115 research outputs found

    Prospettive di sviluppo dei cataloghi elettronici

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    La ricerca offre una riflessione sulla natura e sull’evoluzione dei cataloghi elettronici alla luce delle più recenti innovazioni tecnologiche rappresentate dalla tecnologia dei linked data. Muovendo da un’analisi critica del modello funzionale proposto dagli ‘OPAC di nuova generazione’ e dai ‘sistemi per la scoperta’ si propone la necessità di una revisione del paradigma attuale di sviluppo verso nuovi modelli in grado di sostenere l’apprendimento durante il processo di ricerca dell’informazione. Le più note teorie cognitive dell’information behaviour costituiscono l’orizzonte teorico nel quale viene proposto un nuovo modello per lo sviluppo dell’OPAC fondato sulla centralità dell’utente, sui bisogni informativi, i comportamenti e sull'analisi delle componenti che entrano in gioco nel processo di ricerca. Si esplora, infine, la possibilità che i linked data possano essere la tecnologia più appropriata per la costruzione di nuovi OPAC basati sulla produzione di conoscenza durante il processo informativo

    Prospettive di sviluppo dei cataloghi elettronici

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    La ricerca offre una riflessione sulla natura e sull’evoluzione dei cataloghi elettronici alla luce delle più recenti innovazioni tecnologiche rappresentate dalla tecnologia dei linked data. Muovendo da un’analisi critica del modello funzionale proposto dagli ‘OPAC di nuova generazione’ e dai ‘sistemi per la scoperta’ si propone la necessità di una revisione del paradigma attuale di sviluppo verso nuovi modelli in grado di sostenere l’apprendimento durante il processo di ricerca dell’informazione. Le più note teorie cognitive dell’information behaviour costituiscono l’orizzonte teorico nel quale viene proposto un nuovo modello per lo sviluppo dell’OPAC fondato sulla centralità dell’utente, sui bisogni informativi, i comportamenti e sull'analisi delle componenti che entrano in gioco nel processo di ricerca. Si esplora, infine, la possibilità che i linked data possano essere la tecnologia più appropriata per la costruzione di nuovi OPAC basati sulla produzione di conoscenza durante il processo informativo

    GAD (Grafo Attributi Dimensionali): un modello concettuale di ausilio alla gestione dei processi del DW RGS

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    Il presente scritto è il risultato dell’attività di analisi e progettazione nell’ambito del progetto GAD (Grafo Attributi Dimensionali) svolto dalla Consip S.p.A per il committente rappresentato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’obiettivo del progetto sarà la realizzazione di un’applicazione web-based che andrà a soddisfare le esigenze di due differenti tipologie di utenti: 1: Utente di business: permette a dirigenti e funzionari della Pubblica Amministrazione e della Ragioneria Generale dello Stato (RGS) di navigare (sfruttando il paradigma del modello dimensionale) i metadati relativi alle misure e alle dimensioni di analisi oggetto di interesse per l’amministrazione. La visione integrata ed omogenea dei concetti di interesse e delle relazioni esistenti tra esse sarà di ausilio all’utente nella comprensione della tematica di interesse e nella individuazione delle informazioni necessarie a supportare i processi decisionali; 2: Utente tecnico: costituirà uno strumento di ausilio per i capi progetto Consip e i fornitori responsabili dello sviluppo nelle diverse fasi del ciclo di vita del software: - progettazione concettuale dei Data Mart del DW RGS; - progettazione logica dei Data Mart del DW RGS; - progettazione dello strato semantico a supporto dell’utente di business. La visione integrata fornita dal modello GAD renderà inoltre più efficiente la gestione del sistema DW RGS. L’applicazione attingerà le informazioni di interesse attraverso un ulteriore livello software, il quale si occuperà di rappresentare la realtà del DW RGS secondo il modello concettuale Dimensional Fact Model (DFM). Si descriverà inizialmente la situazione attuale in termini di sistemi esistenti e funzionalità offerte agli utenti. Si procederà descrivendo il processo di sviluppo e le attività di progettazione effettuate con ampio riferimento ai sistemi coinvolti

    Un metodo basato su LDA per la sentiment analysis

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    2011 - 2012La progressiva diffusione dei social network, sia generalisti (quali Twitter, Facebook o Google+, la recente piattaforma messa a punto da Google) sia specializzati (ad esempio le comunità professionali di Linkedin), ha reso disponibili una massiccia e inedita quantità di dati sulle preferenze sulle opinioni degli utenti. Questi dati, disponibili in quantità significative e in tempo reale, possono essere sia di carattere orizzontale e quindi di caratterizzazione territoriale (grazie anche alla possibilità di geo localizzazione degli smartphone, tablet e integrati nei MID (Mobile Internet Device) di ultima generazione, sia verticale (in termini anagrafici, culturali, professionali e in termini di orientamenti settoriali e capacità di spesa). La qualità e la contestualità (temporale e spaziale) di questi dati sulle tendenze degli utenti, con l’affermazione (oramai consolidata) del Web 2.0 (oggi Web 3.0), amplia la dimensione partecipativa alle scelte dell’impresa e delle istituzioni. Più che sul giacimento di idee e di opinioni disponibili in rete, imprese e istituzioni dovrebbero puntare sul valore delle comunità virtuali per modificare le proprie strategie di marketing, partendo proprio dal concetto di stakeholder, sviluppando, con il monitoraggio degli orientamenti, nuove metodologie di CRM... [a cura dell'autore]XI n.s

