27 research outputs found

    AIxPAC 2023 - Preface to the 1st Workshop on Artificial Intelligence for Perception and Artificial Consciousness

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    The AIxPAC workshop aims to bring together researchers from academia and industry to discuss the latest advancements in AI for perception and consciousness. The workshop features presentations from experts on the physicalist ontology of consciousness, artificial consciousness, colour perception, and computer vision. Some research questions are addressed in AIxPAC: Can a visual perception system be embedded into machines? How accurately does AI tackle visual attention processes? What is the relation between attention and consciousness? Can AI architectures and approaches be used to design Artificial Consciousness? What are the pros and cons of Large Language Models? The given research questions foster multidisciplinary contributions and several critical readings for the given topics. © 2023 Copyright for this paper by its authors. Use permitted under Creative Commons License Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

    Transcatheter embolization with Squid, combined with other embolic agents or alone, in different abdominal diseases: a single-center experience in 30 patients

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    BACKGROUND: Squid, as Onyx, is an ethylene-vinyl alcohol copolymer (EVOH)-based liquid embolic agent developed for neuroradiologic interventions with poor application in abdominal district. Our aim was to evaluate safety, complications, and efficacy of transcatheter embolization using the two available formulations Squid-18 and 12, in 30 patients affected by different abdominal diseases.RESULTS: Transcatheter embolization with Squid, combined with other embolic agents, as poly vinyl alcohol (PVA) particles, coils and amplatzer plugs, or alone (type 2 endoleak), was performed in 30 patients, as follows: 10 portal vein embolizations (PVEs), 6 arteriovenous malformations (AVMs), 5 visceral artery aneurysms (VAAs), 4 type 2 endoleaks, 3 preoperative embolizations, 1 acute arterial bleeding, 1 female varicocele. Squid was always administered using dimethyl sulfoxide (DMSO) compatible microcatheters. Technical success, 30-day clinical success and complications were assessed. Technical success was 90%. 3 patients (2 AVMs, 1 VAA) required re-intervention successfully performed in all cases. Major complications, cases of microcatheter entrapment and DMSO-related poor pain control were not recorded. 30-day clinical success was 93.3%: in 2 patients submitted to PVE a sufficient future liver remnant (FLR) hypertrophy was not achieved.CONCLUSION: Squid was successfully used with low complication rate in many abdominal diseases showing a valid embolic action either combined with other embolic agents or alone in type 2 endoleak. The availability of different formulations (Squid-18 and Squid-12) variable for viscosity makes Squid preferable to Onyx as EVOH-based liquid embolic agent, even though comparable studies in different abdominal districts with a larger cohort of patients will be necessary

    Francesco Ferrara, il primo degli economisti cafoscarini

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    The paper presents the important personality of the great Italian economist Francesco Ferrara who has been the first Director of the new School of Commerce founded in Venice in 1868. The paper is divided in two parts: the first part presents the main features of Francesco Ferrara as an economist, showing how he was clearly a supporter of a free-market oriented vision of the economic analysis and of the economic policy, not liking at all a vision of the economic analysis separated from the political implications, but definitely favouring a political economy vision. He was a sharp opponent of socialism, although admiring the logical power of Marx's thought, but not Marxian ideas. But he was also an opponent of intermediate visions leading to mediations in the field of economic policy. His rather radical positions led him to resign from the role of minister of Finance. In the second part the paper shows how Ferrara accepted the proposal of Luigi Luzzatti to be appointed as director of new School of Commerce of Ca' Foscari in summer 1868; the paper shows how the relations between Ferrara and Luzzatti were characterized by polemical moments, both because of the lines followed by Ferrara in appointing the professors of the new school and because of the openness shown by Luzzatti, and not liked at all by Ferrara, towards policies showing a favorable attitude towards social interventions. Eventually the disagreements were solved. Finally, the paper shows how Ferrara succeeded in appointing at Ca' Foscari some of the most important Italian economists of his time, such as Maffeo Pantaleoni

    Associazionismo economico e diffusione dell'economia politica nell'Italia dell'Ottocento. Dalle società economico-agrarie alle associazioni di economisti. I

