1,126 research outputs found

    The Meaning of ‘Religion’ in Multicultural Societies Law

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    AA. VV. (Pierluigi Consorti, Giancarlo Anello e Mohamed A. ‘Arafa, Federica Botti, Rossella Bottoni, Cristina Dalla Villa, Maria d'Arienzo, Luigi Mariano Guzzo, Maria Luisa Lo Giacco, Adelaide Madera, Enrica Martinelli, Cristiana Maria Pettinato

    Ocjene i prikazi

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    Časopisi i zbornici radova Croatica Christiana periodica. Časopis Instituta za crkvenu povijest Katoličkog bogoslovnog fakulteta Sveučilišta u Zagrebu, god. XXXVII, br. 71; br. 72 / 249-252 (Samanta Paronić) • Romani Studies, ser. V, sv. 23, god. 2013, br. 2. / 252-254 (Danijel Vojak) • Fontes spectantes historiam Adriatici Orientalis priscae aetatis recentioris/Gradivo za povijest Istočnoga Jadrana u ranom novom vijeku, Monumenta spectantia historiam Slavorum Meridionalium, vol. 57., Juraj Balić, Lovorka Čoralić, Filip Novosel (ur.) / 255-257 (Daniel Patafta) • Roumen Daskalov – Diana Mishkova (eds.), Entangled Histories of the Balkans. Transfers of Political Ideologies and Institutions, sv. 2 / 257-261 (Dominik Ešegović) • Ulf Brunnbauer, Hannes Grandits (eds.), The Ambiguous Nation: Case studies from Southeastern Europe in the 20th Century / 261-265 (Vedran Muić) • Zbornik radova Društva studenata povijesti “Ivan Lučić-Lucius”, god. XII, sv. 18-19 / 265-267 (Matea Jalžečić) • Josip Matasović i paradigma kulturne povijesti. Zbornik radova znanstvenog skupa održanog u Slavonskom Brodu 23.-24. studenoga 2012., ur. Suzana Leček / 267-270 (Sandra Juzbašić) Knjige Maciej Czerwiński, Semiotyka dyskursu historycznego. Chorwackie i serbskie syntezy dziejów narodu [Semiotika historijskoga diskursa. Hrvatske i srpske sinteze nacionalne povijesti] / 271-273 (Branimir Brgles) • Carlo Ginzburg, Threads and Traces: True, False, Fictive / 273-276 (Stjepko Barac) • Christopher Clark, The Sleepwalkers: How Europe Went to War in 1914 / 277-281 (Marko Pustaj) • Katalog Zagorsko lice boga rata/U Europi – Prvi svjetski rat / 281-285 (Danijela Duvnjak) • Alon Confino, Foundational Pasts: The Holocaust as Historical Understanding / 285-288 (Dora Kosorčić) • Alexander Korb, Im Schatten des Weltkriegs. Massengewalt der Ustaša gegen Serben, Juden und Roma in Kroatien 1941-1945 / 288-292 (Zrinka Miljan) • Daniel Rafaelić, Kinematografija u NDH / 292-296 (Vedran Stanić

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    La sperimentazione MIFORCAL Un modello formativo per il contesto culturale allargato

