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    Urban design strategies for the upcycling of urban infrastructure residual pockets: 3D city modelling from open data and low-cost rapid mapping tools

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    This paper deals with the 3D City Modelling specific procedure developed as a tool to support strategies for urban regeneration, within the framework of the B-ROAD research project. The B-ROAD research project, whose acronym stands for Below the Road, is developing urban design strategies for upcycling urban infrastructure residual pockets. The B-ROAD’s methodology is conceived as research by design as it is carried out by creating pilot scenarios, disclosing the latent and still unexpressed potential of these wasted areas and displaying their potential transformations, to turn them into precious resources for the contemporary city. The 3D City Modelling of the study area has proved to be essential and strategic yet often complex and critical as most of the spatial and architectural features of B-ROAD spaces, as well as their potential, cannot be detected nor represented through the traditional means of representation of urbanised land, as aerial survey-based representations, or GIS. Likewise, traditional, or even cutting-edge, survey techniques that can be used to acquire missing data are often costly and time-consuming, thus making it hardly impossible to achieve the purpose of extensive and deep knowledge of such a vast area. Thus, 3D City Modelling aimed at examining spaces and providing a final representation of pilot scenarios has been a crucial stage requiring a specific in-depth study

    Testo concetto forma

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    La relazione tra testo e forma architettonica può essere guardata da diversi punti di vista e può dar luogo a molteplici speculazioni e approfondimenti. A partire dalle avanguardie, la sequenza testo/concetto/forma è stata oggetto di diverse e significative speculazioni del pensiero e dell'agire artistico contemporanei e segnatamente dell'arte definita appunto concettuale. In questo canpo è possibile rintracciare numerosi discorsi, che si preferisce qui lasciare appena affiorare, intravvedere in una sorta di scarno e frammentario testo a fronte, costituito dalle prime tre figure a corredo del testo. Queste illustrazioni, proposte a mo' di digressioni, come tracce per possibili e facoltativi approfondimenti, aspirano a essere l'embrionale palinsesto di un discorso per immagini, parallelo a quello che qui ci proponiamo di costruire. Qui si vuole limitare il campo del ragionamento al rapporto tra un testo che, per intenzione o anche solo per contingenza, assume valore di programma di progetto e un secondo elaborato che, in prima approssimazione, può essere definito programma formale. La finalità è quella di mettere in campo una serie di spunti, ragionamenti, strumenti tecnici che - senza assumere il peso e la rigidezza di un impalcato teorico e/o metodologico - si pongano piuttosto come un insieme aperto che può essere manipolato, ampliato, modificato e rielaborato con l'obiettivo di gestire e approfondire il rapporto tra istanze provenienti dal mondo esterno e risposte in forma di architettura. Si ritiene quindi opportuno delineare un ragionamento aperto e suggerire esercizi dalla soluzione non univocamente determinata, che non facciano riferimento a un'unica teoria, quanto piuttosto a un orizzonte lungo il quale si dispone una teoria di molteplici punti di vista; esercizi di progetto che non discendono da una formulazione teorica, come a costituirne una pratica applicazione, quanto piuttosto siano capaci di innescare pensieri e di mettere continuamente in discussione lo stato dell'arte

    Padiglione per esposizioni con teatrino [in AA.VV., Primo seminario sulla didattica della progettazione architettonica di Gibilmanna. Principi compositivi e materiali per la costruzione del progetto]

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    Nel saggio \ue8 pubblicata una sintesi degli esiti del risultati del 'Seminario sulla didattica della Progettazione Architettonica' organizzato dal Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica dell'Universit\ue0 degli Studi di Palermo, tenutosi a Gibilmanna dal 26 settembre al 1 ottobre 1994 e presentati alla mostra 'Attualit\ue0 della forma urbana. Ricerche d'Architettura nelle Universit\ue0 Italiane', organizzata dal Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana del Politecnico di Milano, Milano - Palazzo dell'Arte 28 novembre 1995 - 7 gennaio 1996

    Architetture come teoria dell'architettura. Tre metafore

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    Piuttosto che di parole, l\u2019edificio teorico dell\u2019architettura \ue8 costituito da architetture, veri e propri enunciati formali, autonomi ed autosufficienti. Il saggio introduce ad alcuni temi fondativi della disciplina dell'architettura, attraverso la descrizione di tre opere significative: "Lo scheletro del gigante" xilografia di Duilio Cambellotti, 1911; "La bibliotheque du rois" di E.L Boull\ue9e, 1785; "L'acquedotto di Spoleto"

    L'architettura o il convitato di pietra

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    Either the term venustas shall be abandoned and replaced, or its meaning must be updated and its etymon and history betrayed. Both ways promise to be difficult, whereas a scientifically sensible third chance is given, i.e. to keep on using this term, while accepting its present contradictoriness. The venustas refers to the concepts of measure and proportion and therefore to the commensurability between the whole and its parts. In view of Bigness, or the Problem of Large this commensurability fails. Architecture is then supposed to turn into a finite border capable to describe and measure the infinite. Its metaphor is the hedge described in Giacomo Leopardi's poem L'Infinito. The issue of autonomy/heteronomy of architecture is finally dealt with

