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    Espressione dei geni del metabolismo dei carotenoidi in bacche di Vitis vinifera: effetti della defogliazione

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    I carotenoidi svolgono importanti ruoli biologici nelle cellule vegetali, quali la cattura della luce e la fotoprotezione. Essi costituiscono anche i precursori degli ormoni ABA e strigolattone, nonché della classe di aromi dei norisoprenoidi. Questi ultimi composti sono formati grazie a meccanismi ossidativi di tipo enzimatico o fotochimico in grado di degradare i carotenoidi per formare C13-norisoprenoidi, molecole responsabili di aromi di tipo floreale, fruttato e speziato dei vini. Recentemente sono stati identificati i principali geni responsabili della biosintesi e del catabolismo dei carotenoidi nella vite. Lo scopo del presente lavoro è stato valutare l’effetto della defogliazione sulla regolazione dei geni del metabolismo dei carotenoidi e come essa possa influire sul contenuto di questi composti durante lo sviluppo dell’acino. A questo proposito, è stata analizzata l'espressione di 26 geni tramite RT real-time PCR in acini di “Sangiovese” prelevati da piante controllo e defogliate alla fioritura di un vigneto a Suvereto (LI). Il campionamento è stato effettuato ogni 10-11 giorni a partire dalla fioritura fino alla vendemmia. Negli stessi campioni il contenuto dei carotenoidi è stato determinato tramite HPLC-DAD e messo in relazione all’espressione genica. Alla data di vendemmia i dati sono stati correlati anche con il contenuto in norisoprenoidi. Dalle analisi dei risultati dell’espressione dei geni a monte della via biosintetica coinvolti nella sintesi del licopene è emerso che la fitoene desaturasi (VvPDS1) è l’unico ad essere costantemente maggiormente espresso nel defogliato rispetto al controllo mostrando un ruolo della luce nell’induzione di tale gene come già dimostrato in lavori su altre specie. La fitoene sintasi (VvPSY1) è apparsa più espressa del controllo a 42 (VvPSY1) ed a 63 (VvPSY1 e VvPDS1) giorni dalla fioritura (63 giorni dalla fioritura corrisponde alla invaiatura). Tra i geni responsabili della successiva ciclizzazione del licopene e, quindi, della ramificazione della via di biosintesi, la licopene -ciclasi (VvLBCY1) è risultata maggiormente espressa rispetto alla licopene -ciclasi (VvLECY1) in entrambe le tesi. La prima catalizza la formazione del β-carotene, precursore delle β,β-xantofille; la seconda dell’α-carotene, precursore della luteina. Nonostante la più bassa espressione della VvLECY1, le analisi dei metaboliti hanno mostrato una concentrazione di luteina più elevata rispetto al β-carotene. Questo fa ipotizzare un maggiore utilizzo del β-carotene nel flusso metabolico al fine di produrre le β,β-xantofille a valle della via e potrebbe confermare il ruolo preponderante delle β,β-xantofille nella fotoprotezione rispetto alla luteina negli acini. La zeaxantina e l’anteraxantina sono risultate maggiori nel defogliato rispetto al controllo con un picco di concentrazione a 63 giorni dalla fioritura. In entrambe le tesi,questo dato non correla con l‘espressione della violaxantina de-epossidasi (VvVDE1), coinvolta nel ciclo delle xantofille in condizioni di elevata luminosità, poichè è risultata maggiormente espressa nel controllo rispetto al defogliato nel corso della prima metà della maturazione. Anche la neoxantina sintasi (VvNSY1) è risultata tendenzialmente più espressa nel defogliato a partire dall’invaiatura fino a quasi tutta la fase di maturazione. Per quanto riguarda i geni del catabolismo e quindi l’espressione delle carotenoid cleavage dioxygenases (CCD), le isoforme del gene VvCCD4 non presentano differenze di espressione in entrambe le tesi. Al contrario, l’isoforma VvCCD1.2 del defogliato presenta un’espressione relativa molto più elevata rispetto al controllo. I carotenoidi sono stati accumulati nel periodo tra l’allegagione e l’invaiatura, dopo tale periodo il contenuto è diminuito fino alla maturità tecnologica; in particolare, nel defogliato è stato degradato il 20% in più di carotenoidi rispetto al controllo e ciò correla con il maggior contenuto in C13-norisoprenoidi nel defogliato a vendemmia. I dati ottenuti in tale lavoro confermano il ruolo positivo della defogliazione sulla biosintesi dei carotenoidi e dei loro derivati C13-norisoprenoidi, importanti aromi delle uve e dei vini

