21 research outputs found
Carte processuali dell'archivio di Pomposa. Un 'dossier' della metĂ del XII secolo
Among the charters of Pomposa Abbeyâs archive a legal deed dated to 12th century has been kept. It is a very important evidence of a judicial procedure deeply renewed by the return to the sources of Roman law. This memory, which collects arguments and their relative allegationes brought by the monks of Pomposa, was written during a controversy with Ferrara bishop flared up about the possession of some fields near the Po river. The acknowledgment of the hand of the notary who wrote the text made possible the reconstruction of a whole dossier of original documents and authenticated copies produced within the dispute. In the appendix of this contribution the critical edition of the same dossier will be published
Una cittĂ "lontana" dalle sue fonti: la Biblioteca pubblica e gli archivi di Ferrara nell'Ottocento
ITALIANO: Il contributo delinea le vicende degli archivi ferraresi, depauperati nei secoli da perdite e trasferimenti
di fondi in altre cittĂ . La devoluzione di Ferrara al papa nel 1598 segna una cesura nella storia della cittĂ e dei suoi archivi: il fondo estense viene trasferito a Modena, lasciando nellâantica capitale un vuoto di documenti e di memorie. La biblioteca pubblica, fondata alla metĂ del Settecento per colmare quel vuoto, si trasforma nel principale istituto di concentrazione cittadino, con un ricco patrimonio di libri e raccolte di documenti. NellâOttocento, bibliotecari e archivisti sono tra i protagonisti della storiografia ferrarese, una produzione minore tutta vĂČlta a rievocare il fasto dei secoli estensi, nellâoblio piĂč completo del periodo delle origini e della
dominazione pontificia sulla cittĂ . / ENGLISH: The research outlines the history of the archives of Ferrara, over the centuries impoverished by losses and transfers of fonds to other cities. Ferraraâs devolution to the pope in 1598 marks
a break in the history of the city and its archives: the Este archive was transferred to Modena, thereby depriving the ancient capital of its documents and memory. The public library, founded in the mid-eighteenth century to fill that void, became the cityâs main focal point, with its rich
legacy of books and document collections. In the nineteenth century, librarians and archivists were among the main protagonists of Ferraraâs historiography. Theirs was a minor production which was aimed at underscoring the splendor of the Este period, completely oblivious to the origins and the pontifical domination of the city
Per un Atlante storico digitale di Ferrara. Note sul progetto-pilota Ferrara1881
Un piccolo gruppo di lavoro interdisciplinare, con lâaiuto di laboratori didattici, puoÌ realizzare il âpilotaâ di un piuÌ ampio Atlante storico-urbano: eÌ il caso di Ferrara1881 un progetto di WebGIS in corso di realizzazione. Il progetto si basa sulla saldatura dei fogli di famiglia del censimento 1881 (che riportano anche informazioni sullâalloggio) e della cartografia catastale, attraverso la mediazione dei repertori dei possessori, che stabiliscono relazioni fra numeri di particella catastale e numerazione civica storica (verificabile negli stati di sezione anche oltre gli usi residenziali). Gli oltre settemila records delineano lâimmagine di una popolazione urbana in una cittaÌ ordinaria
dellâOttocento europeo, che saraÌ precisata dallâaggancio puntuale alla geografia urbana: non senza sorprese, come ad esempio lâesistenza di una dialettica fra centro e periferia, dunque di elementi di segregazione sociale, anche negli spazi ristretti della cittaÌ intramuraria e nella loro popolazione ridotta (meno di 30.000 abitanti).A small interdisciplinary working group, with the help of studentsâ workshops, can create the âpilotâ of a broader historical-urban Atlas: this is the case of Ferrara 1881, a WebGIS project under construction. The project is based on the welding of family sheets of 1881 census (which also contain information on houses) and cadastral cartography, through the mediation of the ownersâ repertories, which establish relationships between cadastral parcel numbers and historical civic numbering (verifiable on other census registers even beyond residential uses). More than seven thousand records outline the image of an urban population in an ordinary European nineteenth
