21 research outputs found

    Helminth communities of wood mouse (Apodemus sylvaticus) on the river Avena (Calabria, southern Italy)

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    Helminth parasites of woodmouse Apodemus sylvaticus were studied from May 1993 through to June 1994 on the River Avena (Calabria, southern Italy), which, as other Mediterranenan rivers, is dry for most of the year. Trapping sites were located in three different habitats of the river: slopes, shores and the riverbed. A total of 106 animals was captured and screened for the presence of helminths. Five endoparasitic species were detected: Corrigia vitta, Rictularia proni, Heligmosomoides polygyrus, Syphacia stroma and S. frederici. Four helminth species were recorded from the riverbed and shore sections, whereas only H. polygyrus and S. frederici were found on the slopes. Syphacia frederici occurred at every trapping site. The total prevalence was 25.5% and total mean intensity was 27.2 parasites/mouse. No statistical significant difference was found for both the prevalence and mean intensity of infection between either habitats or sexes, suggesting that, from the point of view of the helminth community, the study area should be considered as a single habitat

    Feeding strategies of <em>Rattus norvegicus</em>: a review / Una sintesi di alcuni aspetti della strategia alimentare del ratto <em>Rattus norvegicus</em>

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    <strong>Abstract</strong> Some of the most relevant aspects of the feeding behaviour of the rat (<em>Rattus norvegicus</em>, Berkenhout, 1769) were examined with particular interest in the data collected on wild rats and in natural environments. The rat is considered as an omnivore and generalist species, but both in the wild and in the laboratory marked individual differences were recorded in food preferences and diet spectrum, which probably allow the natural populations to exploit a great number of habitat resources. A number of causes were identified as responsible of these differences: early pup differentiation; mother's and conspecifics' influences, etc. The importance of animal food in the rat diet is also variable. The diet of non-commensal rat colonies was examined with special reference to the predatory behaviour, which is a common habit in natural populations; furthermore the insorgence of "local traditions" such as the Mollusc predation was considered. The hypothesis of social transmission of this feeding habit, widespread in the Po river Basin and Delta, was discussed and confirmed. The hoarding behaviour, well studied under laboratory conditions, was rarely recorded in the wild. It is supposed to be a useful mechanism that the rat uses to cope with particular conditions (e.g. surplus of food, lactating females) but this species cannot be defined as a "natural hoarder". The degree of neophobia is variable in populations that interact with man and it is practically absent in non-commensal populations. This confirms that it is a defensive strategy resulting from the commensal habit of the rat and not a fixed behavioural characteristic of this rodent species. The stealing of food between animals, kleptoparasitism, was frequently observed in confined rat groups in laboratory but rarely described in the wild. It is compared with the "worker-parasite" relationship supposed to be a kind of division of labour. The most important components of the foraging behaviour of the rat, are: the constant sampling of al1 the potential foods that brings the populations to a noteworthy adaptability to the change of available resources; the social interactions among individuals (mother-pups, adult-adult) that are very important in influencing the food preferences and, eventually, the food avoidance; the use of feeding-places, which is considered as a fundamental trait of the foraging behaviour of the rat, working as an information-centre of the animals. <strong>Riassunto</strong> Sono stati esaminati alcuni dei più importanti aspetti della strategia alimentare del ratto, <em>Rattus norvegicus</em> (Berkenhout, 1769) considerando in particolare il comportamento dei selvatici e i lavori in natura. Le marcate differenze individuali nelle preferenze alimentari ed il campionamento continuo di tutte le potenziali fonti alimentari, permettono alle popolazioni naturali di sfruttare un gran numero di risorse dell'ambiente, adattandosi alle sue variazioni. I1 comportamento di accumulo, ben evidenziato in laboratorio ma scarsamente documentato in natura, sembra nel ratto un meccanismo utilizzato solo per far fronte a situazioni particolari (es. surplus di cibo, allattamento). I1 grado di neofobia è variamente modulato in popolazioni che hanno un rapporto con l'ambiente umano e assente nelle popolazioni non commensali. Molto importanti risultano le interazioni sociali fra gli individui (madre-piccoli, adulti-adulti) nell'influenzare le scelte alimentari. Vengono discussi i dati relativi alla predazione su Molluschi che confermano l'ipotesi di una trasmissione delle informazioni riguardo alla scoperta di nuovi alimenti e delle tecniche di apertura del guscio. La formazione di mense viene interpretata come un fondamentale aspetto del comportamento di foraggiamento del ratto, rilevante come centro per lo scambio di informazioni fra gli animali