    Trascrivere per tradire. Architetture di Luigi Cosenza

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    none1noNel multiforme discorso tra gli architetti del XX secolo sul tema figurativo e ideologico della mediterraneità, Luigi Cosenza sembra intraprendere un percorso che si concretizza in una originale modalità del rapporto con la storia materiale. Sembra essere consapevole di non aver bisogno di ricercare il Mediterraneo come un altrove: guardare alla geografia e alla storia non è che un modo di guardare dentro di sé; non c’è distanza possibile tra il punto di vista e il fenomeno osservato. Non lavora con la storia, ma nella storia. Non si serve della storia come principio di autorità, ma sembra riservare per sé un ruolo assimilabile a quello di un amanuense. A valle di un itinerario segnato da corrispondenze, coincidenze, sovrapposizioni, resta arduo discernere il limite tra tradizione e modernità, che evidentemente per Luigi Cosenza non costituiscono termini oppositivi.Preceduti da saggi introduttivi e contributi sulle singole opere, il primo dei volumi su L’architettura della villa moderna descrive gli anni della grande sperimentazione formale, tipologica e tecnica di questo tipo edilizio. Caratteristica essenziale dell’opera è il ri-disegno alla stessa scala di un gran numero di ville del periodo, permettendo al lettore la comparazione non solo compositiva, lingui- stica o tecnologica, ma anche dimensionale delle singole abitazioni, rendendo evidenti sia i congegni distributivi che le innovazioni concettuali. La casistica estremamente ampia di exempla permette non solo di seguire tutte le evoluzioni del tipo all’interno dell’architettura contemporanea, ma anche di avere una sorta di manuale di soluzioni a specifici problemi di progettazione elaborate dai grandi maestri dell’architettura. La raccolta di saggi inediti fornisce poi una serie di approfondimenti su alcune opere o determinati filoni, consentendo letture originali e trasversali che possono risultare di grande interesse per ogni generazione di studiosi.openStendardo L.Stendardo, Luig

    Self Explaining City. Merging city and art, through thick and thin

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    This paper presents a section of a wider research project [Metodologie per l'acquisizione, l'elaborazione e la comunicazione di dati relativi ai beni culturali e per il progetto architettonico e tecnologico di interventi atti alla loro conservazione e al miglioramento della fruizione turistico-culturale. Programma Operativo F.S.E. 2007-2013 Regione Veneto, D.G.R. n. 1148 del 05/07/2013, Project funded according to D.D.R. n. 456 del 17/12/2013. Project Leader: prof. L. Stendardo (UniPD); Scientific Responsible: prof. A. De Rosa (IUAV), prof. A. Giordano (UniPD), prof. L. Stendardo (UniPD), prof. S. Zaggia (UniPD); Fellow Researchers: dr A. Bertolazzi (UniPD), dr P. Borin (UniPD), dr M.R. Cundari (IUAV), dr F. Gasperuzzo (IUAV), dr F. Panarotto (UniPD), dr R. Spera (UniPD), dr S. Zoerle (IUAV); Partners: Fo\u300REMA s.r.l. - Confindustria Padova, DrawLight s.r.l., Ecomatt s.r.l., Impresa Costruzioni Giuseppe Maltauro S.p.A., Mentis s.r.l., NEOS s.r.l., Orienta+Trium s.r.l., Time2Marketing s.r.l.], which deals with the enhancement of cultural heritage, also by means of Information and Communication Technologies. The focus is about the potential of architectural and urban design as a tool when pursuing this aim. Since the layering of different elements and relationships has been producing a remarkable richness in the city, particularly in Italy, architectural design is meant as a lively part of this, slow though never ending, ongoing stratification. Architectural design adds a new layer to the pre-existing ones and, through the creation of urban spaces, aims to provide a larger awareness in the fruition of the city. The case study, the area where the Eremitani Church lies in Padua, is heavily layered: around the Roman amphitheater the heritage of several centuries is found in the Scrovegni Chapel, the Eremitani Church, the city walls and the canals, which have been changing in terms of uses, meanings, spatial configurations and mutual relationships over the centuries. The design of renewed spaces inherits its formal fundaments from the above-mentioned relationships, uses and meanings, the existing as well as the newly produced ones. The architectural project is conceived to produce a Self Explaining City, where educational and exhibition needs are merged, without transforming the city into a museum, and without subordinating architectural form and space to the smartness of technological exhibitionism

    Forme della cittĂ  contemporanea. Frammenti di visioni urbane

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    Il volume è frutto di una ricerca che si inquadra in un filone di studi di progettazione architettonica e urbana che, partendo da una tradizione specificamente italiana – e tuttavia ricca di significative ricadute e ramificazioni internazionali – è attenta a descrivere e costruire relazioni interscalari tra architettura, città e paesaggio. In particolare, in costante dialettica sia con il pensiero espresso dalla cultura contemporanea, sia con le accidentate condizioni di costante trasformazione fisica del territorio, la teoria e le strumentazioni tecniche della ricerca progettuale sono in continuo affinamento per proporsi come modo della conoscenza e della descrizione della realtà e come strumento per il governo della forma fisica dello spazio antropizzato. Le relazioni tra gli elementi formali del territorio, non solo crescono esponenzialmente, ma sono descrivibili attraverso molteplici strutture formali autonome e compresenti, nello spazio e nel tempo, che riorganizzano dinamicamente gli stessi elementi secondo diverse scale, diverse velocità, diversi ordini di relazioni
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