1,403 research outputs found

    Local quasiparticle density of states of superconducting SmFeAsO1−x1-xFxx single crystals: Evidence for spin-mediated pairing

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    We probe the local quasiparticles density-of-states in micron-sized SmFeAsO1−x_{1-x}Fx_{x} single-crystals by means of Scanning Tunnelling Spectroscopy. Spectral features resemble those of cuprates, particularly a dip-hump-like structure developed at energies larger than the gap that can be ascribed to the coupling of quasiparticles to a collective mode, quite likely a resonant spin mode. The energy of the collective mode revealed in our study decreases when the pairing strength increases. Our findings support spin-fluctuation-mediated pairing in pnictides.Comment: 11 pages, 4 figure

    Vortex matter freezing in Bi2_{2}Sr2_{2}CaCu2_{2}O8_{8} samples with a very dense distribution of columnar defects

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    We show that the dynamical freezing of vortex structures nucleated at diluted densities in Bi2_{2}Sr2_{2}CaCu2_{2}O8_{8} samples with a dense distribution of columnar defects, B∼10−2BΦB \sim 10^{-2} B_{\Phi} with BΦ=5B_{\Phi}=5\,kG, results in configurations with liquid-like correlations. We propose a freezing model considering a relaxation dynamics dominated by double-kink excitations driven by the local stresses obtained directly from experimental images. With this model we estimate the relaxation barrier and the freezing temperature. We argue that the low-field frozen vortex structures nucleated in a dense distribution of columnar defects thus correspond to an out-of-equilibrium non-entangled liquid with strongly reduced mobility rather than to a snapshot of a metastable state with divergent activation barriers as for instance expected for the Bose-glass phase at equilibrium.Comment: 12 pages, 7 figure

    Backlund transformations and Hamiltonian flows

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    In this work we show that, under certain conditions, parametric Backlund transformations (BTs) for a finite dimensional integrable system can be interpreted as solutions to the equations of motion defined by an associated non-autonomous Hamiltonian. The two systems share the same constants of motion. This observation lead to the identification of the Hamiltonian interpolating the iteration of the discrete map defined by the transformations, that indeed will be a linear combination of the integrals appearing in the spectral curve of the Lax matrix. An application to the Toda periodic lattice is given.Comment: 19 pages, 2 figures. to appear in J. Phys.

    The Assembly of Diversity in the Morphologies and Stellar Populations of High-Redshift Galaxies

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    We have studied the evolution in the morphologies, sizes, stellar-masses, colors, and internal color dispersion (ICD) of galaxies at z=1 and 2.3, using a near-IR, flux-limited catalog for the HDF-N. At z=1 most luminous galaxies have morphologies of early-to-mid Hubble-types, and many show transformations between their rest-frame UV-optical morphologies. Galaxies at z=2.3 have compact and irregular morphologies with no clearly evident Hubble-sequence candidates. The mean galaxy size grows from z=2.3 to 1 by 40%, and the density of galaxies larger than 3 kpc increases by 7 times. At z=1, the size-luminosity distribution is broadly consistent with that of local galaxies, with passive evolution. However, galaxies at z=2.3 are smaller than the large present-day galaxies, and must continue to grow in size and stellar mass. We have measured the galaxies' UV-optical ICD, which quantifies differences in morphology and the relative amount of on-going star-formation. The mean and scatter in galaxies' total colors and ICD increase from z=2.3 to 1. At z=1 many galaxies with large ICD are spirals, with a few irregular systems. Few z=2.3 galaxies have high ICD, and those that do are actively merging. We interpret this as evidence for the presence of older and more diverse stellar populations at z=1 that are not generally present at z>2. We conclude that the star-formation histories of galaxies at z>2 are dominated by discrete, recurrent bursts, which quickly homogenize the galaxies' stellar content, and are possibly associated with mergers. The increase in the stellar-population diversification by z<1.4 implies that merger-induced starbursts occur less frequently than at higher redshifts, and more quiescent star-forming modes dominate. This transition coincides with the emergence of Hubble-sequence galaxies. [Abridged]Comment: Accepted for publication in the Astrophysical Journal. 20 pages, in emulateapj forma

