63 research outputs found

    L'8 settembre 1943 e la Regia "fascistissima" Aeronautica

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    L’8 settembre 1943, dopo la sorpresa generale della proclamazione dell’armistizio, la fuga dei regnanti e lo sfaldamento delle forze armate, ciascun italiano fu chiamato a decidere se essere fedele al legittimo governo trasferitosi a Brindisi ovvero al nuovo movimento fascista repubblicano, che avrebbe stabilito la sua sede a Salò; essere alleato militare del vecchio nemico angloamericano, ovvero essere nemico del vecchio alleato tedesco. Il presente articolo, proprio in relazione a quanto accadde nei giorni immediatamente successivi la proclamazione della resa, propone una riflessione generale sull’aggettivazione di “fascistissima” data alla Regia Aeronautica e una riflessione specifica sul legame tra il personale aeronautico di vertice e il regime fascista. A tal fine verrà analizzata specifica documentazione contenuta nelle 181 buste costituenti il fondo “Discriminati Gen”, custodito presso l’Ufficio Sto

    Renato Agazzi, La rivoluzione del 1848, vol. 1, La nascita della patria

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    Dal Mito del vampiro in Europa del 1979 all’analisi del romanzo gotico inglese con I romantici dell’orrido del 1984, Renato Agazzi si è confrontato, nel 2006, anche con uno studio che differisce profondamente dai sui precedenti per collocarsi nell’ambito della storia militare, presentando Giulio Cesare, stratega in Gallia. Fu probabilmente una esperienza coinvolgente tanto che nel 2015 l’autore – restando nell’alveo della storia militare, ma spostando il proprio focus dalla storia antica al R..

    «Aviazione Legionaria»: il comando strategico-politico e tecnico-militare delle forze aeree italiane impiegate nel conflitto civile spagnolo

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    Nel conflitto civile spagnolo intervennero 5699 militari e oltre 700 aerei della Regia Aeronautica italiana. Questa compagine, per non esporre bandiere o coccarde italiane vista la segretezza dell’intervento bellico in terra straniera, assunse il nome di Aviazione Legionaria. Nel mio articolo cercherò di mettere in luce le anomalie italiane del vertice politico-strategico che portarono alla decisione di intervenire nel conflitto spagnolo, visto che presero parte a questa decisione autorità estranee all’intervento militare e non intervennero, altresì, coloro che ne avevano piena autorità, nonché le forti stranezze circa l’impiego e il comando del “mezzo aereo”, spesso utilizzato secondo il retaggio delle forze terrestri in sostituzione dell’artiglieria o dei carri armati. Considerando, infine, il conflitto civile spagnolo quale preludio della Seconda Guerra Mondiale, in conclusione porrò in luce come l’impegno assunto in Spagna apportò dei falsi insegnamenti dal punto di vista militare, per altro perpetuati nel più impegnativo conflitto mondiale, nonché la riconducibilità delle mancanze di materiale bellico lamentate dal duce italiano nel 1943 alla scarsa lungimiranza italiana nel suo impegno a fianco del Generalissimo Francisco Franco.In the Spanish Civil War 5699 soldiers and more than 700 planes of the Italian Regia Aeronautica (Italian Royal Air Force) intervened. This military unit, in order not to put out Italian flags or badges, having regard to the secrecy of the military intervention in a foreign country, was named Legionary Air Force. In my article I will try to highlight the Italian anomalies of the political-strategic highest authorities who led to the decision of intervening in the Spanish conflict, since leaders that had no competent authority took part in the decision of the military intervention, while those who had full powers did not take part in it. Moreover, I will try to underline the heavy oddities related to the employment and the command of the aircraft which was often used according to the old legacy of the land force in order to substitute the artillery or the tanks. Finally, considering the Spanish conflict as a prelude to the Second World War, I will point up how the commitment in Spain led to false instructions in the military domain, maintained in the most challenging world conflict, as well as how the want of war material complained by the Italian duce in 1943 is to ascribe to the Italian limited far-sightedness in its commitment alongside Generalissimo Francisco Franco

