6,385 research outputs found
Harmony of transitions in assessing interpersonal motivations in transcripts analysis can discriminate between Adult Attachment Interview secure and disorganized individuals
SUMMARY. Aim. Assessing Interpersonal Motivations in Transcripts (AIMIT) is a validated coding system to assess the activation of interpersonal motivational systems (IMS) in the transcripts of psychotherapy sessions. The Transition Index (TI) is an AIMIT measure that reflects the levels of organisation, synchronisation and harmony amongst two or more IMS when they are rapidly shifting or simultaneously in the clinical dialogue. It is supposed to be a measure of integration and coherence of the patient’s state of mind within the psychotherapeutic sessions. It has also been hypothesized that low TI could be a marker for disorganization of attachment of the patient leading to difficulties in the therapeutic relationships and ruptures in the therapeutic alliance. In order to assess this hypothesis we tested its capability to discriminate between Adult Attachment Interview (AAI) organized and disorganized individuals. Methods. Two groups of 15 transcriptions of AAI matched for age and sex, one classified as free-autonomous and one as disorganized, were analysed by the AIMIT method. Results. Compared to organized individuals, disorganized patients at AAI reported lower TI scores (3.7±0.63 vs 3.0±0.53; F=2.98, p=0.005). Furthermore,
TI showed a good discriminant capability (Wilks’ Lambda=0.77, p=0.004). Discussion and Conclusion. This result seems to confirm the usefulness and reliability of AIMIT analysis in evaluating the interpersonal difficulties which often characterize the therapeutic relationship with disorganized attachment patient
Il notabilato ligure nell'orbita della 'grande' Genova (1861-1921)
Vecchi e nuoVi notaBili: fra Politica e affari – Nella sfera politica ligure che dalla fase preunitaria arriva fino all’avvento del fascismo è possibile individuare alcune costanti: la commistione fra ruolo pubblico e affari e l’influenza esercitata da Genova sull’intero territorio regionale. Di decade in decade, mutano i protagonisti e il loro carattere genetico, persino modalità e strumenti con i quali il baricentro politico ed economico esercita la sua incidenza, ma di certo non viene ridimensionato il ruolo di Genova
La fortezza indifesa e il progetto del Vega per una ristrutturazione del sistema difensivo siciliano
La Sicilia costituisce per Carlo V la principale fortezza per ostacolare l'avanzata dei Turchi sulla frontiera liquida del Mediterraneo. Ma è una fortezza indifesa con fortezze cadenti, con pochi soldati e strutture di difesa obsolete. Carlo V affida ai suoi vicerè, e in particolare al Vega, la militarizzazione della Sicilia. Un progetto che richiede consistenti finanziamenti, ma che, contestualmente, attiva profondi processi di trasformazione sociale, economica e anche del paesaggio. Torri di avvistamento, bastioni e una nuova cittĂ mutano profondamente il profilo delle coste, ma anche la nuova milizia favorisce l'ascesa sociale di una nuova societĂ che ha consolidato le proprie fortune con la gestione dei feudi e delle gabelle delle proprie cittĂ
Audizione resa il 16 ottobre 2018 innanzi all’Ufficio di Presidenza della Commissione 1a (Affari costituzionali) del Senato della Repubblica nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante “Conversione in legge del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”
Il contributo riproduce il testo di un'audizione resa innanzi all’Ufficio di Presidenza della Commissione 1a (Affari costituzionali) del Senato della Repubblica sul d.d.l. di conversione in legge del d.l. n. 113/2018
Bioetica scienza diritto: la legge italiana sulla procreazione medicalmente.
La legge italiana sulla procreazione medicalmente assistita (19 febbraio 2004, n.40) ha suscitato fin dal suo apparire ampie polemiche e vivaci dibattiti in Italia, tanto da promuovere un referendum popolare per abrogarla. Il paper intende affrontare i nodi salienti di tale legge, che riguardano non solo il contesto italiano, ma anche più in generale la posizione dell’Italia rispetto alle decisioni europee assunte in materia. Tali nodi attengono a problemi di varia natura ma connessi, che concernono la sfera scientifica (dalle conoscenze acquisite e condivise dalla scienza ufficiale alla libertà di ricerca), quella bioetica (atteggiamenti morali sull’uso delle biotecnologie), quella giuridica (come formulare una legge che cerchi di conciliare le possibilità di sviluppo della scienza con le esigenze e le libertà dei singoli individui in uno stato democratico e laico).
Il paper segue la metodologia che caratterizza il dottorato di Bioetica, attivato a Bologna dal 2001, ossia, sospendendo inizialmente ogni pregiudizio aprioristico, affronta il tema su tre livelli: scientifico, bioetico, giuridico. Si conclude con alcune proposte, all’insegna di un’etica della responsabilità e di un diritto leggero, assunti come capaci di salvaguardare esigenze apparentemente divergenti come la libertà di ricerca, le autonome decisioni individuali sulla propria persona e la nuova società pluriculturale e multietnica che si sta delineando sia in Italia sia in Europa.La legge italiana sulla procreazione medicalmente assistita (19 febbraio 2004, n.40) ha suscitato fin dal suo apparire ampie polemiche e vivaci dibattiti in Italia, tanto da promuovere un referendum popolare per abrogarla. Il paper intende affrontare i nodi salienti di tale legge, che riguardano non solo il contesto italiano, ma anche più in generale la posizione dell’Italia rispetto alle decisioni europee assunte in materia. Tali nodi attengono a problemi di varia natura ma connessi, che concernono la sfera scientifica (dalle conoscenze acquisite e condivise dalla scienza ufficiale alla libertà di ricerca), quella bioetica (atteggiamenti morali sull’uso delle biotecnologie), quella giuridica (come formulare una legge che cerchi di conciliare le possibilità di sviluppo della scienza con le esigenze e le libertà dei singoli individui in uno stato democratico e laico).
Il paper segue la metodologia che caratterizza il dottorato di Bioetica, attivato a Bologna dal 2001, ossia, sospendendo inizialmente ogni pregiudizio aprioristico, affronta il tema su tre livelli: scientifico, bioetico, giuridico. Si conclude con alcune proposte, all’insegna di un’etica della responsabilità e di un diritto leggero, assunti come capaci di salvaguardare esigenze apparentemente divergenti come la libertà di ricerca, le autonome decisioni individuali sulla propria persona e la nuova società pluriculturale e multietnica che si sta delineando sia in Italia sia in Europa
- …