118 research outputs found

    Effect of COVID-19 isolation measures on physical activity of children and their parents, and role of the family environment: a cross-sectional study

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    Background. The rigorous isolation measures due to the COVID-19 pandemic seriously impacted children’s lifestyles. A descriptive cross-sectional study was carried out to collect and analyze information about physical activity habits of children and their parents during the social distancing period resulting from the COVID-19 pandemic. Methods. An online questionnaire was administered to 363 families (507 children aged 5-13) recruited by convenience sampling, asking for physical activity type and frequency before, during, and after the lockdown period (9th March - May 3rd 2020), education, outdoor spaces, and children’s weight gain perception. Results. Results show a remarkable decrease in children’s physical activity during lockdown (88.9 vs 39.8% active children) associated with older age and low availability of outdoor spaces (p<0.001). Parents’ physical activity was related to educational level, and a slight but significant correlation between parents’ education and children’s physical activity was found, especially with father’s university degree (p<0.05). Active mothers significantly influenced children’s physical activity during the lockdown, especially if not engaged in smart working. The return to an active lifestyle by children did not reach previous levels (75.9% active children) and was directly related to parent’s physical activity. Finally, the risk of weight gain was lower in active children during the lockdown (OR = 0.46; p<0.001). Conclusions. This work highlights the importance of physical activity during a pandemic event to prevent the risk of gaining weight, and underlines the relevance of the entire family system as a source of promotion of healthy behaviors in children

    IDENTIFICATION OF E. COLI O157 IN A BOVINE MILK FARM BY MULTIPLEX REAL-TIME PCR

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    Law provisions about direct sell of raw bovine milk require VTEC O157 monitoring in bovine milk farms (milk and faeces). It has been showed that culture-based methods used for this scope, besides being cumbersome and time-consuming, may be also less sensitive, compared to molecular approaches. In this study, a multiplex Real-Time PCR, able to identify VTEC O157, Salmonella spp and Listeria monocytogenes, has been used to analyse milk, filter, sewage and stool samples from a milk farm, in comparison with standard OIE methods. The performances of the molecular protocol have been preliminary assessed with lyophilized samples from proficiency testing VLA, showing 100% accordance. Results from field samples indicated the absence of the pathogen in milk, and the higher sensitivity of Real-Time PCR with other matrices, suggesting its potential use for fast VTEC O157 identification

    Determinazione di residui di sparo in ferite d\u2019arma da fuoco putrefatte mediante Micro-TC

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    Introduzione: La Micro-TC \ue8 un mezzo rapido e preciso per la determinazione del gunshot-residue (GSR) su ferite d\u2019arma da fuoco ai fini della determinazione della distanza di sparo. \uc8 noto come la disepitelizzazione e la colliquazione della cute e del sottocute indotte dai fenomeni autolitici-putrefattivi rendano difficoltosa l\u2019analisi ispettiva delle ferite cutanee. Il presente studio si propone di testare l\u2019efficienza diagnostica della Micro-TC nell\u2019identificazione e quantificazione del GSR su ferite d\u2019arma da fuoco sottoposte a putrefazione standardizzata. Materiali e metodi: Previa autorizzazione del Comitato Etico, 10 gambe umane amputate chirurgicamente sono state sezionate in 3 segmenti di circa 6 cm (totale 30 segmenti) e sottoposte a prove di sparo da tre differenti distanze (5, 15 e 30 cm) mediante l\u2019utilizzo di una pistola semi-automatica calibro 7.65 mm fissata su un supporto rigido. I pezzi anatomici sono stati posti in cassette di legno, conservati all\u2019aria aperta per 10 giorni e successivamente fissati in formalina al 4%. Sono stati quindi ottenuti campioni cutanei di forma cubica (lato di cm 1) comprendenti il foro di ingresso o di uscita, il tramite e i tessuti molli circostanti. Ogni campione \ue8 stato sottoposto a esame con Micro-TC e ricostruito in 3D. La percentuale di GSR nella regione di interesse \ue8 stata calcolata mediante un software densitometrico analizzando solo particelle con densit\ue0 superiore a 1000 HU. La stima statistica del modello sulla base del campione rilevato \ue8 stata effettuata mediante la procedura PROC NLIN di SAS\uae. Risultati: L\u2019analisi ispettiva delle ferite immediatamente dopo le prove balistiche ha evidenziato una progressiva riduzione dell\u2019alone di affumicatura e del tatuaggio all\u2019aumentare della distanza di sparo. A distanza di 10 giorni le caratteristiche accessorie apparivano pi\uf9 sfumate a causa delle modificazioni post-mortali della cute associate alla presenza di larve e muffe. L\u2019analisi con micro-CT ha consentito di individuare residui di sparo sulla superficie cutanea, nel sottocute e lungo il tramite di tutte le ferite di ingresso. Tali residui erano invece sempre assenti a livello dei fori d\u2019uscita. La percentuale di GSR ha mostrato un decremento non lineare al crescere della distanza di sparo; nonostante ci\uf2, la variabilit\ue0 del fenomeno non ha permesso di evidenziare differenze statisticamente significative nella media e deviazione standard dei valori relativi alle diverse distanze testate. Conclusioni: L\u2019analisi con micro-TC di ferite d\u2019arma da fuoco prodotte da colpi esplosi a distanza medio-bassa (fino a 30 cm) consente di porre diagnosi differenziale tra foro di ingresso e di uscita. Le modificazioni cutanee indotte dai fenomeni autolitici e putrefattivi post-mortali inducono una tale variabilit\ue0 nei risultati tale da non permettere l\u2019utilizzo di tale tecnica nella determinazione della distanza di sparo

