21 research outputs found

    Mapping the Landscape Identity in Tuscany

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    Il contributo presenta gli esiti della redazione di una cartografia in scala 1:50000, estesa all’intero territorio della Regione Toscana, concepita per descrivere con chiarezza i caratteri di identità del paesaggio regionale. La carta è costruita con una particolare attenzione alla massimizzazione della leggibilità e della espressività visiva, ed è l’esito della elaborazione formalizzata di informazioni disponibili nel sistema informativo istituzionale regionale. Da questo punto di vista è un prodotto che rinnova il repertorio delle tecniche tradizionali di rappresentazione, senza rinunciare a essere un prodotto “aperto”: aggiornabile, verificabile, falsificabile.This paper presents the results of a scale 1:50000-map drafting project. The map will cover the whole territory of Tuscany Region, and has been designed to expressively represent landscape identity. The map is built with special attention to cartographic editing issues; but uses the formal practices employed by institutional geographic information systems. From this point of view the map uses and renews traditional techniques of cartographic representation, continuing to be, in all respects, an updatable, testable and falsifiable product

    InteroperabilitĂ  e accessibilitĂ  dei dati topografici. Integrazione, aggiornamento e generalizzazione delle banche dati della Regione Toscana

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    The Project that involves the Italian Institute “Centro Interuniversitario di Scienze del Territorio” and the Italian Regional Institution “Regione Toscana” is the background of the presented research that was activated to verify the potential use of Desktop GIS computer tools in map generalization. The large scale topographic map data stored in the Regional Database was processed using map generalization models and tools to create a small scale map useful to support landscape analysis and studies

    First-episode psychosis and migration in Italy (PEP-Ita migration): a study in the Italian mental health services

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    BACKGROUND: It has been frequently reported a higher incidence of psychotic disorders in immigrants than in native populations. There is, however, a lack of knowledge about risk factors which may explain this phenomenon. A better understanding of the causes of psychosis among first-generation migrants is highly needed, particularly in Italy, a country with a recent massive migration. METHODS/DESIGN: The "Italian study on first-episode psychosis and migration (PEP-Ita)" is a prospective observational study over a two-year period (1 January 2012-31 December 2013) which will be carried out in 11 Italian mental health centres. All participating centres will collect data about all new cases of migrants with first-episode psychosis. The general purpose ("core") of the PEP-Ita study is to explore the socio-demographic and clinical characteristics, and the pathways to care of a population of first-episode psychosis migrants in Italy. Secondary aims of the study will be: 1) to understand risk and protective factors for the development of psychotic disorders in migrants; 2) to evaluate the correlations between psychopathology of psychotic disorders in migrants and socio-demographic characteristics, migration history, life experiences; 3) to evaluate the clinical and social outcomes of first-episode psychoses in migrants. DISCUSSION: The results of the PEP-Ita study will allow a better understanding of risk factors for psychosis in first-generation migrants in Italy. Moreover, our results will contribute to the development of prevention programmes for psychosis and to the improvement of early intervention treatments for the migrant population in Italy

    Analisi quantitativa del rischio di incidenti rilevanti in strutture off-shore

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    Il problema dell’impatto ambientale e della sicurezza degli impianti che comportano la manipolazione di sostanze pericolose è sempre più sentito dalla popolazione, che richiede all’industria norme e standard di sicurezza sempre più alti. In questa ottica si sta cercando di spostare le attività a rischio che necessariamente competono al trattamento di sostanze infiammabili lontano dai centri abitati. In questa prospettiva, i terminali e le installazioni costiere per l’estrazione, lo scarico e lo stoccaggio di sostanze pericolose giocano un ruolo importante nel determinare il rischio industriale presente nella zona costiera. L’approvvigionamento di combustibili richiede in particolare adeguati terminali per lo scarico di queste sostanze. Inoltre, la liberalizzazione del mercato dell’energia sta portando ad un importante aumento della potenzialità complessiva e del numero delle installazioni per lo scarico e lo stoccaggio temporaneo di gas naturale liquefatto criogenico. Anche per limitare il trasporto su strada o ferrovia di sostanze pericolose si pensa di avvalersi in modo sempre crescente delle cosiddette “autostrade del mare”. Il trasporto navale di sostanze infiammabili permette, infatti, la riduzione e lo spostamento del rischio degli itinerari di trasporto verso il mare aperto, causando però un aumento del rischio nei terminali costieri. La riduzione del rischio dovuto a queste installazioni è affrontato sia attraverso la realizzazione di soluzioni innovative che attraverso la rilocalizzazione delle installazioni. Ad esempio, una delle soluzioni alternative ai tradizionali pontili di scarico proposte è la costruzione di terminali flottanti di stoccaggio temporaneo, che permettano di evitare lo stoccaggio di gas liquefatto sulla terraferma. Da questa premessa emerge l’importanza degli studi di sicurezza sulle installazioni che permettono il trasferimento dei combustibili dalle navi petroliere e gasiere agli impianti sulla terraferma preposti allo stoccaggio e alla distribuzione dei combustibili. Nel presente lavoro di tesi si è cercato di valutare il rischio derivante dalle installazioni esistenti e di sondare la possibilità di utilizzare installazioni alternative per lo stoccaggio, il trasporto e l’approvvigionamento alla rete di distribuzione dei combustibili gassosi. Il lavoro è stato affrontato sviluppando una metodologia specifica per effettuare un’analisi comparativa del rischio dovuto ad incidenti rilevanti nelle diverse tipologie di installazioni per la manipolazione di sostanze pericolose. La metodologia è stata basata sulla definizione e sull’analisi di schemi impiantistici di riferimento per le diverse installazioni. L’identificazione e l’analisi dei top-events per le diverse installazioni ha permesso di definire scenari incidentali di riferimento. Le conseguenze dei diversi scenari sono state valutate sia dal punto di vista dei possibili rischi per la popolazione sia della possibilità di propagazione e amplificazione dello scenario incidentale. Infatti l’elevato grado di congestione di alcune strutture esaminate rende estremamente critica la possibilità di “effetto domino”, ovvero la propagazione degli scenari incidentali primari a dare eventi secondari di severità complessiva maggiore

    Determinazione attraverso tecniche GIS della giacitura dei filari di vigneto: una applicazione per l’area del Chianti

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