56 research outputs found

    D3.4 Foresight prospects for the future of EU rural areas

    Get PDF
    This report is an overview of a sample of existing foresight and scenarios studies carried out at European and global level to identify plausible futures and scenarios for rural areas for time periods up to 2050. It provides an extended update of the SHERPA Working Document ‘Overview of a sample of existing foresight and scenario studies carried out at EU and global levels’ (Brunori and Mazzocchi, 2020), which encompassed a set of foresight studies from approximately between 2009-2019. Though not exclusively focused on rural areas, the potential for significant impacts on the latter was acknowledged in these studies and the report provided important insights in view to the then forthcoming process of the Long-Term Vision for Rural Areas of the EU. A most recent set of studies have been appraised, carried out in the period from 2020 onwards. Amongst them, we pay specific attention to the Long-Term Vision for Rural Areas of the European Union – and H2020 projects contributing to this consultation –, the JRC ‘Scenarios for EU Rural Areas 2040’, as well as other foresight studies not exclusively targeting rural areas, but addressing mega-trends and delivering outcomes of relevance to the future of rural areas

    Analisi della performance ambientale delle filiere agroalimentari. Confronto tra filiera locale e globale nel dibattito scientifico.

    Get PDF
    Questo lavoro trae spunto dalla nuova centralità del dibattito intorno al cibo locale verso il quale, da alcuni anni, i cittadini e le istituzioni di molti Paesi mostrano aperto interesse. Anche la comunità scientifica si è interessata al fenomeno, sorto in contrapposizione al sistema agroalimentare tradizionale che negli ultimi decenni ha assunto dimensioni globali, diventando sempre più dipendente dai combustibili fossili. La diffusione del concetto di food miles, in particolare, ha ispirato la creazione di un dibattito scientifico sulla sua validità come indicatore di sostenibilità e sulla opportunità di adottare un approccio di analisi più esteso facendo ricorso al metodo LCA, che valuta l’impatto ambientale del ciclo di vita. Il presente lavoro dunque si propone di fornire, attraverso un’esame della letteratura, un quadro dei metodi di valutazione della sostenibilità delle filiere agroalimentari e le principali evidenze scientifiche sul confronto tra filiere locali e global

    The Role Of Food Assistance In High Income Countries: A Critical Literature Review

    Get PDF
    The recent financial crisis, in conjunction with austerity policies, has brought an increasing number of people to seek food assistance. Food assistance is often delegated by governments to charitable organizations and food poverty is in general peripheral to the work of policy makers. There is need for an enhanced understanding of food poverty in HIC to rebalance the interaction between charity initiatives and the aid provided by the State through the welfare system. What are the main drivers and vulnerabilities of food assistance? To what extent should food assistance be addressed with social protection measures and economic policies, or by looking into the specificities of the food system? We review available scientific literature on food assistance in HIC to characterize how it is handled and by which actors. This allows to analyse the role of food assistance in addressing food insecurity, by highlighting food assistance activities in relation to the food system and/or other systems (e.g. social security, labor, health) facing external factors of change (drivers)

    Exploring scenario guided pathways for food assistance in Tuscany

    Get PDF
    A growing number of people in high income countries, also from the segments of population once considered secure, seek food assistance. Diverse food aid initiatives and practices are developed by a range of actors to tackle food poverty; alongside traditional difficulties, new challenges emerge from welfare expenditure cuts, the reorganization of EU Funds for the Most Deprived (FEAD) and from the spreading of surplus food recovery practices by private companies. Based on a preliminary analysis on food assistance practices in Tuscany (Italy), it emerged that operators involved in food assistance activities are reflecting upon future developments: how is food assistance re-thinking its role to deal with the challenges posed by the current context of change? This work adopts a participatory scenario approach to examine pathways that can be considered robust under uncertainties in the planning context of food assistance. We combine the strengths of back-casted planning, which develops desirable pathways for the future, and explorative scenarios that describe plausible future contexts. Results comprise the definition of shared priority themes and plans tested across a set of downscaled scenarios. The methodology provides a promising learning tool to engage with stakeholders and foster a creative future oriented thinking approach to food assistance system’s vulnerability and resilience

    Lotta allo spreco, assistenza alimentare e diritto al cibo: punti di contatto e controversie

