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Formin-dependent TGF-β signaling for epithelial to mesenchymal transition.
The role of distinct actin filament architectures in epithelial plasticity remains incompletely understood. We therefore determined roles for formins and the Arp2/3 complex, which are actin nucleators generating unbranched and branched actin filaments, respectively, in the process of epithelial to mesenchymal transition (EMT). In clonal lung, mammary, and renal epithelial cells, the formin activity inhibitor SMIFH2 but not the Arp2/3 complex activity inhibitor CK666 blocked EMT induced by TGF-β. SMIFH2 prevented the proximal signal of increased Smad2 phosphorylation and hence also blocked downstream EMT markers, including actin filament remodeling, decreased expression of the adherens junction protein E-cadherin, and increased expression of the matrix protein fibronectin and the transcription factor Snail. The short hairpin RNA silencing of formins DIAPH1 and DIAPH3 but not other formins phenocopied SMIFH2 effects and inhibited Smad2 phosphorylation and changes in Snail and cadherin expression. Formin activity was not necessary for the cell surface expression or dimerization of TGF-β receptors, or for nuclear translocation of TAZ, a transcription cofactor in Hippo signaling also regulated by TGF-β. Our findings reveal a previously unrecognized role for formin-dependent actin architectures in proximal TGF-β signaling that is necessary for Smad2 phosphorylation but not for cross-talk to TAZ
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Cell fate decisions: emerging roles for metabolic signals and cell morphology.
Understanding how cell fate decisions are regulated is a fundamental goal of developmental and stem cell biology. Most studies on the control of cell fate decisions address the contributions of changes in transcriptional programming, epigenetic modifications, and biochemical differentiation cues. However, recent studies have found that other aspects of cell biology also make important contributions to regulating cell fate decisions. These cues can have a permissive or instructive role and are integrated into the larger network of signaling, functioning both upstream and downstream of developmental signaling pathways. Here, we summarize recent insights into how cell fate decisions are influenced by four aspects of cell biology: metabolism, reactive oxygen species (ROS), intracellular pH (pHi), and cell morphology. For each topic, we discuss how these cell biological cues interact with each other and with protein-based mechanisms for changing gene transcription. In addition, we highlight several questions that remain unanswered in these exciting and relatively new areas of the field
Optimal Task Mapping for NEMO Model
The climate numerical models require a considerable amount of computing power. The modern parallel architectures provide the needed computing power to perform scientific simulations at acceptable resolutions. However, the efficiency of the exploitation of the parallel architectures by the climate models is often poor. Several factors influence the parallel efficiency such as the parallel overhead due to the communications among concurrent tasks, the memory contention among tasks on the same computing node, the load balancing and the tasks synchronization. The work here described aims at addressing two of the factors influencing the efficiency: the communications and the memory contention. The used approach is based on the optimal mapping of the tasks on the SMP nodes of a parallel cluster. The best mapping can heavily influence the time spent for communications between tasks belonging to the same node either to different nodes. Moreover, if we consider that each parallel task will allocate different amount of memory, the optimal tasks mapping can balance the total amount of main memory allocated on the same node and hence reduce the overall memory contention. The climate model taken into consideration is PELAGOS025 made by coupling the NEMO oceanic model with the BFM biogeochemical model. It has been used in a global configuration with a horizontal resolution of 0.25◦. Three different mapping strategies have been implemented, analyzed and compared with the standard allocation performed by the local scheduler. The parallel architecture used for the evaluation is an IBM iDataPlex with Intel SandyBridge processors located at the CMCC’s Supercomputing Center
In viaggio tra passato e futuro. Itinerario nel tempo e nello spazio dal Parco Storico dell’Osservatorio Astronomico di Roma Monte Mario.
Il progetto di arricchire il “Nuovo parco astronomico di Monte Mario” di un itinerario guidato rientra in un più ampio programma di promozione e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, scientifico e paesaggistico dell’Osservatorio di Monte Mario che, nel suo ruolo di Sede Centrale dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, è l’emblema dell’intero Istituto che simbolicamente a rappresenta. Questo “Itinerario nel tempo e nello spazio dal parco storico dell’Osservatorio Astronomico di Roma Monte Mario” è indirizzato ad appassionati, studenti, studiosi, turisti, che, singolarmente o in gruppo, potranno visitare il parco con i padiglioni di osservazione e la Torre Solare.
