suo nome dal principale centro abitato della sponda N del lago di Garda. Esso occupa una posizione di spicco per la geologia delle coperture mesozoiche e terziarie delle Alpi meridionali centrali, al limite tra le successioni in facies lombarda e quelle venete dell’ “Alto di Trento” . Rilevanti sono anche le valenze ambientali delle aree del Foglio con le zone climatiche dell’alto Garda e gli alti rilievi a S del Gruppo di Brenta, compresi tra la valle del Sarca e la Val d’ Adige. Il foglio è stato realizzato nell’ambito del Progetto CARG (legge n. 305/89) della Provincia Autonoma di Trento (PAT), sotto la direzione di Mario NARDIN, Luigi VERONESE e Saverio COCCO, responsabili del progetto in tempi successivi, ed è il frutto della proficua collaborazione di studiosi, rilevatori ed allievi delle Università di Bologna, Ferrara, Padova e di altre sedi. Il rilievo geologico e gli studi connessi sono stati effettuati, unitamente a quelli del contiguo Foglio Tione, nelle estati 1992-98, dai rilevatori G. BOLLETTINARI, L. CANTELLI, A. CASTELLARIN, M.CLAPS, V.PICOTTI, L.TROMBETTA, riportati nel quadro d’unione a margine della carta, coordinati da ALBERTO CASTELLARIN (Università di Bologna) e dai direttori di rilevamento A. BOSELLINI E A. CASTELLARIN (substrato roccioso), A. CARTON, F. MANTOVANI, M. PANIZZA e Gb. PELLEGRINI (coperture quaternarie). Le analisi micro- e macro-paleontologiche sono state aggiornate da parte di A.CASTELLARIN, V. PICOTTI, E A. FERRRARI (Università di Bologna), con la collaborazione di R.BARBIERI (Univ. Di Bologna) per i Foraminiferi e di M. COBIANCHI (Università di Pavia) e di A.NEGRI (Università di Ancona) per il Nannoplancton del Giurassico e del Paleogene rispettivamente. I laureandi E. CASOLARI, G. PIFFER, D. STECCANELLA e C. FILIPPI hanno collaborato a rilievi e ricerche e tratto profitto da questa esperienza. Il rilevamento è stato effettuato utilizzando, come base topografica, la Carta Tecnica Regionale (CTR) alla scala 1:10.000. La carta degli affioramenti, aggiornata e resa omogenea anche in base allo studio di numerose sezioni sottili, è stata trasferita sulle basi topografiche I.G.M. alla scala 1:25.000 ed informatizzata ad opera della PAT (responsabile: G. TOMMASI). Tenuto conto delle caratteristiche geologiche, stratigrafiche e strutturali del foglio, il rilievo e la sua rappresentazione sono stati impostati nel modo seguente: i) le successioni norico-giurassiche, espressione del rifting continentale che precede la nascita della Tetide alpina, sono rappresentative della complessa zona di contrapposizione tra le successioni della Piattaforma di Trento e quelle del Bacino Lombardo. Esse sono state suddivise in Gruppi di Formazioni, Formazioni, Membri e litofacies secondo le norme internazionali e le indicazioni riportate nei quaderni del SGN. ii) Le successioni cenozoiche durante l’Eocene si sono sviluppate sotto il controllo di una vivace tettonica estensionale e in concomitanza di vulcanismo basaltico (settore orientale del Foglio) che è stato oggetto di attente osservazione che hanno consentito di aggiornare le interpretazioni e di suddividere le successioni vulcaniche secondo i criteri generali esposti nei quaderni del SGN. iii) Le successioni plio-quaternarie sono state cartografate con particolare accuratezza, tenuto conto della loro rilevanza per il controllo e la tutela del territorio, ed interpretate anche con l’ausilio della foto- interpretazione. La realizzazione della cartografia del Quaternario ha richiesto un notevole impegno per l’applicazione delle norme emanate dal SGN, passando attraverso laboriose fasi di attività, talora defatiganti. Inizialmente la definizione delle unità era stata basata su criteri lito-morfo-genetici: furono così realizzate le carte delle sezioni alla scala 1:10.000. All’inizio del 2000 tale criterio non fu abbandonato, ma ..
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