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    Strategies and Measures for Sustainable Urban Transport Systems

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    Increasing sustainability of urban transport systems is a crucial objective of all strategic plans both at national and European level. Different strategies and measures can be adopted to improve the efficiency of transport systems, according to a large set of factors that can affect the results of the implemented actions. A comprehensive study has been carried out in order to define a methodology able to define effective and efficient strategies and measures, allowing to increase the sustainability level of different kinds of cities, from small-medium sized to large metropolitan areas. The methodology has been tested on a group of 50 Italian cities, whose characteristics have been analysed through an initial set of more than 200 indicators. Three main groups of indicators have been taken into account: State indicators, Sustainability indicators, Policy indicators. The main aim has been to identify existing relationships between Sustainability and Policy indicators for cities showing commonalities in terms of State indicators. A correlation analysis allowed to identify 53 relevant indicators from the initial set of 200, while a cluster analysis, based on a hierarchical model, allowed to group the cities into five different groups, according to their population size and density. Correlations between relevant indicators have also been analysed within each group, while linear regression models have allowed to describe some functional relations between Policy and Sustainability indicators. A benchmarking exercise has allowed to identify strategies and measures adopted by the best performers within each group, hence defining possible paths to a better sustainability level for the remaining cities. Finally, recommendations for a correct urban mobility planning procedures have been produce

    Il cofanetto in osso del Museo dell'Opera del Duomo di Pisa. Aspetti tipologici, iconografici e tecnici dell'arte profana a Bisanzio