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    Tra fine Settecento e primo Ottocento prolifera in Italia un nuovo genere di associazioni denominate Società "patriottiche", "agrarie" o "economiche". Accanto ad accademie di più antica fondazione, come quella fiorentina dei Georgofili, queste società - i cui scopi principali sono la promozione dell'agricoltura e delle manifatture e l'indagine statistica - diventano centri di dibattito sui più importanti temi dell'economia politica dell'epoca, dal libero scambio, alla moneta, al pauperismo, alle infrastrutture, al credito. Entrate in crisi nel clima di repressione post-quarantottesco, queste società si dissolvono con la nascita dello Stato unitario. Da una parte, la loro vocazione promotrice e premiale viene raccolta - oltre che da nuove istituzioni pubbliche - dalle tradizionali accademie di scienze, lettere ed arti, all'interno delle quali gli economisti acquistano una maggiore visibilità, e contribuiscono a creare un autonomo canale di diffusione del sapere economico. Dall'altra, il dibattito scientifico, che in precedenza aveva trovato alimento nelle velleità riformatrici dei ceti colti locali, tende a essere avocato entro luoghi caratterizzati da maggiore specializzazione professionale (le università, i dicasteri economici, le riviste di settore). È in questo contesto che nascono le prime associazioni degli economisti. Animate da docenti universitari e da politici particolarmente sensibili ai temi economici, queste associazioni cercano di raggiungere una dimensione nazionale; esse intendono innanzitutto promuovere gli studi economici e creare un raccordo privilegiato tra ambienti accademici e centri nevralgici del potere. Momenti significativi del dibattito economico e dello stesso processo di professionalizzazione degli economisti passano attraverso queste realtà associative: dalla "controversia sul metodo" degli anni settanta, che vede contrapposte la liberista Società Adamo Smith e la "vincolista" Associazione per il progresso degli studi economici, alla nascita dei più importanti periodici specialistici di economia, alla successiva penetrazione del marginalismo. I due volumi di cui è composto questo lavoro propongono i risultati di una ricerca, incentrata sul ruolo di tutte queste associazioni interuniversitarie nella diffusione dell'economia politica in Italia

    Associazionismo economico e diffusione dell'economia politica nell'Italia dell'Ottocento. Dalle società economico-agrarie alle associazioni di economisti

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    Tra fine Settecento e primo Ottocento prolifera in Italia un nuovo genere di associazioni denominate Società "patriottiche", "agrarie" o "economiche". Accanto ad accademie di più antica fondazione, come quella fiorentina dei Georgofili, queste società - i cui scopi principali sono la promozione dell'agricoltura e delle manifatture e l'indagine statistica - diventano centri di dibattito sui più importanti temi dell'economia politica dell'epoca, dal libero scambio, alla moneta, al pauperismo, alle infrastrutture, al credito. Entrate in crisi nel clima di repressione post-quarantottesco, queste società si dissolvono con la nascita dello Stato unitario. Da una parte, la loro vocazione promotrice e premiale viene raccolta - oltre che da nuove istituzioni pubbliche - dalle tradizionali accademie di scienze, lettere ed arti, all'interno delle quali gli economisti acquistano una maggiore visibilità, e contribuiscono a creare un autonomo canale di diffusione del sapere economico. Dall'altra, il dibattito scientifico, che in precedenza aveva trovato alimento nelle velleità riformatrici dei ceti colti locali, tende a essere avocato entro luoghi caratterizzati da maggiore specializzazione professionale (le università, i dicasteri economici, le riviste di settore). È in questo contesto che nascono le prime associazioni degli economisti. Animate da docenti universitari e da politici particolarmente sensibili ai temi economici, queste associazioni cercano di raggiungere una dimensione nazionale; esse intendono innanzitutto promuovere gli studi economici e creare un raccordo privilegiato tra ambienti accademici e centri nevralgici del potere. Momenti significativi del dibattito economico e dello stesso processo di professionalizzazione degli economisti passano attraverso queste realtà associative: dalla "controversia sul metodo" degli anni settanta, che vede contrapposte la liberista Società Adamo Smith e la "vincolista" Associazione per il progresso degli studi economici, alla nascita dei più importanti periodici specialistici di economia, alla successiva penetrazione del marginalismo. I due volumi di cui è composto questo lavoro propongono i risultati di una ricerca, incentrata sul ruolo di tutte queste associazioni interuniversitarie nella diffusione dell'economia politica in Italia

