33 research outputs found

    Cultural representations of mental illness in contemporary Japan

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    This paper presents the results of a research project aimed at studying the cultural representations of mental illness and related interventions models in contemporary Japan, and providing the basis for a comparison between Japanese and Italian mental health cultures. The research methodology is based on interviews with scholars and professionals from multiple disciplinary areas and fields of practice, in order to analyze the interactions between medical, social sciences’ and humanities’ discourse on mental illness. The results highlight the significance of home custody within the modernization of the country, between Edo and Meiji periods; the cultural frameworks of contemporary psychiatry’s action; what anti-psychiatry and the ‘critical’ reflection on mental illness represented within the academic debate; the new demands and potentialities connected to the spread of psychology within the mental health sector; remarkably new experiences of social integration with the contribution of arts

    Investigating changing work and economic cultures through the lens of youth employment : a case study from a psychosocial perspective in Italy

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    Changes in the forms and cultural meanings of work have gone deep during the last decades, with the transient nature of work becoming the norm rather than the exception. This is impacting particularly on youth employment, as Italy’s case epitomizes. Based on interview and focus group data, our study provides a multidimensional model to read and map the multiple tensions young people experience, at an emotional level, on entering today’s corporations. Our findings show, on the one hand, that young professionals’ expectation of work as a place of social learning and exchange clashes with the corporate focus on assimilating young people into target-oriented environments. On the other hand, both in younger and older workers, we found the experience of labour relationships that struggle to direct themselves towards a creative purpose and a developmental prospect, while tending to collapse emotionally inwards, in a fight for security

    The shifting place of madness in modernizing Japan : Interview with Kazushige Shingu

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    The authors present an interview with Kazushige Shingu, full professor at Kyoto University and eminent contributor to the field of Lacanian studies in Japan. By analyzing the words and the places connected to the cultural and social definition of mental illness, throughout Edo and Meiji periods up to the present, Shingu provides a comprehensive view of the symbolic meaning acquired by madness within the national identity formation process in modernizing Japan. The interview starts and ends with a reflection on subjectivity, as the experience of recognizing one’s being in relation to the world. Shingu discusses the notion of subjectivity, reading elements of the psychoanalytic theory in the light of the Sino-Japanese tradition

    Emotional textual analysis

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    Emotional Textual Analysis (ETA) analyzes the symbolic level of texts as a part of applied research and interventions. The method is based on the study of the association of dense words, words that convey most of the emotional components of texts. In this approach, language is thought of as an organizer of the relationship between the individual contributor of the text and his or her context, rather than as a detector of the individual’s emotions. A case example shows the use of ETA, with the assistance of specific software, in analyzing the interviews of the inhabitants of a city suburb with respect to their expectations of fulfillment and development in relation to perceived local opportunities

    menopause and mental well being timing of symptoms and timing of hormone treatment

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    In the aftermath of the Women's Health Initiative studies, both the clinical and basic science communities had to sort out divergent results among experimental findings, observational data and randomized controlled trials in order to establish a shared analysis. The scientific community formally debates the role of different HRT formulations, hormone doses, time of treatment initiation since the menopause and the age of treated women. Basic scientists demonstrated that the multiple neuroprotective effects of estrogen on brain cells may induce a differential biological response according to the time of treatment. Progesterone (but not all synthetic progestins) also has pivotal neuroactive functions in animal models of reproductive aging. Additionally, epidemiological surveys provide information regarding the detrimental role of hypogonadism on mental well-being. The present article briefly summarizes current evidence supporting the neuroactive role of estrogen, with reference to the clinical finding sustai..

    Myths and resources of mobility inEurope: A research on the cultural meaning of mobility in a group of Italian citizens residing abroad

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    A partire dal 2008 si è notevolmente intensificato il flusso di italiani che decidono di trasferirsi all’estero. Molte discipline – tra queste non figura la psicologia – si interrogano e fanno ricerca su questo fenomeno, accompagnato anche da un intenso dibattito politico e mediatico. Abbiamo pensato alla mobilità degli italiani come indizio del riorganizzarsi di nuovi modi di vivere l’esperienza sociale, in rapporto alla destrutturazione di alcuni tradizionali ancoraggi della convivenza in Italia e ad alcuni recenti sviluppi politici dell’Unione Europea, entro i cui confini si muove la maggior parte degli italiani in mobilità. Con l’intento di approfondire questa ipotesi e di esplorare i significati che la mobilità assume per le persone che la vivono, abbiamo intervistato 42 italiani residenti a Bruxelles, Londra e Lisbona. Se nel dibattito intorno alla mobilità si oppongono due narrative – da una parte la mobilità come scelta obbligata, dall’altra come evento naturale – dalla nostra ricerca emerge una polisemia più interessante. Abbiamo rintracciato tre dimensioni culturali. La prima ci dice che l’esperienza di mobilità si organizza in rapporto ad attese conformiste che organizzano il contesto di appartenenza da cui si proviene: andando all’estero le si persegue o si desidera allontanarsene. La seconda dimensione parla della difficoltà di riorganizzare il sentimento di appartenenza entro il nuovo contesto: se su un polo compare una cultura anomica interessata a difendere la sicurezza individuale e a mettersi in salvo dai contesti della convivenza, sull’altro polo si articola il desiderio di ridare senso all’esperienza sociale, investendo sulla competenza a tradurne il senso nell’incontro con differenze linguistiche e culturali. Una terza dimensione culturale, su cui si organizza un solo cluster, evoca il rapporto con le istituzioni che organizzano la convivenza, minacciose e rassicuranti al tempo stesso, perché deputate a includere o a escludere, ma anche ad accogliere lo scambio sociale entro una ritualità che ne contiene l’imprevisto.info:eu-repo/semantics/publishedVersio