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    Il cofanetto conservato presso il Museo dell’Opera del Duomo di Pisa è un’opera di manifattura bizantina, che rientra nella tipologia detta “a rosette” per la presenza di un particolare decorativo che caratterizza cofanetti del medesimo genere, vale a dire bordi con medaglioni entro i quali sono contenuti dei fiori a sei oppure otto petali, comunemente definiti, appunto, “rosette”. Per molto tempo le componenti del cofanetto sono state ritenute placche d’avorio, e a tutt’oggi il cartellino indicativo che descrive il pezzo in mostra al museo lo definisce proprio così. Ad occhi inesperti, infatti, e spesso in mancanza di una visione diretta di un oggetto intagliato, è molto difficile operare una distinzione tra i due materiali; tale difficoltà risulta particolarmente emblematica per l’argomento che ci accingiamo a trattare. È fondamentale, infatti, premettere che quello pisano è un cofanetto realizzato interamente con placche in osso applicate ad un’anima di legno. “L’osso come materiale per la produzione di oggetti d’arte fu usato generalmente nel Medioevo come surrogato dell’avorio, materiale più raro, di più difficile reperibilità e quindi più prezioso: questa situazione specifica condiziona il relativo giudizio storico-artistico.” Con queste parole si apre la voce “Osso” dell’Enciclopedia dell’Arte Medievale, ed è proprio con questo concetto – vale a dire lo stretto legame che unisce avorio e osso nella produzione di oggetti di pregio – che si intende dare inizio alla trattazione dell’argomento in esame. La lavorazione dell’osso per produzioni artistiche e per oggetti pregiati d’uso quotidiano, infatti, rappresenta l’effetto diretto della difficoltà nel reperimento della dentina, materiale più prestigioso, del conseguente aumento nel costo di intagli eburnei e, come vedremo, della numerosa richiesta di repliche “a buon mercato” di archetipi più pregiati in avorio. È il prestigio dell’avorio, infatti, ad avviare il motore della produzione, più o meno seriale delle cassette a rosette, per le quali, dunque, non stupirà l’uso dell’osso nella maggior parte dei casi. Per questo motivo ci sembra opportuno iniziare questo lavoro attraverso un’attenta analisi, nel primo capitolo, del materiale. Prenderemo a modello l’avorio in quanto, come detto, rappresenta un “material status symbol” . Verrà presentata la sua struttura e verranno sottolineate le differenze con quella dell’osso. Proprio la struttura, infatti, rappresenta la vera discriminante tra i due materiali . Si vedranno inoltre le tecniche implicate nella scultura eburnea e la diffusione della dentina nella Costantinopoli dell’età media. Il favore goduto dalla dentina e la sua difficile reperibilità facevano sì che lavori in avorio acquistassero un valore elevato. La concezione ufficiale dell’arte, che riceveva la massima approvazione quando questa si metteva al servizio della religione, determinò probabilmente l’usanza di impiegare la piccola quantità di avorio che si riusciva ad importare nella capitale per la produzione di oggetti di culto o per il culto. In avorio, infatti, venivano prodotti dittici o trittici d’altare, piccole statuette, icone a bassorilievo ecc. Parte della dentina importata venne, tuttavia, utilizzata per la realizzazione di oggetti profani – ovviamente di lusso – come alcune delle cassette a rosette che tutt’oggi possiamo ammirare nei musei di tutto il mondo. In questo caso l’avorio veniva riservato alle parti figurate, mentre per quelle decorative veniva utilizzato l’osso. Nel secondo capitolo verrà fatta, dunque, una panoramica della produzione bizantina dei cofanetti. Attraverso lo spoglio critico degli studi sul tema, che si sono susseguiti dall’inizio del secolo scorso fino ai giorni nostri, si vedrà come la questione riguardo a tali oggetti e alla loro decorazione sia ancora aperta. Trattandosi, infatti, di oggetti a destinazione profana, la decorazione delle cassette comporta uno sguardo approfondito sulla cultura bizantina e sul suo declinarsi nella vita quotidiana: le figure o le scene intagliate sulle placche applicate sulle casette abbracciano tanto l’arte e la letteratura classica quanto quella contemporanea al periodo di realizzazione di tali oggetti. Essendo realizzate per la maggior parte in osso, inoltre, le cassette avevano un costo limitatamente ridotto, motivo per il quale il loro successo e la loro fortuna furono trasversali all’interno della società bizantina. Gli artigiani e maestri intagliatori seppero accontentare, come si vedrà, le richieste di una clientela quanto mai eterogenea. Essi crearono, da una parte, oggetti unici e particolarmente pregiati che riscossero notevole fortuna; dall’altra parte furono attivi in una produzione di massa di cofanetti che si rifacevano spesso, dove più e dove meno fedelmente, agli esemplari più prestigiosi, riproducendone scene o singole figure. Non è raro trovare i medesimi personaggi o le medesime scene in cofanetti diversi. Attraverso la classificazione dei temi trattati, che vanno dalla religione alla mitologia classica passando attraverso la letteratura e il teatro medio-bizantini, e analizzando la concezione della decorazione dei cofanetti sarà poi possibile passare, nel terzo capitolo, ad una puntuale descrizione del cofanetto pisano. Verranno analizzate in maniera approfondita le singole placche, la materia, la tecnica dell’intaglio e i metodi di applicazione alla sottostante anima lignea, e infine l’iconografia dei soggetti o delle scene. Sarà possibile mettere a confronto tale cofanetto con le altre produzioni eburnee profane bizantine, tentando di definire differenze e analogie all’interno del corpus dei cofanetti. Come si vedrà, infatti, riguardo al cofanetto pisano si noterà un cambiamento nella concezione decorativa e figurata dell’oggetto, che risulta esclusivamente ornamentale e non più istoriata. Difficile dire se tale trasformazione nella decorazione dei cofanetti sia dovuta alla distanza cronologica tra vari pezzi oppure se si tratta di oggetti realizzati per clientele socialmente distanti. In ultima analisi, dopo uno spoglio della storia e della fortuna critica del cofanetto, si tenterà una sintesi che aggiorni quanto si può dire riguardo ad esso, alla luce di tutti gli studi sui cofanetti eburnei e attraverso confronti con pezzi più o meno vicini a quello pisano, in particolare con un cofanetto conservato presso la Cattedrale di Ivrea, che a ragione si ritiene prodotto dalla medesima bottega

    Links Between Painting and Neurology: The Example of Dementia.

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    Art is a system of human communication arising from symbolic cognition, conveying ideas, experiences, and feelings. The goal of this review is to describe the link between painting and dementia. Individuals with neurodegenerative diseases inevitably experience cognitive dysfunction that has the potential to limit and impair the artist's ability to realize their creative and expressive intentions through painting. The strategy to advance our understanding of the neural bases for art is to map locations and nature of neural damage to changes onto artistic production

    An optimised workflow for the interactive experience with cultural heritage through reality-based 3d models: Cases study in archaeological and urban complexes

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    The paper compares two workflows for the achievement of 3D models aimed at in-depth studies on the geometric features of Cultural Heritage artefacts and their dissemination. The purpose is the outlining of pros and cons of different techniques coming from entertainment and video games industry, starting from highly reliable 3D documentation of cultural assets, i.e. architectural/archaeological/urban sites. Two different possible applications are described: (i) procedural modelling used for understanding and visualising reconstruction hypotheses of the vaulted pavilions at Hadrian\u2019s Villa, Tivoli, Rome; (ii) optimisation of 3D high-detailed models, as input files, turned into visual reliable and highly portable assets for game-engines. The first case study is focussed on creating a flexible model for evalueting reconstruction hypotheses and supplying restorers with useful hints for shape completion of ruined pavilions. The second case study makes available detailed digital contents for storytelling historical and cultural events in an attractive way, as in the case of the urban explorative model of Chiuro, a small town in northern Italy