century city: an image which will be specified by the connection to urban geography. Not without surprises, such as the existence of a dialectic between center and periphery, therefore of elements of social segregation, even in the confined spaces of the intramural city and in their small population (less than 30,000 inhabitants)
M.P. Donato, Lâarchivio del mondo. Quando Napoleone confiscoÌ la storia, Bari-Roma, Laterza, 2019
Recensione di volume
F. Sabba, Viaggi tra i libri. Le biblioteche italiane nella letteratura del Grand Tour, Pisa-Roma, Fabrizio Serra Editore, 2018
Recensione di volum
Una cittaÌ âlontanaâ dalle sue fonti: la Biblioteca pubblica e gli archivi di Ferrara nellâOttocento
Il contributo delinea le vicende degli archivi ferraresi, depauperati nei secoli da perdite e trasferimenti di fondi in altre cittaÌ. La devoluzione di Ferrara al papa nel 1598 segna una cesura nella storia della cittaÌ e dei suoi archivi: il fondo estense viene trasferito a Modena, lasciando nellâantica capitale un vuoto di documenti e di memorie. La biblioteca pubblica, fondata alla metaÌ del Settecento per colmare quel vuoto, si trasforma nel principale istituto di concentrazione cittadino, con un ricco patrimonio di libri e raccolte di documenti. NellâOttocento, bibliotecari e archivisti sono tra i protagonisti della storiografia ferrarese, una produzione minore tutta voÌlta a rievocare il fasto dei secoli estensi, nellâoblio piuÌ completo del periodo delle origini e della dominazione pontificia sulla cittaÌ.The research outlines the history of the archives of Ferrara, over the centuries impoverished by losses and transfers of fonds to other cities. Ferraraâs devolution to the pope in 1598 marks a break in the history of the city and its archives: the Este archive was transferred to Modena,
thereby depriving the ancient capital of its documents and memory. The public library, founded in the mid-eighteenth century to fill that void, became the cityâs main focal point, with its rich legacy of books and document collections. In the nineteenth century, librarians and archivists
were among the main protagonists of Ferraraâs historiography. Theirs was a minor production which was aimed at underscoring the splendor of the Este period, completely oblivious to the origins and the pontifical domination of the city
Panetti, Giovanni Battista
Biografia di Giovanni Battista Panetti, frate carmelitano nel convento di San Paolo a Ferrara
Le "Iscrizioni sepolcrali e civili di Cesare Barotti". Problemi e criteri di edizione
Tra i fondi della Biblioteca Ariostea di Ferrara si conserva il manoscritto "Iscrizioni sepolcrali e civili" di Cesare Barotti, un censimento di tutte le iscrizioni esistenti nelle chiese e in altri luoghi di Ferrara alla metaÌ del Settecento. Deputazione ferrarese di storia patria e UniversitaÌ di Ferrara ne hanno promosso un progetto di edizione, di cui il contributo vuole presentare metodologia e criteri di lavoro
La biblioteca degli Estensi: inventari dei manoscritti e gestione delle raccolte nel Quattrocento
Lâedizione degli inventari dei libri estensi eÌ il punto di partenza dei molti studi dedicati alla biblioteca di casa d'Este nel corso del â900; la disponibilitaÌ di queste edizioni, per quanto datate, ha fatto siÌ che raramente si tornasse in archivio per restituire agli inventari la loro natura di fonte a tutto tondo: questi testi non sono solo repertori di codici descritti â e come tali piuÌ volte letti, esaminati, scomposti e ricomposti â ma anche esempi di una tipologia documentaria che puoÌ celare informazioni nella sua struttura, nella forma fisica del manufatto, in ogni traccia di scrittura che porta. Il contributo si propone di rileggere gli inventari manoscritti e incrociare i dati che emergono con la bibliografia disponibile, a partire dalle monografie âfondantiâ di Domenico Fava e Giulio Bertoni, per ricostruire in un quadro dâinsieme modalitaÌ e momenti della gestione della biblioteca estense nel Quattrocento