33 research outputs found

    Social and spatial integration of the Guélizneighbourhood in the contemporary Marrakesh (Morocco)

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    International audienceNowadays, attention and interest in the development of ‘recent’ patrimonial spaces are rising. We are in a stage in which the statute of these assets is being reorganised, sometimes towards an awareness of the potential heritage value, sometimes not.In this article, we wish to take into consideration the complex regional approach to the spatialisation of the heritage, question which underlines the subjects of the appropriation of spaces by contemporary societies, the links between tourism and heritage, but also the interaction between spatial entities and collective imagination. We will try not to forget that, by its nature, the heritage we observe has direct links with urban policies – both those of heritage management and those of effective (sustainable) urban management – and the will of development. Beginning by picturing Marrakesh under its’ unconscious touristic light, we will progressively discover what the concept of historic urban landscape has given to enlarge the heritage panorama of that city. Using the example of the Guéliz neighbourhood, we aim to analyse the relationship and possible interactions between the specific spatiality of the so called ‘recent heritage’ and the one of the current city. The relationship, not yet fully assumed, between historicity and contemporaneity is the main topic of the existing quarters, which deal with the difference between the spatial order that produced them and the one they currently experience every day

    Il web, occasione di una nuova geo-grafia? Possibili interrelazioni tra virtuale e territoriale

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    International audienceIn questa sede ci permettiamo presentare una serie di brevi riflessioni che ci paiono collegate tra loro da una relazione imprescindibile e che si sviluppa, secondo modalità complesse ed a volte apparentemente difformi tra loro, intersecando lo spazio geografico reale - reale in quanto tangibile e materico - e quello dell'informazione legata ai sistemi informatici e quindi virtuale - spazio che comunque, essendo di fatto esistente anche se non tangibile e materico, è reale.Ci pare inoltre che quello che oggi viene propagandato, soprattutto da una stampa generica o semplicisticamente settoriale, come "rivoluzionario" spazio virtuale non sia altro che una mutazione, dovuta al supporto tecnologico, dello spazio comunicativo; mutazione in quello spazio ove si trovano e "viaggiano" - materialmente ma soprattutto immaterialmente - informazioni, sapere, competenze, visioni della realtà, riferimenti mitici, immaginario collettivo, credenze, fondamenta soggettive dei patti sociali. etc. - spazio che inoltre pare tenda a comporsi seguendo e riproponendo una struttura assai prossima a quella del sistema economico e geografico esistente e che quindi, pur introducendo delle assolute novità ed abbattendo i tempi ed i costi ci trasmissione dati, non appare come effettivamente rivoluzionario.Occorre qui segnalare immediatamente ai lettori che la nostra formulazione non deriva da lavori strutturati in corso bensì dal tentativo di mettere in relazione tra loro, e tra alcune delle nostre attività, delle sensazioni che frequentemente percepiamo e che, approfittando di questa occasione, cerchiamo di sistematizzare. Questo testo quindi propone delle letture che sono sostanzialmente delle aperture di interesse, degli spunti che desideriamo portare avanti, delle riflessioni che non sono ancora rigorosamente strutturate e quindi hanno delle basi un poco naif. Ci è sembrata opportuna questa sede - dove l'interazione diretta di tipo seminariale ci permette un'interscambio assai rapido ed un'eco immediata alle nostre ipotesi - per iniziare questo percorso di "lettura" integrata

    L'ESPOIR D'UNE REPRISE ÉCONOMIQUE À PORT-SAÏD (ÉGYPTE) : UN RÔLE POUR LE TOURISME CULTUREL ET LE PATRIMOINE URBAIN

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    International audienceLa ville de Port-Saïd, fondée en 1859, fait partie de la série de villes qui rythment le parcours du canal de Suez et son nom dérive de Saïd Pacha, khédive qui autorisât le percement du canal. Sur la rive asiatique du canal, de l'autre côté par rapport à Port-Saïd, le quartier de Port-Fouad fut fondé plus tard comme zone résidentielle des employés de la Compagnie de gestion du canal et de ses trafics. La "Compagnie universelle du canal maritime de Suez" est créée en 1855 et les travaux de creusement du canal connectant la mer Rouge à la Méditerranée commencent en 1859, sous la direction de Ferdinand de Lesseps

    Patrimonio culturale e Mediterraneo, verso una definizione?

