308 research outputs found

    Dal Golem ai cyborgs. Trasmigrazioni nell'immaginario

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    La tecnologia ha riempito la vita in molti dei suoi aspetti significativi. Un’invasione che non è soltanto una piena di oggetti e manufatti, bensì il passaggio di visioni e rappresentazioni. Linguaggi artificiali, sistemi cibernetici, ibridazioni tra esseri umani e computer. L’approdo prossimo che si staglia all’orizzonte è quello del cyborg, un essere umano che è stato potenziato – senza alcun intervento sul suo dna – con l’impianto nel suo organismo di componenti meccaniche ed elettroniche. Non è però certo se il mito della scienza incarnato dal cyborg sia frutto di questo nostro tempo. È questo forse l’interrogativo al fondo del presente lavoro. Una domanda che è all’unisono anche il principio di una ricerca: immergersi nel presente della nostra scienza e della nostra cultura per andare a rinvenirne le tracce mitografiche che portano indietro, verso un passato da ricostruire, magari ripensare. È un viaggio genealogico nelle narrative collettive di culture passate, che rivela figure – come il Golem – di umani ed umanoidi, ibridi ma dalla configurazione coesa. Questo libro èappunto il resoconto di quel viaggio. Si è iniziato con alcune testimonianze antiche e pre-moderne – sia bibliche, sia talmudiche, sia kabbalistiche – dell’antropoide artificiale. Di queste figure si è poi estrapolatoil mitologema che ne è alla base, il quale è servito come criterio etico-politico di comparazione con le creature artificiali ed ibride del nostro presente e del futuro prossimo

    Architettura user centered: la domotica a servizio dell'accessibilità

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    I nuovi trend demografici stanno condizionando ampi settori di ricerca come quelli della Tecnologia informatica e dell’Architettura. E’ in atto un ripensamento delle relazioni tra l’anziano e la propria casa attento al rispetto delle abitudini dell’utente e il suo grado di autonomia. La casa diventa una piattaforma di servizi governata da tecnologie tra loro connesse: è costituita da una parte hard - lo scheletro architettonico -, e una parte soft - l’infrastruttura digitale. L’integrazione di sovrastrutture tecnologiche digitali con sistemi tecnologici architettonici consente un monitoraggio dell’ambiente domestico in termini di sicurezza e benessere e può diventare, nel caso di utenza particolare, uno strumento di semplificazione della vita quotidiana. Due possono essere le linee d’intervento: una intensiva basata sull’ installazione di elementi robotici modulari e implementabili, l’altra estensiva attraverso dispositivi di controllo della persona e gestione dell’ambiente

    ROBOT UMANOIDI, GENERE E LINGUAGGIO. \u201cSIAMO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI I SOGNI\u201d

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    In questo saggio sono illustrati alcuni aspetti relativi a un nuovo tipo di comunicazione recentemente ma velocemente entrato nella nostra vita quotidiana e destinato sempre pi\uf9 a farne parte. Ci riferiamo alla comunicazione essere umano-robot, e in particolare a due diversi tipo di robot: (a) i chatbot, cio\ue8 i software progettati per simulare una conversazione con un essere umano, usati per esempio come una guida online per rispondere alle domande degli utenti che accedono a un sito; (b) i robot umanoidi, cio\ue8 macchine con fattezze simili a quelle degli esseri umani, programmati per essere \uabal servizio della societ\ue0 e del benessere collettivo. Verr\ue0 esaminato in particolare il rapporto tra linguaggio e assegnazione di sesso e genere ai robot, con specifico riferimento all\u2019uso della lingua italiana. L\u2019obiettivo \ue8 riflettere sulla possibile prospettiva che lo studio del rapporto fra linguaggio dei robot, soprattutto umanoidi, e rappresentazione di donne e uomini, fondamentale negli studi di genere e finora apparentemente relegato all\u2019ambito umanistico, sociologico e filosofico, apre nel campo della robotica, e sui nuovi scenari che l\u2019avanzamento tecnologico in campo robotico, apparentemente funzionale solo al progresso scientifico, richiede di adottare da parte degli studi sul linguaggio

    Le esecuzioni nel design della robotica

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    When we think we are dealing with simple machines, we are actually interacting with very complicated objects designed by professional figures who, in order to define the usability of that device, have used a specific method to allow the user a pleasant User Experience (UX). Simplicity has to be studied and designed. The designer's mission, when he or she has to make a product or service, is to give the user what he or she wants, following a very precise study of the selected target audience, defining the design executions with which the same user will have to come into contact. Specifically, in the paper proposed here, it is intended to highlight how achieving simplicity involves selecting different executions between a humanoid robotic machine and one without human features. In today's world, the designer cannot limit him/herself to subjective choices or employ mere creative flair to come to grips with the needs of society, but his/her responsibilities are greater than is often felt. Depending on how the design process takes place, whether more or less thought out, the service or object with which the user interacts defines the success or otherwise of them. In order to be able to explain this difference, a metaphorical method of theorizing has been used, so the contribution is enriched with examples with devices we know, such as washing machines, and others with which the collective imagination would like to come into contact and interact with humane methods. At the end of the contribution, it is explained that the design executions set by the designer, define interaction executions that may be different – and thus complicate the use of the design – between a humanoid and a non-humanoid machin

