7 research outputs found

    Sulci in etĂ  tardo antica e bizantina

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    Nel contributo le autrici propongono un tentativo di ricostruzione della cittĂ  di Sulci nella fisionomia assunta nella tarda antichitĂ  e nell’alto medioevo, basata sulla rilettura di notizie da vecchi scavi e studi, sui dati dalle recenti indagini e sulle nuove proposte. Si esamina l’assetto topografico dell’area urbana in relazione al presunto percorso del circuito murario e alla dislocazione delle aree suburbane. L’attenzione viene focalizzata sui luoghi simbolo della vita pubblica e sociale dei secoli compresi fra il IV e l’XI, quando nell’antica cittĂ  giunsero i monaci dell’abbazia di San Vittore di Marsiglia: centri del potere civile e religioso, testimonianze della diffusione del cristianesimo (culti, santuari e monaci). Pur nella frammentarietĂ  dei dati, si puĂČ dire che Sulci visse a lungo, come attestano anche i rinvenimenti di cultura materiale sulla terraferma e nei relitti navali affondati lungo le sue coste. Il quadro che emerge presenta aspetti interessanti e meritevoli di futuri approfondimentiIn this paper the authors tried to draw the aspect of the town of Sulci in Late Antiquity and Early Middle Age, basing on some information coming out from old diggings and literature together with data from recent archaeological investigations and new hypothesis. They analyzed the topography of the urban area related to the hypothetical line of the urban walls and the suburban cemeteries. They focused particularly on the sites symbols of the public and social life from the 4th and the 11th Centuries, when the monks of Saint Victor’s Abbey at Marsiglia arrived in the ancient town of Sulci: the main sites of the civil and religious authorities, the evidence of Christian religion (worship, shrines and monks). Even if there are not yet so much archaeological evidence about the post classical period, it is possible to say that Sulci had a long life, as the objects found in archaeological layers and in shipwrecks prove. The results suggest that many interesting aspect should examined in depth in future researches

    Sepolture cristiane e pagane tra III e IV secolo: il caso della necropoli sul colle di Bonaria a Cagliari

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    Analisi delle scoperte archeologiche ed epigrafiche effettuate dalla seconda metĂ  dell’800 nella necropoli di Bonaria (Cagliari). Il sito fu utilizzato a fini funerari dall’etĂ  punica alla Tarda AntichitĂ ; la presenza cristiana Ăš perĂČ certa solo nei casi di individuazione di elementi inequivocabilmente ascrivibili a tale ambito culturale, come gli affreschi con scene vetero e neo-testamentarie dei cubicoli cd. di Giona e di Munazio Ireneo, quest’ultimo caratterizzato anche da epigrafi di sicura matrice cristiana. In altri casi, invece, l’assegnazione di tombe a membri della comunitĂ  paleocristiana di Karales Ăš dubbia o quanto meno incerta per la mancanza di chiari segni ascrivibili al nuovo credo religioso; per lo piĂč tali sepolture quindi, piĂč verosimilmente, potrebbero essere attribuite a pagani e inserite in necropoli frequentate sia da questi ultimi sia dai primi cristiani che iniziavano a individuarvi i propri spazi secondo una prassi ampiamente dimostrata nella penisola italiana. Analysis of the archaeological and epigraphic discoveries made in the second half of the 19th century in the necropolis of Bonaria (Cagliari). The site was used as necropolis from Punic age to Late Antiquity; Christian presence, however, is irrefutable only in those cases in which elements unequivocally ascribed to this cultural context have been identified, such as the frescoes with scenes from the Old and New-Testament of the so-called cubicula of Jonah and Munatius Irenaeus, the latter also characterized by inscriptions of certain Christian origin. In other cases, however, the allocation of tombs to members of the early Christian community of Karales is doubtful or at least uncertain for the lack of evident signs attributable to the new religion; therefore mostly these burials, with greater probability, could be attributed to Pagans and placed within the necropolis frequented by them and by the early Christians who began to identify inside it their areas according to a custom widely demonstrated in the Italian peninsula

    Il tempo dei Vandali e dei Bizantini. La Sardegna dal V al X secolo d.C.