    Nuovi cleavages e competizione partitica nel sistema politico italiano

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    Il presente lavoro si propone di indagare le condizioni di evoluzione del sistema dei partiti in Italia nella transizione degli anni Novanta, allo scopo di delineare le fratture socio-politiche (cleavages) intorno alle quali sta prendendo forma l\u2019attuale dinamica di competizione partitica, soprattutto in conseguenza dell\u2019introduzione del sistema elettorale di stampo maggioritario avvenuta nel 1993. Le trasformazioni subite dal sistema italiano dei partiti nel corso degli anni Novanta, al pari di quelle che hanno interessato altre societ\ue0 postmaterialiste del mondo occidentale, hanno progressivamente indebolito le fratture socio-politiche tradizionali, a cominciare dalla distinzione fra capitale e lavoro, con il conseguente declino delle identit\ue0 collettive pi\uf9 forti, come quella comunista e del movimento operaio. A ci\uf2 si aggiunga la sempre maggior diffusione di processi di differenziazione socio-professionale che tendono a sgretolare l\u2019identit\ue0 di classe, oltre all\u2019affermarsi di nuove fratture. In questa situazione, le dinamiche di interazione fra i partiti, che hanno portato alla nascita di nuovi soggetti politici, oltre che al consolidarsi di due schieramenti reciprocamente alternativi quali gli attuali centro-destra e centro-sinistra, hanno preso ad articolarsi secondo linee di conflitto almeno in parte diverse da quelle del passato. Attraverso un\u2019analisi delle proposte politico-programmatiche dei partiti e degli schieramenti politici, si cercher\ue0 di delineare le linee distintive prevalenti all\u2019interno del discorso politico, cos\uec da pervenire alla definizione dello spazio all\u2019interno del quale i partiti attuali realizzano le loro strategie competitive o cooperative, oltre che alla determinazione delle condizioni che ne fissano l\u2019autocollocazione sul continuum sinistra-destra

    FRAMMENTAZIONE DEL SISTEMA POLITICO ITALIANO: CARATTERISTICA GENETICA?

