33 research outputs found

    Futurismo, cultura e politica

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    Nell’ambito della mostra “Futurismo e Futurismi”, curata da Palazzo Grassi a Venezia nel 1986, la Fondazione Giovanni Agnelli organizzò a Venezia, il 15 e 16 maggio 1986, il convegno “Futurismo, Cultura e Politica”, volto ad esplorare la dimensione politica e meta-politica del movimento e della cultura futurista, in Italia ed all’estero. Il volume raccoglie i saggi nati dalle relazioni presentate in quella occasione.- Indice #5- Introduzione di Renzo De Felice #9- Parte Prima. Gli aspetti generali del rapporto tra futurismo, cultura e politica #13- Futurismo e culture politiche in Europa: una prospettiva globale, George L. Mosse #15- Il ruolo di Marinetti nella costruzione del futurismo, Luciano De Maria #35- Il futurismo nel dibattito intellettuale italiano dalle origini al 1920, Alberto Asor Rosa #51- Futurismo e sinistra politica, Umberto Carpi #69- Macchine e rarimerletti. Alcune fonti del futurismo nell’ideologia e nella letteratura, Roberto Tessari #81- Parte Seconda. L’esperienza politica del futurismo italiano #105- II futurismo e la politica. Dal nazionalismo modernista al fascismo (1909-1920), Emilio Gentile #107- Futurismo e fascismo, Niccolò Zapponi #163- Settimelli e Carli dal futurismo al fascismo, Paolo Buchignani #179- Bottai: da intellettuale futurista a leader fascista, Giordano Bruno Guerri #223- La politica culturale del fascismo, le avanguardie e il problema del futurismo, Enrico Crispolti #249- Parte Terza. Futurismo, cultura e politica fuori d’Italia #287- Futurismo e culture politiche in Francia, Pasquale A. Jannini #289- Futurismo e rivoluzione conservatrice in Germania, Ferruccio Masini #307- Il futurismo italiano e l’avanguardia ungherese, Gianpiero Cavaglià #323- I contatti politico-culturali tra futuristi italiani e Russia, Cesare G. De Michelis #355- Il secondo futurismo russo: la dimensione politica, Halina Stephan #385- Futurismo, ultraismo e culture politiche nell’area ispanica, Jaime Brihuega #411- Futurismo, vorticismo e “mondomoderno”, William C. Wees #443- Interventi #459- Arti liberali e diritto dell’individuo in F. T. Marinetti, Leonardo Clerici #461- Futurismo e dibattito politico, Emilio R. Papa #483- Spettacolo politico e “18 BL”, Marco Verdone #48

    [Lucio Fontana.] Dall'antologica all'Attico nel 1959 al Catalogo generale del 1974 e del 1986

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    The essay retraced the main stages of the relationship between Enrico Crispolti and Lucio Fontana, starting from the exhibition at L’Attico Gallery in Fall 1959 to the Catalogue Raisonné, begun after Fontana’s death and accomplished with the first edition in 1974.Crispolti summarized his point of view and critical perspective and proposed a retrospective gaze on Fontana creative itinerary from middle ‘20s, in order to highlight the nodal issues of artist’s imaginary. Finally, he reminded their tight dialogue during the last decade of Fontana’s life and career.L'articolo tratteggia il rapporto tra l'autore e Lucio Fontana ripercorrendo le esperienze del decennio che va dalla breve ma significativa antologica dell'artista organizzata da Crispolti alla Galleria L'Attico di Roma, nell'autunno del 1959, all'esperienza del catalogo generale, avviato poco dopo la scomparsa di Fontana, e realizzato nella sua prima edizione nel 1974.Lungo questo percorso, Crispolti cerca di riassumerne l'ottica, nel senso d'uno sguardo retrospettivo sui trascorsi creativi di Fontana, che muovono da metà degli anni Venti, attraverso considerazioni relative a nodi centrali del suo immaginario, per poi riferirsi al dialogo ravvicinato sviluppato nell'ultimo decennio di creatività e di vita dell'artista

    Napoli e la questione meridionale dell'arte. Volume 1 Scritti e interviste 1965-1993

