8 research outputs found

    La pena di morte viva: l'ergastolo ostativo in Italia

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    After two decades of "war on organized crime", the number of lifers in Italy has notably increased. More than 1.200 convicts are potentially lifers without parole (ergastolo ostativo). Moreover, most of them have spent several years in isolation known as "41bis regime". Inspired by the New School of Convict Criminology, this thesis seeks to explore the many elements of sufferance that long time confinement produces on those confined to long term isolation, especially regarding parental relationships. Using an ethnographic approach, and the personal prison experience, the author has interviewed twenty lifers. Focusing on their daily deprivation this article shows some restrictive practices aiming the ban of the communications between convicts and their families. These deprivations has negative consequences on parental relationships that become almost formal as visits become more sporadic. Long time confinement is a prison system that punishes primarily the family members of convicts which turns a life sentence into a real torture

    La pena di morte viva: l'ergastolo ostativo in Italia

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    After two decades of "war on organized crime", the number of lifers in Italy has notably increased. More than 1.200 convicts are potentially lifers without parole (ergastolo ostativo). Moreover, most of them have spent several years in isolation known as "41bis regime". Inspired by the New School of Convict Criminology, this thesis seeks to explore the many elements of sufferance that long time confinement produces on those confined to long term isolation, especially regarding parental relationships. Using an ethnographic approach, and the personal prison experience, the author has interviewed twenty lifers. Focusing on their daily deprivation this article shows some restrictive practices aiming the ban of the communications between convicts and their families. These deprivations has negative consequences on parental relationships that become almost formal as visits become more sporadic. Long time confinement is a prison system that punishes primarily the family members of convicts which turns a life sentence into a real torture.Dopo due decade di "guerra alla criminalità organizzata" il numero degli ergastolani ha avuto una forte crescita. Si stima che circa 1200 sono ergastolani ostativi. Gran parte dei quali hanno trascorso diversi anni all'interno del regime duro di 41 bis. Ispirato dagli studi della scuola di Convict Criminology questo lavoro cerca di esplorare i vari elementi di sofferenza che l'isolamento di lunga durata produce, con particolare riferimento alla sfera affettiva degli ergastolani. Attraverso l'approccio etnografico e la propria esperienza detentiva, l'autore ha intervistato venti condannati a vita. Concentrandosi sulle privazioni quotidiane questo articolo mostra alcune pratiche restrittive volte a vietare la comunicazione tra condannato e familiari. Questi divieti hanno conseguenze negative sulle relazioni familiari i quali diventano pressochè formali mentre i colloqui diventano sempre più sporadici. Liisolamento di lunga durata è uno strumento penitenziario che punisce i detenuti insieme ai loro familiari rendendo la condanna una forma di tortura

    Sovraffollamento: per favore, non parlate più di metri quadri

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    The Author adopts an unusual perspective to describe the main problems related to the overcrowding of prisons. He is personally experiencing the gaps and inconsistencies of the latest regulations on the alternative measures for criminal enforcement. The analysis of the present situation cannot disregard the European proposals for improvement. The Author points out, however, that reducing the problem to a simple mathematical calculation of the minimum surface available for each prisoner could become a fruitless declaration of rights, rather than a practical attempt to find appropriate measures to reduce the risk of recidivism.L’autore utilizza un’insolita prospettiva per descrivere i principali problemi connessi al sovraffollamento penitenziario. Egli, infatti, legge le difficoltà del quotidiano con gli occhi del recluso e individua lacune ed incongruenze della più recente normativa in materia di misure alternative. L’analisi dell’attuale situazione carceraria non può non passare attraverso la considerazione delle prospettive europee di miglioramento, ma l’autore sottolinea, a tal riguardo, come ridurre il problema ad un mero calcolo matematico di superfici minime disponibili rischi di diventare una sterile proclamazione di ‘desiderata’ anziché un concreto tentativo di individuare risposte trattamentali idonee a ridurre il rischio di recidiva

    Convict criminology: una prospettiva interna per la ricerca in carcere

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    Il contributo offre una descrizione introduttiva e sintetica sulle prospettive teoriche e metodologiche della ricerca condotta secondo i canoni della convict criminolog

    Ricerca sociale ed emancipazione. Campi, posizionamenti e pratiche

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    Negli Stati Uniti E.O. Wright ha proposto una scienza sociale ‘emancipativa’ espressamente rivolta a legittimare forme di critica al tardocapitalismo contemporaneo, per comprendere e dare visibilità a forme possibili di contro-organizzazione sociale, e generare così una conoscenza scientifica in grado di sfidare forme emergenti di sfruttamento. In America Latina si moltiplicano nelle università nuove ‘ecologie’ di saperi, cioè percorsi didattici e di ricerca in chiave radicalmente pluridisciplinare legati a istanze poste dai cittadini, secondo pratiche di interazione non dissimili dall’idea di ‘ricerca sociale democratica’ portata avanti a Mumbai da A. Appadurai. Ma anche in Europa, B. de Sousa Santos, L. Boltanski e molti altri provano a tradurre in futuro gli approcci della sociologia critica che caratterizzarono i decenni centrali del ’900 e che già indicavano nei pubblici plurali di cui si compone la società – più che nei circuiti ristretti dei colleghi – gli interlocutori privilegiati per la costruzione del disegno di ricerca e la gestione della vita sociale dei dati prodotti. Oggi tutto ciò avviene, però, con la marcata consapevolezza che occorra promuovere una nuova stagione di ‘risoggettivazione reciproca’ tra ricercatori e attori sociali che passi anche attraverso la capacità immergersi e lasciarsi interpellare dalla dimensione narrativa, esperienziale, esistenziale di processi sociali invisibili, turbolenti, scomodi, difficilmente accessibili, ma in qualche modo emblema profondo dell’attuale complessità
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