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    Un volume particolarmente innovativo e necessario che ricostruisce il periodo meno indagato e conosciuto della lunga storia della Sardegna. Una narrazione animata da immagini fotografiche e grandi tavole a colori che accompagnano il racconto della nascita dei primi nuclei delle attuali città della Sardegna e delle dinamiche economiche, religiose e sociali nelle quali l’intera Isola riconosce oggi un comune sostrato identitario e culturale

    Il tempo dei Giudicati. La Sardegna dal X al XV secolo

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    Re e regine, condottieri, diplomatici, legislatori, monaci intrecciano le loro vicende con la Storia, in un momento straordinario per la Sardegna. È il volume conclusivo della collana “Cultura, storia e archeologia della Sardegna”. Siamo nel pieno periodo medievale sardo, caratterizzato dal formarsi dei quattro Regni autoctoni – i Giudicati. Seguendo l’approccio divulgativo della collana, l’opera fornisce una panoramica dei principali aspetti di questo periodo straordinario per la Sardegna, in cui re e regine, condottieri, diplomatici, legislatori, monaci intrecciano le loro vicende con la Storia. Sono esaminati gli eventi locali e internazionali legati ai Giudicati e alle Signorie, mettendo in evidenza gli aspetti sociali, economici, culturali e religiosi. Le testimonianze materiali, monumentali, artistiche e documentarie sono utilizzate per raccontare e mettere in luce la vita, la società e l’economia delle genti che vissero in queste realtà medievali autoctone. Così come i nuraghi, i castelli medievali e le chiese romaniche rappresentano nella coscienza collettiva dei sardi un vessillo identitario, emblema di un periodo nel quale la Sardegna non era soggiogata da nessuna dominazione esterna. Proprio i castelli e i primi nuclei urbani sono dettagliatamente documentati con tavole illustrate ricostruttive e fotografie da drone

    Il microbiota orale della Sardegna tardoantica : l'esempio di Sant'Antioco e Cagliari tra il IV e il IX secolo.

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    Introduzione I calcoli dentali sono ormai considerati il materiale di elezione per il recupero di aDNA umano e batterico. L’analisi del DNA batterico conservato al loro interno permette di ricostruire la dieta e individuare le patologie piĂč diffuse in una popolazione. Infatti, un’alterazione della comunitĂ  microbica del cavo orale puĂČ portare all’insorgenza di diverse patologie tra le quali, nei casi piĂč gravi, endocarditi o artriti reumatoidi. Una delle principali cause di alterazione del biofilm orale risiede nelle abitudini alimentari. Lo scopo di questo studio Ăš ricostruire un quadro preliminare della quotidianitĂ  dei due gruppi umani della Sardegna tra IV e IX sec. per rilevare eventuali differenze nella dieta e nello stato di salute degli individui

    Are preconceptional stressful experiences crucial elements for the aetiology of autism spectrum disorder? Insights from an animal model

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    Autism spectrum disorders (ASD) are a group of neurodevelopmental disorders characterized by changes in social interactions, impaired language and communication, fear responses and presence of repetitive behaviours. Although the genetic bases of ASD are well documented, the recent increase in clinical cases of idiopathic ASD indicates that several environmental risk factors could play a role in ASD aetiology. Among these, maternal exposure to psychosocial stressors during pregnancy has been hypothesized to affect the risk for ASD in offspring. Here, we tested the hypothesis that preconceptional stressful experiences might also represent crucial elements in the aetiology of ASD. We previously showed that social isolation stress during adolescence results in a marked decrease in the brain and plasma concentrations of progesterone and in the quality of maternal care that these female rats later provide to their young. Here we report that male offspring of socially isolated parents showed decreased agonistic behaviour and social transmission of flavour preference, impairment in reversal learning, increased seizure susceptibility, reduced plasma oxytocin levels, and increased plasma and brain levels of BDNF, all features resembling an ASD-like phenotype. These alterations came with no change in spatial learning, aggression, anxiety and testosterone plasma levels, and were sex-dependent. Altogether, the results suggest that preconceptional stressful experiences should be considered as crucial elements for the aetiology of ASD, and indicate that male offspring of socially isolated parents may be a useful animal model to further study the neurobiological bases of ASD, avoiding the adaptations that may occur in other genetic or pharmacologic experimental models of these disorders

    Bibliographische Notizen und Mitteilungen

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