14 research outputs found

    Diagnosi e valutazione della personalit alleanza terapeutica e scambio clinico nella ricerca in psicoterapia

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    Questo contributo si propone di fornire una breve rassegna delle principali linee di ricerca seguite negli ultimi anni dal gruppo coordinato da Vittorio Lingiardi. Tra queste, ci soffermeremo in particolare su: a) valutazione e diagnosi della personalità con SWAP-200 e PDM (Psychodynamic Diagnostic Manual); b) sviluppo e validazione di strumenti clinician-report per operazionalizare l'uso del PDM; c) valutazione dei meccanismi di difesa e degli stili difensivi mediante DMRS e sua versione Q sort; d) studio del processo e della relazione terapeutica (alleanza terapeutica, rotture e riparazioni dell'alleanza controtransfert); in particolare, in quest'area di ricerca, ci siamo impegnati nello sviluppo e validazione di nuovi strumenti per la valutazione dei processi di rottura e riparazione dell'alleanza (Collaborative Interaction Scale) e della qualità dell'attaccamento tra paziente e terapeuta (Patient-Therapist Attachment Q Sort); d) sviluppo della ricerca clinica e applicativa sui temi dell'identità di genere, dell'orientamento sessuale e dell'omofobia sociale e interiorizzata

    Diagnosi e valutazione della personalit alleanza terapeutica e scambio clinico nella ricerca in psicoterapia

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    Questo contributo si propone di fornire una breve rassegna delle principali linee di ricerca seguite negli ultimi anni dal gruppo coordinato da Vittorio Lingiardi. Tra queste, ci soffermeremo in particolare su: a) valutazione e diagnosi della personalità con SWAP-200 e PDM (Psychodynamic Diagnostic Manual); b) sviluppo e validazione di strumenti clinician-report per operazionalizare l'uso del PDM; c) valutazione dei meccanismi di difesa e degli stili difensivi mediante DMRS e sua versione Q sort; d) studio del processo e della relazione terapeutica (alleanza terapeutica, rotture e riparazioni dell'alleanza controtransfert); in particolare, in quest'area di ricerca, ci siamo impegnati nello sviluppo e validazione di nuovi strumenti per la valutazione dei processi di rottura e riparazione dell'alleanza (Collaborative Interaction Scale) e della qualità dell'attaccamento tra paziente e terapeuta (Patient-Therapist Attachment Q Sort); d) sviluppo della ricerca clinica e applicativa sui temi dell'identità di genere, dell'orientamento sessuale e dell'omofobia sociale e interiorizzata

    Madri lesbiche, padri gay e il benessere dei loro figli: una rassegna della letteratura

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    Le ricerche sulle competenze genitoriali delle persone gay e lesbiche e sul benessere dei loro bambini sono iniziate più di trent’anni fa. La comunità scientifica ha ora a disposizione un consistente corpus di dati empirici in base ai quali è possibile sostenere che: a) le persone gay e lesbiche hanno le stesse competenze genitoriali delle persone eterosessuali; b) gli esiti dello sviluppo dei bambini cresciuti dalle persone gay e lesbiche seguono i percorsi attesi. Obiettivo: Lo scopo di questa rassegna è analizzare le più importanti ricerche in tema di omogenitorialità, facendo luce su alcune recenti controversie e mettendo in risalto i risultati ottenuti dalle ricerche metodologicamente più robuste. Metodologia: È stata considerata la letteratura scientifica pubblicata fino al Maggio 2013, consultando le banche dati di Medline, ProQuest Psychology Journals, PsycArticles, PsychINFO e altre fonti internazionali. Discussione critica e conclusioni: I dati disponibili rivelano che i bambini cresciuti da genitori gay e lesbiche, nonostante le discriminazioni a cui sono sottoposti, seguono i percorsi di sviluppo attesi. Il benessere del bambino non dipende dall’orientamento sessuale dei genitori ma dalla loro capacità di amarlo, fornirgli le cure necessarie e un ambiente familiare sereno. Non vi sono dunque motivi per affermare che le persone gay e lesbiche siano genitori meno adeguati a causa del loro orientamento sessuale, né vi sono motivi per ritenere che l’orientamento sessuale costituisca un fattore in base al quale orientare l’affidamento o l’adozione. Saranno dunque analizzate e discusse le dinamiche e le modalità che portano una persona gay o lesbica a diventare genitore.

    Genitori e famiglie omosessuali: cosa dicono le ricerche?

