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Global health governance, healthy systems and development cooperation
La salute globale è un’area emergente di studi, ricerca e pratiche interdisciplinari che considera gli effetti della globalizzazione sulla salute con particolare attenzione alle questioni inerenti ai suoi determinanti sociali e alle iniziative di carattere transnazionale, e alla loro interazione con i sistemi nazionali e locali. Il tema della cooperazione internazionale allo sviluppo fa parte integrante dell’agenda della governance globale “della” e “per” la salute, soprattutto a seguito dell'emergere nell'ultimo decennio di nuovi attori non governativi sovra-nazionali che vengono a modificare sostanzialmente gli equilibri di potere e i processi decisionali globali riguardo alla salute. In tale contesto, nel 2009 il Ministero degli Affari Esteri, Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, ha prodotto il documento Salute Globale: Principi Guida della Cooperazione Italiana inteso a “guidare i programmi sanitari della Cooperazione Italiana, a rafforzare la complementarità e la coerenza del sistema italiano di cooperazione, e a promuovere l’allineamento delle politiche di aiuto pubblico allo sviluppo alle politiche dei paesi partner, così come l’armonizzazione con quelle degli altri donatori, e in particolare dell’Unione Europea.” Declinando il tema sia secondo la questione “partenariati e sistemi per la cooperazione”, sia sul piano dell’interazione tra saperi e poteri globali e processi di sviluppo locali, questo Panel intende esplorare il ruolo delle università nell’approfondire e applicare nella pratica tali principi guida (lotta alla povertà e alle diseguaglianze, accesso universale ed equo ai servizi sanitari, rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali, partecipazione delle comunità , partenariato internazionale nella ricerca scientifica e nella formazione, efficacia dell’aiuto). In questo contesto assume particolare rilevanza il rilancio dei principi contenuti nella Dichiarazione di Alma-Ata (1978). Tra quelli anche quello di garantire l’accesso ai farmaci essenziali a tutta la popolazione (cui oggi si aggiunge la necessità di far fronte al problema globale dei farmaci contraffatti). Le università italiane possono perseguire questo scopo attraverso attività di ricerca, con appropriati percorsi di formazione interdisciplinare e interculturale, e fornendo adeguato know-how e tecnologia appropriata, nonché sostenendo – interagendo con le istituzioni competenti e con la società civile - interventi mirati di informazione, prevenzione e controllo
Diffusion of counterfeit drugs in developing countries and stability of galenics stored for months under different conditions of temperature and relative humidity
Aim To investigate the diffusion of counterfeit medicines
in developing countries and to verify the stability of galenic
dosage forms to determine the stability of galenics
prepared and stored in developing countries.
Methods We purchased 221 pharmaceutical samples belonging
to different therapeutic classes both in authorized
and illegal pharmacies and subjected them to European
Pharmacopoeia, 7th ed. quality tests. An UV-visible spectrophotometric
assay was used to determine the galenics
stability under different conditions of temperature (T) and
relative humidity (RH).
Results A substantial percentage of samples was substandard
(52%) and thus had to be considered as counterfeit.
Stability tests for galenics showed that the tested
dosage forms were stable for 24 months under “standard”
(t = 25 ± 2°C, RH = 50 ± 5%) conditions. Under “accelerated”
(t = 40 ± 2°C, RH = 50 ± 5%) conditions, samples were stable
for 3 months provided that they were stored in glass containers.
Stability results of samples stored in “accelerated”
conditions were similar to those obtained by on site in
tropical countries and could so supply precious information
on the expected stability of galenics in tropical countries.
Conclusion This study gives useful information about the
presence of counterfeit medicinal products in the pharmacies
of many developing countries. This should serve as an
alarm bell and an input for the production of galenics. We
recommend setting up of galenic laboratories in developing
countries around the glob
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