    Interruzione dei contraccettivi ormonali moderni: indagine post marketing

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    Sebbene negli anni il numero di interruzioni volontarie di gravidanza sia diminuito ed abbiamo assistito ad un incremento nell’uso dei metodi contraccettivi, solo un quarto della popolazione Italiana tra i 15 e i 54 anni ricorre alla pillola anticoncezionale. In Europa il tasso di utilizzo dei contraccettivi ormonali è del 21,4% e l’Italia, nella panoramica Europea, occupa una delle ultime posizioni. Dati pubblicati nel 2011 riportano un 16,2% di uso della pillola contraccettiva in Italia. Al di là dello scarso utilizzo, benché i contraccettivi ormonali siano una valida scelta contraccettiva non chirurgica, dati della letteratura riportano anche un precoce abbandono nell’assunzione. I motivi di interruzione sono correlati per lo più alla comparsa di effetti collaterali dovuti alla dose di etinilestradiolo (EE) presente nelle preparazioni e al tipo di progestinico usato. Con lo scopo di aumentare la compliance, grandi cambiamenti sono stati messi a punto negli anni per quanto riguarda i contraccettivi ormonali come la progressiva riduzione della dose di EE, l’introduzione di estrogeni naturali e l’utilizzo di progestinici con scarsa attività androgenica o addirittura con proprietà antiandrogeniche o antimineralcorticoidi. Tra le vie di somministrazione la vaginale e la transdermica hanno permesso l’impiego di bassi dosaggi di EE e la possibilità di una somministrazione non quotidiana. Sono cambiati inoltre i regimi di assunzione: si va da pillole con 4 giorni di intervallo libero a pillole con 2 giorni di intervallo fino ai regimi continui. Tutto ciò per aumentare la compliance delle utilizzatrici. Sulla base di quanto detto l’obiettivo del nostro studio è stato di analizzare, in un campione di donne italiane, la percentuale di interruzione di uso della contraccezione ormonale ed indagare i motivi di tale interruzione. È uno studio retrospettivo su 1809 donne che utilizzavano o avevano interrotto l’assunzione del contraccettivo ormonale prescritto dal loro medico. Dalle cartelle cliniche sono stati raccolti il nome del contraccettivo e il motivo di interruzione e sono state analizzate le differenze tra i diversi metodi contraccettivi in rapporto al motivo di interruzione. Delle 1809 donne esaminate, il 34,9% aveva interrotto l’uso del contraccettivo ormonale: il 6,9% lo aveva fatto per motivi non correlati al metodo contraccettivo, il 20,5% a causa di effetti collaterali minori, il 4,4% a causa di effetti collaterali maggiori e il 3,8% per ridotta compliance. I principali motivi di interruzione sono stati sanguinamento irregolare, aumento ponderale e cefalea. I metodi contraccettivi più utilizzati erano le pillole contenenti 30 mcg o 20 mcg di EE e l’anello vaginale. Le donne che utilizzavano l’anello vaginale hanno interrotto l’uso del contraccettivo con minore frequenza rispetto alle utilizzatrici della pillola (p<0,005). Le pillole contenenti 30 mcg e 20 mcg di EE avevano lo stesso tasso di interruzione. Tra gli effetti collaterali maggiori la trombosi venosa è stata quello che più frequentemente ha portato all’interruzione del metodo. In conclusione circa un terzo delle donne che utilizzavano contraccettivi ormonali moderni ne ha interrotto l’assunzione. Sebbene la percentuale di donne che ha interrotto a causa di effetti collaterali minori sia stata inferiore a quella registrata in passato e benché l’impiego di EE a basso dosaggio per via vaginale abbia ridotto il tasso di interruzione, è importante che i medici discutano con le donne la possibilità che si verifichino effetti collaterali e che le invitino a consultarli prima di interrompere l’assunzione del contraccettivo

    Families of adult people with disability : their experience in the use of services run by social cooperatives in Italy

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    Social cooperation has historically played a pivotal role in developing socio-educational services for people with disability, thereby contributing to counteracting the social isolation often associated with this condition. Using a mixed-method methodology, this study maps the diversity of perspectives on how the use of disability-related services run by social cooperatives impacts on and becomes meaningful to family life. One hundred twenty-nine interviews with family members of adults with different kinds of disability were studied using emotional textual analysis. It provides a multi-dimensional model to read and map the multiplicity of emotional meanings related to disability and the use of services, shedding light on key diversities in how family members emotionally make sense of care and support. The results reveal the importance of supporting family-carers on two main issues: accessing a less passive representation of their relative with disability; and being able to test and acknowledge limits without succumbing to a sense of powerlessness

    Lacanian discourse analysis and emotional textual analysis compared : new proposals on articulating psychoanalysis and psychosocial studies

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    This work resumes and carries on the scholarly discussion on the rela-tionship between psychoanalytic conceptualization of the unconscious and languageuse in the field of Lacanian discourse analysis and in the methodological perspectiveof emotional textual analysis, which is rooted in the work of Renzo Carli. Based onresearch data, the authors discuss key theoretical tenets, as well as similarities anddifferences between both approaches
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