586 research outputs found

    IN FORMA DI CONCLUSIONI. TEMI, STRUMENTI E STRATEGIE PER RIPENSARE IL PROGETTO URBANO

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    A partire dagli esiti di un\u2019esperienza didattica e di ricerca svolta sulla citt\ue0 di Monfalcone, il testo propone una riflessione su quali forme del progetto urbanistico e quali tecniche possano oggi rispondere alle questioni poste dai territori contemporanei. Ponendosi sul solco di un lungo dibattito sulla forma urbana, tale riflessione permette di individuare alcuni campi di esplorazione, indicati come spazi fisici dove concretizzare l\u2019azione progettuale. Gli esiti degli esercizi progettuali su di essi sviluppati permettono, inoltre, di riconoscere differenti atteggiamenti con cui si \ue8 svolto il lavoro di ricomposizione strutturale nel territorio, nonch\ue9 differenti strategie di progetto

    Tecnica e Pianificazione Urbanistica

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    La dispensa raccoglie le lezioni svolte durante il corso di “Tecnica e Pianificazione urbanistica” presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Trieste, negli anni accademici 2009/2010, 2010/2011, 2011/2012. La dispensa non vuole essere un testo esaustivo, ma ha lo scopo precipuo di fornire agli studenti dei riferimenti utili per approfondire la conoscenza della disciplina nei suoi differenti aspetti pratici, teorici, applicativi e, perché no, professionali. Si offre quindi come traccia su cui poi ciascun studente, se ne avrà il desiderio, potrà costruire il proprio percorso di ulteriore e personale approfondimento. L’ordine con cui le lezioni sono riportate riflette un percorso di avvicinamento al sapere che non è strettamente cronologico. Si è scelto simbolicamente di osservare il campo di studio a partire da una soglia temporale a noi prossima, quella degli anni ’80, che ha però inciso in modo rilevante sulla disciplina e sulla sua impostazione. Una soglia che, a nostro parere, impone di riconsiderare la storia dell’urbanistica, così come i suoi strumenti e dunque le sue tecniche, alla luce delle questioni che il tempo presente ci impone di affrontare. Le prime tre parti guardano alla storia della disciplina muovendosi tra passato e presente: con questo criterio si ci si è soffermati su alcune città la cui vicenda è, dal punto di vista urbanistico, esemplare. Abbiamo prestato attenzione ai temi oggi da più parti riconosciuti come rilevanti nei processi di pianificazione: temi con origini anche lontane, sollecitano anche una rilettura critica dei percorsi progettuali condotti da noti urbanisti italiani, urbanisti che sin dalle prime esperienze di pianificazione hanno concorso alla costruzione e al consolidamento di questo sapere. È apparso pertinente far conoscere agli studenti alcune di queste figure, scelte tra le tante il cui lavoro, in forme diverse, offre ancor oggi motivo di riflessione. La quarta parte riporta la sintesi delle lezioni di tre professionisti invitati in momenti diversi al corso. Tre punti di vista attraverso esperienze di lavoro che esprimono modi diversi di “fare urbanistica” nei temi affrontati, nelle scale di intervento, negli strumenti e nelle tecniche adottate. Un’ultima parte è dedicata agli strumenti pratici di cui anche gli studenti sono serviti nelle loro esercitazioni, per meglio conoscere e comprendere i mezzi operativi utili allo studio e al progetto della città e dei territori contemporanei.The reference book collects lessons held during the course "Tecnica e Pianificazione urbanistica" Technology and Urban Planning" at the Faculty of Engineering, University of Trieste, in the academic years 2009/2010, 2010/2011, 2011/2012. The reference book serves the primary purpose of providing students with useful information to learn more about practical, theoretical, professional and disciplinary aspects. If the students wish to they can further their development and understanding using this reference book as a guide. The book is divided in such a way thats the knowledge that is not in a strict chronological order. The first three parts look at the relationship between the past and present history of the academic discipline, focusing on a few cities with an exemplary urban story. The fourth part focuses on the synthesis of three professionals who've ben invited throughout the course. The final section is devoted to the practical tools that the students used in the course and to get to know and understand the operational resources required for the study and design of contemporary cities and territories

    Nel confine. Riletture del territorio transfrontaliero italo-sloveno

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    A fronte di un’Europa unita, senza frontiere, e di spazi sempre più permeabili e accessibili, continuano ad esistere luoghi dove i confini non paiono potersi cancellare così facilmente, soprattutto se legati a storie dolorose e difficili che pesano sul passato dei territori che solcano, condizionandone il futuro e relegandone la posizione in una perdurante perifericità. Il confine italo-sloveno sembra essere tra questi: la sua storia ancora vivida pone Trieste e il suo entroterra al margine delle dinamiche di sviluppo, rendendo pressoché impossibile l’eliminazione dei molti confini che si intrecciano al suo interno. Questo libro intende indagare, attraverso una lettura critica di descrizioni, politiche e progetti che hanno interessato questo territorio, sia alcuni presupposti che ne hanno specificamente connotato una condizione che forse non è poi così marginale, sia i molti tentativi che, negli ultimi anni, sono stati messi in campo per attuarne il superamento. Il punto di vista proposto si concentra su alcune questioni connesse al vivere i territori della contemporaneità. Territori in cui, a fronte di spazi unificati e continui, di distanze che si riducono, di facili comunicazioni, sembrano invece aumentare i confini, anche e soprattutto tra gli spazi dell’abitare quotidiano

    Phytotoxic metabolites produced by Botryosphaeriaceae involved in grapevine trunk diseases