    Crowdmapping and civic engagement in the digital society

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    L’oggetto del mio lavoro di ricerca è il fenomeno del crowdmapping in relazione ai processi partecipativi e di engagement, sia verso la mappa che in riferimento alla dimensione civica e politica, con l’obiettivo di comprendere, da un punto di vista sociologico, gli aspetti motivazionali che ne sono a monte, i fattori che possono agevolarne, oppure ostacolarne, lo sviluppo e le ricadute sociali. L'accesso alla produzione e fruizione di informazione geografica e, quindi, di mappe, attraverso le applicazioni cartografiche del web 2.0, sta rimettendo in discussione le narrazioni broadcasting dei territori, a testimonianza di una rinnovata esigenza di costruzione sociale della conoscenza espressa e articolata nelle maglie dell'architettura partecipativa del web sociale. Paradigmatico da questo punto di vista è il proliferare di piattaforme di crowdmapping che abilitano una costruzione collaborativa della conoscenza del territorio: una mappatura soggettiva che si fonda sulla partecipazione, intesa come invito alla condivisione di parole, immagini e suoni legati a un luogo; uno storytelling costruito dal basso e condiviso in rete, attraverso i media digitali e i Social Network Sites (SNS), all'interno del quale si mescolano soggettività e intersoggettività, e capace di esprimere e inter-definire prospettive e punti di vista alternativi sui fenomeni urbani. L’analisi sociologica delle trasformazioni in atto nei processi di produzione e fruizione di informazione geografica, da un lato, e nei processi di partecipazione civica e politica, dall’altro, entrambi connessi allo sviluppo delle tecnologie digitali, costituiscono il contesto di riferimento teorico del lavoro. La ricerca empirica, di natura esplorativa e condotta con un approccio empirico eminentemente qualitativo, si è articolata in un’indagine di sfondo e nella realizzazione di 4 studi di caso.The object of my research work is the phenomenon of crowdmapping in relation to participatory and engagement processes, concerning the mapping process itself and the civic and political dimension. It aims to understand, from a sociological point of view, crowdmapping upstream motivational aspects and both enabling and preventing factors affecting its social development and repercussions. Access to the production and use of geographic information, thus maps, through the web 2.0 mapping applications, is calling into question the broadcasting storytelling of the territories, witnessing a renewed need for social knowledge-making processes expressed and articulated in the social web participatory architecture. Paradigmatic from this point of view is the proliferation of crowdmapping platforms that enable a collaborative processing knowledge of the territory: a subjective mapping that is based on participation, meant as an invitation to sharing words, images and sounds related to a place; a bottom-up and networked storytelling, through digital media and Social Network Sites (SNS), within which subjectivity and intersubjectivity are blended, and it’s capable of expressing and interpreting alternative perspectives and views on urban phenomena. The sociological analysis of the current transformations involving the production and use of geographic information processes, on the one hand, and the civic and political participation processes, on the other, both connected with the development of digital technologies, represents the theoretical background of this research work. Empirical research, of an exploratory nature and carried out with eminently qualitative empirical approach, it’s been articulated in a background analysis and an analysis of 4 case studies

    Linked open data e ontologie per la descrizione del patrimonio culturale: criteri per la progettazione di un registro ragionato

