130 research outputs found

    La casa dell'anziano, luogo d'incontro intergenerazionale. Home for the elderly, place for intergenerational encounters

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    Nel saggio si espone una proposta di educativa domiciliare, che si sta realizzando nell\u2019ambito di un Progetto di Ricerca di Ateneo dell\u2019Universit\ue0 di Padova, orientata alla valorizzazione della casa dell\u2019anziano come luogo di progettualit\ue0 pedagogica. La casa si rivela essere uno spazio relazionale in grado, da un lato, di favorire l\u2019apprendimento intergenerazionale tra giovani e anziani residenti in uno stesso territorio e, dall\u2019altro, di abbattere gli stereotipi sulla vecchiaia che ostacolano il dialogo tra le generazioni e l\u2019inclusione sociale delle persone in et\ue0 avanzata, in particolare di quelle in condizione di solitudine e di povert\ue0 relazionale. Nello specifico, si presentano le tesi da cui ha preso le mosse la proposta e le sue implicazioni operative, che prevedono l\u2019implementazione nel territorio padovano di un progetto pilota di sostegno educativo all\u2019anziano \u201cfragile\u201d, del quale al momento \ue8 stata portata a compimento la prima fase, in cui sono stati coinvolti giovani qualificati, vale a dire futuri educatori del Corso di laurea in Scienze dell\u2019educazione e della formazione, mentre la seconda fase, basata sulla partecipazione di giovani appartenenti al volontariato locale, \ue8 in via di attivazione. The essay outlines a home care project that is being carried out within a Research Project at the University of Padua; this project is oriented towards the enhancement of homes for the elderly as places for educational planning skills. Such homes reveal themselves as being a relational space, able to both support intergenerational learning between young people and elderly residents in the same territory and knock down stereotypes about old age that hinder dialogue between the generations and the social inclusion of persons of an advanced age, particularly those in conditions of solitude and relational poverty. Presented, specifically, are subjects that gave rise to the project and its operational implications that provide for putting into practice a pilot project for educational support to the \u201cfragile\u201d elderly in the territory of Padua. The first phase of the project has been completed and involved qualified students, that is, future educators in the degree course in Scienze dell\u2019educazione e della formazione. The second phase, with the participation of young people belonging to the local voluntary service, is currently being started up

    La figura dell’educatore nella promozione dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni

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    A fronte del costante aumento della popolazione anziana in Europa (secondo le stime Eurostat del 2010, un terzo dei cittadini europei entro il 2050 sarà anziano), organismi internazionali quali ONU, UNESCO, OMS e Unione Europea denunciano la scarsa integrazione sociale e partecipazione politica dell’anziano e quindi sollecitano i governi nazionali ad attuare con urgenza politiche sociali lungimiranti, all’insegna dell’invecchiamento attiv

    Sull’invecchiamento

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    Italy’s population increasingly ages year by year, making the country one of the most elderly-populated European nations. To contain those socio-cultural behaviours that lead to old-people marginalisation – in Italy as well as in any other western country – due to the cliché that pictures them as a burden for society because unproductive and inactive, it is necessary to intervene on the two fronts of education “to” old age and “during” the old age. The former stands to indicate educational activities aimed at advancing the notion of seniors as resourceful and project-making individuals, rather than people merely needing assistance and care, whilst the latter makes a point of stimulating and supporting those potentialities that are peculiar to this stage of life.L’Italia, in cui l’invecchiamento della popolazione aumenta di anno in anno, si è ormai stabilmente attestata tra i paesi più attempati d’Europa. Per contenere le spinte socio-culturali emarginanti che in essa, come nel resto del mondo occidentale, vengono messe in attonei confronti dei vecchi, considerati un peso perché inattivi e improduttivi, è necessario intervenire su un duplice fronte: attraverso l’educazione “alla” vecchiaia, va messa in circolo un’immagine di coloro che stanno vivendo questa stagione dell’esistenza come persone depositarie di progettualità e risorse, e non solo come soggetti bisognosi di assistenza e di cure; con l’educazione “nella” vecchiaia occorre stimolare e sostenere le peculiari potenzialitàdella persona in questa fase della vita

    Curare orti, costruire ponti tra generazioni e culture: cenni sul contributo degli anziani attivi / Taking care of vegetable gardens, building bridges between generations and cultures: an outline on the contribution of active elderlies

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    Nel saggio, dopo aver ripercorso a grandi linee l\u2019evoluzione dell\u2019orticoltura amatoriale urbana a partire dalle prime forme che ha assunto in epoca moderna, ci si sofferma sulla declinazione del fenomeno che ha avuto maggiore diffusione in Italia: gli orti sociali per anziani. Di questi si considerano le funzioni svolte nella promozione dell\u2019invecchiamento attivo e si prospettano i possibili sviluppi, concentrando l\u2019attenzione sul ruolo che gli ortolani in et\ue0 avanzata possono rivestire per far prosperare nella collettivit\ue0 competenze ambientali e di cittadinanza, in una prospettiva intergenerazionale e interculturale / In this essay, after summarizing the evolution of amateur urban horticulture since its first developments in modern age, we focus on the declination of the phenomenon that has been most widespread in Italy: social gardens for the elderly. We consider the functions performed by social gardens in the promotion of active aging and we show their possible developments, studying in deep the role that gardeners in later life can play in making environmental skills and citizenship skills prosper in the community, in an intergenerational and intercultural perspective

