786 research outputs found

    A stochastic delay differential model of cerebral autoregulation

    Get PDF
    Mathematical models of the cardiovascular system and of cerebral autoregulation (CAR) have been employed for several years in order to describe the time course of pressures and flows changes subsequent to postural changes. The assessment of the degree of efficiency of cerebral auto regulation has indeed importance in the prognosis of such conditions as cerebro-vascular accidents or Alzheimer. In the quest for a simple but realistic mathematical description of cardiovascular control, which may be fitted onto non-invasive experimental observations after postural changes, the present work proposes a first version of an empirical Stochastic Delay Differential Equations (SDDEs) model. The model consists of a total of four SDDEs and two ancillary algebraic equations, incorporates four distinct delayed controls from the brain onto different components of the circulation, and is able to accurately capture the time course of mean arterial pressure and cerebral blood flow velocity signals, reproducing observed auto-correlated error around the expected drift

    DMISTifying digital mammography in the USA

    Get PDF

    INTERAZIONE TRA LE PROTEINE VSP ED ARMS

    Get PDF
    Le interazioni proteina-proteina e la formazione di complessi multiproteici sono meccanismi fondamentali in molti processi biologici, quali la trasmissione dei segnali provenienti dall’esterno, l’adesione cellulare, lo sviluppo e la comunicazione tra cellule. Specifiche proteine svolgono un ruolo cruciale per mediare queste interazioni e reclutare recettori, enzimi, adattatori in determinati compartimenti cellulari. Questa tesi si propone di caratterizzare la proteina VSP (Ventral Eye Staining Protein), il cui gene, identificato in Danio rerio, è prevalentemente espresso nella retina neurale ventrale, nel tratto iniziale del peduncolo ottico e nei gangli dorsali durante gli stadi precoci dello sviluppo; successivamente la sua espressione è estesa anche ad altre regioni del sistema nervoso. Un potenziale interattore di VSP è la proteina ARMS (Ankiryn Rich-repeat Membrane Spanning), precedentemente isolata nel nostro laboratorio mediante esperimenti di phage display. Anche questa proteina è espressa specificatamente nei gangli dorsali e in varie regioni del sistema nervoso; inoltre è stato dimostrato che si concentra alla punta dei neuriti in cellule neuroendocrine PC12 indotte con NGF (Bracale et al., 2006). Durante il mio progetto di tesi ho analizzato l’espressione di queste due proteine, prodotte in forma ricombinante come prodotti di fusione ad epitopi facilmente riconoscibili da anticorpi di uso commerciale (HA e FLAG), utilizzando come sistemi modello per studiarne le interazioni cellule neuroendocrine di ratto, PC12 e cellule umane embrionali di rene, Hek293. Mediante trasfezione, analisi elettroforetica e Western blotting ho potuto verificare la corretta produzione delle proteine ricombinanti. Il passo successivo è stato effettuare esperimenti di co-immunoprecipitazione e co-localizzazione, che hanno permesso di dimostrare l’interazione diretta tra le due proteine. In particolare, la proteina VSP lega l’estremità carbossi-terminale di ARMS, tramite un dominio strutturale PDZ, specializzato per riconoscere specificamente gli ultimi quattro residui del bersaglio. Ulteriori esperimenti di co-immunoprecipitazione e co-localizzazione per confermare l’interazione tra le corrispondenti proteine endogene sono attualmente in fase di esecuzione

    Ottimizzazione di celle a combustibile ad elettrolita polimerico ad elevate prestazioni: un approccio termoenergetico

