37 research outputs found

    The Reggio Approach in Motion. Documenting Experiences, Reflecting upon Practice and Disseminating the Ideas.

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    This article offers a cultural analysis of the materialization into cultural texts of a variety of educational experiences, political visions, and pedagogical approaches in order to understand the symbolic construction of the Reggio Emilia approach, highlighting its singularity and the motives of its dissemination. The analysis considers selected texts that refer to specific methods of documenting children\u2019s activities to highlight the symbolic strategies that select, organize, and materialize a constellation of local experiences into a unified educational perspective. Through the innovative analysis of text composition, new dimensions of professionalism have emerged, challenging conventional approaches and promoting a valid alternative to the standardization of early childhood education. The dissemination of the Reggio approach through texts opens up new opportunities for early years practitioners to critically consider participation with families and calls on policymakers to reform the sector. The potential is created for cultural dialogue between families and professionals with different models of children\u2019s growth, thereby enriching the \u201cfunds of knowledge\u201d at communities\u2019 disposal to promote children\u2019s approaches to language and symbolism

    Fuoriclasse. Migranti e figli di migranti (dis)persi nel sistema scolastico di un'area di frontiera.

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    Fuoriclasse è una pubblicazione che raccoglie l’interpretazione scientifica dei ricercatori, ricercatrici, insegnanti e formatori che sono stati parte attiva nel progetto FAMI-IMPACT FVG 2014-20, per restituire una sintesi ed una riflessione critica al termine di quattro anni di progetto strutturato in azioni di ricerca e di formazione volte a contrastare la dispersione scolastica di alunne/i con background migratorio in Friuli Venezia Giulia. Il volume riporta gli apporti della prospettiva antropologica, pedagogica e didattica con approcci qualitativi e metodologie trasversali per offrire un ripensamento sulle potenziali azioni di inclusione scolastica e sulle criticità emerse. Il titolo è dedicato a questa nuova generazione di giovani spesso italiani di fatto, ma non di diritto, che in ogni caso fanno parte della comunità di pratiche scolastiche quotidiane con cui cercano di costruire, giorno per giorno, un orizzonte di senso e di futuro sostenibile, nonostante la scuola italiana mostri una propensione quasi perversa ad escluderli, lasciandoli “fuori dalla classe”. I fuoriclasse possono essere gli alunni estranei in quanto non pienamente cittadini italiani, a causa del background migratorio, oppure gli outsider, quelli che riescono a farcela e a imporsi nonostante lo svantaggio iniziale e la situazione marginale. Le future direzioni dipenderanno soprattutto da quanto effettivamente le politiche sociali di inclusione scolastica metteranno in gioco come esercizi quotidiani di cittadinanza attiva per tutti/e, a prescindere dal background di partenza

    La rete sommersa delle presupposizioni nel modello di valutazione del sistema scolastico. Dalla razionalit\ue0 procedurale alla riflessivit\ue0

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    In questo contributo sono analizzati criticamente i presupposti epistemologici e metodologici del sistema di valutazione della qualit\ue0 delle scuole, perch\ue9 ha conseguente rilevanti, sia per il sistema scolastico che per le persone. Il modello di valutazione, elaborato dall\u2019Invalsi e applicato alla valutazione delle singole scuole e del sistema di istruzione, isola alcuni parametri, che acquisiscono rilevanza assoluta, ma riduce la molteplicit\ue0 delle evidenze potenzialmente rilevanti per l'innovazione scolastica, in relazione alla natura delle competenze degli allievi, alla comparazione tra scuole e alla comprensione dei processi didattici. Il contributo presenta una prospettiva di 'ragionevolezza riflessiva' che riconosce la pluralit\ue0 delle descrizioni valide nel processo di miglioramento del sistema scolastico. In questo senso, il pensiero riflessivo attribuisce un\u2019importanza cruciale alla voce agli insegnanti e propone l\u2019apertura del discorso pubblico sulla scuola a possibili versioni alternative

    Innovazione istituzionale, culture situate e professionalit\ue0 degli insegnanti. Un\u2019etnometodologia della contestualizzazione didatticadel \u201cCurricolo per competenze\u201d

