47 research outputs found

    Italian collective bargaining at a turning point. WP CSDLE “Massimo D’Antona”.INT – 139/2017

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    In the past eight years the Italian system of industrial relations has been undergoing a prolonged transitional phase (Carrieri and Treu 2013; Barbera and Perulli 2014; Leonardi and Sanna 2015; Guarriello 2014; Gottardi 2016). The numerous events that have occurred have changed some of its traits within a relatively short period. The various causes are both exogenous and endogenous, economic as well as institutional. The main exogenous factors are globalisation, the financial crisis and the economic downturn, as well as interventions by international institutions in national policy-making. This scenario is to some extent shared with other countries and is currently exerting pressure on different models of industrial relations (Katz and Darbishire 2000) towards neoliberal convergence (Streeck 2009; Baccaro and Howell 2011). Under growing pressure from so-called ‘New European Economic Governance’ (NEEG), many national lawmakers – and especially in the Southern European countries (Rocha 2014; J. Cruces et al. 2015; Leonardi 2016) – have stepped up deep labour law reforms, with the purpose of reducing the traditional prioritisation of multi-employer bargaining and the favourability principle, allowing company-level agreements to derogate in pejus from higher bargaining levels or even labour legislation (Marginson 2014; Van Gyes and Schulten 2015; Bordogna and Pedersini 2015; Cella 2016)

    Psychological dimensions associated with youth engagement in climate change issues: a person-centered approach

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    Climate change is one of the greatest global threats that has ecological, economic, social, and psychological consequences. Nowadays, young people are the target of political agenda since they represent potential future policymakers. Consequently, it is crucial to identify the psychological features that contribute to engagement of young people in climate change issue. This study aimed at identifying and describing different configurations of youth perceiving and experiencing climate change. A sample of 224 participants (61% females; Mage = 21.04, SD = 1.65) were involved in study. From a cluster analysis emerged three distinct profiles, Eco-Disengaged, Eco-Engaged/Oriented and Eco-Engaged/Disoriented, which differ in levels of climate change awareness, worry and anxiety. Findings suggest that institutions might develop green education programs based on young people’s individual difference

    Modelli di rappresentanza sindacale nel post-fordismo. Come il sindacato rappresenta i lavoratori non standard : il caso della CGIL

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    Una riduzione sistematica dell’occupazione industriale, soprattutto nella grande industria, e una progressiva destrutturazione delle figure professionali, in fabbrica e fuori, sono andate consolidandosi nella fase più avanzata dello sviluppo industriale, quella del fordismo. Il contesto italiano è rappresentativo delle generali trasformazioni del mercato del lavoro con le relative implicazioni per le relazioni industriali, in una situazione caratterizzata da una riduzione della densità sindacale, dovuta sia a fattori strutturali (riduzione dell’occupazione in fabbrica) sia a fattori politici e culturali (disaffezione), oltre che da una crescita del numero di lavoratori che hanno difficoltà ad essere rappresentati dal sindacato. I lavoratori non standard oggetto dell’approfondimento sono sia lavoratori dipendenti, sia lavoratori autonomi, sia figure complesse appartenenti a quello che è stato definito il popolo delle partite Iva. Nei diversi saggi che compongono il volume si è focalizzata l’attenzione da una parte sui cambiamenti nella struttura dell’occupazione e sui nuovi bisogni di rappresentanza che ne conseguono, dall’altra, sui rapporti tra i nuovi soggetti presenti nel mercato del lavoro e le istituzioni di rappresentanza, alla luce del forte intreccio che connette questi due fenomeni

