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    Contemporary Turkish Mevlevi Mysticism. Organisation, spirituality and relations with secular sphere

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    SOMMARIO: 1. Introduction - 2. The organisational structure of Mevlevi Islamic mysticism - 3. Mevlevi spirituality and religiosity - 4. The secular sphere and the laws of the market - 5. Conclusions. Abstract: This article aims to provide as comprehensive a reading as possible of the organisation of socio-religious aggregation of contemporary Islamic mevlevism in Turkey. Starting from some classical notions of religion and spirituality (Simmel, Weber, Troeltsch) we examine the type of organisational structure of the Mevlevi order, the modus operandi, the internal relations between the followers, the role of the master taking into consideration the criterion of compromise, inclusiveness/exclusiveness and the transmission of charisma. Furthermore, the nature of Mevlevi spirituality, its organisational and moral principles, and the ecstatic practice of the sema is analysed. Finally, we analyse the relations of the Mevlevi orders with the population, some kinds of financing mechanisms, some forms of mediatisation and the marketing of some Mevlevi products. Finally, the order's interest and need to become part of religious tourism is analysed, encountering, however, conflicts, internal divisions and the non-legitimation needs of specific groups of believers

    Giovani musulmani italiani. Identità, socializzazione religiosa e appartenenza culturale

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    La presente tesi di dottorato indaga il processo di socializzazione religiosa e la costruzione dell’appartenenza culturale alla comunità islamica e alla società italiana vissuti dai giovani musulmani nel contesto italiano, in particolare nel rapporto con la famiglia, imam e insegnanti di religione, compagni di scuola e pari, associazionismo e social network. A livello teorico, il processo socializzativo religioso è stato studiato prevalentemente da ricercatori con background occidentale su casi di studio in contesti occidentali, che avevano come oggetto di analisi principale la religione cristiano-cattolica. Per tale motivo la concettualizzazione di tale processo dall’Ottocento in poi si è caratterizzata di modelli e approcci basati su dinamiche relazionali presenti in Occidente (Stati Uniti e Europa), che in parte escludevano dalla teorizzazione contesti culturali e religioni di altri paesi. La scarsità di studi passati e attuali su tali contesti ha stimolato l’interesse per l’analisi dell’islam nel contesto italiano che costituisce una minoranza religiosa particolarmente eterogenea e di recente formazione a causa delle immigrazioni a partire dagli anni Sessanta-Settanta. La recente formazione delle comunità islamiche, dunque la presenza di famiglie di prima generazione e di figli di seconda generazione, indica un momento di integrazione particolarmente rilevante per la società italiana. Comprendere a livello sociologico come le generazioni agiscono nei confronti della società di arrivo, se ostacolano o meno la propria inclusione o che tipo di dialogo cercano con le autorità e la popolazione italiana, permette di capire in che modo la società sta cambiando e quali sfide sta ponendo il multiculturalismo e il pluralismo religioso. Una prospettiva su tali cambiamenti può emergere dall’analisi delle dinamiche e azioni messe in atto proprio dalle seconde generazioni, che sono più incluse dei genitori data la scolarizzazione nelle scuole italiane che li ha integrati culturalmente. A partire da tali premesse, come avviene la socializzazione alla religione e al contesto della comunità islamica e della società italiana? Quali sono le principali risorse e sfide che i giovani, come generazione ponte, stanno affrontando? Come le risorse e gli strumenti a disposizione costruiscono nuovi modelli identitari legati all’appartenenza al contesto italiano e alla fede islamica? Quali sono le dinamiche relazionali che stanno cambiando all’interno della comunità e della famiglia islamica ai fini di una migliore inclusione? Utilizzando alcuni principi teorici dell’approccio relazionale e la metodologia mixed methods, abbiamo provato a rispondere a tali domande. A livello metodologico e operativo abbiamo analizzato il processo di costruzione dell’identità islamica e culturale dei ragazzi attraverso 28 interviste semi-strutturate a giovani esponenti di associazioni ed organizzazioni islamiche fra i 18 e i 30 anni; 20 