150 research outputs found

    Thematic, Programmatic and Methodological Approaches of the Annual Publication

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    L'articolo presenta le linee teoriche, metodologiche e programmatiche dell'annuario Novecento Transnazionale, rivista accademica di respiro internazionale. Pubblicata annualmente in versione elettronica ad accesso aperto e sottoposta a double blind peer-review. Pubblica contributi di ambito comparatistico letterario, storico artistico e antropologico culturale. Il termine “transnazionale” indica che le forme culturali attuali della contemporaneità non possono essere associate alle dimensioni delle culture tradizionali basate su geografie e lingue specifiche. Il sapere transnazionale fonda il proprio interesse sui processi di delocalizzazione - e quindi - di transnazionalità delle espressioni culturali che i movimenti migratori e le nuove tecnologie della comunicazione hanno reso sempre più evidenti.The article offers a detailed presentation of the theoretical, methodological and thematic perspectives of the annual international academic journal "Transnational 20th Century. Literatures, Arts and Cultures". It is published yearly, open-access and uses double-blind review. Comparative literature, art history and cultural anthropology articles are published. The term “transnational” indicates that contemporary modern cultural structures cannot be related to those of traditional cultures founded on geographical and language-specific contexts. Transnational knowledge takes a special interest in the processes of delocalisation – and therefore in the transnationality of cultural expression, which has become increasingly evident as a result of migratory movements and new communication technologies

    Carol Rama e l’animale: divenire donna e femminismo negli anni novanta

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    In 1996, television publicizes the news of a disease that affects cows, bringing them to death. This fact in a few days has a central place in the mass media information. Carol Rama, however, is interested by other aspects: the suffering and agony of the animal, the poses it takes, the obsessiveness of irrepressible movements. The animal and the woman, the madness of the cow and the individual state towards which Rama does not stop addressing, seem to be joining on a fragile threshold, without finding a balance and which remains in the condition of an identity oscillation. The contribution focuses on the presence of the animal in the work of Carol Rama and especially in the nineties, analyzing how the seduction for the disease of the animal reveals the gaze of a woman sensitive to many issues of the most recent feminist theories.Nel 1996 è la televisione a diffondere la notizia di una malattia che colpisce le mucche, portandole fino alla morte. Questo fatto in pochi giorni conquista un posto centrale nell’informazione. Carol Rama è tuttavia colpita da altri aspetti: la sofferenza e l’agonia dell’animale, le pose che assume, l’ossessività dei movimenti irrefrenabili. L’animale e la donna, la pazzia della mucca e lo stato individuale verso il quale Rama non smette di rivolgersi sembrano congiungersi su una soglia fragile, senza trovare un equilibrio e che resta nella condizione di un’oscillazione identitaria. Il contributo si sofferma sulla presenza dell’animale nell’opera di Carol Rama e soprattutto negli anni novanta, analizzando come la seduzione per la malattia dell’animale riveli lo sguardo di una donna sensibile a molte questioni proprie delle teorie femministe più recenti

    Scrivere la storia dell’arte: metodologia e ricerca negli ultimi decenni

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    At the beginning of the new century the issue of art history and the methods to be used for research reopens many questions and determines the need for a critical review of historiography of the 20th century. Numerous initiatives demonstrate this need that many art historians in both Italian and international universities have felt in recent years. Art history departments, in their different denominations in Europe and other countries around the world, are concentrated on research and initiatives on the state of art history, on how to revise and question the strategies of its construction, and on the identification of documents and archival material considered its «sources». These problems involve work groups and differently oriented researches within which, however, it is possible to identify similar premises. On the one hand they address the issue on a theoretical and methodological level and on the other, focus on case studies regarding particular historical and philological aspects in order to put new hypotheses of study and research into practice. The essay focuses on these issues and looks at some of the basic segments in the most recent bibliography.All’inizio del nuovo secolo la questione della storia del’arte e dei metodi da utilizzare per la ricerca riapre molti interrogativi e determina la necessità di una revisione critica della storiografia del passato XX secolo. Molte iniziative dimostrano la necessità che molti storici dell’arte, nelle Università italiane ma anche internazionali avvertono in questi anni: i dipartimenti di storia dell’arte, nelle differenti denominazioni che hanno in Europa e in altri paesi del mondo, concentrano ricerche e iniziative sullo stato della storia dell’arte, su quanto sia necessario rivedere e interrogare le strategie della sua costruzione, nonché l’identificazione dei documenti e materiali d’archivio considerati le sue «fonti». Tali problemi coinvolgono gruppi di lavoro e ricerche differentemente orientati, all’interno dei quali è tuttavia possibile individuare premesse simili che da una parte affrontano la questione su un piano teorico e metodologico, dall’altro si concentrano su casi di studio, su particolari aspetti storici e filologici, per mettere in pratica, nuove ipotesi di studio e ricerca. Il saggio si sofferma su tali questioni e analizza alcuni passaggi fondamentali della bibliografia più recente