    Barcellona, 17 e 18 marzo 1938

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    Il 17 e 18 marzo 1938 Barcellona subì pesantissimi bombardamenti ad opera di aerei dell’Aviazione Legionaria decollati da Palma di Maiorca. Ciano riferì all’ambasciatore inglese che l’ordine di bombardare era partito direttamente da Franco, ma in realtà lo diede Mussolini al Generale Valle, incontrato casualmente alla Camera dove il Duce italiano si era recato per fare un atteso discorso circa l’Anschluss. Perché quest’ordine? È stato più volte scritto che le motivazioni vanno cercate nella volontà di fiaccare il morale della popolazione civile, secondo i migliori insegnamenti della dottrina aerea del Douhet, o nella risposta alla riapertura della frontiera francese per il transito degli aiuti alla fazione repubblicana. Queste motivazioni, per quanto valide, si sono concentrate solo all’interno del conflitto civile spagnolo. Nel mio articolo, in un’ottica che prende in considerazione l’approssimarsi della Seconda Guerra Mondiale, cercherò di argomentare un’ulteriore motivazione proprio a partire dall’annessione dell’Austria realizzata dai tedeschi e dalla volontà dichiarata di Mussolini di accrescere le sue quotazioni presso Hitler in un’ottica di futura alleanza militare. I bombardamenti di Barcellona del 17 e 18 marzo 1938, da questo punto di vista, acquisiscono una dimensione comunicativa di tenacia, spregiudicatezza e potenza militare, che, almeno in apparenza, il Duce, cavalcando l’onda euforica innescata dall’Anschluss, voleva trasmettere al possibile alleato.On 17 and 18 March 1938 Barcelona was heavily bombed by the planes of the Legionary Air Force which took off from Palma de Mallorca. Ciano told the English ambassador that the order to bomb had come directly from Franco, but actually it was given by Mussolini to General Valle accidentally met at the Chamber where the Italian duce had gone to deliver a long-awaited speech on the Anschluss. Why was this order given? It has often been asserted that the reasons are to be searched in the will to wear down the civilians, according to the best teachings of Douhet’s air instructions, or in the reaction to the reopening of the French border to allow the aid for the republican faction. These reasons, though well-grounded, have been focused exclusively on the Spanish Civil War. In my article, according to a broader viewpoint considering the approach of the Second World War, I will try to analyze a further reason starting exactly from the annexation of Austria carried out by the Germans and from Mussolini’s explicit desire to increase his reputation in Hitler’s opinion in the hope of a future military alliance. The bombing of Barcelona on 17 and 18 March 1938, from this viewpoint, acquires a communicative dimension of constancy, unscrupulousness and military power that the duce, at least outwardly, catching the euphoric current wave set off by the Anschluss, wanted to transmit to the possible ally

    L’8 settembre 1943 e la Regia “fascistissima” Aeronautica

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    L’8 settembre 1943, dopo la sorpresa generale della proclamazione dell’armistizio, la fuga dei regnanti e lo sfaldamento delle forze armate, ciascun italiano fu chiamato a decidere se essere fedele al legittimo governo trasferitosi a Brindisi ovvero al nuovo movimento fascista repubblicano, che avrebbe stabilito la sua sede a Salò; essere alleato militare del vecchio nemico angloamericano, ovvero essere nemico del vecchio alleato tedesco. Il presente articolo, proprio in relazione a quanto accadde nei giorni immediatamente successivi la proclamazione della resa, propone una riflessione generale sull’aggettivazione di “fascistissima” data alla Regia Aeronautica e una riflessione specifica sul legame tra il personale aeronautico di vertice e il regime fascista. A tal fine verrà analizzata specifica documentazione contenuta nelle 181 buste costituenti il fondo “Discriminati Gen”, custodito presso l’Ufficio Storico dell’Aeronautica Militare.On 8 September 1943, following the widespread surprise caused by the proclamation of the armistice, the flight of the reigning house and the disruption of the armed forces, every Italian citizen was called to decide whether to be loyal to the legitimate government which had moved to Brindisi or to the Republican Fascist movement which would have settled in Salò, whether to be allied to the old Anglo-American enemy or be an enemy to the old German ally. This article, concerning what happened in the days following the proclamation of the surrender, proposes a general reflection on the adjective ‘fascistissima’ given to the Royal Air Force and a specific reflection on the connection between the leading figures of the Air Force staff and the Fascism. For this purpose, specific documents contained in the 181 files composing the archive ‘Discriminati Gen’ kept at the Air Force Historical Archive will be analyzed

    Ramón Franco Bahamonde: l’adesione al golpe, i rapporti con gli italiani e la morte