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    Lo scopo della ricerca \ue8 l\u2019analisi delle condizioni istituzionali che configurano una complessa innovazione educativa come \ue8 il \u201ccurricolo per competenze\u201d negli Istituti Comprensivi. Saranno presentati i dati emersi da una ricerca etnometodologica multi-sito che evidenzia le tensioni che occorrono nel processo di contestualizzazione di una riforma in realt\ue0 concrete. Emerger\ue0 una situazione che non pu\uf2 essere ridotta n\ue9 agli effetti del modello di razionalit\ue0 tecnica, n\ue9 a un processo univocamente interpretato dai soggetti. Si tratta di una relazione dinamica e in evoluzione tra mandati e documenti ufficiali, professionalit\ue0 degli insegnanti e dirigenti e il sapere condiviso all\u2019interno di ciascun Istituto. I risultati dell\u2019etnometodologia mettono in luce alcune condizioni che ostacolano lo sviluppo della professionalit\ue0 degli insegnanti nel nuovo quadro di riferimento per la didattica

    Dewey e l'educazione progressiva

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    La monografia ricostruisce le basi concettuali, i metodi e le pratiche dell\u2019educazione progressiva, evidenziandone i problemi aperti e le prospettive future. L\u2019immagine dell\u2019educazione progressiva che emerge \ue8 quella di un movimento composito, anzich\ue9 di una struttura unitaria che deriva da principi astratti. Il pensiero di Dewey come organizzatore di una visione integrata di sviluppo cognitivo, educazione e democrazia \ue8 messo in dialogo con alcune teorie recenti del curricolo e con innovazioni didattiche realizzate nelle scuole

    Tra perfezione e frammentariet\ue0: la ricerca di strategie euristiche per valutare la ricerca qualitativa in educazione

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    Il contesto: Le disposizioni del D.Lgs. 204/98 hanno il compito di determinare i criteri generali per la valutazione delle attivit\ue0 e dei prodotti di ricerca e fornire uno strumento affidabile per la distribuzione delle risorse tra le istituzioni scientifiche, in linea con quanto avviene in altri Stati. Le linee guida per la valutazione, che sono state successivamente elaborate (CIVR, 2006), stabiliscono la rilevanza sia delle metodologie quantitative che di quelle qualitative per la valutazione dei risultati e dei prodotti della ricerca, ma senza entrare nel merito dei criteri necessari per caratterizzare la loro corretta e pertinente applicazione. In Gran Bretagna, un panel di valutatori del RAE (2006) ha organizzato un workshop per discutere i problemi che riguardano la valutazione della qualit\ue0 della ricerca pedagogica, considerata un ambito disciplinare ancora in fase di maturazione, in quanto caratterizzata da prospettive di ricerca divergenti, da scarsa chiarezza metodologica e da forme di evidenza non convenzionali (autoetnografia, interviste fenomenologiche, diari narrativi). Pur riconoscendo l'opportunit\ue0 di sviluppare la sensibilit\ue0 per temi e metodi che non rientrano negli ambiti della ricerca pi\uf9 matura, viene sottolineato il rischio di una realt\ue0 della ricerca pedagogica frammentaria, eterogenea e di portata limitata. Obiettivi di ricerca: In questa situazione di incertezza, \ue8 utile una discussione metodologica sulla natura della ricerca qualitativa in educazione e sui criteri per la sua valutazione e si discuter\ue0 se sia necessario un singolo insieme coerente di criteri per valutare le ricerche condotte all'interno o ai confini di diverse opzioni paradigmatiche. Quadro teorico: Per discutere l\u2019elaborazione dei criteri di valutazione per la ricerca pedagogica, in particolare quella qualitativa, si distinguono tre grandi prospettive epistemologiche: un modello che valuta la validit\ue0 dei risultati della ricerca sulla base della corretta applicazione di procedure controllate, universali e logicamente necessarie (Gliner, Morgan e Leech, 2007); un approccio postmoderno, che rifiuta criteri condivisi e indipendenti di valutazione della ricerca qualitativa, in quanto basata su principi completamente estranei allo sperimentalismo (Guba e Lincoln, 1989; Schwandt, 1996); un modello \u201ceuristico\u201d, secondo cui i risultati delle ricerche qualitative in educazione possono essere valutati secondo criteri razionali e indipendenti di "giudizio ponderato", ma non assoluti (Hammersley, 2007; Atkinson, Coffey e Delamont, 2003). Risultati attesi: si proporr\ue0 una concezione che favorisce l'elaborazione di una serie di strategie euristiche di valutazione, che sono criteri razionali e indipendenti, ma non assoluti, per identificare alcune potenziali fallacie nella ricerca qualitativa, pur riconoscendo la pluralit\ue0 delle prospettive di ricerca in educazione (finalit\ue0 di miglioramento della pratica, coinvolgimento dei professionisti, dare voce a soggetti marginalizzati, valorizzazione delle soggettivit\ue0)
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