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    I processi di mondializzazione attraverso logiche di cooperazione trasnazionale così come dei flussi migratori espontanei, rivoluzionano completamente il setting accademico e di aula; fenomeno coadiuvato dallo sviluppo del web sociale come spazio di apprendimento informale e di comunicazioni fluide. Il suddetto cambiamento sociale, tecnologico e culturale plasma processi di internazionalizzazione educativa; nel livello dell’istruzionesuperiore, in particolare, esiste un profondo interesse per la promozione degli stessi, generando diversi tipi di esperienze dentro le quali può essere inquadrato il Progetto MIFORCAL. Una visione critica di tali dinamiche indica il rischio dell’implementazionedi logiche egemoniche che orientano la costruzione del curriculum (classificazione di saperi potenzialmente insegnabili) ed i tipi di dispositivi pedagogici che da tale costruzione ne deriva, come compartimenti rigidi, generatori di logiche di esclusione e di colonialismo accademico (Mc Laren, 1996). Il progetto MIFORCAL ha esplorato nella sua prima fase un modello curricolare e pedagogico contra-egemone, puntando alla equa partecipazione di ogni stakeholder nella costruzione ed accesso alla conoscenza. In questo scenario si produce la prima ipotesi formativa verso la maggiore inclusione educativa: il modello si muove in un contesto formativo che può essere denominato “contesto culturale allargato” (Raffaghelli, 2008; 2009). E cioè, considerando la Teoria dell’Attività di 3za generazione ed il concetto di knotworking (Engestrom, 1987, 1999), possiamo concepire tale contesto formativo come ambito nel quale la cultura insegnataè decostruita, esplorata criticamente e ricostruita a partire dal particolare riferimento a “finestre” di espansione della conoscenza apportate dai soggetti in situazione di apprendimento e collaborazione a trama di rete (Engestrom, 2009), nella ricerca della generazione di un modello formativo equilibrato dal punto di vista discorsivo, semantico e per tanto eco-sociale (Lemke, 2005). L’ipotesi alla base è che tale modello può portare verso la giustizia pedagogica e curricolare (Connel, 1993, Raffaghelli, 2009). Inquesto articolo vengono descritti ed analizzate criticamente le caratteristiche del modello formativo MIFORCAL, attraverso la presentazione di esempi di costituzione del modello e pratiche pedagogiche nel contesto culturale allargato, in tanto che spazio diprassi pedagogica trasformativaI processi di mondializzazione attraverso logiche di cooperazione trasnazionale così come dei flussi migratori espontanei, rivoluzionano completamente il setting accademico e di aula; fenomeno coadiuvato dallo sviluppo del web sociale come spazio di apprendimento informale e di comunicazioni fluide. Il suddetto cambiamento sociale, tecnologico e culturale plasma processi di internazionalizzazione educativa; nel livello dell’istruzionesuperiore, in particolare, esiste un profondo interesse per la promozione degli stessi, generando diversi tipi di esperienze dentro le quali può essere inquadrato il Progetto MIFORCAL. Una visione critica di tali dinamiche indica il rischio dell’implementazionedi logiche egemoniche che orientano la costruzione del curriculum (classificazione di saperi potenzialmente insegnabili) ed i tipi di dispositivi pedagogici che da tale costruzione ne deriva, come compartimenti rigidi, generatori di logiche di esclusione e di colonialismo accademico (Mc Laren, 1996). Il progetto MIFORCAL ha esplorato nella sua prima fase un modello curricolare e pedagogico contra-egemone, puntando alla equa partecipazione di ogni stakeholder nella costruzione ed accesso alla conoscenza. In questo scenario si produce la prima ipotesi formativa verso la maggiore inclusione educativa: il modello si muove in un contesto formativo che può essere denominato “contesto culturale allargato” (Raffaghelli, 2008; 2009). E cioè, considerando la Teoria dell’Attività di 3za generazione ed il concetto di knotworking (Engestrom, 1987, 1999), possiamo concepire tale contesto formativo come ambito nel quale la cultura insegnataè decostruita, esplorata criticamente e ricostruita a partire dal particolare riferimento a “finestre” di espansione della conoscenza apportate dai soggetti in situazione di apprendimento e collaborazione a trama di rete (Engestrom, 2009), nella ricerca della generazione di un modello formativo equilibrato dal punto di vista discorsivo, semantico e per tanto eco-sociale (Lemke, 2005). L’ipotesi alla base è che tale modello può portare verso la giustizia pedagogica e curricolare (Connel, 1993, Raffaghelli, 2009). Inquesto articolo vengono descritti ed analizzate criticamente le caratteristiche del modello formativo MIFORCAL, attraverso la presentazione di esempi di costituzione del modello e pratiche pedagogiche nel contesto culturale allargato, in tanto che spazio diprassi pedagogica trasformativ

