262 research outputs found

    Lo sguardo del ricercatore e del clinico dietro l'obiettivo della telecamera.

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    L'osservazione è la metodologia d'ìndagine elettiva in Psicologia Clinica.L'osservazione non è di per sè obiettiva, nel senso di consentire una registrazione diretta e fedele della realtà , anzi è esposta al rischio della soggettività, della parzialità dell'osservatore e agli errori o distorsioni che ne derivano. Quando si ha come obiettivo lo studio dell'interazione tra il bimbo e i suoi caregiver, la metodologia osservativa presenta complessità tali che il ricercatore e il clinico necessitano di un equipaggiamento teorico e strumentale adeguato che consenta di ottenere le informazioni indispensabili per la clinica e la ricerca.Nella metodologia osservativa sono state introdotte dagli anni 70 tecniche di registrazione delle osservazioni mediante strumentazioni audiovisive: le videosservazioni si sono rivelate di grande utilità per registrare le interazioni del bimbo con la madre o altri caregiver, ogni volta che si rende necessaria un'analisi sistematica e molto dettagliata dell'interazione.Attraverso le videosservazioni è possibile rilevare aspetti dello sviluppo del bambino e delle sue interazioni che possono essere a disposizione del clinico e del ricercatore in qualsiasi momento offrendo la possibilità di una analisi con modalità microanalitiche che non sarebbe possibile realizzare attraverso la semplice osservazione e attenzione umana .Per essere strumento scientifico la videosservazione deve però attenersi rigorosamente alla metodologia della ricerca osservativa : i filmati una volta realizzati devono essere analizzati e codificati , e i dati ottenuti possono essere elaborati secondo procedure statistiche per ottenere differenti misure relative a frequenza , durata, accordo tra ricercatori. In ambito clinico la videosservazione può venire anche utilizzata a supporto dell'intervento terapeutico o educativo : se nella relazione genitore-bambino sono presenti difficoltà o disturbi interattivi il terapeuta può inserire nel trattamento la tecnica del video feedback e rivedere la videoregistrazione insieme ai genitori soffermandosi su momenti particolarmente significativi dell'interazione : questo può essere utile per promuovere nei genitori una riflessione e una condivisione emotiva e pertanto un effetto terapeutico. Si possono anche prospettare eventuali ipotesi di cambiamento rispetto ai comportamenti inadeguati e si può ricercare insieme agli attori del processo relazionale nuove modalità di comunicazione più adeguate , partendo dall'osservazione e dall'analisi di quelle non congrue e poco funzionali , individuate attraverso il filmato

    Un confronto tra l'esposizione acustica fetale e l'apprendimento del linguaggio del bambino nei primi 18 mesi di vita

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    ItIl lavoro descrive una parte di una più vasta ricerca a tipo follow up tesa a rilevare eventuali correlazioni tra l'esposizione acustica fetale e lo sviluppo cognitivo e comunicativo del neonato nei primi 18 mesi di vita. Vengono qui trattati i dati ricavati da uno strumento da noi costruito per rilevere l'esposizione acustica fetale e la comunicazione gestante feto e da due questionari linguistici, di uso standardizzato, semistrutturato, somministrati a 10 e a 18 mesi. Dai risultati emergono elementi che depongono per un apprendimento linguistico che procede in modo discontinuo,tra i 1O e i 18 mesi. I nostri strumenti non hanno trovato correlazioni tra l'esposizione acustica ambientale del feto e lo sviluppo linguistico del bimbo, mentre si è nettamente rilevato come la comunicazione intenzionale della gestante verso il suo nascituro influisca positivamente sullo sviluppo delle capacità linguistiche del bambino.EnThe article describes to a part of a wides follow up research to find eventual correlations between fetal acoustic exposure and cognitive and communicative development of the baby in the first 18 months of life. In this paper we deal data from an instrument we constructed to measure fetal acoustic exposure and the matherfetus communication and from standard linguistics questionnaires at 10 and at 18 months of age. Some elements reveals the linguistic learning proceeds in discontinuous way, between the 10 and the 18 months. Our instruments did not find correlations between environmental acoustic exposure of the fetus and linguistic development of the child, but clearly we found that the intentional communication of the gravid mather, towards her unborn child correlates positively with the development of his linguistics abilities.FrL'article décrit une tranche d'une recherche plus grande à follow up tendue à relever des éventuels corrélations entre l'exposition acoustique foetal et le développement cognitif et comunicatif du nouveau-né jusqu'au 18 mois de vie. Ici on a le but de traiter les données tirées par un instrument, que nous ayons fait pour enregistrer l'exposition acoustique foetal et la comunication de la femme enceinte avec son foetus, et par deux questionnaires linguistiques, standardisés, semistructurés, utilisés pour la administration au 10 mois et au 18 mois. D'après les résultats on a vu qu'il y a des éléments qui mettent en evidence comment l'essor linguistique marche en moyen discontinu, de 10 à 18 mois. Nos instruments n'ont pas signalé des corrélatio ns entre exposition acoustique ambiante du foetus et le développement linguistique de l'enfant, mais au contraire on a clairement remarqué comment la comunication intentionnel de la femme envers l'enfant qui va naitre soit positive pour le développement des capacités linguistiques
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