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    Efficient Recruitment of Lymphocytes in Inflamed Brain Venules Requires Expression of Cutaneous Lymphocyte Antigen and Fucosyltransferase-VII

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    Abstract Lymphocyte migration into the brain represents a critical event in the pathogenesis of multiple sclerosis and its animal model, experimental autoimmune encephalomyelitis (EAE). However, the mechanisms controlling the recruitment of lymphocytes to the CNS via inflamed brain venules are poorly understood, and therapeutic approaches to inhibit this process are consequently few. In this study, we demonstrate for the first time that human and murine Th1 lymphocytes preferentially adhere to murine inflamed brain venules in an experimental model that mimics early inflammation during EAE. A virtually complete inhibition of rolling and arrest of Th1 cells in inflamed brain venules was observed with a blocking anti-P-selectin glycoprotein ligand 1 Ab and anti-E- and P-selectin Abs. Th1 lymphocytes produced from fucosyltransferase (FucT)-IV−/− mice efficiently tethered and rolled, whereas in contrast, primary adhesion of Th1 lymphocytes obtained from FucT-VII−/− or Fuc-VII−/−FucT-IV−/− mice was drastically reduced, indicating that FucT-VII is critical for the recruitment of Th1 cells in inflamed brain microcirculation. Importantly, we show that Abs directed against cutaneous lymphocyte Ag (CLA), a FucT-VII-dependent carbohydrate modification of P-selectin glycoprotein ligand 1, blocked rolling of Th1 cells. By exploiting a system that allowed us to obtain Th1 and Th2 cells with skin- vs gut-homing (CLA+ vs integrin β7+) phenotypes, we observed that induced expression of CLA on Th cells determined a striking increase of rolling efficiency in inflamed brain venules. These observations allow us to conclude that efficient recruitment of activated lymphocytes to the brain in the contexts mimicking EAE is controlled by FucT-VII and its cognate cell surface Ag CLA

    Peri-operative red blood cell transfusion in neonates and infants: NEonate and Children audiT of Anaesthesia pRactice IN Europe: A prospective European multicentre observational study

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    BACKGROUND: Little is known about current clinical practice concerning peri-operative red blood cell transfusion in neonates and small infants. Guidelines suggest transfusions based on haemoglobin thresholds ranging from 8.5 to 12 g dl-1, distinguishing between children from birth to day 7 (week 1), from day 8 to day 14 (week 2) or from day 15 (≥week 3) onwards. OBJECTIVE: To observe peri-operative red blood cell transfusion practice according to guidelines in relation to patient outcome. DESIGN: A multicentre observational study. SETTING: The NEonate-Children sTudy of Anaesthesia pRactice IN Europe (NECTARINE) trial recruited patients up to 60 weeks' postmenstrual age undergoing anaesthesia for surgical or diagnostic procedures from 165 centres in 31 European countries between March 2016 and January 2017. PATIENTS: The data included 5609 patients undergoing 6542 procedures. Inclusion criteria was a peri-operative red blood cell transfusion. MAIN OUTCOME MEASURES: The primary endpoint was the haemoglobin level triggering a transfusion for neonates in week 1, week 2 and week 3. Secondary endpoints were transfusion volumes, 'delta haemoglobin' (preprocedure - transfusion-triggering) and 30-day and 90-day morbidity and mortality. RESULTS: Peri-operative red blood cell transfusions were recorded during 447 procedures (6.9%). The median haemoglobin levels triggering a transfusion were 9.6 [IQR 8.7 to 10.9] g dl-1 for neonates in week 1, 9.6 [7.7 to 10.4] g dl-1 in week 2 and 8.0 [7.3 to 9.0] g dl-1 in week 3. The median transfusion volume was 17.1 [11.1 to 26.4] ml kg-1 with a median delta haemoglobin of 1.8 [0.0 to 3.6] g dl-1. Thirty-day morbidity was 47.8% with an overall mortality of 11.3%. CONCLUSIONS: Results indicate lower transfusion-triggering haemoglobin thresholds in clinical practice than suggested by current guidelines. The high morbidity and mortality of this NECTARINE sub-cohort calls for investigative action and evidence-based guidelines addressing peri-operative red blood cell transfusions strategies. TRIAL REGISTRATION: ClinicalTrials.gov, identifier: NCT02350348