    Edizioni e commenti

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    L’ultimo volume di Michelangelo Zaccarello raccoglie dieci studi (alcuni dei quali già precedentemente pubblicati fra 2004 e 2008) suddivisi in due sezioni e disposti, all’interno di ciascuna di esse, seguendo l’ordine cronologico degli argomenti via via affrontati. La prima (Testi ignoti o poco conosciuti in collezioni pubbliche: pp. 31-282) ospita sette saggi: 1. Le lacune testuali del codice di Budapest (Biblioteca Universitaria, Italicus 1) della «Commedia» di Dante; 2. L’Epistola di S. Bernardo a Ramondo nella redazione autografa di Paolo di messer Pace da Certaldo. Edizione e appunti linguistici; 3. Un nuovo testimone del «Trecentonovelle» di Franco Sacchetti (Oxford, Wadham College, ms. A.21.24); 4. Tracce di una redazione non borghiniana del «Trecentonovelle»; 5. Un episodio sconosciuto nella ricezione dei «Sonetti del Burchiello» nel primo Cinquecento (Firenze, Biblioteca Riccardiana, ms. 2725, cc. 80r-131v); 6. Tra sonetti e testimonianze biografiche del Burchiello: inediti e rari sulla prigionia senese del 1439; 7. Un testo missivo tra le “rime piacevoli” di Giovanni Della Casa e la tradizione del sonetto-indovinello. La seconda sezione, più breve, reca il titolo Notizie dal collezionismo e dal mercato antiquario, e fa posto a tre saggi (pp. 285-395): 8. Un nuovo testimone dei «Sonetti del Burchiello» sul mercato antiquario; 9. Il ritrovato “Codice Dolci” e la costituzione della “vulgata” dei Sonetti di M. Franco e L. Pulci (scritto in collaborazione con Alessio Decaria); 10. Profilo della tradizione a stampa dei «Sonetti iocosi & da ridere » di M. Franco e L. Pulci attraverso gli esemplari superstiti

    Ocjene i prikazi

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    Mary Beard, Povijest starog Rima / 207–213 (Andrija Banović) • Slaven Bertoša, Barban i mletački Loredani: Život u pokretu, ljudi i događaji / 213–217 (Samanta Paronić) • Slavonske šume kroz povijest. Zbornik radova znanstvenog skupa s međunarodnim sudjelovanjem održanog u Slavonskom Brodu 1.-2. listopada 2015 / 217–219 (Mislav Radošević) • Daniel Lalić, Der Hochadel Kroatien-Slawoniens. Zwichen Verlust, Verteidigung und Neuerwerb gesellschaftlicher Elitenpositionen (1868-1918) / 219–222 (Iskra Iveljić) • Što je s poviješću 19. stoljeća? / 223–226 (Nikola Tomašegović) • Enzo Traverso, Melankolija ljevice: Snaga jedne skrivene tradicije (XIX.-XX. stoljeće) / 226–229 (Marijan Kraljević) • Maciej Czerwinski, Drugi svjetski rat u hrvatskoj i srpskoj prozi (1945-2015) / 229–235 (Branimir Janković) • Xavier Bougarel, Hannes Grandits, Marija Vulesica, Local Dimensions of the Second World War in Southeastern Europe / 235–239 (Matko Globačnik) • Ian Kershaw, Kraj – Slom Hitlerove Njemačke 1944.-1945 / 239–242 (Domagoj Švigir) • Drago Roksandić, Historiografija u tranziciji / 243–245 (Stevo Đurašković) • Eric Hobsbawm, Bandits / 245–248 (Luka Pejić) • Richard J. Evans, Eric Hobsbawm: A Life in History / 249–259 (Marino Badurina

    Book reviews

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    Ocjene i prikazi; manifestacije