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    Il sistema politico italiano viene ancora oggi interpretato, secondo molto scienziati della politica, in termini di una transizione incompiuta, sia dal punto di vista degli assetti istituzionali sia dal punto di vista del grado di strutturazione del sistema dei partiti. Il confronto politico attuale evidenzia profonde difficolt\ue0 di natura politica e culturale che attraversano il nostro sistema dei partiti non solo nell\u2019attuale fase, ma lungo tutto l\u2019arco temporale della Repubblica italiana. L\u2019attuale discussione parlamentare \ue8, anche a seguito della forte delegittimazione in corso del ceto politico, ancora oggi bloccata su ipotesi di modifica del vigente sistema bicamerale, della forma di governo (in direzione di un rafforzamento dei poteri dell\u2019esecutivo), senza tuttavia trovare sbocco in una sufficiente condivisione fra i diversi partiti politici. La revisione della legge elettorale \ue8 a sua volta oggetto di profonde divisioni tra i partiti e all\u2019interno degli stessi. Lo stesso confronto politico, apparentemente congelato dopo l\u2019avvento del Governo Monti, mette in luce l\u2019esistenza le profonde difficolt\ue0 di natura politica e culturale che attraversano il nostro sistema dei partiti non solo nell\u2019attuale fase, ma lungo tutto l\u2019arco temporale della Repubblica italiana. Le diverse culture politiche (e fratture socio-politiche) mettono in luce l\u2019esistenza di nuove dinamiche nell\u2019assestamento della domanda politica a fronte delle quali l\u2019offerta politica non sembra essere sempre riuscita a realizzare un ancoraggio stabile. Di qui alcune domande di ricerca in ordine al tema della frammentazione/omogeneit\ue0 del sistema partitico: - la frammentazione del sistema partitico rappresenta una caratteristica strutturale del sistema politico italiano (valendo a prescindere dai vincoli istituzionali, dalle forme di governo in riferimento alla modellistica costituzionale, dalle leggi elettorali ecc)? ovvero, - in che misura l'attuale sistema multipartitico - che nel corso della Seconda Repubblica \ue8 stato a lungo incapsulato in due coalizioni eterogenee e poco coese (dando luogo ad una competizione bipolare che ha generato alternanza ma non capacit\ue0 di governo) - rappresenta un portato irriducibile della frammentazione partitica, ovvero un tratto peculiare e ineliminabile dell'articolazione in cleavages del sistema politico italiano? La frammentazione \ue8 la cifra fra Prima e Seconda Repubblica. E la recente costruzione di soggetti politici (PD e PDL) non \ue8 stata in grado di risolverla. La transizione incompiuta (o infinita?) cambia la configurazione del sistema di partito (aggregazioni di soggetti politici, formazione di nuovi soggetti, senza stabilizzazione del sistema dato che la frammentazione si riproduce anche all'interno delle nuove forze politiche), ma non permette l'approdo ad un bipolarismo maturo dell'alternanza, forse perch\ue9 le fratture insite nella storia dell\u2019Italia (ancora prima dell\u2019esperienza repubblicana), impediscono tale dinamica politica. Nella prima parte del paper, si ricorre alle interpretazioni consolidate della letteratura politologica italiana (G. Sartori e il multipartitismo polarizzato versus G. Galli e il bipolarismo imperfetto; cfr. Lanzalaco, 2012) per capirne la portata attuale e gli eventuali sviluppi e limiti, alla luce dei principali cleavages tuttora presenti nel nostro Paese. Inoltre, \ue8 interessante provare ad analizzare il superamento della stessa dinamica di interpretazione della cosiddetta Seconda Repubblica in una nuova fase, come quella attuale, che sembra sempre pi\uf9 preludere ad una terza fase della nostra esperienza repubblicana se non a un ritorno a tratti caratteristici della cosiddetta Prima Repubblica. Nella seconda parte del paper, l\u2019obiettivo \ue8 evidenziare come il sistema partitico italiano si pone nei confronti di alcune politiche pubbliche (bioetica e immigrazione), esaminate in maniera esemplare come contrassegno dell'irriducibile frammentazione intra e inter partitica. Posta la rilevanza di alcuni temi per i cittadini-elettori, le organizzazioni chiamate a creare consenso attorno alle proprie proposte politiche (i partiti) non possono ignorare alcune politiche pubbliche considerate scivolose (slippery slope). Come spesso accade, su tali temi, esistono sensibilit\ue0 e posizioni diverse non solo tra i partiti, ma anche all\u2019interno degli stessi. Quando un tema divide i diversi orientamenti della societ\ue0, il sistema partitico tende a strutturarsi attraverso fratture socio-politiche (ad esempio stato chiesa, centro-periferia, capitale-lavoro, ecc.), le quali generano confini e appartenenze. Sulla base di questa riflessione, si intende indagare in che modo alcune policies strutturano il sistema partitico italiano, evidenziando le posizioni dei e nei partiti rispetto alle singole questioni