    Come rendere più inclusivo il welfare contrattuale e aziendale

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    In questi anni a fronte di una minore tutela offerta dal welfare pubblico, è cresciuto il peso del welfare aziendale e contrattuale, e con esso, anche il rischio di accrescere le distorsioni già esistenti, in particolare quelle distributive e territoriali. È stato invece poco esaminato il ruolo dello Stato sulla crescita del welfare contrattuale e aziendale, in particolare attraverso le misure fiscali. È questo il tema su cui si concentra l’articolo, analizzando in particolare le misure di agevolazione contributiva e fiscale, introdotte a partire dal 2007, con l’obiettivo di favorire la diffusione della contrattazione di secondo livello e la crescita della produttività. Con il recente intervento del Governo Renzi sono state inserite alcune modifiche in grado di generare anche effetti diretti sulla crescita del welfare aziendale e contrattuale. Dopo aver esaminato le caratteristiche di queste misure dal 2007 a oggi, le risorse stanziate e il loro possibile impatto sulla diffusione della contrattazione decentrata e sulla crescita del welfare contrattuale e aziendale, vengono messi in evidenza alcuni effetti negativi e si avanzano alcune proposte per favorire la crescita di un welfare aziendale e contrattuale più inclusivo.In recent years, the reduction in the protection offered by state welfare has been accompanied by a growth in the company and contractual welfare, and, with it, the risk of increasing distortions already present, particularly distributive and territorial inequalities. But the role of the state in the growth of contractual and company welfare, particularly through tax measures, has been little examined. This is the question dealt with in this article, which analyses, in particular, the measures of tax relief and reduced contributions introduced since 2007, with the aim of encouraging second-level bargaining and increased productivity. The Renzi Government’s recent intervention has added some modifications that may also lead to direct effects on the growth of a company and contractual welfare. After examining the characteristics of these measures from 2007 to the present, the resources set aside and their possible impact on the spread of decentralized bargaining and the growth of contractual and company welfare, some negative effects are discussed and some proposals made for encouraging the growth of a more inclusive company and contractual welfare

    Dal controllo alla fiducia? I cambiamenti legati all’introduzione dello ‘smart working’: uno studio di caso

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    This paper shows that the introduction of smart working has required an important process of cultural and organizational change, which has required to the workers and managements also an increase of their responsibilities and of their margins of autonomy. After a summary of the legal literature on smart working, the essay uses the case study analysis approach, to examine the experimentation and introduction of smart working in the Intesa San Paolo group (ISP). The interviews carried out have been integrated with the most significant quantitative and qualitative data on the macro-economic, sectoral and corporate context and on the specificities of unionization in the banking and insurance sector, as well as on its trend over time (from 2009 to 2016).Finally, the main impacts of smart working are highlighted, identifying not only the expected effects but also the unexpected ones. The conclusions put forward some reflections on the transformations produced on the dynamics of control and on autonomy.Este trabajo muestra que la introducción del “smart working” se ha solicitado un importante proceso de cambio cultural y organizativo, lo que llevó a los trabajadores y el management, incluyendo un aumento de sus responsabilidades y de su grado de autonomía.Después de un resumen de la literatura jurídica sobre el “smart working”, el ensayo utiliza el enfoque analítico del estudio de caso para examinar las pruebas y la introducción del smart working en Intesa San Paolo (ISP). Las entrevistas se complementaron con los datos más significativos cuantitativos y cualitativos sobre el macro contexto económico, sectorial y empresarial, y la especificidad de la sindicalización en el sector de bancos y seguros, así como en su rendimiento en el tiempo (2009-2016). Finalmente, se resaltan los principales impactos del smart working, identificando no solo los efectos esperados sino también los inesperados.Las conclusiones plantean algunas reflexiones sobre las transformaciones producidas en la dinámica del control y en la autonomía.Il presente contributo mostra che l’introduzione dello smart working abbia richiesto un importante processo di cambiamento culturale e organizzativo, che ha comportato per i lavoratori e il management, anche un accrescimento delle proprie responsabilità e dei propri margini di autonomia.Dopo un riepilogo della letteratura giuridica sullo smart working, il saggio utilizza l’approccio di analisi dello studio di caso, per esaminare la sperimentazione e l’introduzione dello smart working nel gruppo Intesa San Paolo (ISP). Le interviste realizzate sono state integrate con i più significativi dati quanti-qualitativi sul macro contesto economico, settoriale e aziendale, e sulle specificità della sindacalizzazione nel settore bancario e assicurativo, oltre che sul suo andamento nel tempo (dal 2009 al 2016). Infine sono evidenziati i principali impatti dello smart working, individuando non solo gli effetti attesi ma anche quelli inattesi. Le conclusioni avanzano alcune riflessioni sulle trasformazioni prodotte sulle dinamiche di controllo e sull'autonomia