interviste semi-strutturate a esponenti adulti di associazioni e centri islamici per comprendere il loro punto di vista sulla formazione religiosa dei giovani; un questionario in modalità online (google form) con 132 risposte rivolto a giovani musulmani fra i 18 e i 30 anni suddiviso in 7 sezioni tematiche; e infine 4 focus group di cui due misti e due divisi per genere per approfondire il processo socializzativo in ambito familiare e in un’ottica di genere. Le interviste sono state analizzate attraverso il software Nvivo e i dati del questionario attraverso Spss Statistics. Dall’analisi effettuata emerge che il rapporto fra genitori e figli costituisce il primo approccio conoscitivo all’islam tendenzialmente basato sull’insegnamento di preghiere, formule e semplici ritualità (socializzazione alle pratiche islamiche). Nel confronto fra le diverse esperienze giovanili, l’educazione ricevuta dai genitori è particolarmente eterogenea e non sempre approfondita e corretta rispetto ai testi sacri, il Corano e la Sunna. Questo comporta nei giovani una rimessa in discussione della propria appartenenza all’islam e nei genitori la consapevolezza di una propria mancanza e fragilità educativa. Per tale motivo, la famiglia indirizza e introduce il figlio in agenzie di socializzazione, quali maestri in scuole coraniche, insegnanti di religione, amici e famiglie musulmane che, come rilevato, sono dei punti di riferimento per il giovane nel suo percorso di crescita spirituale e per la famiglia come supporto relazionale con i propri figli. A partire dall’ingresso nella scuola media e con più intensa durante la scuola secondaria di secondo livello, come emerso, il giovane inizia autonomamente a formarsi sulla religione, cercando di definire se stesso, il proprio ruolo e i propri obiettivi scegliendo le agenzie socializzative con cui confrontarsi. È in questo momento che la mancanza di un riconoscimento ufficiale di cittadinanza inizia ad essere percepito come uno stigma sociale, a cui si aggiungono difficoltà di integrazione e di accettazione della propria diversità nel rapporto con gli altri italiani, coetanei, amici e compagni di scuola, causati da episodi di discriminazione razzista e islamofobica. Nel confronto, essi scoprono di avere differenti visioni dell’islam e della cultura, a causa del fatto che i genitori nella socializzazione all’islam hanno avuto difficoltà nella distinzione degli aspetti religiosi da quelli prettamente culturali. Per tale motivo, essi sembrano volgere lo sguardo verso un orizzonte comune di rilettura delle proprie origini, attraverso le fonti sacre (Corano, Sunna), per riuscire a distinguere la religione nella sua autenticità e la dimensione culturale di ciò che gli è stato trasmesso. La rilettura – o potremmo dire “riscoperta sotto un nuovo criticismo” – della cultura e religione islamica è senz’altro una questione centrale fra i credenti delle nuove generazioni. Facendo tale distinzione, i giovani comprendono che la dimensione islamica della propria identità non confligge con quella culturale, dunque che possono vivere come musulmani italiani senza infrangere le regole dell’islam. Infine, la necessità di definirsi e di decostruire gli stereotipi e i pregiudizi sociali sull’islam porta i giovani a costruire dei percorsi più definiti nella sfera pubblica fondando associazioni islamiche, aprendo pagine e blog sulla religione. Tali spazi diventano dei punti di riferimento rilevanti la costruzione identitaria religiosa e culturale: possono socializzarsi all’islam, risolvere dubbi e incomprensioni sulla religione e su come questa influenza la vita relazionale quotidiana, organizzare momenti di dialogo interreligioso e di apertura con la società civile, aiutare la comunità islamica e la società locale attraverso azioni umanitarie. Possiamo concludere che il concetto di socializzazione religiosa, rivisto alla luce di questo studio sulla socializzazione islamica, dovrebbe essere rielaborato considerando che, nell'età contemporanea, fattori come le migrazioni possono cambiare profondamente le modalità socializzative tramandate di generazione in generazione. La ristrutturazione familiare, l'educazione eterogenea e frammentaria, le difficoltà linguistiche e culturali nell'inclusione, la scarsità di risorse e strumenti socializzative nel contesto di arrivo uniti a stereotipi e pregiudizi sull'islam influenzano l'agire delle comunità, in particolar modo di quelle seconde generazioni che rappresentano il primo passaggio fondamentale verso l'inclusione e il riconoscimento di sé come cittadini italiani

