152 research outputs found

    Dalla macchina all\u2019opera d\u2019arte. Metafore del vivente nella biologia sperimentale ottocentesca

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    Negli ultimi decenni, la rivalutazione della metafora in quanto strumento del pensiero oltre che del linguaggio \ue8 andata di pari passo con il riconoscimento del suo ruolo insostituibile all\u2019interno delle indagini scientifiche. Il filosofo Max Black, iniziatore della concezione interattiva della metafora, \ue8 stato tra i primi a sostenere che anche la scienza si avvale di procedimenti metaforici. Adottando l\u2019interaction view di Black, l\u2019articolo ricostruisce un caso emblematico di relazione tra metafore e modelli scientifici, e mostra come sia proprio una metafora a modellare la nuova immagine del vivente promossa da Claude Bernard nel quadro della biologia ottocentesca. Lo scienziato sceglie infatti di mappare un campo ancora poco conosciuto trasferendovi propriet\ue0 appartenenti al dominio dell\u2019arte. Bernard pu\uf2 cos\uec rivendicare l\u2019originalit\ue0 del sapere biologico rispetto alle scienze fisico-chimiche, senza metterne in discussione l\u2019impianto deterministico e lo statuto di scienza sperimentale

    Estetica della biologia. Dalla Scuola di Montpellier a Henri Bergson

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    Quando si parla di estetica della biologia, si fa subito riferimento all’area culturale tedesca. Questo volume studia invece un capitolo meno noto ma altrettanto affascinante: l’intreccio fra teorie estetiche e teorie biologiche nell’area francese, dalla Scuola medica di Montpellier fino a Bergson, passando attraverso Comte, Claude Bernard, Ravaisson e Guyau. Un filo rosso collega autori pur caratterizzati da diversi approcci: il ricorso alla sfera dell’arte, per trarne esempi o modelli con cui pensare la vita nella sua originalità, negli aspetti che la rendono irriducibile a un semplice meccanismo. Il volume mostra che le nozioni estetiche di bello, gusto, genio, creazione ecc. agiscono a un duplice livello: nel quadro della nascente scienza biologica, esse illustrano processi fisiologici non rappresentabili in altri modi; nel quadro della ricerca filosofica, esse indicano strategie per elaborare un modello più ampio e duttile di razionalità, il cui paradigma di base non sia più la ripetitività di una macchina ma la creatività della vita. Nello stesso tempo, anche il pensiero estetico risulta influenzato dalla riflessione scientifico-filosofica sul vivente, ricavandone preziose sollecitazioni per riformulare metodi e categorie.Il volume è stato pubblicato nella collana "Morphé" di Mimesis, che risponde ai seguenti criteri: esistenza di un comitato scientifico-editoriale; procedure di revisione (doppio referaggio anonimo) per decidere sulla pubblicazione; diffusione a livello nazionale dei prodotti dell’editore

    Il paradigma del "métissage", fra estetica e scienze umane

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    L’articolo si propone di ricostruire il paradigma del "métissage", così come si è affermato nelle scienze sociali di area francofona: vale a dire, un approccio ai problemi posti dalla globalizzazione e dai sempre più frequenti contatti interetnici, che si contraddistingue per la vocazione transdisciplinare, per il ruolo cruciale assegnato all’alterità nella costruzione dell’identità e per la funzione parimenti decisiva attribuita all’arte nella fabbricazione e/o nella decifrazione dei processi di contaminazione culturale. Dall’analisi delle prospettive di Édouard Glissant, Serge Gruzinski, François Laplantine e Alexis Nouss emerge un modello ricco d’implicazioni sia estetiche che pedagogiche, per cui la produzione artistica, mentre evidenzia il carattere dinamico e relazionale delle identità culturali, mostra un effetto dei processi d’ibridazione e di métissage che viene spesso sottovalutato: la loro creatività, cioè le originali configurazioni a cui possono dar luogo, anche quando le relazioni sociali e i rapporti di potere sono ineguali e asimmetrici

    Contaminare con l'arte. Estetica, nuovi musei e il problema della diversitĂ  culturale