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    La tesi affronta il tema del semantic web e della pubblicazione delle informazioni relative al patrimonio culturale in modalità linked open data. In particolare, oggetto dell’attività di ricerca sono i registri di ontologie, vale a dire quegli strumenti che descrivono formalmente i modelli ontologici disponibili sul web e ne agevolano il reperimento e la valutazione, incentivandone il riuso e facilitando i processi di allineamento semantico e di interoperabilità. I registri di ontologie rispondono in modo efficace all’assenza di strumenti di riferimento e di orientamento nei processi di modellazione concettuale delle risorse informative e sono stati sperimentati con successo in diversi domini, ma sono ancora inediti in ambito culturale. L’esame puntuale delle iniziative condotte nell’ultimo decennio nell’ambito dei beni culturali ha evidenziato con chiarezza la mancanza di un assetto epistemologico consolidato nella modellazione concettuale delle risorse informative, a fronte delle numerose ontologie realizzate in funzione dei molteplici progetti di pubblicazione di linked open data. Di conseguenza, risulta tutt’altro che agevole conoscere esaustivamente tutte le ontologie disponibili in relazione al proprio abito di interesse ed ottenere in maniera agevole e sistematica una valutazione attendibile circa la loro capacità rappresentativa e il loro grado di interoperabilità semantica. L’analisi dei principali registri di ontologie finora realizzati al di fuori del dominio dei beni culturali ha consentito di individuare e definire i requisiti di un registro di ontologie per i beni culturali (denominato CLOVER, Culture – Linked Open Vocabularies – Extensible Registry), e di elaborarne la relativa ontologia. L’ontologia ADMS-AP_IT (Asset Description Metadata Schema – Application Profile – Italy) è stata redatta a seguito di un’analisi sistematica e di una valutazione critica di preesistenti ontologie concepite per scopi similari. Essa è stata sottoposta ad AgID, che l’ha inclusa nella rete di ontologie e vocabolari controllati della pubblica amministrazione detta OntoPiA. Tale ontologia rappresenta un punto di arrivo del progetto di ricerca, ma anche una base di partenza per approfondire l'indagine su tali temi: in questo senso, la sua inclusione nella rete OntoPiA di ontologie e vocabolari controllati della pubblica amministrazione si configura come un'opportunità rilevante per sperimentarne l'applicabilità e migliorarne la qualità

    Repository Istituzionali Open Access e strategie Linked Open Data

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    The purpose of this book is to highlight the relevance of the international Open Access (OA) movement, which aims at supporting and promoting strategies for the dissemination of scientific research products with the support of network technologies and open access policies. The OA Institutional Repositories (IRs) will be presented within the framework of: some guidelines, research evaluation mechanisms, intellectual property issues, long-term storage, Data and Process Management Plan and Trusted Digital Repositories. The work will also present a survey on a sample of 23 (Italian and international) digital repositories in support of communication and of open access to online research content. On the basis of this investigation, a ToolKit will be presented which could be useful for programming and monitoring several different features of an IR. Subsequently, the reader will be presented with a metadata scheme for the description of the scientific research products in IRs, which takes into consideration the Guidelines for the creation and management of metadata in Institutional Repositories (CRUI, 2012) and the Linked Open Data-enabled Bibliographical Data Recommendations (Subirats, Zeng, 2015). Metadata enabled as limit of detection (LOD) data will play a key role in qualifying the semantic profile of the properties of the considered metadata and, consequently, of the information resources they represent. They will also contribute to the enhancement of semantic interoperability and to the online promotion of collaborative dynamics of scientific research content on an Italian and international level, strengthening the effectiveness and efficiency of research itself

    Dalla molecola al paziente: la ricerca oncologica fra laboratori scientifici e spazi clinici

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    BACKGROUND This PhD dissertation looks at ways to “translate” knowledge and techniques of molecular oncology into novel clinical applications. Using translational research in the field of molecular oncology as a case study, my investigation examines the social interaction between activities in medicine and in research and development and between medical staff and scientists. From a theoretical point of view, my reflection about translational research contrasts with the pipeline representations that social theorists have often adopted, where the trajectory of the translational imperative is shown as both linear and progressive. In this text, I analyse and describe the character of translational research in biomedicine as a new style of practice. This concept points to the complex and heterogeneous set of places and interactions that make up translational research in the molecular oncology domain and the subsequent shaping of new technologies of life and clinical objects, such as new molecular diagnostic tests. My work highlights the fact that translational biomedicine is a complex socio-technical area where research in molecular oncology is performed through heterogeneous practices and various actors are engaged in the construction of new clinical technologies and objects, regulations and cures for disease. The observations I have made over the past year, through ethnographic research in two different settings, have led me to recognize translational research as a complex mixture of the mutual interaction between different disciplines, practices, technologies and forward-looking statements about the future of medicine. AIMS AND OBJECTIVES The main goal of this dissertation is to contribute to the respective sociological literature about medicine, science and society by providing an alternative and empirically based understanding of translational biomedicine in action. In order to do this, I provide descriptive ethnographic material through observing both clinical and research activities in molecular oncology. I then explore the ways in which scientists relate to the clinical practices governing their fields and examine how different actors and practitioners handle communication between scientific laboratories and clinical spaces. RESEARCH METHODS This study draws on empirical data gathered through ethnographic observation in laboratories and clinical trials, and through documentary analysis and interviews with scientists, clinicians, those who coordinate experiments and data manager

    La biblioteca postmoderna.

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    This study examines the shift from a "modern" to a "postmodern" approach in the field of library and information science. As a result of a thorough review of the literature about the topic, the author argues that the postmodern library is characterized by a new way of understanding the reality, which is no longer based on the objective and rational way typical of the modern age, but on a more fragmented and composite point of view, as highlighted by the theorists of postmodernism. This increases the focus on cultural diversity, and calls into question the role of the library as a tool for organizing a unique and dominant knowledge. Given these assumptions, the postmodern library is closely connected to some relevant factors of the current debate, such as the centrality of the user and the ability to facilitate the access to a wide range of documents
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