54 research outputs found

    Quality of life among healthcare workers: A multicentre cross-sectional study in Italy

    No full text
    Objective: To evaluate the quality of life among doctors, nurses, and occupational safety and health technologists (OSHT). Study design: Cross-sectional study was undertaken in a population of healthcare workers in 10 Italian regions. Methods: The Italian version of Short Form-36 (SF-36) was anonymously and voluntarily self-administered by participants to assess the perceived health-related quality of life (HRQOL). The HRQOL scores for the sample and the Italian population were compared. A multiple linear regression was performed to assess the influence of age, gender, role, socializing time, working time, years spent in healthcare and years spent in the specific department on the SF-36 score. Results: The sample included 324 healthcare workers [57.1% women, mean age 39.0 (standard deviation 10.2) years]: 52.6% were medical doctors, 36.8% were nurses and 10.5% were OSHTs. Workers with a career of >15 years achieved a general health score lower than that of workers with a shorter career, while those who spent more time in socializing activities achieved a higher mental health score. The multivariate analysis showed that increasing age is positively related to role emotional levels (beta = 0.243; P = 0.002), while it appears to be inversely related to general health (beta = -0.218; P = 0.007) and physical function (beta = -0.246; P = 0.001). Nurses had lower scores for bodily pain (beta = -0.214; P < 0.001), social function (beta = -0.242; P = 0.001) and role emotional (beta = -0.211; P = 0.006) compared with doctors. Compared with the general Italian population, healthcare workers had higher scores for general health, physical function, role physical, bodily pain and mental health, and lower scores for vitality, social function and role emotional. Conclusions: Healthcare workers have different levels of HRQOL related to their professional role. In particular, nurses have lower quality of life. These results may help to identify the main roles and attitudes that could cause frustration, dissatisfaction and emotional stress in healthcare workers. (C) 2012 The Royal Society for Public Health. Published by Elsevier Ltd. All rights reserved

    Impatto economico del vaccino antinfluenzale quadrivalente comparato al vaccino trivalente: analisi di costo-efficacia e di impatto sul budget.

    No full text
    Introduzione: L\u2019obiettivo dello studio \ue8 effettuare una valutazione di costo-efficacia della vaccinazione antinfluenzale con il vaccino quadrivalente (QIV) rispetto al vaccino trivalente (TIV) nella popolazione Italiana anziana ( 6565 anni) e nelle categorie di pazienti a alto rischio di complicanze a seguito di influenza. Inoltre, si \ue8 valutata la sostenibilit\ue0 economica dell\u2019introduzione del QIV per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) mediante un\u2019analisi di impatto sul budget. Metodi: Nell\u2019analisi di costo-efficacia, \ue8 stato utilizzato un modello di Markov multi-coorte e statico per simulare il processo di diffusione dell\u2019influenza in un orizzonte temporale lifetime sull\u2019intera popolazione italiana, stratificata per gruppi di et\ue0 e livello di rischio. La maggior parte dei dati epidemiologici ed economici inseriti nel modello sono stati ottenuti da fonti italiane, includendo statistiche nazionali, recenti pubblicazioni e tariffe nazionali., Ove dati italiani non fossero disponibili, sono stati utilizzati i dati europei che pi\uf9 si avvicinano alla realt\ue0 italiana, sulla base di opinioni d\u2019esperti. L\u2019analisi \ue8 stata condotta dalla prospettiva del SSN ed \ue8 stato applicato un tasso di sconto del 3% sia sui costi sia sui benefici. Infine, \ue8 stata condotta un\u2019analisi di sensibilit\ue0 deterministica univariata su tutti i parametri del modello e un\u2019analisi probabilistica. Nell\u2019analisi d\u2019impatto sul budget \ue8 stato stimato l\u2019impatto economico di una sostituzione parziale del TIV con il QIV in un orizzonte temporale medio-breve di 5 anni utilizzando lo stesso modello e la stessa popolazione considerata nell\u2019analisi di costo-efficacia. Risultati: Nello scenario base del modello di costo-efficacia risulta che l\u2019utilizzo del QIV porterebbe a una riduzione annuale di 17.555 casi d\u2019influenza, 10.533 complicanze e 194 ospedalizzazioni nella popolazione considerata. Nel caso base l\u2019utilizzo del QIV al posto del TIV porterebbe a un aumento dei costi, ma anche degli anni di vita guadagnati ponderati per la qualit\ue0 (QALY) con un rapporto incrementale di costo-efficacia (ICER) pari a \u20ac9,462 per QALY, ben al di sotto dei valori soglia comunemente utilizzati nelle valutazioni di accettabilit\ue0 di nuove tecnologie sanitarie. I risultati si sono dimostrati robusti alle variazioni dei valori dei parametri utilizzati nel modello. Nell\u2019analisi d\u2019impatto sul budget, l\u2019introduzione del vaccino QIV in sostituzione del TIV se da un lato aumenta i costi d\u2019acquisto del vaccino per il SSN dall\u2019altro riduce parzialmente i costi di gestione dell\u2019influenza (rispetto al TIV non adiuvato), con un conseguente incremento di spesa, agli attuali tassi di copertura vaccinale, stimato tra 1.2 milioni di euro al primo anno e i 5.2 milioni di euro al quinto anno. Conclusioni: L\u2019analisi svolta ha mostrato come una strategia di vaccinazione antinfluenzale con il QIV risulti costo-efficace per il SSN italiano se comparata con la vaccinazione con il TIV