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    Branimir Janković (prir.), Intelektualna historija / 531–534 (Mihaela Marić) • Jennie M. Carlsten and Fearghal McGarry (eds), Film, History and Memory / 534–539 (Innogen Brotherton) • Momčilo Pavlović, Andrzej Zaćmiński, Dragomir Bondžić (ur.), Jugoslovensko-poljski odnosi u XX veku / 539–544 (Josip Jagodar) • Andreja Dugandžić, Tijana Okić (ur.), Izgubljena revolucija: AFŽ između mita i zaborava / 544–548 (Ana Rajković) • Igor Duda (ur.), Stvaranje socijalističkoga čovjeka. Hrvatsko društvo i ideologija jugoslavenskoga socijalizma / 548–551 (Kristina Deskar) • Izlaganje na promociji knjige Stvaranje socijalističkog čovjeka. Hrvatsko društvo i ideologija jugoslavenskog socijalizma / 551–554 (Snježana Koren) • Jacques Le Goff, Treba li povijest zaista dijeliti na razdoblja? / 555– 559 (Andrija Banović) • George G. Iggers, Istorijska nauka u 20. veku. Kritički pregled u međunarodnom kontekstu / 559– 564 (Mihaela Marić) • Pieter M. Judson, The Habsburg Empire: A New History / 564– 571 (Filip Šimetin Šegvić) • Franco Moretti, Građanin – između povijesti i književnosti / 571– 574 (Izabela Šegedin) • Drago Roksandić, Luka Jakopčić (ur.), Zapovidi Babogredske kompanije 1823.-1824. godine / 574– 577 (Boris Blažina) • Jasenka Maslek, Zemlja i ljudi – Vinogradarstvo na poluotoku Pelješcu u 19. i 20. stoljeću / 577– 579 (Hrvoje Pavić) • Predrag M. Vajagić, Banovi Dunavske banovine / 579–583 (Lidija Barišić Bogišić) • Ian Kershaw, Do pakla i natrag. Europa 1914.–1949. / 583– 587 (Ivan Smiljanić) • Adolf Hitler, Mein Kampf. Eine kritische Edition / 587– 592 (Matko Globačnik) • Robert M. Edsel, Spas Italije. Spašavanje nacionalnog blaga koje su oteli nacisti / 592– 595 (Ivan Smiljanić) • Tadeusz Borowski, Kod nas u Auschwitzu / 596– 599 (Lucija Bakšić) • Ana Antić, Therapeutic Fascism: Experiencing the Violence of the Nazi New Order in Yugoslavia / 599– 604 (Vedran Duančić) • Drago Roksandić i Vlatka Filipčić Maligec, Kultura hrvatskog antifašizma. Prvi kongres kulturnih radnika Hrvatske (Topusko, 25. – 27. lipnja 1944.). Između „mjesta pamćenja“ i kritičke refleksije / 604– 608 (Davor Mandić) • Škeljzen Malići, Kosovo i raspad Jugoslavije / 608– 613 (Tomislav Štuka) • Stevo Đurašković, The Politics of History in Croatia and Slovakia in the 1990s / 613– 619 (Sven Španić) • Yuval Noah Harari, Homo Deus. Kratka povijest sutrašnjice / 619– 621 (Tizian Raspor) • Ruske povorke Stanislava Vinavera: povodom znanstvenog skupa „Stanislav Vinaver i ruska kultura“ / 622– 625 (Branimir Janković) • Deveta konferencija Europskog društva za povijest okoliša / 626– 628 (Hrvoje Petrić) • Desničini susreti po trinaesti put / 628– 634 (Dušan Marinković) • Otkrivanje spomen-ploče Židovima stradalima u Holokaustu, Donji Miholjac, 24. rujna 2017. / 634– 636 (Goran Korov) • Projekt ‘The Entangled Histories of Emotions in the Mediterranean World’ – niz seminara 2017/2018. / 636– 637 (Mirko Sardelić) • Okrugli stol o Franu Supilu, Zagreb, 11. listopada 2017. / 637– 641 (Stipe Mlikotić) • Petnaest uspješnih godina Povijesne udruge Moslavina / 641– 641 (Stela Kos

    Ocjene i prikazi; Znanstveni i stručni skupovi; In memoriam

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    Filip Šimetin Šegvić, Mogući presjeci suvremenih historiografskih tendencija: Povodom objavljivanja važnih izdanja posvećenih povijesti historiografije i teoriji povijesne znanosti (461-479) Časopisi, zbornici, knjige Znanstveni i stručni skupovi In memoriam: Petar Selem (529-530), Dušan Bilandžić (531-533), Sarah A. Kent (534-535
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