    Pedagogia dell'invecchiamento

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    Pedagogy of ageingPedagogia dell'invecchiament

    Testimonianze di lavoratori universitari disabili

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    This paper presents the results of a survey, conducted with the instrument of the focused narrative interview, to explore how disabled employees at the University of Padova consider their professional integration. Their stories reveal a huge gap between their expectations and their real working conditions, with an unavoidable negative fallout on the perception of their relations with colleagues and their working environment.Il contributo presenta i risultati di una ricognizione, condotta con lo strumentodell’intervista narrativa focalizzata, con la quale si sono volute sondare le opinioni dialcuni lavoratori disabili dell’Università di Padova riguardo alla loro integrazioneprofessionale. Le testimonianze evidenziano un enorme divario tra le aspettative e la realtà lavorativa effettiva, con inevitabili ricadute negative sul modo di considerare le relazioni con i colleghi e il contesto

    L’importanza del diario di bordo nelle professioni educative

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    Autobiographical writing can be an effective means both to existential and professional selfanalysis, especially in educational practice, which is fundamentally open to the unexpected.Whithin this field, a peculiar narrative technique like journal writing proves to be very useful.In a journal, in fact, the main focus is on professional practice which is analyzed in its most relevant aspects, considered in light of own’s educational purposes and goals, which in turn become objects of reflection.This device allows a permanent thoughtfulness training, meant as the first step toward that reflexive rationality which is a fundamental requirement for every good educational professional.La scrittura autobiografica può rappresentare un mezzo efficace, oltre che per l’autoanalisi esistenziale, anche per quella professionale, specialmente nell’agire educativo, che è costitutivamente aperto all’imprevisto. In quest’ambito a rivelarsi utile è soprattutto quel particolare strumento narrativo comunemente definito diario di bordo, in cui l’attenzione si concentra sulla praticaprofessionale, della quale si scandagliano gli aspetti ritenuti più rilevanti, considerandoli alla luce delle finalità e degli obiettivi del proprio lavoro, trasformati anch’essi in oggetto di riflessione. Tale dispositivo rende possibile un allenamento costante alla pensosità, che assume valore propedeutico per potenziare la razionalità riflessiva, requisito irrinunciabile per ogni buon professionistadell’educazione

    Recensioni

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    - Carla Callegari, La Shoah dei disabili. Implicazioni storico-pedagogiche e progettualità educative, Milano, FrancoAngeli, 2011, pp. 121 di Emma Gasperi;- Marco Milella, La formazione oltre lo specchio dell’imitazione, Perugia, Università degli Studi di Perugia, 2012, pp. 149 di Giuseppe Moscati;- Giancarlo Gola, Con lo sguardo di chi insegna. La visione dell’insegnante sulle pratiche didattiche, Milano, FrancoAngeli, 2012, pp. 111 di Luca Agostinetto

    Recensioni

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    - Donatella Della Porta, L’intervista qualitativa, Roma-Bari, Laterza, 2010, pp. 160 di Manlio Chiarot;- Valentina Grion, Narrare di sé. L’identità professionale dell’insegnante in servizio: riflessioni e proposte, Milano, Guerini, 2011, pp. 203 di Emma Gasperi;- Giorgio Chiosso, Alfabeti d’Italia. La lotta contro l’ignoranza nell’Italia unita, Torino, SEI, 2011, pp. 320 di Fabio Targhetta

    Sleep-Disordered Breathing in Children with Recurrent Wheeze/Asthma: A Single Centre Study

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    The relationship between asthma and sleep-disordered breathing is bidirectional due to common risk factors that promote airway inflammation. Obstructive sleep-disordered breathing and recurrent wheeze/asthma are conditions that involve the upper and the lower respiratory system, respectively. The aim of the present study was to investigate the sleep disordered breathing in children with recurrent wheeze/asthma. This was a retrospective study concerning children older than 2 years who underwentbetween January 2014 and November 2016an in-laboratory overnight polygraphic study. We match the children between those who do or do not have recurrent wheeze/asthma disease. We examined the clinical records of 137 children. We excluded eight patients because of neurological and genetic conditions. Children with recurrent wheeze/asthma (N = 28) were younger (p = 0.002) and leaner (p = 0.013) compared to non-affected children (N = 98). Children with wheeze/asthma and unaffected ones had a similar obstructive apnea-hypopnea index (p = 0.733) and oxygen desaturation index (p = 0.535). The logistic regression analysis, in which the condition of wheeze/asthma (yes/no) was a dependent variable, while demographic (age, sex, body mass index (BMI) Z-score) and polygraphic results during sleep (obstructive apnea-hypopnea index, central apnea index, peripheral oxygen saturation (SpO(2)), and snoring) were covariates, showed that children with wheeze/asthma had higher central apnea index (Exp(B) = 2.212; Wald 6.845; p = 0.009). In conclusion, children with recurrent wheeze/asthma showed an increased number of central sleep apneas than unaffected children. This finding may suggest a dysfunction of the breathing control in the central nervous system during sleep. Systemic or central inflammation could be the cause
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