    L'ibernazione del Ghiro <em>Glis glis</em> (L. 1766) (Rodentia, Gliridae) in ambienti montani della Calabria analizzata mediante i resti alimentari

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    Il periodo di letargia del Ghiro <em>Glis glis</em> (L. 1766) dura più o meno a lungo (da agosto- ottobre a marzo-maggio) dipendentemente dalla latitudine. Da uno studio sulle tecniche di apertura dei coni di varie specie di <em>Pinus</em> spp. da parte di Roditori, è emersa la possibilità di riconoscere in maniera inequivocabile quelli consumati da Ghiro. Pertanto, è stato possibile verificare il periodo di attività della specie in tre aree montane della Calabria: Pollino, Catena Costiera e Sila. Raccolte mensili dei resti di pigne sono state effettuate in aree campione di 2 x100 m negli anni 1999-2003. Nel Pollino, nelle stazioni al di sopra dei 1000 m di quota sono stati ritrovati sempre pochi resti alimentari e mai nei mesi da febbraio ad aprile-maggio. Al contrario, al disotto di tale quota i resti sono stati costantemente abbondanti e raccolti in tutti i mesi dell?anno. Nella Catena Costiera in tutti i siti sono stati raccolti resti alimentari in tutti i mesi dell?anno, indipendentemente dalla quota. Interessante è l?andamento del consumo di pigne che è massimo nei mesi autunnali e invernali, forse per la minore disponibilità in questi mesi di altri alimenti. Nel sito di campionamento in Sila, è stato verificato un consumo di pigne sempre molto basso, ma in ogni caso si può osservare un periodo di molti mesi, che va, nei due anni di campionamento, da settembre-novembre a febbraio-marzo, in cui non si rinvengono resti. L?assenza di resti alimentari, che corrisponde verosimilmente al periodo di letargia, in Calabria sembra essere influenzato dalla temperatura. Infatti, nel periodo di campionamento, non si è osservata inattività invernale nelle aree con temperature medie del mese più freddo superiori a 3° C

    A survey of recent mammal collections in italy

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    <strong>Abstract</strong>
 A survey was designed to assess the status of the collections of recent
 mammals in Italy through 79 questionnaires mailed to the main University institutions,
 municipal, provincial or regional museums and other institutions (including some private
 collections). We received 58 questionnaires (return rate of 73%). The minimum number of
 specimens in recent mammal collections in Italy is 161,268 (70% are in Italian collections
 and 30% in exotic ones). Most of these specimens are concentrated in a quarter of the
 collections. Taxidermy is the main preservation technique, above all in exotic collections
 (84%). 82% of the exotic collections date back to the 19th century, while specimens
 collected after 1950 form 91% of the Italian ones. During the 20th century the Italian
 collections progressively increased in number and spread through the peninsula and in
 Sicily. Insectivora, Rodentia, Carnivora, Lagomorpha, Artiodactyla and Primates are
 represented in more than 80% of the collections. Research results the primary goal both in
 Italian (70%) and exotic (57%) collections.<br>
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 Appendix<br>
 This paper contains an appendix, <em>available in electronic format only</em>.<br>
 <a href="http://www.italian-journal-of-mammalogy.it/include/getdoc.php?id=1053&public=true">Click here</a> to download supplementary files.<br>
 