    Mercato del lavoro e sistema imprenditoriale

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    Il contributo esamina i cambiamenti verificatisi nel mercato del lavoro dal 2004 al 2014, in Italia, Campania e nella provincia di Avellino. L'adozione di un approccio di lungo periodo e comparativo permette di inquadrare i mutamenti avvenuti nel mercato del lavoro locale irpino all'interno di un contesto più ampio, individuando le specificità legate al territorio e le caratteristiche del sistema economico e produttivo locale. Nel primo paragrafo sono illustrati i principali indicatori del mercato del lavoro nazionale, prestando particolare attenzione alle dinamiche che hanno riguardato le componenti maschili, femminili e giovanili. Il secondo paragrafo è dedicato all'analisi delle caratteristiche del mercato del lavoro regionale in Campania. Il terzo si concentra esclusivamente sul mercato del lavoro irpino. Infine sono approfondite le caratteristiche del sistema produttivo e del sistema imprenditoriale irpino, con l'obiettivo di metterne a fuoco criticità e punti di forza

    Modelli Nazionali o Settoriali? Le Relazioni Industriali nel Retail in cinque Paesi Europei

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    l presente contributo illustra i principali risultati del progetto di ricerca europeo Decoba mettendo in evidenza i più recenti cambiamenti delle relazioni industriali all’interno del settore retail in cinque diversi paesi (Germania, Belgio, Francia, Spagna e Italia). In tutti i paesi esaminati la contrattazione collettiva presenta un assetto multilivello, teso a regolare il settore a livello nazionale e a livello decentrato (con accordi aziendali e/o territoriali). In tutti i paesi nel settore del retailla contrattazione collettiva non riesce più a produrre come esito una attenuazione degli effetti negativi generati dal mercato e i sindacati non riescono più ad arginare o contrastare le tendenze verso un peggioramento delle condizioni dei lavoratori. Tale processo si verifica in tutti i paesi esaminati, nonostante ciascuno presenti un proprio e diverso sistema nazionale di relazioni industriali e di regolazione del lavoro. L’obiettivo è quello di contribuire a una migliore comprensione di tale fenomeno mettendo in evidenza l’importanza non solo dei fattori e delle trasformazioni strutturali avvenute e ancora in corso nel settore, ma anche la centralità delle dinamiche (e dei mutamenti nei rapporti di forza) nelle relazioni tra le organizzazioni sindacali e datoriali all’interno del retail.This paper illustrates the main results of a European study in five countries: Germany, Belgium, France, Spain and Italy, by analyzing recent changes in industrial relations within the retail sector. It highlights that despite the cross-country differences in industrial relations systems, the multilevel collective bargaining is producing in the retail sector, in all of the examined countries, converging outcomes towards the deterioration of working conditions since it is no longer able to mitigate the negative effects of the market. To provide a better understanding of this phenomenon, it is suggested to take into account not only the structural transformations that have taken place and are still underway within the retail sector but also the specific dynamics of change in the relations between trade unions and employer’s organizations

    Come cambiano i modelli di rappresentanza verso i lavoratori atipici e i giovani

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    L’articolo si propone di spiegare quali fattori possono influenzare il cambiamento sindacale, con particolare riferimento alle scelte strategiche messe in atto e ai modelli di rappresentanza adottati per la rappresentanza dei giovani e dei lavoratori atipici. L’obiettivo è quello di capire come e perché un sindacato possa adottare modelli di rappresentanza molteplici e diversi e spiegare la natura e la dinamica di tale cambiamento. Si sviluppa una tesi sul cambiamento del sindacato, che sottolinea l’importanza di prestare attenzione a fattori come il tempo, gli attori coinvolti e il mutamento dei rapporti di potere, al fine di comprendere in che modo la riconfigurazione dei rapporti di forza possa influenzare le scelte strategiche sui modelli di rappresentanza adottati. In conclusione sono spiegati i cambiamenti che si sono verificati nelle tre confederazioni sindacali italiane dal 1998 al 2012 e individuate le possibili e ulteriori trasformazioni in corso.The article aims to explain which factors can affect trade union change, with particular reference to the strategic decisions implemented and to the models of representation adopted for the representation of youth and atypical worker. The goal is to understand how and why a trade union can adopt multiple and different models of representation and to explain the nature and the dynamic of such a change. It develops a thesis on change of trade union, by stressing the importance of paying attention to factors such as time, the involved actors and the shift in the balance of power, in order to understand how the reconfiguration of power relations can influence strategic choices on models of representation adopted. In conclusion, changes that have occurred in the three Italian trade union confederations, from 1998 to 2012, are explained and further ongoing transformations are provided
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