    Get PDF
    In Europa, e non soltanto, la fatale combinazione di crisi economica, da un lato, e politiche di austerità degli ultimi anni, dall’altro, ha messo a dura prova la sicurezza alimentare di individui e famiglie, costretti a ricorrere a varie strategie per far fronte alle difficoltà economiche (Lambie-Mumford e Dowler, 2015; Pfeiffer et al., 2015). Nei Paesi ricchi, dove la disponibilità di cibo non costituisce un problema, l’insicurezza alimentare è, dunque, prima di ogni cosa una questione di reddito inadeguato (Riches e Silvasti, 2014). In Italia, come mostra l’ultimo rapporto di Caritas sulle povertà1, alla base della richiesta d’aiuto ci sono problemi economici (55%), occupazionali (43%) e disagio abitativo (18%). Il rapporto non fa esplicito riferimento al bisogno alimentare perché si ritiene che chi non può mangiare non disponga di un reddito adeguato a garantirsi uno standard di vita accettabile (Caritas, 2015). Infatti, nell’assenza di un apposito indicatore di insicurezza alimentare – elemento comune a molti Paesi europei (Lambie-Mumford e Dowler, 2015), Italia compresa – a fungere da campanello d’allarme è stato l’aumento della domanda di assistenza alimentare e il conseguente diffondersi di iniziative messe in atto per affrontare quest’emergenza (Caraher e Cavicchi, 2014). Senz’altro, le mense per i poveri sono sempre esistite, costituendo uno dei principali strumenti rivolti alla cosiddetta “alta marginalità”, con cui si è cercato di rispondere alle necessità di senzatetto, rifugiati e di quanti vivono in povertà cronica (Lambie-Mumford e Dowler, 2015). Almeno in Italia, tuttavia, il fenomeno degli ultimi anni si è caratterizzato per la “normalizzazione sociale” degli utenti (Caritas, 2014), il cui profilo sembra essersi esteso dall’alta marginalità, pur sempre presente, verso fasce di popolazione che si consideravano sicure dal punto di vista alimentare. Al contempo, con la probabile complicità della crisi economica e della riduzione dei consumi, si è levato da più parti un forte interesse per la questione dello spreco alimentare. Nel 2012, il Parlamento Europeo ha approvato una “Risoluzione su come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l'efficienza della catena alimentare nell'UE” (Parlamento europeo, 2012), con cui sollecitava la Commissione Europea e gli Stati Membri ad affrontare con urgenza il problema, mettendo in atto e incoraggiando misure di riduzione degli sprechi lungo tutta la filiera. Il 2014 è stato dichiarato “Anno europeo per la lotta allo spreco” e anche Expo ha dato visibilità al tema, promuovendo un dibattito che ha ottenuto una certa risonanza da parte dei media. Ulteriori spunti alla discussione sono poi giunti dalla Francia, dove di recente è stata approvata, come emendamento alla legge sulla transizione energetica, l’introduzione del reato di spreco alimentare e dell’obbligo, per i punti vendita maggiori di 400 metri quadrati, di donare le proprie eccedenze alle associazioni di volontariato affinché le distribuiscano agli indigenti. In Italia, è giunta al Senato proprio in questi giorni una proposta di legge anti-spreco la quale, attraverso un sistema di incentivi, incoraggia a risolvere il problema legandolo con l’attività di tutti quei soggetti che, a vario titolo, forniscono assistenza alimentare ai più bisognosi. Per dare un’idea delle quantità potenziali di cibo in gioco, una recente indagine del Politecnico di Milano ha messo in evidenza che la filiera agroalimentare italiana, consumatori compresi, produce ben 5.6 milioni di tonnellate di eccedenze. Se è vero che recupero e ridistribuzione di queste eccedenze sono in aumento, arrivando al 9%, è pur sempre vero che più di 5 milioni di tonnellate di alimenti perfettamente commestibili finiscono in discarica ed è, pertanto, molto difficile essere in disaccordo con l’affermazione secondo cui “la coesistenza tra l’enorme spreco di cibo, l’insostenibilità ecologica e l’aumento della povertà alimentare è eticamente intollerabile” (nostra traduzione da Riches, Silvasti, 2014:8). Se consideriamo le opzioni della cosiddetta “gerarchia dei rifiuti alimentari” (Papargyropoulou et al., 2014), al primo posto troviamo la prevenzione, ossia le azioni che vanno nel senso di minimizzare a monte eccedenze e sprechi di cibo evitabili; la donazione del surplus per ridurre la povertà alimentare si colloca al secondo posto e, infine, la terza possibilità è quella della conversione per l'alimentazione animale. In un contesto, come quello appena descritto, di forte attenzione verso lo spreco, da un lato, e di aumento della povertà e della domanda di assistenza alimentare dall’altro, tentare di combinare la risposta a questi due bisogni è diventato una sorta di imperativo per molti soggetti che svolgono attività di assistenza alimentare e che, almeno in parte, utilizzano e ridistribuiscono risorse altrimenti destinate a diventare rifiuti. Tuttavia, si possono identificare a partire dalla letteratura scientifica disponibile e facendo riferimento nello specifico ad alcune iniziative nazionali e locali, una serie di criticità legate all’incontro tra lotta allo spreco e lotta alla povertà. Il presente lavoro si propone, dunque, di evidenziarne i nodi problematici e proporre alcune riflessioni, rimandando l’approfondimento allo studio condotto in parallelo nell’ambito del progetto Transmango, in cui viene identificato un set di pratiche che uniscono recupero delle eccedenze e assistenza alimentare ai bisognosi