 <strong>Riassunto</strong>
 <strong>Le collezioni di mammiferi attuali in Italia.</strong>
 Per delineare lo status delle collezioni museali di mammiferi attuali in Italia è stata condotta un’indagine mediante 79
 questionari inviati a istituzioni universitarie, musei civici, provinciali e regionali ed altre
 istituzioni (comprese alcune collezioni private). Abbiamo ricevuto 58 questionari (73%). In
 Italia il numero minimo di esemplari di mammiferi attuali presenti nelle collezioni è
 risultato 161.268 (il 70% in collezioni italiane, il rimanente 30% in collezioni esotiche). La
 maggior parte degli esemplari è concentrata in un quarto del totale delle collezioni indagate.
 La tassidermia costituisce la principale tecnica di conservazione, soprattutto nelle collezioni
 esotiche (84%). L’82% delle collezioni esotiche risale al XIX secolo, gli esemplari raccolti
 dopo il 1950 formano, invece, il 91% delle collezioni italiane. Durante il XX secolo le
 collezioni italiane hanno mostrato un progressivo incremento numerico insieme ad una
 crescente diffusione su gran parte del territorio nazionale ed in Sicilia. Insectivora,
 Rodentia, Carnivora, Lagomorpha, Artiodactyla e Primates si trovano in più dell’80% delle
 collezioni. La ricerca risulta la principale destinazione di uso sia per le collezioni italiane
 (70%) sia per le esotiche (57%).<br>
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 Appendice<br>
 Questo lavoro contiene un'Appendice, <em>disponibilie esclusivamente in formato elettronico</em>.<br>
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    Lo stato delle conoscenze su Insettivori e Roditori della Basilicata

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    I pochi dati disponibili per ristrette aree o desumibili da lavori di sintesi e/o su singole specie, fanno della Basilicata una delle regioni con maggiori carenze di informazioni sulla teriofauna. È stata intrapresa una indagine, ancora in corso, volta ad ampliare le conoscenze sulla distribuzione di Insettivori e Roditori nella regione. I metodi utilizzati comprendono l'analisi del contenuto delle borre di rapaci, trappolamenti, avvistamenti e tracce. I dati sono inseriti nella ?Banca dati per la mammalofauna della Calabria e della Lucania? che consente la restituzione cartografica su una maglia U.T.M. di 10 x10 Km. In base ai dati attualmente disponibili (N= 2154, da 0 e 1300 m s.l.m.), il grado di esplorazione della regione appare molto basso, infatti, solo il 24% circa dei quadranti che compongono la regione presentano almeno un dato. Le specie di Insettivori e Roditori sino ad ora rinvenute sono: <em>Erinaceus europaeus</em>, <em>Sorex minutus</em>, <em>S. antinorii</em>, <em>S. samniticus</em>, <em>Neomys anomalus</em>, <em>Suncus etruscus</em>, <em>Crocidura leucodon</em>, <em>C. suaveolens</em>, <em>Talpa romana</em>, <em>T. caeca</em>, <em>Sciurus vulgaris</em>, <em>Eliomys quercinus</em>, <em>Dryomys nitedula</em>, <em>Glis glis</em>, <em>Muscardinus avellanarius</em>, <em>Clethrionomys glareolus</em>, <em>Microtus savii</em>, <em>Apodemus flavicollis</em>, <em>A. sylvaticus</em>, <em>Mus domesticus</em>, <em>Rattus rattus</em>, <em>R. norvegicus</em>, <em>Hystrix cristata</em>. Tra quelle note per il sud Italia mancano dati concreti solo di <em>Arvicola terrestris</em> (da attribuire, però, certamente solo a carenza di dati, essendo accertata la sua presenza nelle aree limitrofe e data l?ecologia della specie) e non si conoscono popolazioni stabili di <em>Myocastor coypus</em> (per la tipologia dei corsi d?acqua della regione che, come in tutto il meridione d?Italia, non ne favorisce l?insediamento se non in maniera puntiforme e in aree di estensione limitata). Di grande interesse, per le notevoli implicazioni ambientali che ne potrebbero derivare, è la presenza di una popolazione di <em>Callosciurus</em> sp. (Aloise <em>et. al.</em>, questo convegno) presente sul tratto di costa di Maratea (PZ)

