22 research outputs found

    Studio per documentare l’esperienza dell’inserimento degli infermieri case manager in reparti per acuti e post acuti: il punto di vista degli operatori, dei pazienti ed i risultati clinico-organizzativi

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    Dal 2000 nel Policlinico S. Orsola di Bologna sono stati introdotti gli Infermieri Case Manager (ICM). Obiettivo. L’obiettivo di questo studio è valutare l’associazione dell’ICM ad alcuni esiti clinici e alla soddisfazione di operatori sanitari e pazienti. Materiali e metodi. Sono stati valutati la degenza media, il numero di dimissioni pianificate e di cadute l’anno precedente e successivo l’introduzione dell’ICM, in 14 reparti. La soddisfazione di infermieri e medici dei cambiamenti positivi apportati dal case manager è stata valutata in 13 reparti con un questionario, e la soddisfazione dei pazienti in 8 reparti con la Newcastle satisfaction with nursing scale. Risultati. Non sono state osservate differenze nella degenza media, solo piccole differenze nel numero di dimissioni pianificate (+8.2%) ed una diminuzione (-24%) del numero di cadute. I risultati del questionario sulla percezione dei cambiamenti indicano un’elevata soddisfazione di tutti gli operatori (in particolare degli infermieri coordinatori) con un accordo >2.8 su una scala da 1 a 4, per gli esiti sull’organizzazione e sul paziente. Non è stato percepito nessun cambiamento positivo sullo stress e sul carico di lavoro. Conclusioni. Non è semplice scegliere indicatori per dimostrare cambiamenti organizzativi. Sono stati dimostrati cambiamenti positivi solo sulla percezione degli operatori e sulle cadute. Occorrono altri studi per confermare alcuni esiti positivi osservati

    Valutazione della soddisfazione per l’organizzazione basata sulla valorizzazione di posizioni funzionali, tra gli infermieri del Policlinico S. Orsola-Malpighi

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    Per valutare l’efficacia di un nuovo modello organizzativo di sviluppo professionale che ha creato 12 posizioni funzionali orizzontali con responsabilità specifiche (ad esempio responsabile dell’EBN, esperto in lesioni da decubito, responsabile dei nuovi assunti), è stata valutata la soddisfazione del personale. Metodo. Da novembre a dicembre 2003 è stato distribuito il questionario di Soddisfazione di MC Closey e Muller, a tutti gli infermieri in servizio, ed è stato confrontato il livello di soddisfazione degli infermieri con e senza posizioni funzionali. A ciascuna affermazione viene assegnato un valore da 1 a 5. Risultati. Il questionario è stato somministrato a 1.167 infermieri, il 58.9% degli infermieri, di cui 602 ricoprono posizioni funzionali. Complessivamente, gli infermieri con posizioni funzionali sono più soddisfatti (punteggio di 2.76 vs 2.61, p 0.01) e le differenze sono risultate statisticamente significative per 14/31 voci e 5/8 sottoscale. Conclusioni. I risultati ottenuti, anche se il livello di soddisfazione è più basso rispetto a quello di altri studi, confermano la strategia di sviluppo professionale adottata. L’analisi delle risposte per singola posizione funzionale ha consentito di fare alcune riflessioni ed identificare strategie per migliorare il sostegno organizzativo per alcune posizioni

    Studio randomizzato e controllato sull’efficacia del Corpitolinol 60 nella prevenzione delle lesioni da pressione nei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico

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    Il rischio di lesioni da pressione (LdP) nei pazienti che trascorrono diverse ore sul letto operatorio è ampiamente documentato. In reparti geriatrici il Corpitolinol 60 (Sanyréne®) applicato sulle aree sottoposte a pressione ha ridotto il rischio di lesione. Obiettivo. Verificare l’efficacia del Corpitolinol 60 anche nelle sale operatorie. Metodo. Lo studio controllato e randomizzato in aperto, è stato condotto in cinque blocchi operatori di un ospedale del nord Italia. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere il Sanyréne® nelle sedi sottoposte a pressione mentre per il gruppo di controllo non veniva utilizzato alcun prodotto. Entrambi i gruppi venivano trattati anche con gli usuali strumenti di prevenzione. L’insorgenza di lesioni, stadiate con la scala NPUAP è stata controllata fino a 24 ore dal termine dell’intervento chirurgico. Risultati. Sono stati randomizzati 301 pazienti (155 nel gruppo sperimentale e 143 controlli). Le principali variabili predittive di rischio di LdP come classe ASA, sesso, età, durata intervento e BMI sono risultate omogenee nei due gruppi. I pazienti che hanno riportato LdP (solo una lesione era di II stadio) sono stati 71 (23.8%) a fine intervento, 47 (30.3%) nel gruppo sperimentale e 24 (16.6%) nel gruppo di controllo (p = 0.006), RR 1.81 (IC 95% 1.17- 2.79). A 12 e 24 ore dall’intervento le differenze fra i due gruppi non sono risultate statisticamente significative. Conclusioni. Per i pazienti trattati con Corpitolinol 60 l’obiettivo ridurre l’incidenza delle LdP non è stato raggiunto

    Carta dei servizi. 4. ed.