    A pilot study for development of a novel tool for clinical decision making to identify fallers among ophthalmic patients

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    Background Falls in the elderly is a major problem. Although falls have a multifactorial etiology, a commonly cited cause of falls in older people is poor vision. This study proposes a method to discriminate fallers and non-fallers among ophthalmic patients, based on data-mining algorithms applied to health and socio-demographic information. Methods A group of 150 subjects aged 55 years and older, recruited at the Eye Clinic of the Second University of Naples, underwent a baseline ophthalmic examination and a standardized questionnaire, including lifestyles, general health, social engagement and eyesight problems. A subject who reported at least one fall within one year was considered as faller, otherwise as non-faller. Different tree-based data-mining algorithms (i.e., C4.5, Adaboost and Random Forest) were used to develop automatic classifiers and their performances were evaluated by assessing the receiver-operator characteristics curve estimated with the 10-fold-crossvalidation approach. Results The best predictive model, based on Random Forest, enabled to identify fallers with a sensitivity and specificity rate of 72.6% and 77.9%, respectively. The most informative variables were: intraocular pressure, best corrected visual acuity and the answers to the total difficulty score of the Activities of Daily Vision Scale (a questionnaire for the measurement of visual disability). Conclusions The current study confirmed that some ophthalmic features (i.e. cataract surgery, lower intraocular pressure values) could be associated with a lower fall risk among visually impaired subjects. Finally, automatic analysis of a combination of visual function parameters (either self-evaluated either by ophthalmological test) and other health information, by data-mining algorithms, could be a feasible tool for identifying fallers among ophthalmic patients

    Registro, classificazione e Dizionario: elementi chiave per la puntuale tracciabilità e valutazione dei dispositivi impiantati

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    Questo sommario offre una breve panoramica dei principali risultati descritti nel Report Annuale RIAP 2019, presentati nella cornice più ampia del Registro Italiano delle Protesi Impiantabili (RIPI) per il quale, nel corso del 2019, sono stati avviati i progetti mirati alla sua organizzazione. Il Report è articolato in due capitoli, corredati da Appendici tecniche che includono, tra le altre, i risultati delle estrazioni effettuate sui dati SDO più recenti a disposizione dell’ISS (2016 e 2017), la procedura aggiornata del Controllo di Qualità e le tabelle della completeness ospedaliera di tutte le istituzioni partecipanti, per ciascuna articolazione

    European Project NANO-CATHEDRAL: Nanomaterials for conservation of European architectural heritage

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    The Nano-Cathedral European Project started in June 2015, as a part of the European Union program Horizon 2020 . research program. The project aims at developing new materials, technologies and procedures for the conservation of deteriorated stone in monumental buildings, cathedrals and high value contemporary architecture, with a particular emphasis on the preservation of the original building materials and on the development of a tailor-made approach to tackle the specific issues related to the different lithotypes. Five different cathedrals have been selected as representative of both different exposure conditions and stone types: the Cathedral of Pisa in Italy; the Cathedral of Santa María in Vitoria-Gasteiz, Spain; the Sint-Baafs Cathedral of Ghent, Belgium; the Cathedral of St. Peter and Mary in Cologne, Germany and St. Stephen’s Cathedral in Vienna, Austria. Moreover, the Oslo Opera House was included as an example of a contemporary building coated with white Carrara marble. The European Nano-Cathedral Project has been included in the stone surfaces restoration campaign of the Cathedral of Pisa. The application of new nanotechnologies in this field will allow the further development of new products thus responding to the needs of compatibility, environmental sustainability, efficiency and effectiveness in protecting, over time, our monumental artistic heritage
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