865 research outputs found

    Los hijos inciertos: exilio y lengua en las obras de Copi y de Kurapel : el canon hacia la conformación de una literatura extraterritorial de habla francesa

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    Este proyecto analiza en las obras de Copi y de Alberto Kurapel la tensión que produjo la experiencia del exilio en el vínculo lengua-territorio, lengua-literatura. Se trata de una problemática que necesita exceder lo análitico textual, para poder expandirse y aplicarse dentro de una dimensión práctica, en donde lo teórico devenga tangible y visible. Es por ello que se analizará, por un lado, la problemática sobre las causas de por qué las obras de Alberto Kurapel y de Copi (literatura de exilio) no integran los corpus que constituyen la Literatura de Habla Francesa, ya que, ambos escogieron la lengua francesa para producir. Por otro lado, serán tema de investigación los efectos que han producido aquellas omisiones en la configuración identitaria subjetiva individual y colectiva -respecto del campo literario- tanto de los países y lenguas de partida, como de los de llegada. Por último, la posibilidad de insertar aquellas subjetividades como partes integrantes de una Literatura extraterritorial de Habla Francesa.Fil: Ferreri, Natalia L. Universidad Nacional de Córdoba. Facultad de Filosofía y Humanidades; Argentina.Literaturas Específica

    Progettare una Città Queer

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    Le città sono organismi complessi nei quali, specialmente negli ultimi anni, è aumentata l’attenzione alle relazioni sociali, e alle presenze umane e non umane che abitano lo spazio pubblico, in una dimensione di prossimità, in cui flussi, interazioni e relazioni assumono sempre più valore e necessitano di maggiore cura. Lo spazio pubblico è spazio collettivo e condiviso, luogo in cui avviene (o dovrebbe avvenire) l’interazione sociale, la costruzione della comunità e la pratica della democrazia. In questa prospettiva, lo spazio urbano deve essere accogliente e farsi carico della pluralità delle diverse individualità, facilitando la coesione sociale tra i suoi abitanti grazie al suo essere accessibile, inclusivo, sicuro e fluido. Gli spazi pubblici sono stati storicamente progettati per sostenere i ruoli di genere tradizionali, basati sull'esperienza maschile considerata erroneamente neutra. Per questo motivo è importante capire come le persone e i loro corpi vivono e abitano gli spazi pubblici urbani. Storicamente, lo spazio queer e il senso di appartenenza e sicurezza ad esso associati non sono legati esclusivamente alla fisicità dello spazio in sé, molti altri fattori entrano in gioco. Quali sono questi fattori? Come si può definire e progettare uno spazio queer? Non si tratta di progettare PER le persone queer, ma progettare CON le persone queer, in modo queer, adottando un approccio dal basso verso l'alto, coinvolgendo direttamente gli attori locali delle diverse comunità e soggettività queer che abitano lo spazio pubblico. In questo contesto si inserisce il corso Temporary and Inclusive Urban Solutions della Scuola del Design del Politecnico di Milano tenutosi tra maggio e giugno 2023. Il corso si è focalizzato sulla progettazione di soluzioni temporanee per la città inclusiva, in stretto contatto con le realtà locali, esplorando il rapporto tra il concetto stesso di queerness e lo spazio pubblico, con l’obiettivo di definire, attraverso la progettazione partecipata, come la città di Milano possa essere più queer, inclusiva, accessibile, ospitale e attraente. Nove gruppi di studenti e studentesse hanno lavorato in alcuni spazi dei nove Municipi della città di Milano coinvolgendo diversi stakeholder in sessioni di co-design e workshop al fine di progettare insieme ai possibili utenti delle installazioni urbane temporanee. I partner del corso sono stati i 9 Municipi del Comune di Milano e varie associazioni LGBTQ+ operanti sul territorio Milanese, come CIG Arcigay, PoliEdro, Agedo, Famiglie Arcobaleno, GayMinOut, ALA Milano e Pride Sport Milano. Le soluzioni urbane temporanee progettate dagli studenti e dalle studentesse hanno prodotto nove scenari per la città di oggi e del futuro, in cui lo spazio pubblico si trasforma in spazio di incubazione di pratiche sociali, in cui le comunità creative agiscono per creare nuove soluzioni a problemi quotidiani che la società non sempre è in grado di risolvere, indagando le opportunità per migliorare il senso di appartenenza ai quartieri e alla città

    Total Synthesis of Asparenydiol by Two Sonogashira Cross-Coupling Reactions Promoted by Supported Pd and Cu Catalysts

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    Asparenydiol, which is an important natural compound with potential pharmacological activities, was synthesized through two Sonogashira cross-coupling reactions catalyzed by supported Pd and Cu catalysts and by a Mitsunobu etherification. The optimization of the Sonogashira couplings allowed the use of catalysts supported on different matrices with good results in terms of catalytic efficiency and yields

    Academic Pharmacy: Where is Our Influence?

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    Objective. To evaluate the talents of fellows from cohorts 1-10 of the Academic Leadership Fellows Program (ALFP)

    Stepwise shortening of agalsidase beta infusion duration in Fabry disease: Clinical experience with infusion rate escalation protocol

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    Background: Although enzyme replacement therapy with agalsidase beta resulted in a variety of clinical benefits, life-long biweekly intravenous infusion may impact on patients’ quality of life. Moreover, regular infusions are time-consuming: although a stepwise shortening of infusion duration is allowed up to a minimum of 1.5 hr, in most centers it remains ≥3 hr, and no data exists about the safety and tolerability of agalsidase beta administration at maximum tolerated infusion rate. Methods: In this study, we reported our experience with a stepwise infusion rate escalation protocol developed in our center in a cohort of 53 Fabry patients (both already receiving and treatment-naΪve), and explored factors predictive for the infusion rate increase tolerability. Results: Fifty-two patients (98%) reduced infusion duration ≤3 hr; of these, 38 (72%) even reached a duration ≤2 hr. We found a significant difference between the mean duration reached by already treated and naΪve patients (p <.01). More severely affected patients (male patients and those with lower enzyme activity) received longer infusions for higher risk of infusion-associated reactions (IARs). A significant correlation between anti-agalsidase antibodies and IARs was found. Conclusion: Our infusion rate escalation protocol is safe and could improve patient compliance, satisfaction and quality of life
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