    Abbondanza relativa del Riccio <em>Erinaceus europaeus</em> L. 1758 (Insectivora, Erinaceidae) in ambienti del sud e nord Italia

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    <em>Erinaceus europaeus</em> L., specie comune e diffusa in tutta Italia, rappresenta una delle vittime animali più frequenti del traffico automobilistico. Il presente lavoro considera la comparazione tra tratti stradali del nord e del sud del Paese considerando come il conteggio degli individui investiti rappresenti un'efficace stima di abbondanza. Per un anno sono state effettuate le localizzazioni dei ricci uccisi su transetti stradali di 37 e 14,5 Km. I percorsi sono stati poi suddivisi in base alle tipologie ambientali presenti. Il confronto tra i due ambienti tipo, quello padano e quello di un transetto mediterrano- montano, ha mostrato come se da una parte il pattern generale può risultare simile, con una concentrazione degli investimenti nei pressi delle aree antropizzate con orti e giardini, si rileva come il tratto costiero calabrese mostri l?indice chilometrico di eventi maggiore d?Europa (7,27 ricci per chilometro per anno), poi decisamente più contenuto nell?area montana, dove l?insettivoro però non arriva al bosco a <em>Fagus sylvatica</em> e ha massimi altitudinali diversi relativamente ai versanti considerati: fino a 630 m s.l.m. del versante interno e a 530 m s.l.m. su quello costiero, con una asimmetria altimetrica della distribuzione che corrisponde a quella bioclimatica. In ambito padano la densità di eventi si attesta a 0,05 esemplari per chilometro per anno. La distribuzione stagionale è simile con un aumento delle presenze di giovani durante l?inizio dell?estate, ma che si prolunga in modo considerevole per il meridione con riscontri praticamente tutto l?anno. Rari sono al nord i contatti, sempre con giovani, tra novembre e marzo. Infine si auspica un ampliamento della base dati con un progetto di raccolta di informazioni su tutto il territorio nazionale

    Il Vespertilio mustacchino <em>Myotis mystacinus</em> (Kuhl, 1817) (Chiroptera, Vespertilionidae) nuova specie per la Calabria

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    <strong>Abstract</strong> <strong><em>Myotis mystacinus</em> (Kuhl, 1817) (Chiroptera, Vespertilionidae) new species for Calabria region, southern Italy</strong> A young male of whiskered bat <em>Myotis mystacinus</em>, dead the 13 July of 1995 in the building of Ecology Department, University of Calabria, in Rende (Cosenza), was found during the taxonomic revision of the bats in the Theriological Collection of "Museo di Storia Naturale della Calabria ed Orto Botanico" of the University of Calabria. This is the southern most sighting of the species in Italy. The bat checklist of the Calabria region includes now 21 species

    Risposte comportamentali di <em>Crocidura leucodon</em> (Hermann, 1780) (Insectivora, Soricidae) ai meccanismi antipredatori di alcuni Artropodi

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    <strong>Abstract</strong> <strong>Behavioural responses of <em>Crocidura leucodon</em> (Insectivora, Soricidae) to Arthropod preys with various antipredatory defenses</strong> Two wild specimens of <em>Crocidura leucodon</em> have been tested in laboratory to study the predatory behaviour towards different types of preys: Arthropods with chemical defenses and aposematic colours (<em>Brachinus sclopeta</em>, <em>B. crepitans</em>, <em>B. peregrinus</em>, <em>Chlaenius chrysocephalus</em>, <em>Anchomenus dorsalis</em>) and less protected species (es. <em>Scybalicus oblongiusculus</em>, <em>Parophonus hispanus</em>, <em>Steropus melas</em>, <em>Calathus montivagus</em>). In the first part of the experiment satiated <em>Crocidura</em> specimens preyed only on non protected species. In the second part satiated and food deprived <em>Crocidura</em> began to prey, although with less intensity, also on highly protected species. The shrews adopted "new" attack modes to avoid chemical injuries
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