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    Consiglio Nazionale delle Ricerche - Biblioteca Centrale - P.le Aldo Moro, 7 , Rome / CNR - Consiglio Nazionale delle RichercheSIGLEITItal

    Studio di coorte prospettico multicentrico per la validazione italiana della Braden Q per la valutazione del rischio di lesioni da decubito nei neonati e nei bambini fino ad 8 anni

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    I bambini ricoverati in particolari contesti quali le terapie intensive, le oncologie e le neurologie/neurochirurgiche sono a rischio di sviluppare lesione da pressione. Obiettivo. Validare la versione italiana della Braden Q per la valutazione del rischio di sviluppare lesioni da pressione nei bambini. Metodi. La popolazione è costituita da bambini da 21 giorni agli 8 anni, ricoverati nelle terapie intensive e subintensive. Sono esclusi i bambini prematuri, i ricoverati con lesioni da pressione e anamnesi positiva per cardiopatie congenite. Lo studio è di coorte prospettico, multicentrico con valutazioni del rischio ripetute. La prima rilevazione è stata effettuata dopo 24 ore dal ricovero, con la Braden Q nella versione di Suddaby. Le lesioni da pressione sono state valutate con la Skin Assessment Tool (SAT) e stadiate secondo la National Pressure Ulcer Advisory Panel. Risultati. Su 157 casi sono state eseguite 524 osservazioni. L’incidenza delle lesioni da pressione è del 17.2%. Solo l’analisi per specifiche sottocategorie rileva una buona accuratezza diagnostica: nei bambini dai 3 agli 8 anni l’accuratezza è del 71.4%; nei reparti di terapia sub-intensiva è dell’85.6%. Il valore massimo dell’accuratezza diagnostica (86.2%) è con i bambini dai 3 agli 8 anni ricoverati nei reparti sub intensivi. Conclusione. La scala Braden Q può essere usata affidabilmente ed ha buoni valori di accuratezza diagnostica con i bambini da 3 a 8 anni ricoverati nelle terapie sub-intensive, nei reparti di oncologia o di onco-ematologia pediatrica e di neurologia infantile

    Prevalence and incidence density of unavoidable pressure ulcers in elderly patients admitted to medical units

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    To describe the prevalence and incidence density of hospital-acquired unavoidable pressure sores among patients aged 6565 years admitted to acute medical units. A secondary analysis of longitudinal study data collected in 2012 and 2013 from 12 acute medical units located in 12 Italian hospitals was performed. Unavoidable pressure ulcers were defined as those that occurred in haemodynamically unstable patients, suffering from cachexia and/or terminally ill and were acquired after hospital admission. Data at patient and at pressure ulcer levels were collected on a daily basis at the bedside by trained researchers. A total of 1464 patients out of 2080 eligible (70.4%) were included. Among these, 96 patients (6.5%) hospital-acquired a pressure ulcer and, among 19 (19.7%) were judged as unavoidable. The incidence of unavoidable pressure ulcer was 8.5/100in hospital-patient days. No statistically significant differences at patient and pressure ulcers levels have emerged between those patients that acquired unavoidable and avoidable pressure sores. Although limited, evidence on unavoidable pressure ulcer is increasing. More research in the field is recommended to support clinicians, managers and policymakers in the several implications of unavoidable pressure ulcers both at the patient and at the system levels

    Prevalence and incidence density of unavoidable pressure ulcers in elderly patients admitted to medical units

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    To describe the prevalence and incidence density of hospital-acquired unavoidable pressure sores among patients aged 6565 years admitted to acute medical units. A secondary analysis of longitudinal study data collected in 2012 and 2013 from 12 acute medical units located in 12 Italian hospitals was performed. Unavoidable pressure ulcers were defined as those that occurred in haemodynamically unstable patients, suffering from cachexia and/or terminally ill and were acquired after hospital admission. Data at patient and at pressure ulcer levels were collected on a daily basis at the bedside by trained researchers. A total of 1464 patients out of 2080 eligible (70.4%) were included. Among these, 96 patients (6.5%) hospital-acquired a pressure ulcer and, among 19 (19.7%) were judged as unavoidable. The incidence of unavoidable pressure ulcer was 8.5/100 in hospital-patient days. No statistically significant differences at patient and pressure ulcers levels have emerged between those patients that acquired unavoidable and avoidable pressure sores. Although limited, evidence on unavoidable pressure ulcer is increasing. More research in the field is recommended to support clinicians, managers and policymakers in the several implications of unavoidable pressure ulcers both at the patient and at the system levels
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