419 research outputs found

    Evaluation of an integrative approach between HBIM and architecture history

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    Abstract. Restorative and conservative operations of Cultural Heritage buildings involve the historical and objective knowledge of the context. Meaning the knowledge as a diachronic awareness of the history of buildings should help the safeguarding processes of heritage assets.The integration of historical information inside a HBIM platform involves huge benefits for the Cultural Heritage case management, its periodical monitoring operations and valorisation processes, moreover the historical evolution is correctly considered. This solution allows to maximize the comprehension and also communication of the analysed context through few simple steps as visualize, read and query in order to ensure the accuracy and quality of final data (Diara et al, 2018).This new court of methodologic cooperation will be tested on the case study of the medieval Abbey of Staffarda (CN, Italy) and its refectory in a deeper way where, thanks to recent studies, it has been possible to reconstruct analysis map for a complete vision of the church and the Abbey's complex as well (Beltramo et al, 2019).</p

    Architettura medievale: il Trecento. Modelli, tecniche, materiali

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    Pubblicazione Open Access. Il presente volume giunge alla pubblicazione al termine di un lungo percorso editoriale. Alla sua origine si collocano i progetti di ricerca MHP – Medieval Heritage Platform. Territorio e insediamenti: nuovi strumenti di ricerca e di divulgazione per il patrimonio e Cistercian Cultural Heritage: knowledge and enhancement in a European framework CCH realizzati grazie al sostegno del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio del Politecnico di Torino, che ha reso disponibili notevoli risorse per contribuire alle attività di studio, di analisi e di disseminazione. Gli anni di ricerca trascorsi hanno permesso di costruire occasioni di scambio e di confronto con colleghi appartenenti a differenti discipline storiche e non solo, del restauro e della rappresentazione, di provenienza nazionale e internazionale, riuniti intorno ai temi dell’architettura e della città tardo medievale, tra Duecento e Trecento. Un periodo fecondo di studi che ha dato esito a numerose pubblicazioni edite e in corso di stampa. Nello specifico, il convegno internazionale “Architettura medievale: il Trecento. Modelli, tecniche, materiali”, organizzato il 2-3-4 dicembre 2019 al Politecnico di Torino, presso il castello del Valentino, nasceva dalla convinzione che l’architettura del XIV secolo richiedesse una nuova riflessione critica e un confronto internazionale sulle prospettive di ricerca. Nel panorama complessivo, l’architettura non sembra essere al centro dell’interesse degli studiosi, mentre la pittura ha comprensibilmente attratto l’attenzione, in un secolo dominato in Italia da figure di straordinaria eccellenza. Eppure, l’architettura, a scala europea, conosce sviluppi senza precedenti, in tutti i settori dell’edilizia: nella costruzione di edifici sacri, di palazzi pubblici, di strutture residenziali, di castelli e di complessi fortificati. Ancora oggi mancano lavori di sintesi complessivi e ricerche comparative a lungo raggio, in grado di esplorare le relazioni internazionali che guidano le scelte dei committenti, la circolazione dei modelli, l’elaborazione dei progetti, la mobilità delle maestranze. La visione riduttiva di un’architettura “tardo-gotica”, che eredita le grandi conquiste del Duecento e le adatta ad un contesto europeo colpito da uno stato permanente di crisi, in un clima di guerre, di pestilenze e di rivolte sociali, non sembra corrispondere alla realtà di un impegno costruttivo e di un patrimonio estremamente complesso che il Trecento ci ha consegnato. Dall’esigenza di esplorare con maggiore attenzione la congiuntura del secolo, e di porre a confronto gli sviluppi delle ricerche nei diversi paesi, è nata l’idea di raccogliere ricerche in corso attraverso una call, predisposta da un comitato scientifico composto da Andrea Augenti, Xavier Barral i Altet, Arturo Calzona, Giovanni Coppola, Joan Domenge Mesquida, Bruno Klein, Saverio Lomartire, Nicolas Reveyron, Dany Sandron, Michele Luigi Vescovi e Guglielmo Villa. Al comitato scientifico internazionale si è affiancato il lavoro del gruppo di ricerca costituito dai docenti del Dipartimento, coordinato da Carlo Tosco e formato da Silvia Beltramo, Andrea Bocco, Chiara Devoti, Maurizio Gomez Serito, Elena Gianasso, Laura Antonietta Guardamagna, Gabriele Garnero, Filippo Gemelli e Andrea Longhi