    Identificación de patologías prevalentes en admisión

    Get PDF
    En el marco de la atención del paciente, la actividad de admisión en el Centro de Alta Complejidad tiene como objetivo la recepción de pacientes para su derivación de acuerdo a sus diagnósticos y grado de complejidad. Una vez admitido se prosigue a realizar las prestaciones correspondientes desde lo más simple a lo más complejo hasta el alta integral en una segunda etapa. La muestra poblacional fue de 65 pacientes entre 30 y 75 años, de ambos sexos, en su mayoría jubilados y/o desocupados, seleccionados mediante un procedimiento aleatorio a partir del registro en HC.Facultad de Odontologí

    Identificación y manejo del paciente de riesgo médico en el centro de alta complejidad

    Get PDF
    Las características que describen al paciente con riesgo médico son: la existencia de alguna patología crónica, la dificultad del manejo clínico por presentar problemas de conducta o bien por la dificultad para aplicar técnicas odontológicas convencionales, la existencia de lesiones orales características que los hace más vulnerables al tratamiento odontológico y la posible interacción entre el proceso sistémico y el tratamiento odontológico. El objetivo de este trabajo es identificar el tipo de riesgo médico y manejar protocolos terapéuticos preestablecidos para minimizar los riesgos. Debemos tener en cuenta que hay factores que pueden aumentar el riesgo médico como edad avanzada y el uso de varios fármacos, los tratamientos dentales complejos y la larga duración. Para monitorear al paciente debemos considerar sus antecedentes médicos, tomar la tensión arterial, la frecuencia cardiaca, y evaluar glucosa y coagulación.Categoría: Trabajos de investigación.Facultad de Odontologí

    Povertà alimentare, right to food e politiche locali del cibo. Prime riflessioni critiche

    Get PDF
    Il contributo si propone di approfondire il fenomeno della povertà alimentare in chiave multidisciplinare e critica nel contesto delle politiche locali del cibo, adottando un approccio orientato ai diritti. A tal fine, ricostruisce lo stato dell’arte a partire dalle molteplici definizioni a esso associate in letteratura e dalle misure di contrasto che più spesso vengono proposte, come la distribuzione delle eccedenze e l’educazione alimentare. L’obiettivo è, infatti, duplice: fornire, da un lato, un nuovo quadro concettuale, attraverso il riferimento al diritto al cibo e alla povertà alimentare in luogo di altre definizioni; e, dall’altro, prime indicazioni di policy per costruire sistemi innovativi di food welfare

    Linfangioma: reporte de un caso en el Centro de Alta Complejidad de la FOLP

    Get PDF
    Los linfangiomas son neoplasias benignas que ocurren predominantemente en la infancia y cuya localización más frecuente es cabeza y cuello. De acuerdo a sus características anatomopatológicas son tumoraciones linfáticas. El dato histológico relevante es la presencia de canales linfáticos que penetran y disecan estructuras adyacentes. Esto confiere un comportamiento «agresivo» a estas lesiones benignas. Se presenta un caso en el Centro Alta Complejidad de la Facultad de Odontología UNLP.Facultad de Odontología (FOLP

    Linfangioma: reporte de un caso en el Centro de Alta Complejidad de la FOLP

    Get PDF
    Los linfangiomas son neoplasias benignas que ocurren predominantemente en la infancia y cuya localización más frecuente es cabeza y cuello. De acuerdo a sus características anatomopatológicas son tumoraciones linfáticas. El dato histológico relevante es la presencia de canales linfáticos que penetran y disecan estructuras adyacentes. Esto confiere un comportamiento «agresivo» a estas lesiones benignas. Se presenta un caso en el Centro Alta Complejidad de la Facultad de Odontología UNLP.Facultad de Odontología (FOLP
    corecore