    La scienza economica in Parlamento 1861-1922. Una storia dell'economia politica nell'Italia liberale. I

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    Il volume presenta la seconda parte dei risultati di una ricerca sugli economisti e la scienza economica nel Parlamento italiano durante l'età liberale, cui hanno partecipato oltre cinquanta studiosi di varie università. In esso viene ricostruito il profilo accademico, scientifico e politico di una trentina di economisti parlamentari, tra i quali Boccardo, Boselli, De Viti de Marco, Ferrara, Lampertico, Luzzatti, Magliani, Messedaglia, Minghetti, Nitti, Pantaleoni, Scialoja. I singoli saggi ne approfondiscono la posizione scientifica, le tappe più significative del percorso professionale e politico, nonché quelle vicende della loro attività parlamentare e quei dibattiti in cui il ruolo del sapere economico emerge con maggiore evidenza. Viene così offerto un panorama della scienza economica italiana centrato sul rapporto tra teoria e politica. In particolare, sono oggetto d'indagine le caratteristiche socio-professionali degli economisti parlamentari e il contributo dell'esperienza politica all'istituzionalizzazione e professionalizzazione della scienza economica. Si mostra, inoltre, come gli economisti intesero la loro partecipazione alle attività del Parlamento e il ruolo che esercitarono non solo in esso, ma anche nei ministeri, nei consigli superiori, nelle commissioni, negli organismi internazionali. Ne risulta, tra l'altro, un'ampia analisi delle iniziative legislative che essi suggerirono per promuovere lo sviluppo economico del Paese e avviare a soluzione le grandi "questioni" sociali che lo attraversavano. Nel complesso, gli economisti parlamentari dell'età liberale seppero tradurre i principi della loro scienza in proposte concrete dirette a favorire la costruzione dello Stato e della nazione. Questo volume si completa con quello dedicato a La scienza economica in Parlamento 1861-1922 (FrancoAngeli, 2002), che analizza i principali dibattiti parlamentari di quel periodo sulle questioni di politica economica e sociale. Entrambi i volumi propongono una chiave di lettura unitaria del pensiero economico italiano dell'età liberale. Essi si collocano in una linea di stretta continuità metodologica, tematica e progettuale con precedenti ricerche di "storia istituzionale" dell'economia politica italiana curate dallo stesso gruppo di ricerca: Le cattedre di economia politica in Italia (1988), Le riviste di economia in Italia (1996), Associazionismo economico e diffusione dell'economia politica nell'Italia dell'Ottocento (2000)

    The Spread of Political Economy and the Professionalisation of Economists. Economic Societies in Europe, America and Japan in the Nineteenth Century

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    This book expertly presents the first systematic research and comparative analysis ever attempted on the rise and early developments of the Economic Associations founded in Europe, the US and Japan during the nineteenth century. Contributors analyze the activities and debates promoted by these associations, evaluating their role in: - the dissemination of political economy. - the institutionalisation of economics. - the construction of professional self-consciousness among economists. Individual chapters reconstruct the events that led to the foundation of economic societies in Britain, France, Italy, Belgium, Spain, Portugal, The Netherlands, Sweden, Germany, Japan and the US

    Educating the Nation. Textbooks and Manuals of Political Economy in Italy 1815-1922

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    The book studies the origins and evolution of economic textbooks in the nineteenth and early twentieth century, up to the turning point represented by Paul Samuelson’s Economics (1948), which became the template for all the textbooks of the postwar period. The case studies included in the book cover a large part of Europe, the British Commonwealth, the United States and Japan. Each chapter examines various types of textbooks, from those aimed at self-education to those addressed to university students, secondary school students, to the short manuals aimed at the popularisation of political economy among workers and the middle classes. An introductory chapter examines this phenomenon in a comparative and transnational perspective

    Concluding remarks: A wealth of approaches

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