    Islamic youth associations in Italy. Dimensions and practices of citizenship

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    The essay presents an analysis of the definition and enactment of citizenship by second-generation Muslim youth, active members of Islamic youth associations in Italy, whose path to recognition as citizens is hindered at the institutional and social levels. Based on qualitative research conducted between 2020 and 2021, we analyze 28 individual interviews with young activists on which, on the one hand, we investigate the experiences of racist and Islamophobic discrimination that drive young people to mobilize in associations, and on the other hand, how they define the concept of citizenship. This concept is also delineated through the analysis of two recreational and playful events open to the entire population and promoted by one national association in particular, Giovani Musulmani d’Italia. Through the two events, conceived as practices of citizenship, an idea of belonging to the Italian context based on dialogue and mutual knowledge is shown, in an already multicultural and multireligious country, in which the young Muslim born and schooled person acts as a citizen, although without formal recognition

    Gender perspectives in the Italian Muslim family. Education, taboos, conflicts, and intergenerational transformations.

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    This article presents research on the dialogue between second-generation Muslim parents and children in the Italian context regarding gender identity, sexual identity, and gender education. Through the testimonies of young people (18-30 years of age), the nature of intergenerational dialogue and parental position toward the relational transformations that their children are experiencing is analysed within the Italian cultural context. For this purpose, 28 semi-structured interviews were conducted in 2021 with boys and girls aged 18–30 years and belonging to Italian Islamic associations. Moreover, 24 young people were divided into 4 focus groups to conduct an in-depth exploration of gender perspectives on these topics; these young people are active members of the Giovani Musulmani d’Italia (Association of Young Italian Muslims). A strongly taboo dialogue emerges from the data; however, this does not hinder young people’s search for greater openness to different forms of relationality and sexuality, both in their current lives and their future families

    Giovani musulmani italiani: appartenenza religiosa, socializzazione e agenzie socializzative

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    In recent decades, the Islamic community has seen the emergence of new generations of Muslims who find themselves having to negotiate between their Islamic affiliation, their family ethnic culture and their Italian culture in order to be and feel fully included. This causes them doubts and second thoughts about their belonging to Islam, and they experience challenges and conflicts in their relationships with their families, peers and acquaintances. On these considerations, we present qualitative research, conducted in 2020, which analyses the relational and social dynamics through which young people con-struct their belonging to Islam. The analysis is based on ten interviews with young Muslims with roles of responsibility in some local and national Islamic associations, which can offer an overall and differentiated view of the phenomenon. The results analyse the young people's socialisation pathway in three agencies considered central in their lives: family, youth association, and social media. On the one hand, the family constitutes a significant space for building belonging to the religion, since it is the first agent that forms according to Islamic values; on the other hand, associations and social media represent spaces of autonomous choice in which the young person builds his relationship with Islam

    Rafforzare l’Islam nella Turchia contemporanea: il ruolo femminile tra pubblico e privato

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    Dagli anni Ottanta in poi, il movimento politico islamico turco si è mosso in favore del rafforzamento di valori e strutture della comunità religiosa in una società laicizzata dalle riforme kemaliste. Il processo di rivitalizzazione dell’Islam nello spazio pubblico è stata un’azione decisiva in tal senso, riscontrabile ad esempio nell’attivazione di reti di comunicazione di chiara impronta religiosa e nell’apertura di un mercato sempre più fiorente di oggetti squisitamente islamici. In tale programma politico si conferisce una maggiore importanza alla donna musulmana. Questa viene considerata una figura di trasmissione di valori islamici sia nel nucleo familiare, per il suo ruolo tradizionale di custode di valori religiosi, sia nella sfera pubblica, in qualità di predicatrice, ecc. Il presente lavoro ripercorre gli avvenimenti storici principali che hanno segnato il processo di rafforzamento dell’Islam in Turchia nella seconda metà del XX secolo. Alla luce di tale processo si propone un’analisi del ruolo femminile nella sfera pubblica e privata nel contesto di ascesa e attuale consolidamento del movimento islamico al governo
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