    Assessing health technologies through HTA: requisites, methods, challenges and perspectives

    No full text
    Issues/problem Health Technology Assessment (HTA) allows a multidisciplinary evaluation of health technologies and is one of the methods available for decision-making. Description of the problem: Technology Assessment has developed in the 1970s and has been applied to fields other than medicine before being deeply used to assess health technologies. With respect to them, HTA should rest on evidence and data and should be adapted in order to be useful to assess the value of different health technologies. Results HTA has been successfully applied to the analysis of the introduction of drugs, medical devices and equipment. As a result, several reports are currently available. They have been commonly provided by institutional organizations and may be assessed with respect to international checklists and recommendations which have been released by networks working in the field of HTA. Notwithstanding the effort of international networks in standardizing HTA reports, Public Health topics remain considerably under investigated. The change in population health need together with the economic crisis suggest that HTA should be implemented in order to better allocate resources, in particular in the field of preventive and Public Health programs which may allow great benefit at population level. Lessons HTA could represent an important tool to tackle Public Health topics. Notwithstanding researchers as well as decision makers and companies should work together in order to provide robust evidence and chance for methods development and standardization

    Aspetti organizzativi e gestionali dell’impiego di Fostimon nel trattamento dell’infertilità di coppia in L’impiego dell’ ormone follicolo stimolante (FSH) urinario umano nella riproduzione assistita: una valutazione di HTA

    No full text
    L’infertilità di coppia rappresenta nel nostro Paese un importante problema sanitario che necessita di risposte assistenziali e organizzative concrete quali l’introduzione ed l’implementazione di PDTA, l’equità d’accesso alle prestazioni, il monitoraggio, la valutazione degli outcome e il public reporting dei risultati. L’adozione di PDTA sulla PMA sia in ambito ospedaliero che territoriale permetterebbe la realizzazione di quei profili integrati di cura che costituiscono percorsi effettivamente orientati alla continuità, all’integrazione e alla completezza della presa in carico della coppia infertile. L’eterogeneità della distribuzione dei centri di PMA sul territorio nazionale determina un consistente fenomeno di migrazione interregionale, influenzato non tanto dal numero dei centri presenti nelle diverse regioni quanto dal livello e dalla tipologia di attività degli stessi. Il dato sul fenomeno della migrazione interregionale costituisce sicuramente un elemento utile a valutare la qualità dell’offerta in relazione alla diversa accessibilità ai servizi pubblici, alla diversa rimborsabilità e ai limiti posti all’applicazione delle tecniche presenti in alcune Regioni. Sulla base di quanto emerso, occorrerebbe valutare l’opportunità di rendere uniformi le modalità di erogazione delle diverse procedure al fine di evitare disparità di trattamento, limitare le possibili migrazioni interregionali e rendere omogenei i costi a carico del SSN. Inoltre, il Registro Nazionale PMA costituisce un’importante risorsa in quanto attraverso la raccolta e valutazione di dati consente un adeguato monitoraggio dell’attività dei centri erogatori, la valutazione degli outcome e il public reporting dei risultati. Nel corso degli anni, i protocolli per la stimolazione ovarica sono stati modificati di pari passo con le evoluzioni farmacologiche. Tuttavia, nonostante l’FSH ricombinante sia disponibile sul mercato da diversi anni, non esiste ancora un consenso unanime nel considerarlo di prima scelta nei cicli di stimolazione ovarica, preferendolo all’FSH urinario altamente purificato. Infatti, in considerazione degli alti costi, l’adozione delle gonadotropine ricombinanti come farmaci di prima scelta dovrebbe essere subordinata alla dimostrazione di una superiorità in termini di efficacia e sicurezza rispetto ai prodotti urinari altamente purificati; superiorità attualmente non dimostrabile sulla base delle evidenze scientifiche disponibili

    Quadrivalent Versus Trivalent Influenza Vaccine: Is It Good Value for Money?