    Get PDF
    Il presente lavoro, partendo dall’analisi delle caratteristiche che hanno portato a preferire le celle a combustibile ad elettrolita polimerico rispetto alle altre tipologie di celle presenti in letteratura tecnica, si occupa del management termico di questi sistemi di conversione diretta dell’energia chimica in energia elettrica interfacciando tale studio ai vari ambiti disciplinari propri delle celle a combustibile. Lo scopo della tesi è quello di ottimizzare i sistemi convenzionali di controllo termico delle celle a combustibile ad elettrolita polimerico, che asportano il calore in eccesso per circolazione forzata di aria all’interno di canali ricavati nelle piastre bipolari, e di valutare le prospettive dei sistemi non convenzionali di management termico (ad esempio sistemi bifase) che meglio si adattano alle celle a combustibile ad elevate prestazioni. Sono state infine illustrate le linee guida per ottimizzare il sistema di controllo termico delle celle a combustibile ad elettrolita polimerico. Tramite un approccio di tipo termoenergetico, capace di accoppiare il problema termico a quello fluidodinamico, è stata delineata una procedura di ottimizzazione multi obiettivo in grado di studiare problematiche di tipo termico - fluidodinamico unitamente a vincoli di tipo elettrico e chimico. Come caso studio poi, è stato utilizzato lo stack di celle a combustibile FC-019K-5 della H2ECOnomy di proprietà del Dipartimento di Energetica “L. Poggi” dell’Università di Pisa, verificando come il sistema di controllo termico per questa cella a combustibile commerciale non sia di fatto ottimizzato, proponendo quindi soluzioni alternative

    Cross-linguistic similarity affects L2 cognate representation: blu vs. blue in Italian-English bilinguals

    Get PDF
    In a psycholinguistic study we explored semantic shifts of focal colours for ‘blue’ terms in Italian-English bilinguals. Italian speakers require more than one basic colour term to name blue colours: blu ‘dark blue’ and azzurro ‘light/medium blue’; celeste ‘sky/light blue’ is salient, too [1-2]. Participants were Italian-English bilinguals residing in Liverpool (N=13). Their naming data, collected in two languages (L1, L2), were compared to those of Italian (N=13) and English (N=16) monolinguals. An unconstrained colour naming method was used to name each Munsell chip (M=237) embracing the BLUE area of colour space. Participants also indicated the best example focal colour) of blu, azzurro and celeste(Italian) or blue and light blue (English). Here we report two main findings: (i) Lightness shift: for the majority of the bilinguals, their L2 blue foci are semantically down-shifted towards L1 blu ‘dark blue’ foci. The semantic shift is thought to result from cross-linguistic similarity between the homophone Italian blu and English blue, facilitating asymmetric L1–L2 mediation in favour of the dominant language representation; (ii) Hue shift: proficient bilinguals revealed a hue shift of the L1 azzurro focus from azure, characteristic of Italian monolinguals, towards that of English monolinguals’ blue, with a purplish hint. The findings indicate Whorfian effects, or modulation of semantic-lexical representations, in proficient bilinguals immersed in L2 and, in addition, point to their integrated mental lexicon

    ‘Italian blues’: A challenge to the universal inventory of basic colour terms

    Get PDF
    ‘Blue’ is one of the 11 basic colour terms (BCTs) in languages with a developed colour term inventory [1]. In a challenge to the Berlin-Kay model, Italian appears to require more than one BCT to name the blue area: blu ‘dark blue’, azzurro ‘light (-and-medium) blue’ and celeste ‘light blue’. We addressed the proposition of multiple Italian ‘blue’ BCTs in a psycholinguistic study. Eight Munsell charts embracing the BLUE area of colour space (7.5BG-5PB, Value 2-9, Chroma 2-12) were employed to explore colour name mapping in Italian speakers compared to English speakers. Participants were Italian monolinguals (N=13, Alghero; N=15, Verona) and English monolinguals (N=19; Liverpool). An unconstrained colour naming method was used; this was followed by indicating the best example (focal colour) of blu, azzurro and celeste (Italian) or blue and light blue (English). Choices of focal colours, in Munsell notation, are reported for each of the terms. In addition, distances between centroids of the focal colours, in CIELAB notation, are reported for each of the three participant groups. The dominant focal English blue and Italian blu appeared to concur in Hue (2.5PB, 5PB), but not in lightness (blue: Value 5; blu: Value 2-3). Italian speakers required, in addition, the azzurro term for naming light/medium blue colours. Notably, for the Algherese, azzurro indicates the ‘medium blue’ and is complemented by celeste for denoting light blue shades, similar to English light blue. In contrast, the Veronese use azzurro for ‘light-and-medium blue’; celeste was named conspicuously less frequently, overlapping with azzurro. The present study adds to psycholinguistic evidence that Italian possesses two BCTs, blu and azzurro, differentiating ‘blues’ along the lightness dimension. Celeste is a contender for a third BCT for the Alghero speakers. Cognitive representation (i.e. prototype) of azzurro as well as the status of celeste appear to vary markedly across Italian dialects