    Barreras en la comunicación parental en educación sexual: reflexiones teóricas y taller

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    En una cultura hipersexualizada, los padres no pueden permanecer callados, ni indiferentes frente a las inquietudes de sus hijos relacionadas con el tema de la sexualidad, así como tampoco deben delegarla totalmente en sus maestros. El propósito de este trabajo es interpelar y capacitar a través de un taller a los padres, sobre la misión que tienen de educar a sus hijos en la sexualidad como parte fundamental del carácter y de cara a su realización personal y plenitud en el amor, la cual sólo alcanzan en la entrega sincera de sí mismos

    An Italian translation and validation of the Near Activity Visual Questionnaire (NAVQ)

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    PURPOSE: To validate the Near Activity Vision Questionnaire (NAVQ) in Italian to allow the assessment of presbyopia corrections in Italian-speaking patients. METHODS: An Italian version of the NAVQ was arranged through several steps: an initial forward translation (from English to Italian), a backward translation (from Italian to English), and finally a consensual version to check against the original NAVQ. This prospective study enrolled native Italian-speaking presbyopic patients with corrected distance visual acuity of 0.20 logMAR or better in each eye and free of ocular anomalies. Six different groups of patients were asked to complete the questionnaire: emerging presbyopic patients, reading spectacle users, multifocal spectacle users, multifocal contact lens (CL) wearers, monovision CL wearers, and monofocal intraocular lens patients. Subjects were asked to answer the questionnaire again 2 weeks after the first completion. RESULTS: A total of 207 subjects completed the questionnaire. Data analysis showed good internal consistency (Cronbach α = 0.93) and factorial validity with only one factor explaining 62.0% of the variance. Test-retest reliability was extremely good (ICC = 0.92) as well as discriminatory power of the questionnaire's ability to discriminate between subjects with different forms of presbyopic correction. CONCLUSIONS: The Italian version of the NAVQ matches the properties of the original English version. It is a valid instrument to evaluate near activity visual quality of presbyopic Italian speakers

    Centri ecclesiastici e dinamiche di popolamento: la fondazione dei borghi nuovi subalpini e l’eredità romanica

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    Le testimonianze di architettura dell’XI e del XII secolo costituiscono non solo documenti utili allo studio della cultura artistica e tecnica, ma sono indicatori significativi per lo studio della storia delle dinamiche insediative. Il processo di patrimonializzazione delle architetture romaniche ha seguito infatti percorsi strettamente legati alle sorti del popolamento nelle aree loro circostanti: nei casi in cui i villaggi si siano riallocati o ri-concentrati nel basso medioevo, si è verificato il fenomeno della ‘ruralizzazione’ delle architetture romaniche, associato a una sostanziale conservazione ‘fossile’ della loro facies originaria; ove invece l’insediamento abbia avuto fortuna demica e politica presso la chiesa, l’edificio medievale è stato conservato in maniera parziale o selettiva, subendo ordinariamente interventi di adeguamento liturgico e di gusto. Il fenomeno è stato studiato attraverso alcuni casi-studio relativi al dinamismo insediativo della fondazione di borghi nuovi tra XII e XIV secolo. The architectural examples dating to 11th and 12th centuries are not only important to studying artistic and technical culture, but they are also meaningful indicators about history of settlement dynamics. In fact, the process of patrimonialization of Romanesque architectures followed ways closely linked to the destiny of the population in the nearby areas. When villages were re-positioned or re-focused during the late Middle Ages, Romanesque architectures experienced phenomenon of ‘ruralisation’, in association with a significant conservation of their original appearance as a ‘fossil’. Instead, when settlements had demographic and political successful outcomes beside the church, the medieval buildings have been partially or selectively preserved, routinely undergoing interventions of liturgical and style adaptation. The phenomenon is studied through case studies related to the dynamism of the foundation of new villages between 12th and 14th centuries
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