Il progetto punta a:
- promuovere e far conoscere il complesso della Sede Centrale dell’INAF, rendendolo accessibile, popolare, riconosciuto e apprezzato grazie alle peculiarità che lo contraddistinguono, quelle di carattere storico, artistico, architettonico, paesaggistico, e – last but not least – quelle di carattere scientifico e tecnologico-strumentale, in ottemperanza alle previsioni statutarie dell’ente;
- affermare l’unicità e la riconoscibilità del “Nuovo Parco Astronomico” della Capitale, che la sinergia tra scienza, tecnologia, architettura e paesaggio, consolidata nel tempo, rende esclusivo, originale e non riproducibile;
- trasmettere ai visitatori esperienze memorabili e singolari, come percorrere il tracciato del Primo Meridiano, apprendere da contenuti multimediali lo stato dei grandi progetti cui l’ente partecipa o che promuove, come SKA o CTA, visitare il Museo Copernicano, che con le sue magnifiche collezioni custodisce secoli di storia dell’astronomia;
- riqualificare e valorizzare un complesso suggestivo e pregevole per storia e scienza come l’Osservatorio Astronomico, riservando cura e attenzione alla fase della progettazione, nel pieno rispetto della normativa vigente e con particolare attenzione ai vincoli cui il complesso è soggetto, anche allo scopo di dare lustro alle attività dell’INAF;
- trasmettere stati d’animo ed emozioni, come tramite per favorire l’interesse del pubblico nei confronti della cultura dell’astronomia e dell’astrofisica, per favorirne la diffusione e divulgazione; - catturare l’interesse del pubblico e di potenziali investitori, promuovendo il brand dell’INAF. Il percorso darà modo ai visitatori di approfondire la conoscenza dell’astronomia e dell’astrofisica, in un viaggio simbolico nel tempo – tra passato il passato che possiamo toccare con mano e il futuro che stiamo già vivendo – attraverso i pannelli illustrativi posti negli snodi, le postazioni multimediali che si prevede di installare, e gli approfondimenti che saranno accessibili in rete tramite la lettura di codici QR. L’itinerario si conclude con la sosta alla terrazza panoramica che domina la città e dalla quale si distinguono elementi architettonici inconfondibili, quali Trinità dei Monti e il Colosseo, da una prospettiva superba. Come tappa opzionale per arricchire il percorso è stata inserita la visita al Museo Astronomico e Copernicano, recentemente riallestito, nel momento in cui sarà riaperto al pubblico. Ma nel complesso sono presenti anche alcune interessanti infrastrutture, alcune delle quali rappresentano veri e propri gioielli della storia dell’astronomia italiana. La Cisterna, la Torre solare, le cupole di Villa Mellini, i padiglioni nel parco, i manufatti legati al Primo Meridiano d’Italia: tutte testimonianze di un passato che simboleggia, al contempo, un cammino di ricerca. Un cammino che attraversa i secoli, partendo dagli strumenti con cui abbiamo osservato il cielo nel passato per arrivare alle strutture osservative con cui l’uomo osserva l’Universo oggi, sempre più lontano nel tempo e nello spazio. Un cammino che dal passato ci guida verso il nostro futuro
Performance and results of the high-resolution biogeochemical model PELAGOS025 v1.0 within NEMO v3.4
Abstract. The present work aims at evaluating the scalability performance of a high-resolution global ocean biogeochemistry model (PELAGOS025) on massive parallel architectures and the benefits in terms of the time-to-solution reduction. PELAGOS025 is an on-line coupling between the Nucleus for the European Modelling of the Ocean (NEMO) physical ocean model and the Biogeochemical Flux Model (BFM) biogeochemical model. Both the models use a parallel domain decomposition along the horizontal dimension. The parallelisation is based on the message passing paradigm. The performance analysis has been done on two parallel architectures, an IBM BlueGene/Q at ALCF (Argonne Leadership Computing Facilities) and an IBM iDataPlex with Sandy Bridge processors at the CMCC (Euro Mediterranean Center on Climate Change). The outcome of the analysis demonstrated that the lack of scalability is due to several factors such as the I/O operations, the memory contention, the load unbalancing due to the memory structure of the BFM component and, for the BlueGene/Q, the absence of a hybrid parallelisation approach
Manuale d'uso del logo INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica
Nel presente Manuale d'uso sono dettagliate alcune indicazioni utili per l'utilizzo del logo dell'INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica, e le modalitĂ per la richiesta di concessione in utilizzo del logo stesso da parte di terzi. Dopo diciassette anni dal suo progetto, il logo ha di recente avuto un restyling curato da Stefano Asili, giĂ ideatore del logo originario.