    Madness and Modernity: The Drawings of Antonin Artaud from 1944 to 1946

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    Antonin Artaud, words, drawings, and the extreme and traumatic condition of an individual who pushed back the boundaries of history, of his own time, in Europe’s darkest days. Such is my scope in the pages that follow. This essay examines the drawings produced by Artaud between 1944 and 1946. They offer a particularly helpful starting point for a series of reflections on, on the one hand, a concept of identity that had emerged and re-emerged with a new critical awareness following the close of the Second World War, and on the other, how – leaving behind a modernism in which the cracks were clearly showing – it is from madness and suffering that the contemporary notion of the individual is reborn

    Dove l'immagine si apre. Il vuoto

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    Quodlibet Editor

    Il fondo Emilio Villa presso la Fondazione Baruchello. Tracce per continuare una storia

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    Allegato al catalogo della mostra "Emilio Villa. Poeta e scrittore". Il contributo considera alcuni libri appartenuti alla Biblioteca di Emilio Villa, cercando nelle annotazioni, nelle sottolineature, nelle pagine mancanti (Villa strappava le pagine dei suoi libri per archiviarle altrove) una pratica villiana di analisi e studio di testi antichi e moderni. Un saggio su uno dei più grandi poeti, critici, scrittori della storia della letteratura contemporanea, ai confini dell'arte, della linguistica, dell'estetica

    Autocoscienza e storia in Taci, anzi parla di Carla Lonzi

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    Il contributo si sofferma sugli anni di Carla Lonzi che seguono il suo distacco dall'attività di storica dell'arte. Dal suo libro dal titolo provocatorio Sputiamo su Hegel (1970) a Taci, anzi parla. Diario di una femminista (prima pubblicazione 1978), Lonzi torna, seppur differentemente a discutere il ruolo della filosofia hegeliana nella costruzione di quello che definisce il sistema della cultura patriarcale. Le interazioni con l'arte, la creatività, le illusioni del rapporto tra artista e spettatore sono le questioni filtrate attraverso la pratica dell'autocoscienza, esperienza che tra introspezione, scrittura diaristica e scelta politica che coincide con il femminismo e la fondazione del gruppo di Rivolta Femminile, si estende a una radicale critica della storia. Storia e autocoscienza sono quindi considerati nella relazione profonda che Lonzi non smette di affrontare

    Artisti italiani a New York nel 1962: la mostra New Realists tra affermazione della Pop art, crisi del modernismo e aperture transnazionali

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    Il 31 ottobre 1962, a New York, presso la Galleria Sidney Janis, si apre la mostra New Realists. La mostra segna una fase significativa dello scambio dei rapporti tra l’Italia e New York, tra la Francia e gli Stati Uniti, tra l’Europa e l’America. Sebbene le identità di questi contesti storici e geografici non fossero simili, l’idea di internazionalismo che si sviluppò, arrivò a connettere storie e situazioni economiche differenti. Tornare a considerare questa mostra oggi, con la distanza storica dal dibattito che, tra la fine degli anni Cinquanta e i primi Sessanta, attraversò l’Italia, l’Europa e gli Stati Uniti, permette di avanzare riflessioni nuove e di studiare il periodo in cui tale mostra fu progettata con uno sguardo specificamente indirizzato verso l’internazionalità della cultura italiana e la costruzione di uno specificità transnazionale di tale cultura. Il contributo si sofferma su una serie di relazioni internazionali indissolubilmente intrecciate, tra Europa e Stati Uniti, tra arte, gallerie e musei. Particolare attenzione è indirizzata alla presenza degli artisti italiani in tale contesto storico-artistico

    Postwar Italian Art History Today. Untying ‘the Knot’, a cura di Sharon Hecker e Marin R. Sullivan. New York: Bloomsbury, 2018

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    Il libro Postwar Italian Art History Today: Untying ‘the Knot’, curato da Sharon Hecker e Marin R. Sullivan, (New York: Bloomsbury, 2018) costituisce una tappa importante tra i più recenti studi della storia dell’arte italiana del XX secolo e più specificamente della seconda metà del secolo. La recensione si sofferma sull'impianto del libro che risponde prima di ogni altra considerazione a una necessità: quella di ripensare criticamente forme e modi della metodologia storico-artistica oggi a partire da alcuni fatti specifici. Considerare o riconsiderare alcune fasi della storia dell’arte non ha il solo fine di compiere rivalutazioni o approfondimenti di situazioni restando nei confini della storiografia consolidata. Il libro propone una serie di riletture di fasi importanti della storia dell’arte italiana “sciogliendo”, più che continuando ad annodare, situazioni e ricerche dai punti di riferimento che per decenni hanno orientato la prospettiva storico-critica: i movimenti artistici, le tendenze, le tecniche, quando questi divengono il parametro attraverso il quale comprendere o definire le ricerche artistiche
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