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    Carcinoma paratiroideo: caso clinico e revisione della letteratura

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    Introduzione. Il carcinoma paratiroideo è una neoplasia endocrina rara, di difficile inquadramento clinico ed istopatologico. È responsabile di meno del 1% dei casi di iperparatiroidismo primitivo. Caso clinico. Viene presentato il caso di un paziente di 20 anni, con situs viscerum inversus (destrocardia), che riferiva la recente comparsa di una sintomatologia, rapidamente ingravescente, caratterizzata da astenia, oliguria, nausea, vomito, mialgie, parestesie degli arti inferiori e confusione mentale; i valori di calcemia e PTH erano molto elevati. Gli esami di laboratorio eseguiti nel corso del ricovero (PTH 580 pg/ml; Ca 12.40 mg/dl; P 1.9 mg/dl) e le indagini strumentali (ecografia, TC e scintigrafia paratiroidea), in associazione con i dati clinici, sostenevano l?ipotesi diagnostica, confermata poi all'esame istologico, di carcinoma paratiroideo. Il trattamento chirurgico è stato efficace determinando la normalizzazione dei livelli di calcio e PTH e conseguentemente la risoluzione della sintomatologia. A due anni dall'intervento il paziente non presenta segni certi di recidiva locale, ma sono stati evidenziati micronoduli polmonari di incerto significato patologico. Discussione e conclusione. Nessun indice clinico o bioumorale consente con certezza la diagnosi pre-operatoria di carcinoma paratiroideo. Solo l?esame istologico definitivo, con l?ausilio dell?immunoistochimica, dirime il dubbio diagnostico differenziando l?adenoma dal carcinoma. La chirurgia rappresenta l?unica forma di trattamento. La neoplasia tende a recidivare, dapprima localmente e tardivamente a distanza. Per tale motivo i pazienti devono essere sottoposti, dopo l?intervento chirurgico, ad uno stretto follow-up con dosaggio del PTH e della calcemia

    Evaluation of anal function after surgery for rectal cancer

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    Background and Objectives: Sphincter-saving surgical procedures for rectal cancer have been legitimized if executed respecting the criteria of oncological radicalness. Our objective was to evaluate anal sphincteric continence after rectal cancer surgery. Methods: A detailed questionnaire regarding continence was administered to 3 groups of patients. Group 1 was composed of 9 patients treated with a higher (>4 cm), stapled colorectal anastomosis; the 9 group 2 patients were treated with a low (less than or equal to 4 cm), stapled colorectal anastomosis; the 9 group 3 patients underwent coloanal anastomosis. Results: The results were evaluated about 3 years after surgery. Continence was excellent in group 1 and very good in group 2. However, in group 3, we observed diminished gas/feces discrimination, reduced ability to postpone evacuation, and increased soiling and perianal rash. Conclusions: Anal sphincteric continence was better after surgery with a high or low colorectal anastomosis than after coloanal anastomosis. (C) 2000 Wiley-Liss, Inc
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