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    Oggi s’insiste da più parti sulla natura “interculturale” dell’arte, sul fatto che essa possa costituire un prezioso strumento per ampliare l’immaginario dei popoli e delle persone, facilitando l’incontro con l’alterità e riducendo così i pregiudizi verso lo straniero e il diverso. Tuttavia, l’arte funziona anche come dispositivo di differenziazione; come evitare dunque che le istituzioni museali finiscano per cristallizzare le frontiere e/o le gerarchie tra le culture? Analizzando le modalità di rappresentazione dell’alterità proposte dai “nuovi musei” (e, in particolare, dal Musée du Quai Branly di Parigi), l’articolo mette in evidenza la necessità di ripensare la stessa nozione di arte, in una discussione che coinvolga tanto l’estetica quanto gli approcci più sensibili a tali questioni (studi sul métissage e cultural studies). Si delinea così una prospettiva, imperniata sui concetti di pluralità e relazione, che suggerisce nuove risposte al problema della diversità culturale, con significative ricadute anche sul piano sociale ed educativo. L’idea di una “contaminazione estetica” può allora fornire alcune direzioni di senso a una didattica dell’arte che cerchi di rendere più permeabili i confini tra le identità e le culture, superando la rigida dicotomizzazione tra “noi” e gli “altri”

    Metaphor (Visual)

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    A visual metaphor is a type of metaphor the component elements of which (generally designated topic and vehicle, or target and source) are rendered in visual terms. No unified theory of visual metaphors exists, both because scholars from various disciplines (art historians, philosophers, semiologists, linguists, psychologists, cognitive scientists, etc.) are involved in analyzing them, and because their definition varies based on the more general concept of metaphors of which it is a part. There are, however, several recurring questions: how is a visual metaphor identified? Can we retrace the semiotic-rhetorical strategies or semantic-cognitive processes that are common to both verbal and visual metaphors? Are visual metaphors a specific phenomenon or can they be reduced to linguistic metaphors? Such questions have already received some answers from literature now considered consistent, that – even before pictorial or iconic turns – investigated the rules of the construction and interpretation of visual metaphors in a variety of areas, including art and advertising

    Arte ed esperienza estetica nella filosofia della vita di Jean-Marie Guyau

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    Vi sono due accezioni secondo le quali possiamo considerare la filosofia di Jean-Marie Guyau come una filosofia della vita: 1) la nozione di vita \ue8 il fulcro della concezione filosofica di Guyau, il principio che struttura tutti gli ambiti della sua riflessione: l\u2019etica, l\u2019estetica, gli studi sociologici sulla religione e l\u2019educazione, le ricerche psicologiche sull\u2019idea di tempo; 2) la nozione di vita diventa il fulcro di un modo nuovo di filosofare, rispetto al quale l\u2019arte e l\u2019esperienza estetica assumono un ruolo esemplare. Nel corso del presente lavoro, sar\ue0 rilevante soprattutto quest\u2019ultima accezione. Ricostruiremo in primo luogo l\u2019estetica dell\u2019esistenza tematizzata da Guyau nella sua analisi storico-critica dell\u2019epicureismo, per indagare poi caratteri e obiettivi di un\u2019estetica generalizzata che valorizza la base sensibile, corporea ed emotiva del piacere del bello; ci soffermeremo infine sulla natura relazionale dell\u2019esperienza estetico-artistica, che mette densamente e creativamente in rapporto organismo e ambiente, soggetto e oggetto, individuo e societ\ue0. L'articolo \ue8 apparso in un numero monografico della rivista "Studi di estetica" su "Estetica, arte e vita", a cura di Daniela Angelucci e Stefano Oliva.There are two interpretations according to which we can consider Jean-Marie Guyau\u2019s philosophy as a philosophy of life: 1) the concept of life is a fulcrum of Guyau\u2019s philosophy, the principle that lends a framework to all of the areas of his reflection: ethics, aesthetics, sociological studies on religion and education, psychological research on the idea of time; 2) the concept of life becomes a fulcrum for a new way of philosophizing, compared to which art and aesthetic experience take on the role of exemplars. In this work, primarily this latter interpretation will be relevant. We will first reconstruct the aesthetics of existence thematized by Guyau in his historical-critical analysis of epicureanism and then go on to investigate the characters and objectives of a generalized concept of aesthetics that places a high value on the sensory, bodily, and emotional aspects of taking pleasure in beauty; finally, we will focus on the relational nature of the estheticartistic experience, which densely and creatively links the organism to the environment, the subject to the object, and the individual to society
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