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    Alla decostruzione del pregiudizio più diffuso sulle famiglie omogenitoriali è dedicato il capitolo di Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, e Chiara Caristo, psicologa, i quali offrono una dettagliata e ampia panoramica di circa trent’anni di ricerche che documentano come l’orientamento sessuale dei genitori non si correli ad alcun tipo di deficit o disagio nell’adattamento emotivo, psico-sociale e comportamentale dei figli. Il loro lavoro mette in evidenza, inoltre, che non sembrano esserci indicatori di disagio psicologico in grado di differenziare i figli di genitori eterosessuali da quelli di genitori omosessuali, come affermato anche dall’American Academy of Pediatrics nel 2006 «i bambini cresciuti da genitori dello stesso sesso si sviluppano come quelli allevati da genitori eterosessuali». In questo contributo, inoltre, sono discussi i concetti di «famiglia», «famiglia naturale», «buon genitore» e «interesse del bambino». Eppure, come Lingiardi e Caristo evidenziano, per molti l’espressione «genitore omosessuale» è ancora un ossimoro, la possibilità che una persona lesbica o gay possa essere un «buon» genitore appare inaccettabile perché, si dice, non ha i requisiti, le qualità, fisiche o morali, per svolgere il compito in modo competente

    The roles of politics, feminism, and religion in attitudes toward LGBT individuals. A cross-cultural study of college students in the USA, Italy, and Spain

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    While it is clear that there are existing prejudices directed toward lesbian, gay, bisexual, and transgender (LGBT) people across the globe, very few studies have provided in-depth investigations of such attitudes from an international comparative perspective, and no cross-cultural studies to date have investigated attitudes toward bisexual and transgender individuals. Without understanding how correlates of attitudes toward LGBT individuals are both similar and different across multiple international locations, it is unclear how we can learn to counteract negative prejudices toward these groups. In the current study, we explore how measures of politics, feminism, and religion affect attitudes toward LGBT individuals using Worthen’s (2012) Attitudes Toward LGBT People Scales and data from four college student samples in Oklahoma, Texas, Italy, and Spain (N = 1311). Results suggest three trends: (1) negative attitudes toward LGBT individuals are more pervasive in Oklahoma than in any of the other university samples and are most positive among Spanish students; (2) negative attitudes toward LGBT individuals are related to the individual and multiplicative effects of political beliefs, feminism, and religiosity across all four samples; and (3) constructs related to attitudes toward gays/lesbians differ from those that relate to attitudes toward bisexual and transgender individuals. Such findings indicate that there are important similarities and differences in prejudices toward LGBT individuals and that attitudes toward bisexual and transgender individuals should be included in future international comparative research

    Social contact, social distancing, and attitudes toward LGT Individuals: a cross-cultural study of college students in the United States, Italy, and Spain

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    More than any other time in modern history, today people are significantly more likely to know (or be) lesbian, gay, and transgender (LGT) people; however, prejudices directed toward these groups remain. In the current study, we explore how social contact and social distancing/desired social contact are related to LGT prejudices using Worthen’s (2012) Attitudes toward LGT People Scales and data from four heterosexual college student samples in Oklahoma, Texas, Italy, and Spain (N = 1,217). In doing so we provide the first ever study to explore Allport’s (1954) contact hypothesis as it relates to transgender prejudices in Italy and Spain and the first study to examine desired social contact/social distancing and transgender prejudice in the U.S., Italy, and Spain. Our findings demonstrate that measures of desired social contact are strongly related to cross-cultural LGT attitudes while simple measures of contact (i.e., knowing an LGT person) are significantly less robust

    Omosessualità e psicoterapie

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    Cosa deve fare lo psicologo quando viene consultato da una persona omosessuale che crede che l’omosessualità sia un “errore”, una “malattia” o un “disordine morale” e per questo chiede di essere “curata” e aiutata a “cambiare” il proprio orientamento sessuale? Su questo argomento si gioca una partita clinica, scientifica e deontologica di enorme importanza. Depennata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) da più di vent’anni, l’“omosessualità egodistonica” (cioè il disagio marcato e persistente riguardo al proprio orientamento omosessuale) torna oggi alla ribalta in seguito al diffondersi delle cosiddette “terapie riparative”, della cui efficacia non esiste però un’adeguata documentazione scientifica. Abbiamo chiamato psicologi e psichiatri, italiani e stranieri, a ragionare su questo tema e a presentare le loro ricerche, nella speranza di fare chiarezza sulle caratteristiche del percorso evolutivo delle persone gay e lesbiche, e sulle conseguenze dell’interiorizzazione dei pregiudizi antiomosessuali. “Omofobia sociale”, “omofobia interiorizzata”, “identità”, “valori”, “minority stress”, “benessere psicologico” saranno le parole chiave di questa giornata di studio

