3 research outputs found

    Nachsorgequalität nach kurativer Resektion von Kolonkarzinomen

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    Hebraism and Humanism

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    The article presents the relationship between Christian Hebraism and Humanism between the end of the 15th and the first half of the 16th century. The polemical origins of Humanism as an anti-scholastic movement, and of Hebraism from Christian-Jewish controversies in the Middle-Ages are studied from the vantage point of selected, significant cases. The initial success and the final demise of the Christian Hebraist project are explained in term of the "limits of Humanism", that is to say the challenge the discovery of extra-Christian or extra-Catholic sources posed for the formation of early modern Western identity. The reaction against the integration of Hebrew among the Humanistic canon of the educational languages represents a convenient vantage point to observe the ultimate failure of the Humanistic project, or, in a more optimistic bend, its permanent perfectibility

    War tourism in Italy (1919-1939)

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    Nel dopoguerra, le escursioni organizzate dal Touring Club Italiano (Tci) e da altre istituzioni ai campi di battaglia e ai cimiteri di guerra contribuiscono a creare tra gli italiani una costruzione della memoria collettiva basata su significati simbolici dello spazio, riti civili e pratiche turistiche. Dal 1919 fino al 1939 il sodalizio milanese organizza escursioni nelle zone di guerra del Trentino-Alto Adige e della Venezia Giulia, coinvolgendo familiari dei soldati morti nel conflitto veterani di guerra e cittadini che vogliono conoscere i nuovi territori ottenuti dall'Italia con i trattati di pace (1919-1920). A partire dagli anni inizi degli anni Venti l'Enit e dalla metà del decennio anche l'Opera Nazionale Dopolavoro (Ond) inseriscono nelle loro attività turistiche le escursioni sui campi di battaglia per celebrare la memoria della guerra vittoriosa e coloro che l'hanno combattuta. Durante il fascismo le escursioni sono effettuate non soltanto da familiari, veterani, operai ma anche da studenti perché il loro obiettivo è quello di contribuire alla formazione del nuovo uomo fascista. Negli anni '30 il fascismo considera i pellegrinaggi di guerra come uno strumento di propaganda politica e una forma di memoria nazionale che glorifica i soldati caduti con grandi monumenti commemorativi come Redipuglia inaugurato da Mussolini (1938)
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