COPD management as a model for all chronic respiratory conditions : report of the 4th Consensus Conference in Respiratory Medicine

Background: Non-communicable diseases (NCDs) kill 40 million people each year. The management of chronic respiratory NCDs such as chronic obstructive pulmonary disease (COPD) is particularly critical in Italy, where they are widespread and represent a heavy burden on healthcare resources. It is thus important to redefine the role and responsibility of respiratory specialists and their scientific societies, together with that of the whole healthcare system, in order to create a sustainable management of COPD, which could become a model for other chronic respiratory conditions. Methods: These issues were divided into four main topics (Training, Organization, Responsibilities, and Sustainability) and discussed at a Consensus Conference promoted by the Research Center of the Italian Respiratory Society held in Rome, Italy, 3-4 November 2016. Results and conclusions: Regarding training, important inadequacies emerged regarding specialist training - both the duration of practical training courses and teaching about chronic diseases like COPD. A better integration between university and teaching hospitals would improve the quality of specialization. A better organizational integration between hospital and specialists/general practitioners (GPs) in the local community is essential to improve the diagnostic and therapeutic pathways for chronic respiratory patients. Improving the care pathways is the joint responsibility of respiratory specialists, GPs, patients and their caregivers, and the healthcare system. The sustainability of the entire system depends on a better organization of the diagnostic-therapeutic pathways, in which also other stakeholders such as pharmacists and pharmaceutical companies can play an important role

Riqualificazione edificio comunale ex Upim di Piazza Garibaldi a Treviglio

e scelte di progetto assumono le condizioni di contesto e rispondono alle problematiche descritte proponendo un organismo spaziale che , anzitutto , sia in grado di costituire un luogo caratterizzato da un’identità precisa e al tempo stesso interagire efficacemente con tutti gli spazi circostanti , rinnovandone il carattere . Il cuore dell’edificio è un grande spazio coperto , tra piazza Garibaldi ed il vicolo Teatro , che occupa il sedime dell’antico Teatro Sociale e che , di questo , vuole diventare memoria e trasfigurazione : come nella società ottocentesca il teatro non è solo il luogo della rappresentazione scenica , ma anche l’ambito privilegiato di “rappresentazione” della società e della vita stessa , così il nuovo “coperto” (grazie al recupero ed alla commistione delle diversificate tipologie dello spazio pubblico nella recente tradizione europea) vuole essere “luogo” della rappresentazione e dello svolgimento della vita collettiva di Treviglio , che estende e collega senza soluzione di continuità la Piazza Garibaldi con il vicolo Teatro e la Piazza Manara ; con la possibilità e la capacità intrinseca di ampliare le proprie relazioni e percorrenze effettive in tutte le direzioni dell’isolato più antico in cui (nel tempo e con l’iniziativa pubblica) sarà effettivamente possibile realizzare collegamenti pedonali . Sulla piazza coperta affacciano quattro piani di funzioni , dal primo interrato fino al terrazzo a giardino , che concentrano nel volume della piazza coperta la propria partecipazione alla vita della collettività . Gli elaborati di progetto indicano la possibile distribuzione planimetrica ai diversi livelli in base alle indicazioni oggi desumibili dal bando di concorso , ma lo schema di progetto consente la massima flessibilità anche in ordine a scelte diverse e/o a varianti che si rendessero necessarie nell’attuazione del programma Nello schema proposto al piano terra la piazza funge essenzialmente come luogo del passaggio , dell’accesso , della sosta libera . Tre funzioni ne costituiscono l’identità : da una parte il “caffè del teatro” dialoga con questa percorrenza e con la piazza Garibaldi , grazie anche all’emeroteca ed al suo rapporto diretto con la mediateca al piano superiore ; dall’altra la ludoteca ed il mercato coperto intrattengono con gli spazi aperti di piazza Garibaldi e la piazza coperta un rapporto vivo ed articolato durante l’intera giornata ; il vuoto della piazza sul piano interrato consente un rapporto diretto anche con la sala polivalente e gli spazi espositivi .L’atrio aperto che si sviluppa su tre piani fuori terra , serviti anche da scale meccanizzate oltre che dagli ascensori e dalle scale fisse , avvicina (anche in termini percettivi) le attività collocate al primo piano (mediateca e spazi di aggregazione oltre agli uffici pubblici) mentre il ristorante posto al secondo piano consente la visuale dall’alto (e dal giardino pensile) dell’intero sistema di spazi pubblici e dell’isolato centrale

Clinico-pathological evaluation of patients with homozygous familial hypercholesterolemia]

The authors have studied 8 patients with Homozygous Familial Hypercholesterolemia (FHO) an autosomal genetic dominant disease due to mutation of the gene encoding a cell surface receptor for LDL. Anatomic and pathologic abnormalities caused by LDL-cholesterol and B-Apolipoprotein high plasma levels were found. We also measured malondialdehyde levels in plasma and atherosclerotic plaques of the only autoptic case observed. MDA-levels are an index of lipid peroxidation. Cutaneous xanthomatosis lesions and severe cardiovascular disease were also present

Relations between vasoactive hormones and diastolic function in hypertensive uraemic patients.

BACKGROUND: Arterial hypertension is a significant risk factor for the high rate of cardiovascular disease in chronic uraemic (CU) patients. Any role that hypertension may play in CU patient outcomes assumes added significance. The elevation of some hormonal factors in early clinical stage could represent a valuable marker of cardiac disease in CU. AIM: This study first investigated the role of several hormones on cardiac diastolic properties in CU patients. Moreover, the study investigated the association of hypertension with both diastolic function and release of vasoactive hormones in CU patients. RESULTS: We have reported that the early impairment of diastolic function is correlated with the elevation of both circulating plasma atrial natriuretic factor and endothelin-1 (ET-1) in hypertensive CU patients. Since the effect of ET-1 on diastolic function is still poorly understood, we have investigated also this issue. In eight additional patients with reduced E/A ratio, but without uraemia, hypertension or chronic heart failure, we have showed a high inverse correlation between the values of E/A ratio and ET-1 plasma concentrations. CONCLUSIONS: These results strongly suggest that the elevation in ET-1 levels was correlated with diastolic dysfunction in man. This phenomenon may have important pathophysiological implications suggesting the possibility of an early therapeutic approach in these patients