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    Affiora da queste pagine l'attenzione che Enrico Crispolti, storico e critico d'arte, ha rivolto dal 1965 al 1993 alla situazione dell'arte contemporanea a Napoli e in Campania. Al centro v'è l'attenzione per quella che egli ha definito questione meridionale dell'arte, affrontata con un'analisi che tocca sia gli aspetti di una storia emarginata dalla storiografia critica, sia il ricco patrimonio antropologico. Una storia e al tempo stesso un fervore creativo che documenterà nel Padiglione Italiano della Biennale di Venezia del 1976, posto all'insegna dell' “Ambiente come sociale”.La questione investe sia l’aspetto sociologico-sociale sia quello storico-fenomenologico, scrive Crispolti, chiedendosi se esiste qualche connessione fra emarginazione sociale e politica del Meridione d'Italia ed emarginazione culturale, e ricercandone le cause nel medesimo disegno.Una metodologia – come evidenzia Bignardi nella prefazione – che in quegli anni Settanta introduceva nell'università “l'incontro, in presa diretta, con il 'fare' dell'arte, orientando noi studenti a vivere l'esperienza come parte integrante della propria formazione culturale e professionale.

    Un’immaginazione ludicamente decostruttiva

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    Avant-gardist but at the same time critic toward Arte Povera and Conceptual Art, Nespolo express a ludic attitude in his works based on an intensive production of images and forms. Playing with imagination and languages, calling to mind some visual solutions from Futurism and Pop Art Nespolo with his poetics and his postmodernist attitude emphasize communication making a publicity art

    Ignazio Gadaleta. Scritti di Enrico Crispolti

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    Collection of writings by the art critic Enrico Crispolti about the Italian painter Ignazio Gadaleta; with introductory essay and unpublished intervie

    Una collezione particolare

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    Il percorso parallelo tra arte e impresa di Ovidio Jacorossi diventa ora MUSIA, un progetto culturale e un nuovo spazio nel centro di Roma; la rappresentazione plastica di una passione ma anche un inno alle straordinarie potenzialità creative che l'arte contemporanea può offrire anche alle aziende. La mostra è il primo capitolo di un racconto che farà conoscere e svelerà nel tempo la Collezione Jacorossi, la quale - proprio in virtù della sinergia con la vita imprenditoriale del suo fondatore - può essere considerata una "collezione d'impresa". Ne viene fuori un catalogo d'arte particolare, corredato da robusti apparati storico-critici e motivato dai testi di Enrico Crispolti, Giuseppe De Rita, Marco Lodoli e Giulia Tulino, insieme a una intensa conversazione tra Ovidio Jacorossi e Paolo Di Paolo. Oltre gli schemi consueti, un invito a un possibile viaggio nell'arte della prima metà del Novecento italiano, con epicentro Roma, libero da scelte convenzionali. Una possibile "deriva storico-critica", nel senso più stimolante del godere quanto possa offrirci - come sottolinea Crispolti - "la poetica di un insubordinato collezionare"

    Roma attraverso le gallerie: una panoramica del contesto romano tra la fine degli anni '40 e gli anni '80

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    Prosegue e si completa il viaggio nella Collezione Jacorossi attraverso la seconda metà del Novecento, partendo ancora una volta da quel "collezionismo d'impresa" che Enrico Crispolti mette a fuoco e racconta seguendone una "deriva storico-critica". Sullo sfondo c'è sempre Roma, scenario privilegiato di movimenti e artisti, luogo elettivo delle attività imprenditoriali del gruppo Jacorossi e oggi città in cui sorge Musia, il nuovo spazio di Via dei Chiavari nel quale la Collezione ha trovato casa e visibilità. Roma è nella cifra artistica di tante opere e protagonisti del tempo, ma è anche nelle severe analisi di Giuseppe De Rita, nella storia delle gallerie cittadine dal secondo dopoguerra a oggi a cura di Giulia Tulino, nei ricordi di Ovidio Jacorossi raccolti nella conversazione con Paolo Di Paolo. Su tutto, la fiducia incondizionata e assoluta nella forza creativa dell'arte contemporanea

    Niki de Saint Phalle. The Tarot Garden

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    This book presents, for the first time, an illustrated account of the creation of Tarot Garden located in south of Toscany. This fascinating park of sculture-architecture by the french-american artist Niki de Saint Phalle is certainly the more complex environment work by the artist. This volume presents essays by friends and art historians (such as Pierre Restany, Enrico Crispolti, Gianni Pettena) and several interviews with artists and people who worked to the project with Saint Phall
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