    Sintesi e conformazione di peptidi elicoidali

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    Interferenze e conflitti tra vita personale e lavorativa: smartworker e lavoratori tradizionali a confronto

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    Introduzione. Nei contesti di lavoro attuali si assottigliano sempre di più i confini tra vita privata e lavorativa, a causa del continuo avanzamento tecnologico (Putnam et al., 2014) e dello sviluppo di sistemi di lavoro flessibili (Ten Brummelhuis et al., 2012). Questo scenario lavorativo se da un lato può favorire il bilanciamento, dall’altro espone la persona a demands e interferenze che provengono dalla famiglia e dal lavoro, che possono causare conflitti all’interno di queste due sfere di vita (Kossek et al., 2012). I fattori personali e contestuali possono influenzare questo processo. Obiettivi. La finalità dello studio è quella di esplorare il ruolo di mediazione delle interferenze della famiglia nel lavoro e delle interferenze del lavoro in famiglia (Kossek et al., 2012) tra una serie di antecedenti (caratteristiche personali, lavorative e del contesto sociale) nel determinare sia il conflitto sul lavoro dato dalla famiglia che il conflitto in famiglia procurato dalle incombenze lavorative. Tale modello prevede un’analisi sistematica delle differenze tra smartworker e lavoratori tradizionali al fine di rilevare le peculiarità di queste modalità di lavoro. Metodo. Sono stati coinvolti 968 lavoratori provenienti da una grande azienda di telecomunicazioni italiana, 642 smartworker e 326 lavoratori tradizionali. Dopo aver verificato l’invarianza fattoriale tra i due sotto-campioni, è stato testato un modello di equazioni strutturali multi-gruppo. Risultati. Il modello evidenzia il ruolo delle interferenze nel determinare i conflitti tra le due sfere di vita, con differenze negli effetti tra smartworker e lavoratori tradizionali. Limiti. Lo studio proposto è cross-sezionale e le variabili selezionate sono state rilevate attraverso una metodologia self-report. Aspetti innovativi. Quello proposto è uno dei primi studi volti ad indagare la relazione tra interferenze e conflitti, comparando queste due differenti modalità di lavoro attraverso l’uso di una metodologia multi-gruppo e l’inclusione simultanea delle reciproche influenze tra le due sfere di vita

    LAVORO DA REMOTO E WORK-LIFE BALANCE. GESTIRE LE INTERRUZIONI

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    La diffusione pandemica del covid-19 ha reso il lavoro da remoto un’esigenza per molte imprese, creando per i lavoratori nuove sfide nella realizzazione delle proprie esigenze di work-life balance. Anche per questo, il tema risulta sempre più discusso e attuale, in virtù dei forti cambiamenti che hanno rivoluzionato il modo di lavorare. L’approccio più recente alla conciliazione tra lavoro e famiglia studia e approfondisce i modi specifici attraverso cui le persone gestiscono i confini tra le due sfere di vita, meglio definito Boundary management. Il presente contributo ne approfondisce una determinante, ovvero gli elementi di disturbo che designano quelle situazioni che portano la persona a interrompere la sua attività in un dato ruolo (lavorativo) per rispondere alle richieste di un altro (familiare) e viceversa. Lo studio, svolto in TIM su un campione di 968 soggetti, esplora: il ruolo delle risorse personali (come la Personal initiative) e di contesto (come l’autonomia lavorativa e il supporto del capo) nel facilitare o limitare le interruzioni e il ruolo di queste nel predire esiti quali il conflitto al lavoro e/o in famiglia. I risultati ottenuti mostrano che l’autonomia lavorativa e la Personal initiative possono facilitare l’occorrenza delle interruzioni, sebbene in due direzioni diverse. Invece, il supporto del capo può essere un’importante risorsa di contesto in grado di limitarle. Inoltre, dai risultati emerge che le interruzioni provenienti possono contribuire all’aumento del conflitto

