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Geografia sociale e democrazia La sfida della comunicazione
Il confronto fra gruppi e individui, progetti e interessi, culture e valori genera specifiche organizzazioni dello spazio geografico, dà forma allo spazio. Lo spazio è un prodotto sociale, così come l'organizzazione sociale è un prodotto anche dello spazio territorializzato. Lo spazio generato dalla dialettica democratica ha caratteri variabili secondo i contesti storici e geografici e secondo la scala in cui lo si prende in esame. Tanto più oggi, quando la dialettica democratica può utilizzare strumenti di comunicazione «non convenzionale», compresi quelli definiti «virtuali», che a loro volta producono spazi specifici di confronto che non sono meno reali dello spazio geografico tradizionalmente inteso. Sulle dinamiche spaziali prodotte da un accesso mai così ampio ai canali della comunicazione, sulle opportunità e sui rischi che questo accesso e la sua regolazione comportano per un felice esercizio del confronto democratico, si interrogano gli autori dei saggi raccolti in questo volume.Claudio Cerreti, Isabelle Dumont e Massimiliano Tabusi sono geografi universitari. Da qualche anno si sono incontrati sul fertile e complesso terreno della Geografia sociale, promuovendo incontri internazionali e pubblicazioni, nell'intento di richiamare l'attenzione su un ambito di studi ancora poco coltivato in Italia
Problemi e prospettive dei periodici geografici accademici
Contributo sul sistema di valutazione delle riviste di geografiaContribution to the evaluation system of journals of geograph
Where does this image take you? A visual tale from a workshop on geographical imaginations
This work is authored by a group of Ph.D. students and academics who attended a workshop on visual methodologies in the framework of the Scuola di alta formazione in geografia organised by AGeI (Association of Italian Geographers), 2022 edition. By visually reporting the workshop activities we aim at reflecting on the creative power of images in expanding geographical imaginations and its potential in the teaching of geography. The paper is shaped as a visual essay in which images and text do not refer directly to each other but rather aim at creating an imaginative reading flow