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    Nella “seconda parte delle sua vita”, vale a dire dopo la scelta di abbandonare lo schieramento repubblicano per aderire al pronunciamento del 1936, Ramón si trovò nemico dei suoi vecchi alleati e compagno d’armi di molti dei suoi vecchi nemici. Tra questi ultimi, però, come disse il Generale Alfredo Kindelan «nessuno gli dava la mano o voleva avere rapporti con lui». Nella schiera dei nuovi alleati troviamo anche i militari italiani fedeli al Mussolini che il pilota spagnolo, solo pochi anni prima, voleva uccidere con il bombardamento aereo di Villa Torlonia, residenza del Duce. Nel presente articolo, dopo aver illustrato amicizie e inimicizie del penultimo dei fratelli del Caudillo de España, prenderemo in considerazione alcuni documenti che danno una chiara indicazione dei rapporti non buoni tra Ramón Franco e le Forze Armate italiane, tanto in Spagna quanto in occasione delle sue visite in Italia, proponendo una riflessione relativa alle circostanze della morte del pilota spagnolo.In the “second part of his life”, that is to say after his choice of abandoning the Republican front to support the 1936 pronunciamento, Ramón had become an enemy of his former allies and a friend of his former enemies. However as General Alfredo Kindelan said: «nobody shook hands with him nor wanted to have relations with him» among his old enemies. In the group of the newly formed allies there were also the Italian soldiers faithful to Mussolini, that the Spanish pilot wanted to kill only a few years earlier. This article first describes friends and enemies of the Caudillo de España’s brother, the takes into account some documents to give a clear indication of the bad relationships between Ramón Franco and the Italian armed forces, both in Spain and in occasion of his visits to Italy. Moreover, some reflections on the circumstances of the Spanish pilot’s death will be proposed

    Maria Teresa Giusti, La campagna di Russia 1941-1943

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    La campagna militare italiana in Russia durante il secondo conflitto mondiale è stata oggetto di pubblicazioni sin dal momento in cui i militari italiani salirono sulle tradotte per essere trasferiti su quel fronte. I primi scritti sull’argomento – quelli di regime – risalgono al 1941, con il giornale «L’Illustrazione Italiana» che dedicò diversi numeri al Corpo di Spedizione Italiano in Russia (CSIR). Queste pubblicazioni periodiche fecero da cornice a testi come Il bolscevismo contro Dio, c..

    Ramón Franco Bahamonde: dalle imprese aviatorie all’adesione al ‘Alzamiento’

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    Ramón Franco Bahamonde fu celebrato e acclamato dal popolo spagnolo per le sue imprese aviatorie. Ma il suo temperamento, la sua voglia di emergere e la sua spregiudicatezza lo portarono ad una vita altalenante: da uomo fedele alla Corona, passò all’iscrizione alla massoneria, alla vicinanza ai fuoriusciti italiani, al progettare eclatanti azioni di bombardamento. Aderì alla Seconda Repubblica (14 aprile 1931) militando nelle forze politiche della sinistra spagnola ma, pochi anni dopo (1934), si schierò con i nuovi vincitori della destra moderata. Inviato dal Governo negli Stati Uniti quale Addetto Militare d’Ambasciata, rientrò il 18 luglio 1936, allorquando, mettendo da parte anche gli orientamenti repubblicani, si schierò con le forze golpiste guidate dai Generali Sanjurjo, Mola e dal fratello Francisco.Ramón Franco Bahamonde was celebrated and acclaimed by the Spanish people for the glory derived from his aviation deeds. However, his temperament, his desire to emerge and his unscrupulousness led him to a swinging life: starting as a man royal to the Crown, he then joined the Freemasonry, was near the Italian exiles, and finally planned sensational bombing actions. He adhered to the Second Republic (14 April 1931) as an active supporter of the Spanish left-wing, but a few years later (1934) he sided with the newly elected winners of the moderate right-wing. Sent by the government to the United States as a Military attaché of Embassy, he returned on 18 July 1936 when, putting aside even the republican guidelines, he sided with the coup forces led by the Generals Sanjurio, Mola and his brother Francisco

    Agredir para vencer: l’Inno della “Divisione Mista Frecce”

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    La recente scoperta di un documento inedito della guerra civile spagnola è stata l’occasione per riflettere ancora una volta su questa travagliata epoca della recente storia europea. Il testo in questione è un inno che appartenne alla Divisione Mista “Frecce”, uno speciale reparto italo-spagnolo che partecipò al conflitto che sconvolse la penisola iberica tra il 1936 ed il 1939. L’attenta analisi e contestualizzazione storica del documento ci ha permesso di realizzare un breve ma esaustivo approfondimento su questa poco conosciuta pagina di storia. Uno dei principali obiettivi sarà quello di fornire al lettore un’interpretazione di questo ‘reperto’, non solo dal punto di vista testuale, ma anche musicale ed iconografico.The recent discovery of an unpublished document of the Spanish Civil War has been the occasion to reflect once more on this troubled period of the recent European history. The document at issue is a collection of lyrics which belonged to the Divisione Mista Frecce, a special Italo-Spanish detachment that took part in the conflict that shook the Iberian peninsula between 1936-1939. Thanks to a careful analysis and a historical contextualization of the document we have been allowed to make a short though exhaustive investigation into this little known page of the history. One of the major objectives is to provide the reader with an interpretation of this “find”, not only from the textual point of view, but from the musical and iconographic ones as well
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