    Diagnosi e valutazione della personalità, alleanza terapeutica e scambio clinico nella ricerca in psicoterapia

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    none11Questo contributo si propone di fornire una breve rassegna delle principali linee di ricerca seguite negli ultimi anni dal gruppo coordinato da Vittorio Lingiardi. Tra queste, ci soffermeremo in particolare su: a) valutazione e diagnosi della personalità con SWAP-200 e PDM (Psychodynamic Diagnostic Manual); b) sviluppo e validazione di strumenti clinician-report per operazionalizzare l’uso del PDM; c) valutazione dei meccanismi di difesa e degli stili difensivi mediante DMRS e sua versione Q sort; d) studio del processo e della relazione terapeutica (alleanza terapeutica, rotture e riparazioni dell’alleanza, transfert, controtransfert); in particolare, in quest’area di ricerca, ci siamo impegnati nello sviluppo e validazione di nuovi strumenti per la valutazione dei processi di rottura e riparazione dell’alleanza (Collaborative Interactions Scale) e della qualità dell’attaccamento tra paziente e terapeuta (Patient-Therapist Attachment Q Sort); d) sviluppo della ricerca clinica e applicativa sui temi dell’identità di genere, dell’orientamento sessuale e dell’omofobia sociale e interiorizzata.mixedV. Lingiardi; F. Gazzillo; A. Colli; F. De Bei; A. Tanzilli; M. Di Giuseppe; N. Nardelli; C. Caristo; V. Condino; D. Gentile; N. DazziV., Lingiardi; F., Gazzillo; Colli, Antonello; F., De Bei; A., Tanzilli; M., Di Giuseppe; N., Nardelli; C., Caristo; V., Condino; D., Gentile; N., Dazz

    Social Contact, Social Distancing, and Attitudes Toward LGT Individuals: A Cross-Cultural Study of College Students in the United States, Italy, and Spain

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    More than any other time in modern history, today people are significantly more likely to know (or be) lesbian, gay, and transgender (LGT) people; however, prejudices directed toward these groups remain. In the current study, we explore how social contact and social distancing/desired social contact are related to LGT prejudices using Worthen’s (2012) Attitudes toward LGT People Scales and data from four heterosexual college student samples in Oklahoma, Texas, Italy, and Spain (N = 1,217). In doing so we provide the first ever study to explore Allport’s (1954) contact hypothesis as it relates to transgender prejudices in Italy and Spain and the first study to examine desired social contact/social distancing and transgender prejudice in the U.S., Italy, and Spain. Our findings demonstrate that measures of desired social contact are strongly related to cross-cultural LGT attitudes while simple measures of contact (i.e., knowing an LGT person) are significantly less robust

    Decellularized esophageal tubular scaffold microperforated by quantum molecular resonance technology and seeded with mesenchymal stromal cells for tissue engineering esophageal regeneration

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    Current surgical options for patients requiring esophageal replacement suffer from several limitations and do not assure a satisfactory quality of life. Tissue engineering techniques for the creation of customized “self-developing” esophageal substitutes, which are obtained by seeding autologous cells on artificial or natural scaffolds, allow simplifying surgical procedures and achieving good clinical outcomes. In this context, an appealing approach is based on the exploitation of decellularized tissues as biological matrices to be colonized by the appropriate cell types to regenerate the desired organs. With specific regard to the esophagus, the presence of a thick connective texture in the decellularized scaffold hampers an adequate penetration and spatial distribution of cells. In the present work, the Quantum Molecular Resonance® (QMR) technology was used to create a regular microchannel structure inside the connective tissue of full-thickness decellularized tubular porcine esophagi to facilitate a diffuse and uniform spreading of seeded mesenchymal stromal cells within the scaffold. Esophageal samples were thoroughly characterized before and after decellularization and microperforation in terms of residual DNA content, matrix composition, structure and biomechanical features. The scaffold was seeded with mesenchymal stromal cells under dynamic conditions, to assess the ability to be repopulated before its implantation in a large animal model. At the end of the procedure, they resemble the original esophagus, preserving the characteristic multilayer composition and maintaining biomechanical properties adequate for surgery. After the sacrifice we had histological and immunohistochemical evidence of the full-thickness regeneration of the esophageal wall, resembling the native organ. These results suggest the QMR microperforated decellularized esophageal scaffold as a promising device for esophagus regeneration in patients needing esophageal substitution
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