105 research outputs found

    The culture of restoration. A new point of view for an international framework

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    The ratification of the Convention Concerning the Protection of the World Cultural and Natural Heritage in 1972 opened up to a debate on the discipline in the academic and professional field. The paper wants to look at the issue from a different point of view, outlining the perception of Heritage and its acknowledged values in the different contexts the students following the MSc in Architecture-Conservation (Sapienza University of Rome) come from. A questionnaire was submitted at the end of the Conservation Design Studio module. The answers outline some homogeneous problems that need to be deeply understood to face the future of the Cultural and Architectural Heritage all over the World

    Tempo, identità e antico nel XIII e XIV secolo

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    Il contributo si propone quale spunto di riflessione sugli atteggiamenti di particolare attenzione nei confronti dell’antico, a seguito del cambiamento di percezione del concetto di tempo nella Roma comunale tra XIII e XIV secolo. I mutamenti socio-politici connessi all’affermazione dell’autonomia comunale, unitamente ad un progressivo ed incisivo rinnovamento culturale, contribuiscono alla nascita di una nuova identità in seno agli strati medio-alti della popolazione. Obiettivo ultimo dell’analisi è, quindi, ricostruire, seppure parzialmente, il modo di intendere, nella Roma bassomedievale, la presenza dell’antico e come, ai diversi livelli sociali, ci si rapportasse con essa, cercando di tratteggiare, sulla base dei documenti e di resti materiali, le motivazioni che hanno determinato il riuso, la conservazione o la distruzione del costruito antico.The purpose of the essay is to depict the relationship between the medieval Roman society and the antiquity, as well as the modified concept of time, in the age of the communal experience, between XIIIth and XIVth century. The socio-political changes and the cultural renewal, deeply connected to a sense of political autonomy, contributed to give birth to a new identity within the higher social class. Thus, the aim is to reconstruct, even if partially, the way of evaluate ancient materials, analysing both documents and architectures, to understand the hidden meaning behind reuse, conservation and destruction of ancient buildings

    Serra moresca di Villa Torlonia a Roma, memoria mutilata

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    La riapertura della serra moresca a Villa Torlonia s’inserisce in una serie d’interventi ad opera della Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali volti a valorizzare e recuperare gli edifici e la vegetazione della storica villa romana. Si tratta dell’ultimo passo verso la riqualificazione di un giardino per lungo tempo abbandonato all’incuria e al degrado, a motivo del forte richiamo per ciò che essa ha simboleggiato durante il ventennio fascista e, in particolare, da quando Benito Mussolini ne fece la sua residenza privata, tra il 1925 e il 1943

    One year after on Tyrrhenian coasts: The ban of cotton buds does not reduce their dominance in beach litter composition

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    In January 2019, Italy banned the sale of plastic cotton buds, which is one of the most abundant litter items entering the sea and then washing ashore. However, since the ban came into force, no studies have been carried out to assess whether the measure has actually led to the reduction of plastic cotton buds accumulating on Italian coasts. Here we aim at evaluating the effectiveness of the ban in reducing the amount of cotton buds reaching sandy beaches of the Tyrrhenian coast. Specifically, we monitored the accumulation of beach litter for one year since the ban came into force. By surveying eight coastal sites from winter 2019 to winter 2020, we collected a total of 52,824 items mostly constituted by plastic debris (97.6%). We found that cotton buds were the most abundant item (42.3% of total litter), followed by plastic (28.5%) and polystyrene (5.43%) fragments. Our preliminary assessment suggests that the ban has so far not led to a sensible reduction in the amount of cotton buds entering the marine ecosystem. This was to be expected since implementation strategies are still lacking (i.e. no economic sanctions can be imposed in case of non-compliance) and bans are differently implemented among countries facing the Mediterranean Sea, calling for law enforcement and implementation at the national and international levels

    Analysis of apoptosis methods recently used in Cancer Research and Cell Death & Disease publications

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    GH and the cardiovascular system: an update on a topic at heart

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    Ri_visitati. Casa albero, metafora della vita

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    L’esperimento architettonico della Casa albero, realizzato a Fregene (Roma) a partire dal 1968 da Giuseppe Perugini insieme a Uga de Plaisant e Raynaldo Perugini, è scaturito dal desiderio condiviso di riappropriarsi delle proprie esigenze nell’abitare, cercando di superare la standardizzazione e i concetti tipologico-funzionali sviluppati fino a quel momento. Seguendo questa direttrice, le sperimentazioni progettuali di Perugini e de Plaisant si sono concentrate sulla realizzazione di un “plastico a scala urbana” per sviluppare nel corso del tempo un’architettura senza costrizioni e condizionamenti, in un continuo dialogo tra le differenti suggestioni ed esigenze familiari

    Antiche macerie, ma pur sempre nuove per spiriti moderni. Metamorfosi e valorizzazione dell’antico nel panorama architettonico della Roma comunale (XIII-XIV secolo).

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    Nel corso della storia umana, il ravvisare in un resto antico l’identità e la memoria collettiva di una comunità ha portato alla compresenza di atteggiamenti di attenzione e momenti distruttivi nei confronti della materia. Eppure, in questo processo altalenante, risultano più evidenti dei momenti nodali nei quali l’esigenza di conservazione di specifici resti e architetture è espressione di una lenta elaborazione, filosofica e socio-economica. Nella specifica condizione politica e sociale della Roma del XIII e XIV secolo, la presenza pervasiva di resti antichi assume significati differenti nei numerosi contesti di riuso ed embrionale protezione, dalla simbolica appropriazione e rielaborazione del passato a problematiche di tipo economico e di realizzazione tecnica di alcuni specifici elementi costruttivi. Lo studio diretto degli edifici medievali e l’interpretazione di documenti editi, provenienti sia da raccolte notarili sia da tabularia di enti religiosi, ripercorre il processo di selezione e reimpiego dell’antico, cercando di tratteggiare le motivazioni che hanno determinato il riuso, la conservazione o la distruzione del costruito antico
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