57 research outputs found

    A Study of Ninth Grade Students\u27 Satisfaction with School and Self-Esteem in Two Grade Organization Patterns

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    This study focused on ninth grade students attending school in two grade organization patterns, 7 through 9 and 9 through 12. Students\u27 satisfaction levels with school as measured by the NASSP Student Satisfaction Survey and students\u27 self-esteem measures on the Coopersmith Self-Esteem Inventory were assessed to determine whether a relationship between grade organization, gender, satisfaction with school, and self-esteem existed. Ninth graders from one upper midwest community who attended a four-year high school (N=317) or a 7 through 9 junior high school Findings revealed that both schools scored within the average range on all subscales of the Student Satisfaction Survey. Scores for males and females also were within the average range. Significant differences in the mean satisfaction scores were found. Ninth graders in the four-year high school expressed significantly greater satisfaction than junior high school students on the Teachers; Schoolwork; Activities; Discipline; Decision-Making; and Building, Supplies, and Upkeep subscales. The differences were not significant for males and females. Significant interactions between school and gender were discerned through the analyses of the self-esteem scales. This indicated concomitant influences of school and gender on self-esteem measures on the General, Social, and Total Self scales. A consistent pattern persisted through all four analyses. Males\u27 self-esteem scores were higher for junior high students; females\u27 self-esteem scores were higher for senior high students. Grade organization patterns to enhance self-esteem differed by gender in the two schools studied. Consistently significant positive correlations between the eight satisfaction subscale scores and the four self-esteem measures were found. While grade organization was found to affect student satisfaction and self-esteem, neither pattern was judged superior. The educational program provided was considered key. Educators should be sensitive to the many disruptions students realize in school transitions, the problematic self-esteem among adolescents, their dissatisfaction with elements of school, and their disparate levels of intellectual, social, and physical development

    Build bridges not barricades

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    "I TEMPI DI ATTESA IN PRONTO SOCCORSO CORRELANO CON IL RISCHIO TROMBOTICO"

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    Lo scopo di questo studio consiste nel dimostrare che durante le ore di attesa in Pronto Soccorso il paziente sviluppa uno stato protrombotico favorito dalla condizione patologica basale e aggravato dalla disidratazione e dalla immobilitá e che questa tendenza trombotica é maggiore nei soggetti che non assumono alcuna terapia preventiva rispetto ai soggetti che assumono terapia antiaggregante rispetto ai soggetti che assumono terapia antitrombotica

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    Proposta di recupero della cava "La Fabbrica" a San Giuliano Terme: un centro idroterapico e un parco per la valorizzazione della risorsa paesistica

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    Il recupero degli ambiti di una cava dismessa è un’attività complessa che richiede un lavoro mirato alla risoluzione di specifiche problematiche di natura anche molto diversa fra di loro, per cui, innanzi tutto, l’operazione preliminare è stata quella di capire le caratteristiche peculiari dell’ambito di studio, di dare un ordine di priorità agli interventi da realizzare e infine d’ elaborare un’ipotesi progettuale che non solo avesse i caratteri di compatibilità con il sito in esame ma che ne valorizzasse a pieno tutte le risorse, soprattutto di tipo paesistico. L’area presa in esame riguarda gli ambiti della cava dismessa denominata “Fabbrica” a sud est di San Giuliano Terme (PI), la quale si presenta in uno stato di profondo degrado e abbandono, dovuto agli oltre trent’anni di inattività. Pertanto questa tesi si è posta come scopo quello di realizzarne, con i suoi studi e le sue proposte progettuali, il recupero tramite la rinaturalizzazione, la ristrutturazione e il riuso, per quanto possibile, degli edifici e impianti presenti, la progettazione di nuovi elementi, il tutto finalizzato alla valorizzazione sia della risorsa paesaggistica, sia turistica del capoluogo. Si è fatta innanzi tutto un’ analisi riguardo la fattibilità dell’intervento in relazione ai criteri di realizzazione delle varie componenti del parco stesso, ai materiali recuperabili in situ e al loro eventuale reimpiego per la sistemazione a parco degli ambiti della cava (effettuando quindi una valutazione sulle possibilità di bonifica e sulle modalità di mitigazione dei dislivelli e riempimento dei vuoti lasciati dall’attività estrattiva). Dal punto di vista della rinaturalizzazione si è fatta una schedatura delle essenze caratteristiche sia dell’area nella quale la cava è collocata, sia dell’A.N.P.I.L. Monte Castellare nonché una selezione di quelle che si intende reintrodurre e che ricadono nell’ambito delle principali associazioni floristiche rilevate. La proposta di recupero riguarda la creazione di un parco polifunzionale al cui interno verranno realizzati percorsi pedonali e naturalistici i quali si riallacceranno a quelli già esistenti, adesso tuttavia in stato di incuria e abbandono e per i quali verrà predisposto un piano di riqualificazione al fine di renderli maggiormente fruibili. Verranno progettate anche aree di sosta, di relax e ricreative. Si è pensato inoltre di introdurre nel contesto del parco un centro idroterapico cui verranno associati percorsi nella natura a carattere aromaterapico e cromoterapico (predisponendo il cosiddetto giardino “sensoriale”), un anfiteatro che va a sfruttare la conformazione della vecchia cava di calcare e ne esalta le proprietà acustiche, un museo “diffuso” costituito da padiglioni posti in punti strategici dei percorsi, con cartelli che informano sulla storia delle cave, sulle essenze presenti, sulle caratteristiche dei sentieri. Abbiamo progettato poi una torre panoramica e un punto informazioni che verranno ricavati dal riuso di edifici esistenti abbandonati. Infine per quegli edifici per cui è stato realizzato solo il rilievo fotografico e che si presentano come diroccati e inglobati nella vegetazione, si è pensato di suggerirne una possibile nuova destinazione di tipo museale e turistico-ricettiva

    Safety training effectiveness: where the rubber meets the road

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    The role of prolactin in parental care in a monogamous and a polyandrous shorebird.

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    We compared circulating prolactin levels in two species of shorebirds which have very different social systems, and which breed sympatrically at La Perouse Bay, 40 km east of Churchill, Manitoba. Semipalmated Sandpipers (Calidris pusilla) are monogamous and share incubation equally, although females normally desert broods earlier than males. Rednecked Phalaropes (Phalaropus lobatus) are facultatively polyandrous, and only males care for eggs and young. High prolactin values were correlated with persistent incubation behavior in male Rednecked Phalaropes, and male and female Semipalmated Sandpipers. Prolactin levels in Semipalmated Sandpipers increased dramatically at the onset of incubation, and were not different between the sexes. Incubating male phalaropes had greater prolactin values than the non-incubating males and females. Changes in prolactin levels, however, did not explain the early brood desertion of female Semipalmated Sandpipers. Prolactin levels did not decline with age of brood in either sex of this species. Received 16 October 1989, accepted 29 April 1990
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