    Líneas de investigación actuales de la antropología biológica argentina

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    Teniendo en cuenta que entre los objetivos de la Asociación de Antropología Biológica Argentina (AABA) figuran la difusión, la promoción y la transferencia de los estudios en Antropología Biológica, la Comisión Directiva 2012-2013 planteó la necesidad de disponer de un documento institucional que resumiera las principales líneas de investigación desarrolladas por sus miembros, a fin de contar con información actualizada factible de ser utilizada cuando se la requiriese. Fue así, que se solicitó a los socios responder un cuestionario que indagaba sobre las áreas temáticas de investigación y proyectos en curso. La información recabada fue analizada y organizada, definiéndose líneas de investigación. El documento que se presenta a continuación es el resultado de este trabajo que fue avalado por la totalidad de la Comisión Directiva y enviado a los socios de la AABA para su conocimiento y eventual utilización

    Current researches in Argentine biological anthropology

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    Teniendo en cuenta que entre los objetivos de la Asociación de Antropología Biológica Argentina (AABA) figuran la difusión, la promoción y la transferencia de los estudios en Antropología Biológica, la Comisión Directiva 2012-2013 planteó la necesidad de disponer de un documento institucional que resumiera las principales líneas de investigación desarrolladas por sus miembros, a fin de contar con información actualizada factible de ser utilizada cuando se la requiriese. Fue así, que se solicitó a los socios responder un cuestionario que indagaba sobre las áreas temáticas de investigación y proyectos en curso. La información recabada fue analizada y organizada, definiéndose líneas de investigación. El documento que se presenta a continuación es el resultado de este trabajo que fue avalado por la totalidad de la Comisión Directiva y enviado a los socios de la AABA para su conocimiento y eventual utilización.In regard to the aims of the Asociación de Antropología Biológica Argentina (AABA) of diffusing and promoting bioanthropological studies, the 2012-2013 Executive Committee has created a document summarizing the main areas of research developed in Argentina. To this end, a survey was conducted enquiring the fellows of the AABA about lines of research and projects. The information gathered was analyzed and organized into a unique document, which was approved by all the members of the Executive Committee and then sent to the members of the AABA. This synthesis is expected to be a useful means to make the skills of biological anthropologists widely known.Facultad de Ciencias Naturales y Muse

    Current researches in Argentine biological anthropology

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    Teniendo en cuenta que entre los objetivos de la Asociación de Antropología Biológica Argentina (AABA) figuran la difusión, la promoción y la transferencia de los estudios en Antropología Biológica, la Comisión Directiva 2012-2013 planteó la necesidad de disponer de un documento institucional que resumiera las principales líneas de investigación desarrolladas por sus miembros, a fin de contar con información actualizada factible de ser utilizada cuando se la requiriese. Fue así, que se solicitó a los socios responder un cuestionario que indagaba sobre las áreas temáticas de investigación y proyectos en curso. La información recabada fue analizada y organizada, definiéndose líneas de investigación. El documento que se presenta a continuación es el resultado de este trabajo que fue avalado por la totalidad de la Comisión Directiva y enviado a los socios de la AABA para su conocimiento y eventual utilización.In regard to the aims of the Asociación de Antropología Biológica Argentina (AABA) of diffusing and promoting bioanthropological studies, the 2012-2013 Executive Committee has created a document summarizing the main areas of research developed in Argentina. To this end, a survey was conducted enquiring the fellows of the AABA about lines of research and projects. The information gathered was analyzed and organized into a unique document, which was approved by all the members of the Executive Committee and then sent to the members of the AABA. This synthesis is expected to be a useful means to make the skills of biological anthropologists widely known.Facultad de Ciencias Naturales y Muse
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