    Responsabilità patrimoniale e concordato preventivo

    Get PDF
    Il tema della responsabilità patrimoniale risulta tra quelli un tempo maggiormente dibattuti in letteratura, tanto da indurre ad affermare che “tutto, di essa, è in discussione presso gli scrittori”. Una veloce analisi consegnerebbe probabilmente l’impressione di una successiva disattenzione da parte della dottrina. Le stesse disposizioni di legge sulla responsabilità, a partire dall’art. 2740 cod. civ., resistono alle modifiche che coinvolgono le altre parti del codice civile. Il contenuto delle disposizioni attuali potrebbe addirittura sembrare lo stesso delle omologhe disposizioni nel codice civile previgente e in quelli degli altri ordinamenti continentali. L’impressione finisce per essere rapidamente quella di regole non tanto poste dal legislatore, quanto imposte da una ragione universale, perciò sottratte ai mutamenti che riguardano tutte le altre parti del sistema. Proprio la centralità che l’istituto della responsabilità patrimoniale assume all’interno del sistema induce a dubitare di quest’impressione. L’apparente staticità delle regole sulla responsabilità è subito smentita dai frequenti mutamenti che coinvolgono gli strumenti per la sua attuazione, tra i quali sembra meritare un posto a parte il concordato preventivo. Invece che dalla apparente astoricità della responsabilità patrimoniale, la disciplina del concordato è caratterizzata, almeno negli anni più recenti, da riforme continue, tanto da indurre a parlare di “un cantiere legislativo permanente”. Sembrano contrapporsi un istituto concorsuale in perenne mutamento ed un sistema della responsabilità rimasto sempre uguale. Soprattutto, nel concordato il tema della responsabilità sembra incontrare quello dell’autonomia privata e dei suoi confini attuali. Da questo punto di vista, un interesse particolare sembra meritare un problema sino ad oggi poco indagato in sede teorica, quello delle limitazioni concordatarie della responsabilità. Il problema appena accennato rende in un certo senso obbligati alcuni passaggi. È anzitutto necessario fermare l’attenzione sulla disciplina della responsabilità patrimoniale e delle convenzioni volte a restringerne l’oggetto, procedendo poi per gradi verso le difficoltà che si pongono nel concordato. Una volta indagato il tema dei patti volti a limitare la responsabilità, occorre indagare se al loro interno possa rifluire il concordato. La questione coinvolge quelle cruciali del fondamento autonomo o invece eteronomo del concordato e della natura di tali effetti. I discorsi da svolgere prima sulla responsabilità e poi sul concordato possono trovare la loro sintesi in una terza fase della ricerca: nella quale è possibile valutare se e in che misura la procedura concorsuale possa servire per ridefinire i rapporti obbligatori sotto il profilo della responsabilità, aggiungendo ai problemi già esaminati quelli specifici del diritto societario.Programa de Doctorado en Economía, Empresa y Derecho (RD 99/2011)Ekonomiako, Enpresako eta Zuzenbideko Doktoretza Programa (ED 99/2011
    corecore