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    L’art. 8 della legge n. 148 del 2011 nel sistema delle relazioni sindacali

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    Il saggio analizza i principali profili problematici sottesi alla disciplina della contrattazione di prossimità. Segnatamente, vengono esaminati i rapporti tra l'art. 8 della l. n. 148/2011 e le regole sulla rappresentanza e sui rapporti tra livelli di contrattazione previste dall'ordinamento intersindacale. In tale prospettiva, l'Autore si sofferma altresì sui dubbi di legittimità costituzionale legati all'estensione dell'efficacia soggettiva dei contratti collettivi aziendali in deroga, sulla base di un meccanismo che parrebbe in contrasto con l'art. 39 Cost. Perplessità vengono sollevate anche con riferimento alla compatibilità della disposizione l'art. 3 della Costituzione, atteso che la contrattazione di prossimità appare ancorata al perseguimento di obiettivi vaghi ed indeterminati, che non sembrano consentire alcun controllo sulla ragionevolezza delle scelte operate in sede decentrata

    Le trasformazioni del diritto del lavoro tra ragioni dell’economia e dignità della persona = The transformation of labor law between economic reasons and human dignity. WP C.S.D.L.E. “Massimo D’Antona”.IT – 412/2020

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    The essay is part of the current debate on the changes of the scientific paradigm of labor law. The Author aims to demonstrate the vitality of the founding values of labor law and their enduring function to protect the dignity of workers. The analysis has as its guiding principle the jurisprudence on unfair dismissals, with particular reference to the systematic importance assumed by sentence no. 194/2018 of the italian Constitutional Cour

    Decisioni con impegni, programmi di clemenza e misure cautelari nell'attivit\ue0 dell'Agcm (anno 2013)

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    L'analisi delle decisioni dell'Autorit\ue0 garante della concorrenza e del mercato (Agcm) nel corso del 2013 dimostra un utilizzo limitato degli strumenti ad essa conferiti in attuazione del cd. decreto Bersani (d.l. 4 luglio 2006, n. 223). Con riferimento alle decisioni con impegni, si nota che, a differenza di quanto avvenuto negli anni immediatamente successivi alla loro introduzione nell'ordinamento giuridico italiano, la prassi pi\uf9 recente dell'Agcm \ue8 caratterizzata da un utilizzo residuale di tale istituto. Dunque, in tale nuova prospettiva, i provvedimenti di accettazione di impegni rappresentano, coerentemente con la loro funzione, strumenti eccezionali, di applicazione limitata, non indicati ogniqualvolta si sia in presenza di hard core restrictions e possa venire pregiudicata l'efficacia deterrente delle sanzioni. Nel corso del medesimo anno, l'Agcm non ha mai ritenuto opportuna l'adozione di misure cautelari, n\ue9 \ue8 stato attivato alcun nuovo programma di clemenza, cos\uec confermando, rispetto agli anni precedenti, lo scarso successo applicativo di tali strumenti. Sono state, tuttavia, apportate alcune significative modifiche al programma di clemenza nazionale, atte a renderne pi\uf9 ampio l'ambito applicativo, nell'ottica di una progressiva armonizzazione con il panorama europeo, ed in particolare con il modello di leniency della European Competition Network (ECN).The analysis of the practice of the National Competition Authority (i.e. Autorit\ue0 garante della concorrenza e del mercato, hereafter: Agcm) during 2013 shows a reduced use of the instruments provided by the so-called Bersani decree (Law-Decree no. 223/2006). While until 2011 the Agcm made large use of commitment decisions \u2014 a policy highly criticized by Italian scholars \u2014, 2012 inaugurated a new approach by Agcm, consisting in a substantial decrease of the cases closed through commitments. This approach confirms the exceptionality character of commitment decisions, that are not appropriate to address hard core restrictions and cases where the Agcm intends to set a fine. On the contrary, confirming its past practice, during the time covered by these notes, the Agcm has never adopted interim measures and no leniency proceedings have been activated. During the same year, however, the Italian leniency programme has been amended, in order to make it more compatible with the European Competition Network's Leniency Model

    Immigrati e diritti sociali

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    Il saggio analizza in chiave critica i problemi pi\uf9 attuali della protezione socia\uacle degli immigrati. Dopo avere ricostruito il quadro normativo attualmente vigente, l\u2019A. esamina le pronunce giurisprudenziali pi\uf9 significative in materia di parit\ue0 di trattamento e divieto di discriminazione, valutandone l\u2019impatto con riferimento ai diversi status di immigrato. L\u2019ultima parte \ue8 dedicata alla questione della condizionalit\ue0 delle prestazioni di assistenza sociale a causa dei vincoli di bilancio imposti agli Stati dalla nuova governance europea.The paper proposes a critical view of the most actual problems concerning social protection of migrant people. On the one hand, it presents the in force legal framework; on the other hand, it examines the most relevant judgements on both equality and non discrimination principles, to compare them with the several immigrant's status. Eventually, due to EU budget limits laid down by Commission, it deal with the main question of relationship between condi\uactionality of social protections and budget balance.

    Il coinvolgimento di soci e stakeholders nella determinazione delle remunerazioni degli amministratori: prime riflessioni alla luce della proposta di direttiva modificativa della Shareholder Rights Directive.

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    L'articolo analizza la disciplina delle remunerazioni degli amministratori delle società quotate europee dettata dalla recente proposta di direttiva modificativa della Shareholder Rights Directive, soffermandosi, in particolare, sulle modalità di coinvolgimento dei soci e degli stakeholders nel relativo procedimento decisionale. Alla luce dell'analisi svolta, appare opportuna la previsione, contenuta nel testo della proposta di direttiva, di un'obbligatoria consultazione assembleare - a valenza anche meramente consultiva - avente ad oggetto la politica remunerativa e la successiva relazione annuale sui compensi, nell'ottica della prevenzione dell'endemico conflitto d'interessi che caratterizza la determinazione delle remunerazioni dei gestori. Tuttavia, sarebbe stata preferibile, da parte del legislatore europeo, l'imposizione di una delibera assembleare a carattere vincolante, ai fini di un più efficace coinvolgimento dei soci e di una più proficua armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri. Poco incisivi, inoltre, si rivelano gli strumenti di tutela degli interessi dei soci di minoranza e degli altri stakeholders, rispetto ai quali la proposta di direttiva non prevede modalità d'intervento diretto nel procedimento decisionale inerente la politica remunerativa, né fissa standard valutativi atti a circoscrivere efficacemente la discrezionalità dell'organo gestorio e dei soci di maggioranza nell'assunzione delle relative decisioni
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