Gli interventi di restyling, pur fatti con mano leggera, sono sostanziali: dalla scelta del carattere tipografico alle
proporzioni, agli allineamenti. Segnaliamo infatti l’introduzione di un nuovo carattere tipografico: l’Eurostile di Aldo Novarese. Progettato nel 1962 - su base del precedente Microgramma del 1952, di Alessandro Butti e dello stesso Novarese - l’Eurostile è diventato lo standard dell’immaginario spaziale. Da Hal 9000 di Kubrick a un'innumerevole serie di film, questo carattere perennemente moderno è sembrato irrinunciabile per un ente scientifico che scandaglia ogni giorno gli oggetti più lontani dell’universo.
Sono riportati anche alcuni elementi esemplificativi di immagine coordinata e alcune pratiche di utilizzo errato, utili a orientare senza errori i designer che avranno a che fare con la nuova identitĂ .
Il risultato è un marchio che non cambia di senso ma acquista in forza, come forte è la decisione di declinare il logo esteso solo in italiano
Shared Sky, tutti sotto lo stesso cielo
Dall'Australia al Sudafrica, un viaggio tra arte e scienza. La mostra intitolata Shared Sky sarà aperta al pubblico dal 27 ottobre al 6 novembre presso la Sala della Grida nel Palazzo della Borsa di Genova nell'ambito della 14esima edizione del Festival della Scienza. Shared Sky nasce dall’idea di riunire artisti aborigeni della tribù Yamaji e artisti sudafricani discendenti dalla tribù /Xam in una mostra collaborativa che celebra l’antica saggezza del cielo notturno vista con gli occhi dell’uomo. Questa visione incorpora lo spirito di interazione internazionale, scientifica e ingegneristica del progetto Square Kilometre Array (SKA), che unisce diversi Paesi in tutto il mondo con lo scopo di costruire quello che sarà il più grande network di radiotelescopi del mondo tra Sudafrica e Australia. L'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), che rappresenta l'Italia nel progetto della costruzione di SKA ha scelto di portare in Italia questa mostra con una lectio magistralis di Steven Tingay, ex direttore dell'INAF-Istituto di Radioastronomia (IRA) di Bologna, nonché da anni impegnato nel progetto
Un questionario strutturato per gestire le richieste ricevute dall’Ufficio Stampa dell’Istituto Nazionale di Astrofisica
A partire dal 2021, per ottimizzare il flusso di informazioni in entrata relativo alle richieste di comunicati stampa l’Ufficio stampa dell’Istituto Nazionale di Astrofisica si è dotato di una nuova procedura: un questionario standard, amministrato mediante la piattaforma Google Formulari. Attraverso questo formulario, ricercatori e ricercatrici possono segnalare all’Ufficio stampa nuovi risultati scientifici, progetti tecnologici, eventi e altre attività di possibile interesse per i media e il grande pubblico: le domande del questionario, simile a quelli in uso presso istituzioni internazionali come ESA ed ESO, sono strutturate per valutare la rilevanza e notiziabilità della richiesta in oggetto – elementi essenziali per decidere se procedere o meno con un comunicato – offrendo all’Ufficio stampa uno strumento di facile e rapido uso per gestire queste richieste in maniera uniforme. Il questionario, in uso a pieno regime dal 2022, è stato utilizzato ad oggi per oltre 50 richieste di comunicati stampa
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