    Umani e umanoidi

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    In questi ultimi anni, con l’incalzare della globalizzazione, della rivoluzione digitale, della bioingegneria, dell’automazione, dell’intelligenza artificiale e altro ancora, l’essere umano è stato sottoposto a molteplici sollecitazioni che ne stanno “muovendo” il profilo. I confini di ciò che sarebbe proprio dell’uomo sono in vario modo messi in discussione. In tale contesto diviene necessaria, perfino urgente, una ricognizione del concetto di umanità, con uno sguardo il più possibile ampio, impegnato con i diversi fronti delle sfide in corso. È questo il tentativo del presente volume: contribuire a una riflessione sistematica sul complesso di problemi racchiusi nell’antica e nuova questione dell’identità umana. Il volume contiene saggi di: L. Bianchin, É. Bimbenet, A. Cera, G. Cusinato, C. Di Martino, J. Fischer, F. Gambardella, L. Guidetti, S. Hobuß, A. Martins, E. Mazzarella, F. G. Menga, G. Pezzano, R. Redaelli, C. Resta, M. Russo, L. Vanzago

    Socially Assistive Robotics ed educazione inclusiva: prospettive teoriche e applicazioni pratiche nella disabilità intellettiva

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    This contribution, examining the Socially Assistive Robotics (SAR), an emerging form of Assistive Technology that incorporates all robotic systems capable of providing assistance through social interaction (Feil-Seifer & Mataric, 2005), aims to initiate an organic reflection on the potential inherent in it, for the promotion of social skills of people with Intellectual Disabilities.Il presente contributo, prendendo in esame la Socially Assistive Robotics (SAR- in italiano Robotica Sociale Assistiva), una forma emergente di Tecnologia Assistita che ingloba tutti i sistemi robotici in grado di fornire assistenza attraverso l’interazione sociale (Feil-Seifer & Mataric, 2005), ha la finalità di avviare una riflessione organica sulle potenzialità in essa insite, per la promozione e lo sviluppo delle abilità sociali delle persone con Disabilità Intellettiva

    Costruzione e testing in Gazebo e V-REP di un modello per il robot umanoide NAO

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    Rispetto al mondo reale, la simulazione di un robot fornisce molti vantaggi: nessuna limitazione al numero di robot, assenza di imprecisione in sensori e attuatori, possibilità debug e nessun rischio di danneggiare il robot reale. In questo lavoro è descritta la realizzazione di un modello di un robot umanoide il NAO, e la sua implementazione in due simulatori: Gazebo e V-REP. Utilizzando ROS il modello viene testato nei due simulatori e confrontato con il robot realeope

    Software didattico per Linux per la movimentazione del robot umanoide Robovie-X

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    Creazione di un software per l’editazione libera dei giunti del Robovie-x ed esempio di una possibile implementazione didattica rivolta agli studenti delle scuole superiori utilizzando il Robovie-X. il software è stato sviluppato in ambiente linux ed eredita alcune funzioni da tesi precedenti sul Robovie-

    Medicine and Robotics

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    In these first decades of the 21st century, robotics in the medical field has exponentially expanded the register of perceptive, empathic, cognitive and operational capabilities of artificial agents with increasing autonomy. This contribution intends to deepen the relationship between natural and artificial, identifying issues relating to the difference or similarity between man and machine. Faced with the use of artificial humanoid agents, the SAR (Socially Interactive Robots) which form the variety of assistance robotic systems, studied above all for the care of the elderly and children affected by psychiatric pathologies, it seems necessary to overcome the perspective of exclusively utilitarian-consequential, or the one that sees them as simple “objects” to be manipulated, since the active presence of these artificial agents are programmed to "create" relationships, to enter into a “mutual” contact (even if of an asymmetrical type) both with nursing and medical staff, and with elderly or sick people. It goes without saying that it is the robotic engineer who creates/programs the robot; in short, it is man who manages the machine and directs it to certain specific tasks. This does not mean that the most sophisticated cobots (Collaborative robots) – robots capable of collaborating with man and responding to multiple expectations through different and articulated responses according to the human being in front of them – must assume and require a more articulated anthropological and ethical perspective
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