    La TC multi-slice nella determinazione della distanza di sparo

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    Introduzione Ad oggi, tutte le procedure di analisi impiegate nella stima della distanza di sparo prevedono la valutazione della distribuzione, sulla superficie bersaglio, del gunshot residue (GSR). Presentiamo un approccio alla determinazione del firing range basato sull\u2019applicazione della TC spirale multi-slice su ferite d\u2019arma da fuoco prodotte sperimentalmente su cute umana. Materiali e metodi Campione casistico: 6 gambe umane di soggetti sottoposti in vita ad amputazione chirurgica, sezionate in segmenti di circa 6 cm di lunghezza. Prove di sparo: sono state eseguite utilizzando una pistola semiautomatica Beretta Mod.81 calibro 7.65mm; mediante supporti rigidi dell\u2019altezza di 5 cm, 15 cm e 30 cm, sono state effettuate 6 prove di sparo per distanza, per un totale di 18 prove. Ogni prova \ue8 stata eseguita su di un differente segmento di arto. Analisi radiologica: ogni segmento \ue8 stato scansionato con TC spirale multi-slice a 64 strati; le acquisizioni TC sono state ricostruite in 3D secondo diverse tecniche. Risultati: Nei colpi sparati a 5 cm di distanza \ue8 stato rilevato materiale radio-opaco localizzato concentricamente rispetto al foro d\u2019entrata; nei colpi sparati a 15 cm di distanza sono state rilevate aree radio-opache di aspetto puntiforme nell\u2019area circostante il foro d\u2019ingresso. Nei colpi sparati da 30 cm e in tutti i fori d\u2019uscita non sono stati rilevati residui radio-opachi. Le immagini 3D hanno permesso la ricostruzione dei tramiti prodotti dai proiettili. Conclusioni: L\u2019analisi con TC multi-slice consente di discriminare i colpi sparati a 5 cm da quelli sparati a 15 cm in base all\u2019entit\ue0 e alla morfologia dei depositi radio-opachi di GSR; costituisce, inoltre, un valido ausilio nell\u2019identificazione del foro d\u2019entrata. Tuttavia, gi\ue0 a 30 cm non e\u300 in grado di rilevare residui di sparo. Trattasi, pertanto, di una tecnica rapida e di facile esecuzione, spendibile nella determinazione della distanza di sparo per colpi d\u2019arma da fuoco esplosi da distanze ravvicinate, nonch\ue8 nella diagnosi differenziale tra foro d\u2019entrata e di uscita, sebbene presenti sensibilit\ue0 e specificit\ue0 inferiori rispetto ad analisi istochimiche, di microscopia elettronica e radiologiche

    Incidence and role of Salmonella in seafood safety

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    Seafood products are appreciated worldwide for their high nutritional value and are increasingly popular among consumers. Consumer preferences range from fresh products, eaten raw or minimally processed, to variously prepared (salted, smoked, cured, canned) and ready-to-eat (RTE) products. Moreover, seafood products are a major food category in international trade and are frequently shipped very long distances. All these factors expose seafood to various contaminants, including those of microbiological origins, such as Salmonella. The presence of Salmonella in seafood may derive from contamination occurring in the natural aquatic environment, in aquaculture or during processing. In addition, the isolation of Salmonella serovars that are resistant and multiresistant to antibiotics continues to raise concerns. In this review various aspects associated with the microbiological risk posed by the presence of Salmonella in seafood are examined. The most recent data of incidence are presented, and some prevention and control strategies are considered
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