    Electroencephalography-Based Brain–Machine Interfaces in Older Adults: A Literature Review

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    The aging process is a multifaceted phenomenon that affects cognitive-affective and physical functioning as well as interactions with the environment. Although subjective cognitive decline may be part of normal aging, negative changes objectified as cognitive impairment are present in neurocognitive disorders and functional abilities are most impaired in patients with dementia. Electroencephalography-based brain–machine interfaces (BMI) are being used to assist older people in their daily activities and to improve their quality of life with neuro-rehabilitative applications. This paper provides an overview of BMI used to assist older adults. Both technical issues (detection of signals, extraction of features, classification) and application-related aspects with respect to the users’ needs are considered

    The Mediterranean European hake, Merluccius merluccius: Detecting drivers influencing the Anisakis spp. larvae distribution

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    The European hake Merluccius merluccius is one of the most commercially important and widely distributed fish species, occurring both in European and Mediterranean Sea fisheries. We analyzed the distribution and infection rates of different species of Anisakis in M. merluccius (N = 1130 hakes), by site of infection in the fish host (viscera, dorsal and ventral fillets) from 13 different fishing grounds of the Mediterranean Sea (FAO area 37). The fillets were examined using the UV-Press method. A large number of Anisakis specimens (N = 877) were identified by diagnostic allozymes, sequence analysis of the partial EF1 α-1 region of nDNA and mtDNA cox2 gene. Among these, 813 larvae corresponded to A. pegreffii, 62 to A. physeteris, 1 to A. simplex (s. s.), whereas one resulted as a F1 hybrid between A. pegreffii and A. simplex (s. s.). Remarkably high levels of infection with A. pegreffii were recorded in hakes from the Adriatic/Ionian Sea compared to the fish of similar length obtained from the western Mediterranean fishing grounds. A positive correlation between fish length and abundance of A. pegreffii was observed. Concerning the localization of A. pegreffii larvae in the fish, 28.3% were detected in the liver, 62.9% in the rest of the viscera, 6.6% in the ventral part of the flesh, whereas 2.1% in the dorsal flesh

    Surgical approach to multifocal hepatocellular carcinoma with portal vein thrombosis and arterioportal shunt leading to portal hypertension and bleeding: a case report

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    It is reported the case of a 69 years man who presented to the Emergency Room because of pain and abdominal distension from ascites. After admission and paracentesis placement, he developed a digestive hemorrhage due to oesophageal varices from portal ipertension secondary to the formation of a portal shunt concomitant with a multifocal HepatoCellular Carcinoma (HCC) with portal vein thrombosis (PVT). The patient underwent endoscopic varices ligation, twice transarterial embolization (TAE) of arterial branches feeding the shunt and subsequent left hepatectomy. During the postoperative course he developed mild and transient signs of liver failure and was discharged in postoperative day 16. He is alive and disease free 8 months after surgery

    Limitaciones en el levantamiento digital de bienes patrimoniales con tipología de torre

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    [EN] Digital terrestrial survey techniques such as photogrammetry (SfM) and 3D laser scanning have certain limitations. These depend on the tools used, geometry, lighting conditions and distance from the element which is being surveyed. Therefore, the aim of this study is to describe a method for the correct digital survey of high elements (with tower typology) when working with such restrictions, as well as to verify the relevance of its usefulness. This methodology is applied to two bell towers located in Ravenna (Italy) allowing a series of tests and reasoning on geometric accuracy and quality of the texture obtained in final models.[ES] Las técnicas de levantamiento digital terrestres como la fotogrametría (SfM) y el láser escáner 3D (TLS) poseen ciertas limitaciones en función de las herramientas utilizadas y de la geometría, condiciones de iluminación y distancia del elemento con el que se trabaja. Por ello, el objetivo de este estudio es describir un método para el correcto levantamiento digital de elementos altos (con tipología de torre) cuando se trabaja con dichas restricciones, así como verificar la pertinencia de su utilidad. Dicha metodología se aplica a dos torres campanario situadas en Ravenna (Italia) permitiendo realizar una serie de ensayos y razonamientos sobre la precisión y la calidad de la textura obtenida en los modelos finales.Molina Sánchez, S.; Juan Vidal, F.; Cipriani, L.; Denia Ríos, JL. (2021). Limitations in the digital survey of heritage assets with tower typology. EGA Expresión Gráfica Arquitectónica. 26(42):76-89. https://doi.org/10.4995/ega.2021.14749OJS7689264
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