18 research outputs found

    hepatitis a outbreak in italy 2013 a matched case control study

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    Between January and May 2013 a hepatitis A (HA) incidence increase was detected in Italy, signalling an outbreak. A retrospective matched case-control study was conducted to identify the source of infection. A case was defined as a resident of any of five regions (Apulia, autonomous province of Bolzano, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia-Giulia and autonomous province of Trento), who had symptom onset between 1 January and 31 May2013 as well a positive test for anti-HA virus IgM. We compared each case with four age-and neighbourhood-matched controls. Overall 119 cases and 419 controls were enrolled. Berries were found as the main risk factor for HA (adjusted odds ratio (ORadj): 4.2; 95% confidence interval (CI): 2.5-7.0) followed by raw seafood (ORadj: 3.8; 95% CI: 2.2-6.8; PAF: 26%). Sequencing the virion protein (VP)1-2a region from 24 cases yielded a common sequence (GenBank number: KF182323). The same sequence was amplified from frozen mixed berries consumed by some cases as well as from isolates from Dutch and German HA patients, who had visited some of the affected Italian provinces during the outbreak. These findings suggested berries as the main source of the Italian outbreak. Control measures included voluntary recall of the confirmed frozen mixed berry batches and a trace-back investigation was initiated. The Ministry of Health website recommends frozen berries to be cooked for two minutes before eating.

    Rapporto annuale 2003. Indicatori del sistema agroalimentare italiano

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    Consiglio Nazionale delle Ricerche - Biblioteca Centrale - P.le Aldo Moro, 7 , Rome / CNR - Consiglio Nazionale delle RichercheSIGLEITItal

    Introduzione di un nuovo percorso diagnostico dell’infezione da SARS-CoV-2: l’auto-testing in Regione Emilia-Romagna

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    Introduzione Tra dicembre 2021 e gennaio 2022, in tutto il territorio italiano, si è assistito alla quarta ondata della pandemia COVID-19. In analogia con il quadro epidemiologico nazionale, la regione Emilia-Romagna (RER) ha registrato, nella settimana tra il 10/01 e il 16/01, 119.940 nuovi casi (incidenza 2.689 casi/100.000 abitanti), superando la capacità diagnostica di SARS-CoV-2 del Servizio Sanitario Regionale (SSR) disponibile fino a quel momento. La RER, per fronteggiare l’aumento critico della domanda di testing, ha deliberato il documento “Procedura per l’auto-testing di rilevazione del coronavirus e trasmissione dell’esito”. Lo scopo del presente lavoro è quello di riportare i dati sull’adesione a tale procedura. Materiali e metodi La Delibera di Giunta Regionale n. 33 del 17/01/2022 prevede la registrazione dell’esito del tampone su Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) permettendo al cittadino di avviare e chiudere in maniera autonoma e agevole il proprio isolamento in un momento di massima incidenza delle infezioni. La procedura, per garantire il riconoscimento autenticato dell’identità e impedire utilizzi impropri volti all’ottenimento o prolungamento del Green Pass, è stata resa disponibile ai soli cittadini con assistenza sanitaria in RER, muniti di SPID, asintomatici e vaccinati con dose booster. I test riconosciuti per questa procedura sono test antigenici rapidi nasali per auto-testing marcati CE. Risultati Nel periodo 17/01/2022-05/06/2022 in tutta la RER sono state registrate 655.397 persone positive e di queste l’11% ha utilizzato la procedura di auto-testing. Nello stesso periodo sono stati registrati su FSE con auto-testing un totale di 154.299 tamponi, di cui il 50,2% positivi. La fascia di età nella quale si è avuta la maggior adesione è quella 25-44 (62,5 tamponi/1.000 abitanti) seguita dai 15-24 enni. Delle 8 AUSL della RER, l’adesione più elevata è stata registrata in quella di Bologna (28,7 tamponi/1.000 abitanti). La settimana con il maggior numero di caricamenti su FSE è stata quella 18/04-24/04/2022, mentre il numero maggiore di caricamenti di tamponi positivi sul totale è stato registrato nella settimana 30/05-05/06/2022. Conclusioni La procedura di auto-testing con registrazione dell’esito su FSE è stata accolta favorevolmente dalla popolazione e l’adesione a questa procedura risulta in crescita, favorita dalla semplificazione del processo diagnostico e dal termine della convenzione tra farmacie e SSR. La DGR 33 del 2022 ha permesso, in un periodo di elevato sovraccarico dei servizi sanitari, un fondamentale alleggerimento, mettendo a disposizione dei cittadini emiliano-romagnoli un percorso diagnostico in grado di garantire un’efficace e rapida presa in carico

    Knowledge, attitudes and practices survey after an outbreak of chikungunya infections