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    National audienceParlando di patrimonio, di siti naturali e culturali da preservare, da salvaguardare, da proteggere, ci si trova spesso di fronte all'idea – senza dubbio preconcetta-dell'esistenza di un mitico ed immutabile " luogo tecnico neutro " che includerebbe l'eredità culturale globale. Questa visione, diffusa con la migliore delle intenzioni, si scontra con una realtà assai più complessa, realtà che ci mette di fronte ad un'evidenza: uno spazio tecnico assoluto, obiettivo, super partes, non esiste né nel governo delle Nazioni né in quello del patrimonio culturale. Si tratta di luoghi inscindibili dal loro riferimento politico. I processi di patrimonializzazione e i sistemi di protezione del patrimonio sono espressione di un corpus sociale (quello che attribuisce un valore culturale ad un oggetto materico, sufficiente ad ultrapassare il suo valore funzionale e renderlo dunque degno d'essere volontariamente conservato e tramandato) e del potere politico in carica nello stesso momento (che assicura la gestione dei beni). Le nozioni di patrimonio culturale e di salvaguardia dell'eredità – indipendenti tra loro ma estremamente interconnesse-prendono vita, nelle loro configurazioni moderne, nell'Europa del XIX secolo e sono impregnate di positivismo che si risente anche nei loro svilupp

    I siti patrimoniali. Un’emergenza per gli insediamenti umani

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    International audienceQuesto lavoro intende prendere coscienza e, contemporaneamente, dimostrare conoscenza dei problemi posti dagli insediamenti umani contemporanei e dalle loro prospettive.Questo nella convinzione che sia urgente visto il deterioramento delle condizioni generali di habitat.Tra i vari problemi di habitat questo lavoro intende riflettere specificamente sul problema di conservazione degli insediamenti umani contemporanei e futuri. Ogni insediamento futuro avrà infatti un insediamento precedente cui fare riferimento, spesso fisico, con cui avrà sempre un legame simbolico "affettivo".In questa riflessione si assume che la progettazione/pianificazione degli insediamenti umani abbia come ruolo fondamentale il prendersi in carico le variabili che devono soddisfare le necessità reali, accettando anche di allontanarsi dalle frequenti ed abitudinarie azioni progettuali di risposta che sino ad oggi sono state fornite.L'assunto base di questo lavoro è il seguente: l'insediamento umano come tale è anche luogo patrimoniale. Si esclude, volutamente, ogni lettura del centro storico dato che non si ritiene possibile ne' utile considerare la parte storica rappresentativa dell'intero fenomeno urbano contemporaneo.Gli insediamenti umani cui ci rivolgiamo principalmente, per interessi e competenze, sono siti significativamente abitati. Per significativamente abitati si intendono siti ove si compiono abitualmente attività umane di relazione, non strettamente connessi a residenza, attorno alle quali si svolge un'azione sociale

    : Matériaux de cours issus des formations Mutual Heritage

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    Cet ouvrage fait partie du projet Mutual Heritage : from historical integration to contemporary active participation, un projet sur la patrimoine architectural et urbain récent dans le monde méditerranéen. Il rassemble des matériaux de cours issus d'une de ses formations

    Pueblos indígenas y discursos impresos. La prensa platense durante la primera mitad de la década de 1990

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    This paper analyzes the narratives about indigenous peoples produced by the written press of the city of La Plata during the first half of 1990s. This allows us to observe that in this medium, beyond the plurality of discourses regarding ethnicity - and even in moments of criticism, revisionism and legislative progress regarding the indigenous issue-, narratives that feed on stereotypes predominate and contribute to reinforce them; that they resort to the exaltation of cultural aspects to disassociate the indigenous presences from the demands regarding the territory, health, education and decent work and housing. We then point out the need to enable other representations, based on the recognition of the tensions between cultural diversity (ethnicity) and social inequality (class) to favor practices oriented to social transformation in plural and fair terms.En el presente trabajo se analizan las narrativas en torno a los pueblos indígenas producidas por la prensa escrita de la ciudad de La Plata durante la primera mitad de la década de 1990. Ello permite observar que en este medio, más allá de la pluralidad de discursos respecto a lo étnico - y aún en momentos de críticas, revisionismos y avances legislativos respecto a la cuestión indígena-, predominan narrativas que se alimentan de estereotipos y contribuyen a reforzarlos; que recurren a la exaltación de aspectos culturales para desvincular las presencias indígenas de las demandas en torno al territorio, la salud, la educación y el trabajo y la vivienda dignos. Señalamos entonces la necesidad de habilitar otras representaciones, que partan del reconocimiento de las tensiones entre diversidad cultural (etnicidad) y desigualdad social (clase) para favorecer prácticas orientadas a una transformación social en términos plurales y justos

    Las organizaciones etnopolíticas desde las narrativas visuales: la Comunidad Nam Qom de la ciudad de La Plata

