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    La pesca artigianale in laguna di Venezia. Guida di buone pratiche e tutela della biodiversitĂ 

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    Questa guida illustra i risultati del progetto “Valutazione e miglioramento del grado di sostenibilità ambientale della pesca artigianale nei siti Natura 2000 della laguna di Venezia - 02/AIRBC/2018”, intervento finanziato dal PO FEAMP 2014-2020, il cui obiettivo principale è stato quello di promuovere la sostenibilità ambientale della pesca tradizionale con reti fisse in laguna di Venezia in un’ottica di tutela della biodiversità lagunare. Il progetto ha previsto: • Il monitoraggio mensile delle attività di pesca tradizionale durante l’autunno 2020 e la primavera 2021, in tre differenti aree di pesca della laguna di Venezia. • La caratterizzazione ambientale delle aree di pesca, sia mediante il rilevamento dei principali parametri dell’acqua, sia mediante l’analisi di immagini satellitari ad alta risoluzione che hanno permesso di effettuare la mappatura dei diversi tipi di habitat. • La sperimentazione, in una delle tre aree di pesca, di attrezzi modificati al fine di migliorarne la selettività di cattura, per ridurre l’impatto sulle specie protette e sugli individui giovanili di specie di interesse per la pesca, e contenere gli effetti negativi della presenza della specie aliena invasiva Mnemiopsis leidyi (noce di mare) e dei rifiuti galleggianti. Le attività di monitoraggio hanno permesso di mappare la distribuzione e determinare la stagionalità delle catture della pesca artigianale nelle tre aree di pesca considerate, rilevando e quantificando l’eventuale presenza e abbondanza di specie aliene nel pescato. Questa attività ha permesso anche di monitorare i rifiuti che periodicamente risultano presenti nelle reti. La sperimentazione di attrezzi da pesca modificati ha permesso di valutarne l’efficacia in termini di riduzione degli impatti della pesca sulla biodiversità lagunare e sulle risorse biologiche stesse. Questi attrezzi si sono anche rilevati efficaci per ridurre l’impatto negativo della noce di mare sulla pesca artigianale con reti fisse. Tutte le attività sono state rese possibili grazie alla fattiva collaborazione dei pescatori professionisti operanti nelle tre aree di pesca considerate. I pescatori artigianali per primi riconoscono la diversità ambientale all’interno del bacino lagunare come uno dei fattori chiave per la loro attività. In questa guida ci si è soffermati particolarmente sul ruolo che le diverse caratteristiche delle acque, dei fondali e delle morfologie del paesaggio lagunare svolgono per le specie ittiche bersaglio della pesca, e di conseguenza sull’importanza di tutelare gli habitat di tali specie. La presenza pressoché costante e diffusa nel bacino lagunare dei pescatori artigianali fa di essi importanti presidii sul territorio, da sempre sensibili e attenti ai cambiamenti che continuamente avvengono in laguna. I pescatori, se adeguatamente motivati e incentivati, potrebbero contribuire alla gestione dell’ambiente lagunare, in particolare sia nell’ambito del monitoraggio e del controllo delle specie aliene, sia nella gestione dei rifiuti dispersi nell’ambiente. Lo scopo di questa guida è quello di mostrare le potenzialità della pesca tradizionale in laguna di Venezia, non solo come esempio di sfruttamento sostenibile delle risorse biologiche lagunari, ma anche come attività che può effettivamente contribuire ad una gestione ambientale finalizzata alla conservazione della biodiversità lagunare

    Pe.LAG.O. Pesca Lagunare Oggi. Rapporto di ricerca finale

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    La pesca tradizionale e artigianale non \ue8 solo una professione ma rappresenta la cultura e lo stile di vita di una comunit\ue0, rivela lo stato di salute ambientale e la biodiversit\ue0 di un luogo e promuove l\u2019identit\ue0 socioculturale di un territorio. In questo lavoro di ricerca, nel primo capitolo, si descrivono i principali risultati ottenuti da una serie di campagne di monitoraggio della pesca artigianale nella laguna di Venezia e di Caorle che hanno restituito una panoramica aggiornata dello stato della pesca artigianale nelle lagune di Venezia e Caorle e contemporaneamente hanno permesso di valutare l\u2019impatto dei rifiuti plastici nelle aree SIC costiere e lagunari della citt\ue0 di Venezia. Nel secondo capitolo si stima l\u2019impatto economico della pesca tradizionale attraverso un\u2019indagine puntuale sui dati ottenuti dai mercati ittici e relativi alle sole specie ittiche tipiche delle catture tradizionali in Laguna di Venezia. A tal fine sono stati elaborati i dati disponibili presso Il Mercato Ittico all\u2019ingrosso di Venezia, il mercato ittico di Chioggia e quello di Caorle

    Crafting the university experience. Investigating the link between students’ engagement, crafting behaviors and their effect on study resources and demands.

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    The university experience is inherently demanding, however, studying at university can also represent an enthusiastic and engaging adventure. The way in which energy may be depleted or fed through demands and resources, leading to motivational or health-impairment processes, has been explored and tested in working contexts through the lenses of the job demands-resources model. Moreover, research has shown that, to sustain motivation and wellbeing, key is the extent to which people proactively engage in behaviors aiming at increasing challenging and resourceful aspects of their tasks and decreasing hindering ones, i.e. engage in job crafting behaviors. Even though understanding how to increase engagement is recognized as being a core challenge in modern universities, only limited research has been conducted to test how study demands and resources relate to students’ engagement and exhaustion, and what is the role of study crafting behaviors in building resources and challenges at the origin of engagement. Drawing on the JD-R theory, we hypothesized that, based on their level of engagement, students make self-initiated changes to the levels of their demands and resources to better align these with their own abilities and preferences. In turn, these changes reflect in higher resources and lower demands, which are likely to influence students’ engagement and exhaustion over time. To test these assumptions, we sampled 245 undergraduate and masters’ students from two different universities in Italy. After estimating a measurement model, given the converged and proper solution obtained, we assess the goodness-of-fit of our specified structural equation model. Our model fitted the data well, supporting our hypotheses. To the best of our knowledge, this is the first study to test whether and how students craft their study resources and demands

    Flounder growth and production as indicators of the nursery value of marsh habitats in a Mediterranean lagoon

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    Estuarine marshes are known as suitable nursery areas for many marine migrant fishes, such as flounder. The potential nursery value of such habitats was investigated in the Venice lagoon, by using growth and production of 0-group flounder as indicators. Size-frequency distribution analysis was performed on fish samples collected fortnightly, from March 2004 to June 2005, in two marsh sites, Dese and Tessera, differing in their origin and environmental conditions. Samples were mostly composed of juvenile individuals, belonging to 0- and 1-group cohorts (the latter being present in Tessera only). A higher total production, either annual or monthly, and faster growth of 0-group flounder was observed in Dese, associated to a higher ecological performance of 0-group individuals in this site, as indicated by the higher P:B ratio values. Dese is a site located in a marsh complex characterized by the relevant influence of a nearby river, and the observed higher potential nursery value of this marsh area with respect to the other is discussed in the light of the higher trophic status and other environmental conditions in this site. The production results were also compared to those from other estuarine environments commonly acknowledged as important nurseries for European flounder
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