    Get PDF
    Objective: To assess the cost-effectiveness of quadrivalent influenza vaccine (QIV) compared to trivalent vaccine (TIV) in the Italian population aged 65 years or more or at high-risk for influenza. Methods: A static and multi-cohort Markov model was modified to simulate the disease process of influenza (type A and B) over a lifetime horizon using annual cycles. Several cohorts based on the Italian population (nine different age-groups and two level of risks: high and low) entered the model and could be vaccinated with QIV, TIV or unvaccinated. Vaccine coverage rate, epidemiological and demographic estimates were taken from local statistics, surveillance data and Italian published studies, while circulation of type A versus B virus and type of lineage was taken from Euroflu estimates (from 2003-2004 to 2012-2013). Vaccine efficacy against influenza A and B were taken from 2 meta-analyses of clinical trials. Costs and resource use were based on local tariffs and published estimates (price year 2013). Quality of life scores were obtained from a Spanish study, using the EQ-5D questionnaire. The perspective of the National Health Service (NHS) was used and a 3% discount rate was applied to costs and benefits, according to Italian guidelines. To deal with the issue of uncertainty both deterministic and probabilistic sensitivity analyses were conducted. Results: In the basecase, the incremental cost per QALY and per LY saved for QIV versus TIV were \u20ac4.386 and \u20ac3.790, respectively. The most sensitive parameters were vaccine efficacy and probability of circulation of virus A versus B, but the ICER always remained lower than \u20ac10,000 per QALY. The probabilistic analysis showed that at a threshold of \u20ac50,000 per QALY, there was a 99% probability for QIV to be cost-effective. Conclusions: This study suggests that the introduction of QIV at \u20ac5.00 is likely to be a cost-effective strategy from the perspective of the Italian NHS

    Aspetti organizzativi e gestionali legati all’utilizzo di etanercept nel trattamento dell’Artrite Reumatoide, in Health Technology Assessment dell'Etanercept nel trattamento dell'artrite reumatoide

    No full text
    L’artrite reumatoide (AR) è una patologia cronica ad elevato impatto sociosanitario, in ragione sia del suo carattere progressivo e disabilitante che degli elevati costi sociali diretti e indiretti. L’aspetto cronico e invalidante di tale malattia, che condiziona in maniera negativa diversi settori della vita quotidiana, lavorativa e sociale, rende necessario un corretto approccio diagnostico e un precoce intervento terapeutico. Al fine di garantire elevati standard di cura, continuum assistenziale ed equità di accesso ai trattamenti, è necessario promuovere e perseguire, ai vari livelli istituzionali e decisionali, una serie di azioni volte a: ₋ Inserire all’interno della Programmazione Sanitaria Regionale, come specifico obiettivo di salute, il miglioramento dell’assistenza socio-sanitaria erogata alle persone affette da patologie reumatiche. ₋ Definire Linee guida di carattere nazionale/regionale volte a garantire la diagnosi e iltrattamento dell’AR in modo tempestivo ed efficace, oltre che l’integrazione gestionale, istituzionale e delle diverse figure professionali coinvolte. ₋ Attivare un registro nazionale delle patologie reumatiche sistemiche, strumento già attivo da molto tempo in altri Paesi e in grado di fornire dati epidemiologici certi. ₋ • Garantire su tutto il territorio nazionale il tempestivo accesso da parte delle persone affette da AR alle terapie farmacologiche indispensabili, con particolare riguardo a quelle innovative (farmaci biologici), anche attraverso una specifica attività di monitoraggio da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). E’ necessario superare le attuali differenze regionali (in particolare nelle regioni con ingenti disavanzi nel settore sanitario) di accesso ai farmaci. E’ necessario semplificare l’accesso alle terapie farmacologiche innovative (farmaci biologici) da parte dei malati, ampliando il numero delle strutture e la gamma dei professionisti sanitari abilitati a prescrivere ed erogare i suddetti farmaci. Un esempio in tal senso potrebbe essere rappresentato dall’estensione agli specialisti reumatologi territoriali della possibilità di prescrivere i farmaci biologici. ₋ Garantire, con specifico atto di programmazione, la presenza diffusa ed omogenea, su tutto il territorio regionale, dei servizi di reumatologia, con particolare riguardo a quelli territoriali e potenziare la rete dei servizi di riabilitazione. ₋ Promuovere, anche attraverso soluzioni di tipo telematico e su tutto il territorio regionale, l’organizzazione a “rete” dei servizi di assistenza socio-sanitaria (rete dei servizi diagnostici, rete degli specialisti, reti delle strutture di assistenza, ecc.), in modo tale da condividere informazioni (dati), integrare e valorizzare le singole competenze, trasferire conoscenze scientifiche. ₋ Promuovere campagne d’informazione nazionali al fine di favorire la diagnosi precoce delle patologie reumatiche e in particolare dell’AR. La compromissione della qualità di vita, conseguente all’AR, costituisce un elemento da analizzare in quanto fattore condizionante le richieste assistenziali dei pazienti e in grado di influenzare la compliance nei confronti del trattamento. Come confermato dalla letteratura scientifica disponibile, lo stato di salute e la qualità di vita dei soggetti affetti da AR, inferiori al baseline rispetto a quelli della popolazione sana, migliorano significativamente in seguito alla terapia con etanercept, tanto sotto il profilo emozionale quanto sotto quello fisico. In particolare, il trattamento combinato con etanercept e metotrexate consente di migliorare in misura maggiore la qualità di vita dei pazienti rispetto alla somministrazione di metotrexate in monoterapia
    • …
    corecore