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    Fungi belonging to the Botryosphaeriaceae family are well known as cosmopolitan pathogens, saprophytes and endophytes and occur on a wide range of hosts including grapevine. More recently, a new species of Lasiodiplodia was isolated from declining grapevines in Sardinia (Italy). This still undescribed species showed to produce in liquid culture several phytotoxic secondary metabolites. In this communication the chemical and biological characterization of these bioactive secondary metabolites is discussed together with their role in the pathogenesis process

    la “città pubblica” come laboratorio di riqualificazione urbana. progetti per ridisegnare lo spazio pubblico, processi per costruire spazi del pubblico

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    The “public city” as a laboratory for urban renewal. Plans to draw public spaces, processes to build spaces for the public. Urban and social decay has often brought to associate social housing districts to the critics to urban outskirts, and thus to ignore their spatial qualities and resources. Through design explorations and “neighbourhood laboratories” open to inhabitants and institutions, the national research The “public city” as a design laboratory. The production of Guidelines for sustainable renewal of urban suburbs suggests new ways of working on this relevant estate of dwellings and public spaces, showing that they can still play a strategic role in spatial and social upgrading of wider sectors of the contemporary city

    Long-term continuous monitoring of the preterm brain with diffuse optical tomography and electroencephalography: A technical note on cap manufacturing

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    open12noDiffuse optical tomography (DOT) has recently proved useful for detecting whole-brain oxygenation changes in preterm and term newborns' brains. The data recording phase in prior explorations was limited up to a maximum of a couple of hours, a time dictated by the need to minimize skin damage caused by the protracted contact with optode holders and interference with concomitant clinical/nursing procedures. In an attempt to extend the data recording phase, we developed a new custom-made cap for multimodal DOT and electroencephalography acquisitions for the neonatal population. The cap was tested on a preterm neonate (28 weeks gestation) for a 7-day continuous monitoring period. The cap was well tolerated by the neonate, who did not suffer any evident discomfort and/or skin damage. Montage and data acquisition using our cap was operated by an attending nurse with no difficulty. DOT data quality was remarkable, with an average of 92% of reliable channels, characterized by the clear presence of the heartbeat in most of them.openopenAlfonso Galderisi; Sabrina Brigadoi; Simone Cutini; Sara Basso Moro; Elisabetta Lolli; Federica Meconi; Silvia Benavides-Varela; Eugenio Baraldi; Piero Amodio; Claudio Cobelli; Daniele Trevisanuto; Roberto Dell'AcquaGalderisi, Alfonso; Brigadoi, Sabrina; Cutini, Simone; BASSO MORO, Sara; Lolli, Elisabetta; Meconi, Federica; Silvia, Benavides-Varela; Baraldi, Eugenio; Amodio, Piero; Cobelli, Claudio; Trevisanuto, Daniele; Dell'Acqua, Robert

    Mechanisms by which end-of-life communication influences palliative-oriented care in nursing homes: A scoping review

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    Objective: End-of-life communication has been largely recognized to promote quality end-of-life care in nursing home (NHs) by increasing residents' likelihood of receiving comfort-oriented care. This scoping review summarizes what is known about the potential mechanisms by which end-of-life communication may contribute to palliative-oriented care in NHs.Methods: Using the framework proposed by Arksey and O'Malley and refined by the Joanna Briggs Institute methodology, five literature databases were searched. We extracted 2159 articles, 11 of which met the inclusion criteria: seven quantitative, three qualitative, and one mixed-methods study.Results: Three mechanisms were identified: a) promotion of family carers' understanding about their family member's health condition, prognosis, and treatments available; b) fostering of shared decision-making between health care professionals (HCPs) and residents/family carers; and c) using and improving knowledge about residents' preferences.Conclusion: Family carers' understanding, shared decision-making, and knowledge of residents' preferences contribute to palliative-oriented care in NHs.Practice implications: Discussions about end-of-life should take place early in a resident's disease trajectory to allow time for family carers to understand the condition and participate in subsequent, mindful, shared decision-making. HCPs should conduct systematic and thorough discussions about end-of-life treatment options with all cognitively competent residents to promote informed advance directives. (c) 2019 Elsevier B.V. All rights reserved

    Absence of Rac1 and Rac3 GTPases in the nervous system hinders thymic, splenic and immune-competence development

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    The nervous system influences organ development by direct innervation and the action of hormones. We recently showed that the specific absence of Rac1 in neurons (Rac1N) in a Rac3-deficient (Rac3KO) background causes motor behavioural defects, epilepsy, and premature mouse death around postnatal day 13. We report here that Rac1N/Rac3KO mice display a progressive loss of immune-competence. Comparative longitudinal analysis of lymphoid organs from control, single Rac1N or Rac3KO, and double Rac1N/Rac3KO mutant animals showed that thymus development is preserved up to postnatal day 9 in all animals, but is impaired in Rac1N/Rac3KO mice at later times. This is evidenced by a drastic reduction in thymic cell numbers. Cell numbers were also reduced in the spleen, leading to splenic tissue disarray. Organ involution occurs in spite of unaltered thymocyte and lymphocyte subset composition, and proper mature T-cell responses to polyclonal stimuli in vitro. Suboptimal thymus innervation by tau-positive neuronal terminals possibly explains the suboptimal thymic output and arrested thymic development, which is accompanied by higher apoptotic rates. Our results support a role for neuronal Rac1 and Rac3 in dictating proper lymphoid organ development, and suggest the existence of lymphoid-extrinsic mechanisms linking neural defects to the loss of immune-competence
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