    I costi della politica fra legittimazione e accountability

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    Il tema dei costi della politica, di recente oggetto di un ritorno di attenzione a seguito della pubblicazione di alcuni volumi e inchieste giornalistiche, \ue8 fra le questioni che meglio interpretano e rappresentano l\u2019esistenza di uno stretto legame fra responsabilit\ue0 politica, consenso democratico e funzionamento efficace delle istituzioni. Si tratta infatti di un tema su cui, da un lato, tende ad esercitarsi un controllo da parte dei cittadini, ovvero una pressione da parte dell\u2019opinione pubblica, che peraltro all\u2019avvicinarsi delle consultazioni elettorali pu\uf2 trasformarsi in un importante determinante del consenso. Dall\u2019altro, si tratta di un argomento che riguarda da vicino le condizioni fondamentali di funzionamento delle istituzioni democratiche, sul quale una democrazia avanzata \ue8 comunque tenuta ad interrogarsi. Molteplici sono, inoltre, le implicazioni che interessano questo tema, sia da un punto di vista positivo, e cio\ue8 di come istituzioni e pratiche democratiche funzionano in quanto tali, sia da un punto di vista normativo, e cio\ue8 di come istituzioni e pratiche democratiche dovrebbero funzionare in una societ\ue0 aperta e plurale. La stesso principio normativo dell\u2019accountability, che sta a definire la responsabilit\ue0 in capo al personale politico - parlamentare e di governo - rispetto alla rendicontazione del proprio agire, e di conseguenza rispetto al concetto di responsiveness, e cio\ue8 capacit\ue0 di risposta alle richieste e aspettative dei governanti, in condizioni di trasparenza e chiarezza delle opzioni di scelta. Le profonde trasformazioni che hanno attraversato la societ\ue0 italiana, al pari di qualsiasi altra realt\ue0 evoluta del mondo occidentale, sono state nel corso degli anni causa di significativi mutamenti nei rapporti fra politica e societ\ue0 civile, nelle forme di organizzazione tipiche della politica, a cominciare dai modelli organizzativi di partito, nelle modalit\ue0 di comunicazione che contraddistinguono il rapporto fra partiti, eletti ed elettori ecc. Con ci\uf2, il finanziamento di partiti e movimenti politici, insieme alle attivit\ue0 che svolgono nei confronti della politica una funzione di indotto (a cominciare dagli apparati serventi della PA, per venire al complesso insieme di attivit\ue0 del parastato, prima fra tutte le attivit\ue0 aziendali erogatrici di servizi di pubblica utilit\ue0), costituiscono un punto di snodo decisivo per l\u2019individuazione di un equilibrio efficace fra rappresentanza e accountability. Perch\ue9 se \ue8 vero che dall\u2019introduzione delle indennit\ue0 di mandato nei primi parlamenti democratici, i costi della politica sono una condizione necessaria per un accesso all\u2019arena democratica indipendente dalle disponibilit\ue0 economiche dei soggetti, \ue8 altrettanto vero che l\u2019adeguamento dei finanziamenti alla politica secondo un giusto livello \ue8 parte fondamentale delle condizioni di legittimazione di elite e istituzioni politiche. Nel paper si prenderanno in considerazione le modalit\ue0 che regolano il finanziamento di partiti e movimenti politici in sei democrazie occidentali (Spagna, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Germania, Italia), concentrando l\u2019attenzione soprattutto su sette dimensioni analitiche fondamentali: 1) il grado di centralizzazione del sistema di finanziamento pubblico; 2) il tipo di soggetto erogatore dei contributi; 3) il modello di contribuzione; 4) l\u2019esistenza di eventuali limiti o tetti di spesa; 5) l\u2019esistenza di meccanismi di controllo e/o sanzionamento; 6) l\u2019eventuale finalizzazione delle erogazioni; 7) l\u2019ammontare complessivo del finanziamento pubblico. Tenendo sullo sfondo questa analisi comparativa, si cercher\ue0 di focalizzare alcune delle voci di spesa relative al funzionamento del sistema politico. Quest\u2019ultimo verr\ue0 inoltre analizzato alla luce delle sue pi\uf9 conclamate patologie e fragilit\ue0, inquadrandone le cause all\u2019interno di una pi\uf9 generale analisi dell\u2019incompiuta transizione italiana. Si cercher\ue0 infine, sia pur molto schematicamente, di affrontare il tema in chiave prescrittiva, individuando alcune possibili soluzioni per la definizione di un sistema di finanziamento e monitoraggio rispondente alle aspettative di trasparenza dei cittadini. A tale proposito, verr\ue0 avanzata un\u2019ipotesi schematica di codice etico per classe politica (e per gli apparati serventi della P.A.), finalizzata a inquadrare il tema del costi della politica nel pi\uf9 generale ambito della tensione normativa esistente fra condizioni di legittimit\ue0 e capacit\ue0 di accountability

    Hyperpolarizability and operational magic wavelength in an optical lattice clock

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    Optical clocks benefit from tight atomic confinement enabling extended interrogation times as well as Doppler- and recoil-free operation. However, these benefits come at the cost of frequency shifts that, if not properly controlled, may degrade clock accuracy. Numerous theoretical studies have predicted optical lattice clock frequency shifts that scale nonlinearly with trap depth. To experimentally observe and constrain these shifts in an 171^{171}Yb optical lattice clock, we construct a lattice enhancement cavity that exaggerates the light shifts. We observe an atomic temperature that is proportional to the optical trap depth, fundamentally altering the scaling of trap-induced light shifts and simplifying their parametrization. We identify an "operational" magic wavelength where frequency shifts are insensitive to changes in trap depth. These measurements and scaling analysis constitute an essential systematic characterization for clock operation at the 10−1810^{-18} level and beyond.Comment: 5 + 2 pages, 3 figures, added supplementa
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