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    La descripción y el análisis de las presencias indígenas en la provincia de Buenos Aires ha sido el objetivo de las investigaciones desarrolladas en el Laboratorio de Investigaciones en Antropología Social (LIAS) por más de 30 años. Tanto desde la investigación como desde la extensión universitaria problematizamos las trayectorias migratorias de estos pueblos y sus organizaciones etnopolíticas (Barabas 2008) en la ciudad. Éstas fueron observadas y comprendidas en los marcos de la situación colonial, que transformó las condiciones materiales en las que los pueblos indígenas desarrollaban su existencia. Al mismo tiempo, desde los marcos teórico-antropológicos referidos a la discriminación y al racismo analizamos las presencias de personas, comunidades y pueblos indígenas en la provincia en términos de diversidad/desigualdad. En este contexto observamos las narrativas a partir de las cuales los colectivos culturalmente diferenciados se referencian y las condiciones materiales en que dichas narrativas se crean y recrean. Señalamos así, siguiendo a Quijano (1988), la presencia impugnadora de organizaciones etnopolíticas en nuestra sociedad; pues sus demandas de reparación histórica cuestionan los modos en que la misma sociedad se ha construido.Eje temático 2: Territorialidad, sujetos colectivos, procesos de resistencia y organización.Grupo de trabajo 10: Experiencias de organización e intervención política de grupos indígenas, afros y migrantes en lucha por sus derechos.Facultad de Trabajo Socia

    Las organizaciones etnopolíticas desde las narrativas visuales: la Comunidad Nam Qom de la ciudad de La Plata

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    La descripción y el análisis de las presencias indígenas en la provincia de Buenos Aires ha sido el objetivo de las investigaciones desarrolladas en el Laboratorio de Investigaciones en Antropología Social (LIAS) por más de 30 años. Tanto desde la investigación como desde la extensión universitaria problematizamos las trayectorias migratorias de estos pueblos y sus organizaciones etnopolíticas (Barabas 2008) en la ciudad. Éstas fueron observadas y comprendidas en los marcos de la situación colonial, que transformó las condiciones materiales en las que los pueblos indígenas desarrollaban su existencia. Al mismo tiempo, desde los marcos teórico-antropológicos referidos a la discriminación y al racismo analizamos las presencias de personas, comunidades y pueblos indígenas en la provincia en términos de diversidad/desigualdad. En este contexto observamos las narrativas a partir de las cuales los colectivos culturalmente diferenciados se referencian y las condiciones materiales en que dichas narrativas se crean y recrean. Señalamos así, siguiendo a Quijano (1988), la presencia impugnadora de organizaciones etnopolíticas en nuestra sociedad; pues sus demandas de reparación histórica cuestionan los modos en que la misma sociedad se ha construido.Eje temático 2: Territorialidad, sujetos colectivos, procesos de resistencia y organización.Grupo de trabajo 10: Experiencias de organización e intervención política de grupos indígenas, afros y migrantes en lucha por sus derechos.Facultad de Trabajo Socia

    Las organizaciones etnopolíticas desde las narrativas visuales: la Comunidad Nam Qom de la ciudad de La Plata

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    La descripción y el análisis de las presencias indígenas en la provincia de Buenos Aires ha sido el objetivo de las investigaciones desarrolladas en el Laboratorio de Investigaciones en Antropología Social (LIAS) por más de 30 años. Tanto desde la investigación como desde la extensión universitaria problematizamos las trayectorias migratorias de estos pueblos y sus organizaciones etnopolíticas (Barabas 2008) en la ciudad. Éstas fueron observadas y comprendidas en los marcos de la situación colonial, que transformó las condiciones materiales en las que los pueblos indígenas desarrollaban su existencia. Al mismo tiempo, desde los marcos teórico-antropológicos referidos a la discriminación y al racismo analizamos las presencias de personas, comunidades y pueblos indígenas en la provincia en términos de diversidad/desigualdad. En este contexto observamos las narrativas a partir de las cuales los colectivos culturalmente diferenciados se referencian y las condiciones materiales en que dichas narrativas se crean y recrean. Señalamos así, siguiendo a Quijano (1988), la presencia impugnadora de organizaciones etnopolíticas en nuestra sociedad; pues sus demandas de reparación histórica cuestionan los modos en que la misma sociedad se ha construido.Eje temático 2: Territorialidad, sujetos colectivos, procesos de resistencia y organización.Grupo de trabajo 10: Experiencias de organización e intervención política de grupos indígenas, afros y migrantes en lucha por sus derechos.Facultad de Trabajo Socia
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