117 research outputs found

    EN 16883: Una norma per migliorare l'efficienza energetica degli edifici storici

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    La EN 16883 fornisce ai soggetti coinvolti nel processo di miglioramento del rendimento energetico di un edificio storico uno strumento per pianificare e selezionare le procedure più adeguate da seguir

    Fifty Years of PMV Model: Reliability, Implementation and Design of Software for Its Calculation

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    In most countries, PMV is the reference index for the assessment of thermal comfort conditions in mechanically conditioned environments. It is also the basis to settle input values of the operative temperature for heating and cooling load calculations, sizing of equipment, and energy calculations according to EN 16798-1 and 16798-2 Standards. Over the years, great effort has been spent to study the reliability of PMV, whereas few investigations were addressed to its calculation. To study this issue, the most significant apps devoted to its calculation have been compared with a reference software compliant with EN ISO 7730 and the well-known ASHRAE Thermal Comfort Tool. It has been revealed that only few apps consider all six variables responsible for the thermal comfort. Relative air velocity is not considered by ASHRAE Thermal Comfort Tool and, finally, the correction of basic insulation values due to body movements introduced by EN ISO 7730 and EN ISO 9920 Standards has only been considered in one case. This implies that most software and apps for the calculation of PMV index should be used with special care, especially by unexperienced users. This applies to both research and application fields

    Direct-acting antivirals and hepatocellular carcinoma in chronic hepatitis C: A few lights and many shadows

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    With the introduction of direct-acting antiviral agents (DAA), the rate of sustained virological response (SVR) in the treatment of hepatitis C virus (HCV) has radically improved to over 95%. Robust scientific evidence supports a beneficial role of SVR after interferon therapy in the progression of cirrhosis, resulting in a decreased incidence of hepatocellular carcinoma (HCC). However, a debate on the impact of DAAs on the development of HCC is ongoing. This review aimed to analyse the scientific literature regarding the risk of HCC in terms of its recurrence and occurrence after the use of DAAs to eradicate HCV infection. Among 11 studies examining HCC occurrence, the de novo incidence rate ranged from 0 to 7.4% (maximum follow-up: 18 mo). Among 18 studies regarding HCC recurrence, the rate ranged from 0 to 54.4% (maximum "not well-defined" followup: 32 mo). This review highlights the major difficulties in interpreting data and reconciling the results of the included studies. These difficulties include heterogeneous cohorts, potential misclassifications of HCC prior to DAA therapy, the absence of an adequate control group, short follow-up times and different kinds of follow-up. Moreover, no clinical feature-based scoring system accounts for the molecular characteristics and pathobiology of the tumours. Nonetheless, this review does not suggest that there is a higher rate of de novo HCC occurrence or recurrence after DAA therapy in patients with previous HCV infection. \ua9 2018 The Author(s). Published by Baishideng Publishing Group Inc. All rights reserved

    La valutazione degli ambienti freddi termicamente severi.

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    Negli ultimi anni, c'è stato un forte sviluppo della ricerca nel settore degli ambienti termici, soprattutto per quanto riguarda gli ambienti severi, sia caldi che freddi. Infatti, mentre per gli ambienti moderati si è ormai arrivati ad un livello di conoscenza notevole, testimoniato se non altro dall'elevato numero di norme specifiche, per gli ambienti severi ci sono ancora molti studi in corso. In particolare, per quanto riguarda gli ambienti freddi, solo nel 1988 è stato proposto un indice, l’isolamento termico richiesto IREQ, che nei primi anni ’90 è diventato oggetto di un Technical Report dell'ISO, attualmente recepito anche dall’UNI. D'altra parte, le occasioni in cui l'uomo si trova a lavorare in ambienti freddi sono sempre più frequenti; basti pensare ai lavori all'aperto nella stagione invernale o ad alcuni processi dell'industria alimentare; ne deriva la necessità di approfondire il problema della risposta fisiologica dell'uomo al freddo e di trovare metodi efficaci di valutazione degli ambienti freddi

    L'ambiente termico nell'industria

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    La qualità ambientale globale è legata alle condizioni di comfort microclimatico, acustico e visivo; tutti questi aspetti interagiscono strettamente tra loro e con le proble-matiche legate al risparmio energetico, a sua volta legato a problemi di inquinamento outdoor (UNI, 2008a; ASHRAE, 2010). Tale interazione può essere di tipo antagonista, quando un fattore si oppone ad un altro, preventivo, quando un fattore contrasta l'effetto negativo di un altro, additivo, quando il risultato finale è dato dalla somma di quelli relativi ai singoli fattori, sinergico, quando l'effetto dell'interazione è maggiore di quello additivo. Si pensi al caso classico della finestra, che rappresenta un fattore "posi-tivo" ai fini dell'illuminazione naturale, dell'ingresso in ambiente della radiazione solare nella stagione invernale (d'Ambrosio Alfano et al., 2006) e dell'isolamento dal rumore esterno; contemporaneamente, però, la stessa finestra è un fattore "negativo" ai fini del discomfort termoigrometrico locale, della qualità dell'aria (quando perfettamente a tenuta) e del risparmio energetico (in quanto costituisce un elemento disperdente ed un ponte termico). Negli ambienti di lavoro del terziario la qualità ambientale globale è facilmente rea-lizzabile. Diversa è la situazione negli ambienti industriali, nei quali le esigenze di pro-cesso spesso impongono condizioni ambientali tali da comportare rischi per la salute; per questo motivo, la loro valutazione prevede protocolli complessi ed integrati, che coinvolgono competenze specifiche di professionalità diverse. D'altra parte, tale valutazione è una necessità sempre più stringente, dal momento che è strettamente legata alla sicurezza dei lavoratori oltre che, come ormai ampiamente dimostrato (Wargocki et al., 2008), all'aumento della produttività

    La valutazione degli ambienti freddi termicamente severi. Relazione a invito.

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    Negli ultimi anni, c'è stato un forte sviluppo della ricerca nel settore degli ambienti termici, soprattutto per quanto riguarda gli ambienti severi, sia caldi che freddi. Infatti, mentre per gli ambienti moderati si è ormai arrivati ad un livello di conoscenza notevole, testimoniato se non altro dall'elevato numero di norme specifiche, per gli ambienti severi ci sono ancora molti studi in corso. In particolare, per quanto riguarda gli ambienti freddi, solo nel 1988 è stato proposto un indice, l’isolamento termico richiesto IREQ, che nei primi anni ’90 è diventato oggetto di un Technical Report dell'ISO, attualmente recepito anche dall’UNI. D'altra parte, le occasioni in cui l'uomo si trova a lavorare in ambienti freddi sono sempre più frequenti; basti pensare ai lavori all'aperto nella stagione invernale o ad alcuni processi dell'industria alimentare; ne deriva la necessità di approfondire il problema della risposta fisiologica dell'uomo al freddo e di trovare metodi efficaci di valutazione degli ambienti freddi

    La qualità degli ambienti confinati non industriali: il discomfort termoigrometrico.

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    In questo lavoro viene affrontato il problema della valutazione delle condizioni termoigrometriche negli ambienti di lavoro termicamente moderati. Dopo un breve richiamo ai principi fondamentali del comfort termico, vengono definiti gli indici di comfort globale e locale e viene illustrata la problematica della valutazione soggettiva. Infine, viene proposto un protocollo di valutazione

    Sistema ambientale interno

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    Valutazione degli ambienti termici e della qualità dell'aria indoor secondo le norme vigent
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