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    In 2007, the first chikungunya outbreak ever occurring in a temperate area of the Northern Hemisphere was reported in Emilia-Romagna, Italy. The present study aims to evaluate knowledge, attitudes and practices regarding chikungunya infection. Information was collected by standardised telephone questionnaire, administered to 325 people during a seroprevalence survey performed in the outbreak area. Most people (61%) knew that Chikungunya virus is transmitted through mosquito bites. A significant proportion of respondents perceived chikungunya infection as a high-risk disease (49.8%) and declared their intention to use mosquito repellents in the future (47.4%). Willingness to use skin repellents was more often declared by women, residents in households with children and people who knew infection transmission routes, while perception of high risk related to Chikungunya did not influence claimed future behaviour. Knowledge of the mechanisms of infection transmission was inversely related to risk perception: elderly people were less likely to know the disease than young people, but ranked the risk highest compared to younger age groups. Less educated residents were much more likely to perceive a high risk. After a chikungunya infection outbreak in a temperate area, where mosquito-borne infections have not been previously reported, only half of the study participants declared their intention to use individual protection in the future. Anticipated behaviour was not explained by the level of risk perception, but was associated with knowledge of the disease and demographic characteristics

    L’andamento epidemiologico della tubercolosi nella regione Emilia-Romagna: dati dal report regionale 1999-2020

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    Introduzione La tubercolosi (Tb) rappresenta una delle dieci principali cause di morte nel mondo. L’Italia è un Paese a bassa endemia con incidenza inferiore a 10 casi/100.000 abitanti. Questo lavoro espone i dati più significativi dell’aggiornamento epidemiologico sulla sorveglianza della Tb nella regione Emilia-Romagna (RER). Materiali e metodi L’aggiornamento epidemiologico 2020 analizza i casi di Tb notificati secondo i DM 15/12/1990 e 29/07/1998, rilevati dal sistema di sorveglianza previsto dalla Circolare Regionale n. 9 del 26/04/2005 riguardanti residenti e domiciliati in RER nel periodo 1999-2020 con focus negli anni 2016-2020. Risultati Analogamente ai dati nazionali, la RER ha registrato una diminuzione del tasso di incidenza (11,6 casi/100.000 abitanti nel 2012 vs 7,3 nel 2020) ad eccezione del 2017 in cui si è verificato un lieve aumento (9,3 casi/100.000 abitanti). Il calo ha riguardato anche l’incidenza delle forme polmonari (4,8 casi/100.000 abitanti nel 2020). L’età media dei casi è calata (53,9 anni nel 1999 vs 42,2 nel 2020) con rapporto maschi/ femmine di 1,5:1 nel periodo 2016-2020. La prevalenza è maggiore nei nati all’estero (27,9% nel 1999 vs 69,6% nel 2020). La mediana del ritardo diagnostico è superiore nei nati in Italia rispetto ai nati all’estero (45 gg vs 39 gg); in questi ultimi il ritardo diagnostico è maggiore in chi viveva in Italia da più di tre anni rispetto a chi vi risiedeva da meno tempo (40 gg vs 36 gg). Nel 2014 si è osservata una lieve flessione della percentuale di esiti favorevoli di fine trattamento; tuttavia, per la coorte dei casi 2019 è emerso il risultato migliore dal 2016 (68,5%) nonostante l’anno di sorveglianza coincidesse con il primo anno di pandemia. Nel periodo 2016-2020, nell’8% dei nuovi casi per i quali era disponibile il saggio di sensibilità ai farmaci anti-Tb di prima linea, è stata rilevata almeno una resistenza farmacologica e nell’1,7% sono stati individuati ceppi MDR. Conclusioni Il calo dell’incidenza di Tb e delle forme polmonari rappresenta un successo delle politiche di prevenzione e controllo della rete territoriale e dai Dipartimenti di Sanità Pubblica della RER. Rimane necessario prestare attenzione alla popolazione italiana e straniera più giovane per ridurre ritardo diagnostico e potenziale diffusione ai contatti, migliorare follow-up ed esito di malattia. La creazione di percorsi formativi destinati agli operatori sanitari, prevista dal Piano Regionale della Prevenzione 2021-2025, si propone di potenziare comunicazione e counseling rivolti alla popolazione straniera e favorire accessibilità ai servizi sanitari e adesione terapeutica

    Long-term chikungunya infection clinical manifestations after an outbreak in Italy: A prognostic cohort study

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    Objectives: Following a Chikungunya (CHIKV) outbreak in Italy, a cohort study was conducted to describe the infection long-term clinical course and outcome. Methods: Persons identified through active and passive surveillance as confirmed or possible CHIKV cases during the outbreak were enrolled and interviewed by trained public health nurses, between 4-5 and 12-13 months following the acute stage. Patients reporting persistent clinical symptoms were evaluated by rheumatologists. Serum samples were obtained and anti-CHIKV specific IgG and IgM immune responses detected. Only confirmed cases who completed the follow-up were analysed. Results: Out of 250 patients, 66.5% still reported myalgia, asthenia or arthralgia (most frequent sign) after 12 months. Functional ability, measured by the ROAD index, was more impaired for lower extremities (3.75; Inter Quartile Range - IQR 4.4), and the activities of daily living (average 4.2; IQR 5). Variables independently associated with the presence of joint pain at 12-13 months were increasing age, and history of rheumatologic diseases). Elderly, females, and persons with history of rheumatologic diseases had higher anti-CHIKV IgG titres at 12-13 months. Conclusions: This study confirms, in an unselected population, that the long-lasting burden of CHIKV infection is significant
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